Aredhel era sconvolta.
Non poteva credere che suo padre fosse capace di prendersi la prima
ragazza che gli capitava e decidere di introdurla in famiglia.
Non stavano bene da soli?non che Alex non fosse simpatica,ma era il
caso di correre in questo modo?
Entrò nella sua stanza ed iniziò a suonare.
Le veniva da piangere.Nessuno poteva rimpiazzare sua madre....anche se
non l'aveva mai conosciuta...si sentiva sempre legata a lei...
Ad un tratto sentì qualcuno bussare alla porta.
Avrebbe voluto urlare di andare via,ma ci ripensò.Voleva
spiegazioni infondo.
-avanti...
Una donna bionda emerse da dietro la porta.
-oh..sei tu.
-Aredhel...possiamo parlare?
-se proprio insisti..
Alex si sedette sul letto accanto a lei.
-che bella chitarra...da quant'è che la suoni?
-da qualche anno...ho trovato quella di mia madre in soffitta e
così ho iniziato...
-sei davvero brava.
-grazie...mi hai sentito da dietro la porta?
Alex annuì.
Aredhel la guardò. Infondo cosa le aveva fatto quella
donna?stava cercando di conquistare la sua fiducia,e questo era
evidente.Ma perché lei stava cercando di ostacolarla?
-hey…va tutto bene?
Le chiese Alex con gentilezza.Aredhel tornò alla
realtà.
-si stavo solo...pensando.
-a che cosa?
Il primo istinto di Aredhel le suggeriva di dirle che non erano affari
suoi,ma subito dopo sentì che non poteva
farlo.Un’enorme senso di tristezza la invase,mentre cercava
in tutti i modi di impedire alle lacrime di cadere.Alex sembrava averlo
capito.
-non tenere tutto dentro,Aredhel. Non sempre mostrarsi forti davanti
agli altri fa bene a se stessi.A volte bisogna
sfogarsi…specialmente chi ha vissuto quello che hai vissuto
tu.
Aredhel non rispose. Con la chitarra ancora poggiata sulle sue
ginocchia fissava il vuoto.
- va bene.
Disse Alex alzandosi.
-forse è meglio che ti lasci da sola. Quando vuoi parlare
non farti problemi.Sono sempre disponibile.
Alex appoggiò una mano sulla maniglia,ma la voce di Aredhel
la fermò.
-sai a volte mi chiedo...che sarebbe successo se le cose fossero andate
diversamente.Voglio dire…se non fossi nata forse lei sarebbe
viva a quest’ora..Insomma… dalle descrizioni di
papà sembrava una ragazza con così tanta voglia
di vivere…e poi sono arrivata io ed ho rovinato tutto.
Alex si sedette sul letto accanto a lei e la abbracciò.
-Aredhel…tu non sei assolutamente la causa di quello che
è successo…sono sicura che lei ti voleva bene
più di chiunque al mondo. Se c’è un
colpevole in tutto questo non è nessuno di noi.
Aredhel si distaccò è la guardò
finalmente negli occhi.
-
lo so,ma fa rabbia sapere che io sia qui e lei no. Infondo io non
l’ho mai conosciuta! So qual’era il suo nome,ho
visto qualche sua foto,papà mi racconta una valanga di cose
su di lei,ma di lei non ho nessun ricordo! Non so com’era la
sua voce,la sua risata,cosa si provava ad abbracciarla,io non so
niente! Non ricordo nulla…
Alex la guardava quasi commossa.
-bhe ..forse un giorno lo saprai...chi lo sa.
-e come?? oh si,nell'aldilà forse.Insomma lei è
morta! c'è pure la sua tomba a Pickford! è
impossibile che io la incontri,o almeno,non in questa vita!
-davvero c'è la m...sua tomba a Pickford???
Ma quando Aredhel iniziò a guardarla in modo strano aggiunse:
-comunque a volte le cose non sono come sembrano.Tua madre è
una persona che non si arrende così facilmente come ti hanno
raccontato.
-intendi dire...che tu la conoscevi??
-in un certo senso...si.
Aredhel rimase a bocca aperta.
-e perchè non mel'hai detto prima?
Alex scrollò le spalle.
-vedrai,un giorno sarà tutto più chiaro. Ti
chiedo soltanto di essere paziente.
Fece per alzarsi ma Aredhel la trattenne.
- che vuoi dire con questo?non puoi lasciarmi così,Alex!
Devo sapere!
- mi dispiace Ary ma non è ancora il momento.Presto lo
saprai però.
Alex le sorrise incoraggiante e,con queste ultime
parole,Lasciò Aredhel confusa sul suo letto,mentre la
guardava andare via.
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