CAPITOLO 4: Regrets
Shinji aprì gli occhi lentamente e Asuka gli sorrise.
- Guten Morgen, mein Liebling, dormito bene?
- Beh...con una ragazza stupenda come te accanto, è normale!!!
Asuka rise e si appoggiò al suo petto. Shinji la strinse forte tra le sue
braccia e la baciò sulla fronte. Dopo un po’, Asuka gli chiese:
- Cosa hai intenzione di fare ora? Quando la nave attraccherà in Germania,
intendo…
- Non lo so…tu cosa ne dici?
Asuka sembrò pensarci un po’ su, poi mormorò:
- Non lo so nemmeno io…l’unica cosa di cui sono certa è che sono contenta di
tornare a casa mia, ma non ce la farei a stare lontano da te…
- Davvero? Tu vuoi…stare con me?
Asuka lo guardò male
- Certo, Stupi-shinji! Perché credi che ti avrei chiesto un bacio e che sarei
venuta a letto con te, se non volevo stare con te??
- Io pensavo…che tutto quello che era successo la notte scorsa facesse parte
della mia immaginazione, che me lo fossi sognato…poi stamattina, quando mi sono
svegliato e ho realizzato che era successo tutto per davvero, mi sono detto che,
se Asuka Soryu Langley era venuta a letto con me, ci poteva essere una sola
ragione: stava fingendo che ci fosse Kaji al posto mio…
Asuka lo fissò con uno sguardo truce. Certo, aveva provato qualcosa per Kaji,
ma qualunque
sentimento avesse nutrito per lui, ormai non c’era più…Kaji era morto, e con
lui l’affetto che Asuka
avrebbe tanto voluto dargli, senza mai riuscirci...perché non ce l’aveva
fatta a confessarglielo? O meglio, c’era riuscita, ma lui le aveva detto che era
ancora una bambina, che non sapeva ancora cosa fosse l’amore…e lei subito aveva
pensato che non era quella la vera ragione. Il vero motivo aveva un nome, e quel
nome era Misato…sei lettere, una parola, un nome, che le aveva impedito di
essere ciò che voleva: la ragazza di Kaji…i sentimenti di Kaji per quella donna
le avevano negato di vivere una vita felice con lui. Morto Kaji, lei aveva
sofferto, come no, aveva pianto anche…certo, nascosta da tutto e da tutti, nella
sua stanza, durante la notte, così che nessuno potesse sentirla. Poi, una sera,
a tavola, non ce la fece più, era scoppiata a piangere sotto gli sguardi stupiti
e disorientati di Shinji e Misato. Non aveva neanche avuto la forza di alzarsi e
scappare in camera sua, o di fingere che fosse tutto uno scherzo…si era
appoggiata al tavolo e aveva singhiozzato, sfogando tutto il dolore che aveva
represso dentro di sé in quelle settimane, tremava, versava lacrime e...
gridava, sì, gridava “Perché?Perché?”, e malediceva tutti…e quando era stata ora
di andare a letto, Shinji era entrato in camera sua e le aveva chiesto se stava
meglio…lei non aveva potuto trattenersi, si era alzata dal letto e, avvicinatasi
a lui, si era appoggiata con la fronte al suo petto, piangendo di nuovo…lui non
aveva detto nulla, si era limitato ad accarezzarle dolcemente la testa, senza
sapere come consolarla …alla fine, dopo quasi un quarto d’ora che erano in
quella posizione, Asuka si era staccata da lui, si era asciugata le lacrime e,
squadrandolo da capo a piedi, aveva detto: “Ma guarda un po’ cosa mi sono messa
a fare! Io che mi faccio consolare da Stupi-shinji!! Bah, lo sapevo che a vivere
con te prima o poi si impazzisce!!!”. Shinji aveva sorriso, sapeva che quello
era il modo di Asuka di dirgli “Grazie”, quindi aveva deciso che era ora di
lasciarla sola…almeno era tornata l’Asuka di sempre…ma prima di andarsene,
Shinji le aveva detto, credendo che lei stesse già dormendo: “Asuka, qualunque
cosa ti succeda, ricorda che…io sono qui, e potrai dirmi quello che vuoi, potrai
darmi dello stupido tutte le volte che ti pare, basta che ti sfoghi…non tenerti
mai più tutto dentro…ci sono io, sempre…” (mi sa che sta diventando un vizio,
nelle mie FF, questo far dire a Shinji tutto mentre Asuka dorme [almeno, secondo
lui], in ogni caso mi pare che gli riesca meglio, dire la verità quando lei non
lo può sentire, sembra di più il vero Shinji… n.d.AsukaSoryu). Il mattino dopo,
in bagno, Asuka aveva guardato la propria immagine riflessa nello specchio e,
dopo essersi assicurata che nessuno poteva sentirla, si era detta: “Cara Asuka
Soryu Langley, Second Children, nonché pilota dell’EVA02, ti sei presa una bella
cotta per quello stupido Shinji Ikari…” poi aveva sospirato e aggiunto “avevo
ragione quando ho detto che vivendo con Shinji prima o poi si impazzisce…certo
ancora non sapevo che si impazzisse PER lui…”
Ma questo succedeva quasi due mesi prima…ora erano nel letto di una stanza,
su una nave che avrebbe dovuto dividerli e invece li aveva uniti più di
prima…cosa doveva dire, lei?
- Shinji…Kaji non…non lo amo più
- Senti, Asuka, non c’è bisogno che ti sforzi di mentire per me (e sarebbe la
prima volta)... dopotutto Kaji è morto, ma anche se certe persone ci lasciano,
il nostro animo non lascia che il loro ricordo ci lasci, giusto? Se ora siamo
insieme nello stesso letto, lo devo sicuramente al fatto che tu mi vedi come
“sostituto” di Kaji, che ciò che hai fatto con me, in realtà non è che quello
che avresti voluto fare con lui…beh, io sono stato felice, almeno per quel poco
che è durato, tanto ormai avrai capito qual è la verità, no?-
Mentre diceva questa parole, Shinji si era alzato e vestito, e ora si stava
avviando verso la porta. Si voltò un attimo indietro verso di lei e aggiunse:
- La verità è che ti amo, Asuka…questo è tutto ciò che ti volevo dire prima
che tu partissi, e non importa che tu mi abbia “usato”, sono semplicemente
felice che, almeno per una volta, tu mi abbia quasi amato, anche se non era
altro che finzione…addio, Asuka -
Asuka per un po’ rimase a guardare la porta, come se sperasse che da un
momento all’altro si riaprisse e Shinji tornasse…ma non sarebbe stato da lei
fare quello sguardo…si alzò, si vestì e lo seguì gridando:
-Ehi, dannatissimo Third Children, vieni fuori all’istante!!!
Intanto gli altri passeggeri della nave se ne stavano uscendo protestando
(dopotutto erano le 5 del mattino^_^!), ma ad Asuka non importava: cercò Shinji
per tutta la nave e lo trovò sul ponte. Per un bel po’ restarono fermi a
guardarsi, poi Asuka gli si avvicinò. Una volta davanti a lui socchiuse gli
occhi, trasse un grande respiro e gli tirò un pugno, facendogli voltare la
faccia a sinistra e facendolo sanguinare dal naso. Poi gli diede uno schiaffo
sulla guancia sinistra per fargli raddrizzare la testa. Lui la guardò con occhi
assolutamente inespressivi e lei lo ricoprì con un fiume di insulti in tedesco,
continuando a prenderlo a schiaffi. Shinji restò impassibile, come se pensasse
di meritarsi tutto. Poi, ad un tratto, proprio mentre stava per urlargli
un’altra parolaccia, qualcosa si incrinò nella voce di Asuka, facendola
piangere:
- Stupido Shinji, guarda che mi hai fatto, mi sono ridotta pure a piangere
per te…è tutta colpa tua, stupido, deficiente, cretino, MALEDETTO
IDIOTA!!!!!!!!!!
Shinji la ascoltò urlare, poi le afferrò il braccio e glielo strinse,
costringendola a guardarlo negli occhi. Lei lo fissò, poi con una voce più
calma, quasi sussurrando, disse:
- Scheiβe, Shinji…non sopporto più quel tuo sguardo…mi fa male…come può uno
che ho sempre definito stupido farmi male semplicemente guardandomi…COME FAI,
EH??!
Asuka abbassò lo sguardo sulla propria mano intrisa del sangue di Shinji; la
strinse a pugno, conficcandosi le unghie nel palmo; voleva lavare via quel
sangue. Scheiβe. Shinji non le aveva fatto nulla, non aveva reagito quando lo
stava picchiando, e neppure ora faceva una piega. La guardava, la fissava e
basta. Diavolo, quanto odiava quello sguardo su di sé. Serviva solo a farle
notare quanto in passato fosse stata SCHIFOSAMENTE BASTARDA con lui, serviva
solo a ricordarle che, la sera prima, aveva preteso amore da uno che aveva
sempre insultato. Si odiava. Sapeva di non aver colpa, ma non poteva permettere
a se stessa di buttargli le braccia al collo e implorare il suo perdono per
averlo colpito. Che diamine, in fondo (per quanto gli eventi della notte prima
facessero capire tutt’altro) lei era pur sempre Asuka Soryu Langley!!!
Però…Shinji non lo meritava, di essere picchiato, solo perché lei non aveva
chiarito niente e si era limitata a portarselo a letto. Ma chi aveva la colpa di
tutto??
- Asuka…
Il tono con cui Shinji aveva pronunciato il suo nome la costrinse a
guardarlo. Non era arrabbiato, né altro; ma quando Asuka alzò lo sguardo su di
lui, vide che Shinji stava guardando oltre le sue spalle, verso l’alto. Asuka si
voltò a guardare nello stesso punto, ma prima che potesse chiedergli “Che cosa
succede?”, vide la stessa cosa e si coprì la bocca con una mano.
- OMMERDA…
Sospeso pochi metri sopra la nave, grigio e minaccioso. Un angelo.