Sentendosi profondamente
umiliato si girò e rigirò nel letto fino a tarda
notte. Non aveva più lacrime da versare per quell'essere
glaciale che si divertiva a mortificarlo ripetutamente, facendolo
vergognare per le reazioni che il suo corpo aveva ogni qualvolta veniva
anche solo sfiorato da lui, ma solo rabbia e frustrazione. Il modo
indelicato con il quale Tommy gli si rivolgeva cominciava ad infiammare
davvero il suo temperamento. Sapeva con certezza che se avesse
continuato a sfidarlo sarebbe finito in una cella nei sotterranei
del castello, tuttavia non gli importava. Aveva perso molto,
compresa la libertà, ma ancora una volta la
dignità era l'unica cosa che gli rimaneva. Non avrebbe
permesso a nessuno di sopraffarla, nemmeno all'essere di cui
era innamorato.
Non lo vide per i seguenti tre giorni e contrariamente a ciò
che avrebbe dovuto fare, usare la lontananza per provare a costruire
dentro di sé un po' di indifferenza nei suoi confronti, si
preoccupò per lui. Se mai gli fosse successo qualcosa per
colpa sua non se lo sarebbe assolutamente perdonato. I sogni lo
assillarono, vedere il suo viso perfetto ogni notte gli fece desiderare
sempre più di averlo accanto. Aveva bisogno di lui per
sapere la verità e trovare un po' di pace, ma al quarto
giorno di lontananza i suoi sentimenti si trasformarono di nuovo in
rabbia cieca. Non era umano, questo lo aveva capito. Ricordava i suoi
occhi neri e le pupille rosse, le ali nere e i suoi artigli affilati
conficcati nella pelle, tuttavia non poteva più permettergli
di prendersi gioco di ciò che provava. Cercò di
estorcere informazioni ad Isaac, il quale passò
spesso ad incutergli timore con scarso successo. Era un piccolo ed
esile brunetto dai gentili occhi verdi, che guardava la moglie con
amore profondo e ben radicato dentro di sé, non avrebbe mai
potuto aver paura di lui. In qualche modo riuscì
nel suo intento, la vena petulante che aveva sempre innervosito Neil
oltre ogni misura gli fu più che utile. Quella sera
stessa Tommy varcò la soglia della stanza con il suo solito
atteggiamento arrogante, fingendo nonchalance. " Dove sei stato? " Lo
raggiunse immediatamente, travolgendolo con apprensione.
" Questa è casa mia, non devo rendere conto a nessuno di
ciò che faccio, soprattutto non a te " Non era cambiato
nulla. Era sempre il solito, apparentemente contenuto, freddo e
distaccato. " Mi devi delle spiegazioni " Gli si
avvinò, cercando il suo sguardo, ma il biondo lo
evitò con attenzione, oltrepassandolo. " Non ti devo nulla,
chiudi il becco e lasciami dormire " Lo osservò spogliarsi e
mettersi a letto lentamente, con movimenti rigidi e appeni
accennati. Le lenzuola nere contrastavano nettamente la sua
carnagione bianca come la porcellana, risaltando le vene blu
che gli percorrevano il petto e le braccia. I suoi lineamenti
parevano ancora più affilati e gelidi di quanto
già fossero, ma i suoi occhi nocciola gli raccontavano
un'altra storia. Erano circondati da profonde occhiaie scure e un
taglio in via di guarigione gli attraversava il sopracciglio destro. La
preoccupazione che nei giorni precedenti aveva provato, allora, non era
del tutto infondata. Gli era successo qualcosa. Lasciandosi comandare
dall'impulsività gli si sdraiò
accanto, abbracciandolo stretto. Il biondo
s'irrigidì leggermente, ma un attimo dopo sospirò
rassegnato, poggiandosi a lui. Adam sorrise, dandogli un piccolo bacio
tra i capelli. Forse si era sbagliato, la breve lontananza
forzata a cui Tommy li aveva costretti era stato un bene per la loro
relazione. Cercò di sfiorargli il sopracciglio ferito con un
dito, ma, aspettandoselo, una morsa ermetica gli blocco il polso prima
che riuscisse ad accarezzarlo. Lo sguardo stanco e vulnerabile
che il biondo gli rivolse lo sorprese, anche se era ancora pieno di
quella scintilla pericolosa che gli accapponava la pelle, facendogli
desiderare il rischio e la passione dei suoi tocchi. " Vai a dormire,
Adam " Per la prima volta nella sua giovane voce ingannevole
sentì una sfumatura diversa dall'indisponenza. Sembrava
quasi come se Tommy lo stesse supplicando, ma non riusciva a capire a
quale scopo. Voleva davvero essere lasciato in pace oppure, in fondo,
aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto? " Non puoi sempre
mettermi a tacere mandandomi a dormire. Non sono un ragazzino! " Tommy
in un attimo si divincolò dalla sua stretta e afferrandolo
poco delicatamente per il collo lo trascinò di forza
giù dal letto. Il moro perse un milioni di battiti cardiaci,
pensando di essersi sbagliato e aver superato il limite consentito.
Invece fu spinto davanti alla grande finestra della stanza ancora
coperta dalle massicce tende bordeaux, che Tommy spostò con
gesti furiosi, trovandosi di fronte ad uno spettacolo senza precedenti.
Spalancò gli occhi davanti a ciò che vide,
rimanendo a bocca aperta. Sotto di loro si trovava un'infinita distesa
d'acqua, così scura da sembrare quasi nera. Erano circondati
da montagne impetuose, sovrastate da un cupo cielo rosso, coperto da
nuvole arrabbiate e pesanti di pioggia. Guardò
verso il basso, accorgendosi solo in quel momento di essere
terribilmente in alto, come se si trovassero all'interno di una torre
altissima. Sentì la presenza di Tommy dietro di
sé, creando elettricità tra loro, cercando di non
fargli perdere la forza d'animo che lo aveva comandato fino a qualche
secondo prima. Il cuore gli pulsava nel petto violentemente,
bloccandogli il respiro. Se quello davanti a sé fosse stato
un set-cinematografico, avrebbe sicuramente rappresentato
l'inferno. Tommy gli strinse una mano tremante, tirandolo
contro il suo petto con delicatezza. " Benvenuto nel mio mondo " Fiamme
accecanti gli invasero il cervello, spaventandolo.
Strappò la mano dalla sua presa, voltandosi verso
di lui per poterlo guardare negli occhi, intenzionato ad aggredirlo
verbalmente, ma Tommy lo sorprese, anticipandolo dolcemente. "
Vuoi la verità? " Non era più così
sicuro di farlo, ma annuì comunque. Non poteva
tirarsi indietro, doveva comportarsi come l'uomo coraggioso che aveva
sempre desiderato essere. " Sono stato una persona diversa per molti
secoli e molte generazioni. Nella mitologia romana ero una
divinità greca legata a Venere, il portatore di luce. Nella
teologia cristiana sono il male primordiale, colui che provò
a scalvare Dio, colui che è stato privato delle ali e fatto
precipitare negli inferi. Nel mio mondo sono semplicemente
l'Imperatore, l'Imperatore Lucifero "
" Cosa? " Spalancò gli occhi, fissandolo attonito. Tra tutto
ciò che gli era passato per la mente, quello che aveva
appena sentito superava ogni limite della sua immaginazione.
" Non siamo all'inferno, non preoccuparti. Anzi, lo siamo, ma
quello è il nome che nei secoli ci avete dato grazie alle
manipolazioni di colui che credete un salvatore " L'astio e il dolore
che percepì nella voce di Tommy lo colpirono in
profondità, disorientandolo maggiormente. Dio era reale e lo voleva? Per
quale motivo? Il biondo ancora una volta lo
anticipò, cercando di placare con delicatezza la confusione
che gli leggeva negli occhi. " Sei umano Adam, ma hai un dono, un dono
che lui pretende di usare contro il tuo popolo. La tua anima
è pura " La rabbia verso se stesso gli
esplose dentro con violenza, era sempre stata colpa del suo sbagliato
modo di essere se aveva sofferto così tanto
nella vita. " Non sono puro. Mi piace superate i limiti, mi
piace il fumo, la droga e il sesso. Non sono questa cosa fottutamente
angelica che voi pensate, maledizione! " Lo spinse bruscamente,
colpendolo più e più volte al petto.
Stava perdendo la ragione, la verità era troppo da
affrontare, non si sentiva abbastanza forte. Tommy lo
lasciò sfogarsi per qualche secondo, ma quando vide la
rabbia folle nei suoi occhi non riuscì a trattenersi
dall'afferrarlo per l'ennesima volta e a trascinarlo di forza
attraverso la stanza. Ma contrariamente a ciò che Adam si
aspettava lo spinse sul letto delicatamente, aiutandolo a poggiarsi con
la schiena contro la spalliera del letto. Dopo di che gli si sedette
accanto, accarezzandogli i capelli con dolcezza. " Non sei un essere
angelico, sei un curatore d'anime, è molto diverso. La tua
anima è priva d'odio, i piacere terreni sono appunto solo
piaceri, non ti rendono assolutamente danneggiato. Loro potrebbero
fartelo credere, ma non è così, la tua
essenza è pura e luminosa " Il moro si calmò
sotto le sue carezze, continuando però a trovare ridicola
l'intera situazione in cui si trovava. " Quindi sono
speciale, vogliono usarmi per uno scopo ben preciso e tu sei
il Diavolo? "
" Se vuoi proprio metterla così, si "
" Io- mi sta scoppiando la testa " Nascose il viso tra le mani,
sentendo un calore innaturale offuscargli la mente. L'estrema
umidità della stanza gli bruciava la pelle
intensamente, affaticandogli il respiro
e privandolo quasi completamente di
lucidità. Tuttavia, aveva ancora bisogno di sapere
alcune cose. Non poteva credere che Tommy avesse fatto di tutto per
prendersi cura di lui solo per usarlo come arma di guerra in
nome di una rivalità secolare. " Se tu sei .. questo...
perché stai cercando di proteggermi? Tu e il tuo
popolo siete buoni oppure è semplicemente una
trappola? Mi stai tenendo qui per usarmi contro di lui? " Tommy lo
osservò per diversi secondi, in silenzio, percependo nelle
sue parole tutta la confusione e il dispiacere che provava,
tuttavia, dalla sua anima luminosa non traspariva nemmeno un
pizzico di paura nei confronti di ciò che aveva appena
scoperto.
" Ammetto che il mio popolo spesso non si comporta come invece mi
piacerebbe che facesse. Molti dei miei cittadini si recano sulla Terra
a dare fastidio, seducono gli umani e a volte li portano via
con loro, ma non si nascondono, sono quello che sono. Non ingannano le
persone, non si aggirano subdolamente in mezzo a voi, facendosi passare
come i prescelti di colui che chiamate Dio. Non c'è niente
nel vostro aldilà Adam, niente. Loro prendono le vostre
anime per schiavizzarvi, chi viene via con noi, invece, lo fa di sua
spontanea volontà. Chi viene nel nostro mondo è
affascinato dal pericolo, dal sesso, dalla lussuria, dalla passione e
può sembrare strano ma anche dall'amore. Il nostro mondo
è libertà. Non c'è amore
nella violenza di una schiavitù forzata, nella proibizione
dei sensi e della ragione, per questo sto cercando di evitare
sofferenza e morte a moltissimi innocenti " Nonostante avesse sviato
quasi tutte le sue domande, cercò di
essere più sincero possibile. Non era ancora pronto
ad ammettere esplicitamente l'altra faccia della verità,
tuttavia non si sentiva nemmeno di mentirgli del tutto. Forse
inizialmente aveva pensato solo agli interessi del suo impero, ma Adam
da un po' di tempo a quella parte era diventato troppo importante, non
poteva più rischiare la sua vita per puro
egoismo. " Stronzate! Stai solo cercando di proteggerti il
culo, ricordo le parole che mi hai detto quella notte, non permetterai
mai che mi usino contro di te " Distolse immediatamente lo sguardo dal
suo, cadendo in un silenzio imbarazzante, a cui Adam stesso
pose fine dopo qualche minuto di tensione. " Mi dispiace, non avrei
dovuto attaccarti in quel modo, in fin dei conti è solo
grazie a te se ancora non mi hanno trovato " Desiderava davvero
chiedergli il perché della sua reazione, era strano vederlo
così in imbarazzo e quasi intimidito ma, in
realtà, non aveva più forze per portare avanti la
discussione. Si sdraiò al centro del letto, chiudendo gli
occhi. Il dolore che avvertiva alla testa era estenuante, non
desiderava altro che risposare un po' in tranquillità.
Ascoltò il biondo armeggiare di qua di la con gli oggetti
nella stanza, fin quando sentì i suoi passi allontanarsi
troppo dal letto e dirigersi verso la porta della stanza.
Aprì gli occhi di scatto, trafiggendogli la schiena con un
sguardo appuntito." Non te ne andare " Si era ripromesso di rispettare
se stesso e non supplicare mai più nessun uomo a stargli
accanto, ma Tommy nonostante tutto era diverso, desiderava davvero la
sua compagnia, più di quanto avrebbe dovuto. " E' meglio che
tu stia un po' per conto tuo. Devi riflettere su ciò che ti
ho raccontato, non è uno scherzo, è tutto reale "
" Non voglio più rimanere solo, lo sono stato per troppo
tempo " Consapevolmente ancora una volta si spinse troppo in
là cercando di fargli capire quanto avesse bisogno di lui
per affrontare quella situazione. E Tommy, come al solito, si
dileguò velocemente, chiudendosi la porta alle spalle.
Pianse copiosamente per quasi quindici minuti, soffrendo ancora per la
pesante solitudine che comandava la sua vita da moltissimi anni.
Nascose la testa sotto due morbidi cuscini, cercando di attutire i suoi
singhiozzi, ma Tommy grazie al suo udito super sviluppato li
udì spezzare il silenzio del castello, sentendosi
immediatamente in colpa. Dopo pochi secondi Adam sentì un
busto ben strutturato poggiarsi alla sua schiena e due braccia tatuate
avvolgerlo, stringendolo dolcemente. " Sei uno stronzo " Glielo
sussurrò con voce arrabbiata, senza però
allontanarsi dal suo abbraccio. Era tutto ciò di cui aveva
bisogno in quel momento, non sarebbe stato di certo lui ad
allontanarlo. Tommy ridacchiò, facendolo sorridere tra le
lacrime. Si sentivano emotivamente instabili l'uno nelle braccia
dell'altro, ma al tempo stesso al sicuro. Si girò nella sua
stretta per poterlo guardare negli occhi, anche se infine non
riuscì a dare voce ad una delle sue tante domande. Il
biondo, però, lo comprese di nuovo, mettendo in chiaro le
cose.
"Questo non cambia niente, non posso lasciarti andare e non posso farti
uscire da questa stanza "
" Quindi cosa sono, un prigioniero? "
" Sì sollevato, non ho intenzione
di usarti come mio schiavo personale. Almeno, non ancora "
Nonostante il tono di voce del biondo non fosse freddo e
distaccato come le volte precedenti, bensì dolce e
divertito, di riflesso sollevò un braccio, provando a dargli
uno schiaffo che Tommy, ovviamente, intercettò. Prima che se
ne accorgesse si ritrovò pressato contro il suo petto forte,
con le labbra ad un centimetro di distanza dalla sue. " Non farmi
incazzare, non voglio davvero pentirmi di essere tornato qui a
starti vicino " Non potendo più fargli resistenza si
arrese, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. E un
secondo dopo, inaspettatamente, amorevoli carezze tra i
capelli lo accompagnarono nel sonno, portando via un po' del suo dolore.
Sbatté le
palpebre più e più volte, cercando di guardare
attraverso l'oscurità che celava il corridoio all'esterno
della stanza di Tommy. Per la sua vista umana era quasi impossibile
adattarsi al buio totale, tuttavia, non aveva intenzione di mettere da
parte il piano che aveva ingegnato durante la notte. Aveva bisogno di
parlare con Isaac, immediatamente. Camminò lentamente,
tenendo le braccia ben stese in avanti per non rischiare di andare a
sbattere contro qualche ostacolo inaspettato. Era convinto che il moro
potesse sentire i suoi movimenti da qualsiasi angolo del castello,
Tommy non lo avrebbe mai lasciato completamente solo, così
sussurrò il suo nome con tono di voce sicuro e compiaciuto,
aspettandosi di vederlo apparire da un momento all'altro. Ma dopo
più di dieci minuti passati a vagare nel buio, senza nessuno
che lo raggiungesse, perse le speranze. Cercò di tornare
indietro, ma solo in quel momento si rese conto di essersi allontanato
troppo dal punto di riferimento che la fioca luce nella stanza di Tommy
gli aveva dato per qualche metro. Si era perso e non aveva la minima
idea di cosa fare. Si fermò, raddrizzando la schiena,
respirando profondamente per qualche minuto. Era intenzionato a non
perdere la calma, ma quando una strana sensazioni si insinuò
dentro di lui, stuzzicandogli i sensi, la paura lo pervase.
Indietreggiò di qualche passo e quando si voltò
per correre via si ritrovò di fronte una piccola ragazzina
mora con in mano una candela. " Ciao! " La ragazzina gli sorrise
dolcemente, toccandosi i capelli con gesti timidi e
delicati. " Cazzo, credo di stare per avere un attacco di
cuore. I tuoi genitori non ti hanno insegnato a non arrivare
alle spalle delle persone, soprattutto non in situazioni come questa? "
Si mise una mano sul cuore, piegandosi un po' su se stesso. " Sei
divertente " La bimba rise dei suoi strani atteggiamenti,
avvicinandoglisi. " Perché stai cercando il mio
papà? Zio Tommy non ti ha detto che sono in missione sulla
Terra, non ti dice dove va? Pensavo che gli innamorati lo facessero, la
mia mamma e il mio papà si baciano ogni volta che si
separano. Beh, in realtà lo fanno sempre " Adam la
fissò con gli occhi spalancati, non riuscendo davvero a
stare al passo con tutte le sue chiacchiere sconclusionate. " Sei
figlia di Isaac e Sophie? Cosa diavolo vuol dire che sono in missione
sulla Terra? " Nirvana poggiò la candela a terra,
incrociando poi le braccia al petto con fare scocciato. " Hey, rispondi
alle mie domande prima, poi risponderò alle tue! " Lo
fulminò con lo sguardo, continuando però a
trovarlo divertente quando l'osservò agitarsi in modo buffo.
" Non ci posso credere, mi hanno lasciato una marmocchietta come
baby-sitter " Gli fece la linguaccia, ridendo di cuore quando il moro
ricambio il gesto. Era felice della sua vita, amava alla follia sia i
suoi genitori che Tommy, ma a volte le mancava davvero qualcuno molto
giovane con il quale passare del tempo. Non c'erano altri ragazzi oltre
a lei nel castello e Adam in quel momento, anche se era già
un giovane uomo, le sembrava il perfetto compagno di giochi che aveva
desiderato per molto tempo.
" Vuoi giocare con me? " Adam la fissò attentamente,
percependo da lei vibrazioni piene di sentimenti gioiosi e molto
sereni, ma nei suoi occhi catturò anche un pizzico di
solitudine in cui immediatamente si ritrovò. " Va bene, in
ogni modo non ho comunque nient'altro da fare oltre a vagare nel buio
come un vampiro assetato di sangue " La bambina emise uno squittio
felice, buttandogli le braccia al collo non appena Adam si
abbassò per incontrare il suo dolce abbraccio. " Sciocco, i
vampiri non esistono. Ora vieni, voglio mostrarti camera mia " Lo prese
per mano, trascinandolo di corda per il corridoio, chiacchierando per
tutto il tragitto di cose assurde come la teoria sui calzini che la sua
mamma aveva scolorito in lavatrice.
" Non mi hai detto il tuo nome.... " L'osservò
pettinare in silenzio un bambolotto biondo, vestito da
principe. Era una ragazzina estremamente solitaria, si capiva benissimo
dal modo in cui stava reagendo alla sua compagnia. Era quieta e
disciplinata, quasi come se fosse sola, ma l'incertezza su
come dovesse comportarsi era chiara in ogni suo gesto.
" Nirvana "
" E' un nome bellissimo " Non appena la complimentò
vide i suoi occhi brillare felici, esattamente come succedeva
a lui quando qualcuno manifestava un po' di sincero interesse
nei suoi confronti. " Grazie, lo ha scelto zio Tommy
"
" Io sono Ad- "
" Adam! Lo so, mamma mi ha raccontato di te. Sei bello come un
principe, sai? Proprio come Tommy, sono contenta che tu sia qui con noi
" Rimase colpito dalla sua sincerità, era disarmante
trovarsi di fronte ad un esserino così innocente e delicato,
nella vita non aveva mai avuto la fortuna di avere accanto persone di
quel tipo, a parte il suo amato fratello. " Ti piacciono i principi? "
Nirvana sospirò dolcemente, fissandolo con
sguardo sognante " A te no? "
" Si, moltissimo " Il sorriso che gli rivolse fu accecante,
aveva appena trovato un complice, non vedeva l'ora di raccontargli
tutte le storie che aveva letto nei libri che Tommy possedeva e teneva
al sicuro nel suo studio. Avrebbe voluto chiedergli se gli andava di
fare un giro per il castello, così da non perdersi
più, ma la porta della stanza si aprì lentamente,
distraendola dal suo ospite. " Papà! " Corse incontro al
padre, buttandogli le braccia al collo non appena Isaac
aprì le sue per invitarla in uno dei loro forti abbracci. Il
moro, però, roteò gli occhi al cielo non appena
notò Adam seduto sul tappeto con una bambola in mano. " Lui
cosa ci fa qui? " Nirvana si mise subito in mezzo a loro,
poggiandosi le mani sui fianchi. " Stiamo giocando, lascialo
in pace " Lo difese senza battere ciglio, desiderando proteggerlo da
qualunque persona cercasse di intimidirlo.
" Non puoi giocare con lui, Tommy si arrabbierà "
" Perché? Dovrebbe essere Adam ad arrabbiarsi, lo avete
lasciato solo " Isaac le si avvicinò, accarezzandole
dolcemente i cappelli. Conosceva il suo desiderio di avere accanto
qualcuno molto più giovane di loro, che ascoltasse le sue
chiacchiere infantili senza la costante eventualità
di essere lasciata sola a causa di una missione improvvisa. " Raggiungi
la mamma nelle cucine, ti ha preparato la merenda " La piccola
capì le intenzioni di suo padre, voleva parlare con Adam, in
privato. Così prima di scappare via corse ad abbracciarlo,
dandogli un bacio sulla guancia " Puoi tenere la bambola se
vuoi " Isaac sorrise, scuotendo la testa divertito. " Mi dispiace, non
si rende conto che non sei un bambino, non ha mai incontrato nessuno
così giovane " Adam ricambiò il sorriso,
sinceramente affascinato dalla piccola meraviglia che Isaac e Sophie
avevano messo al mondo. " Non preoccuparti, è dolce.
Inoltre, tutto sommato non sono poi molto più grande di lei "
" Allora, come va? So che Tommy ti ha rivelato la nostra vera
identità " Il moro gli si sedette accanto, cercando di
chiacchierare con lui con spensieratezza. Era d'accordo con sua figlia,
il modo in cui spesso Adam veniva trattato non era per niente
delicato, ma soprattutto non lo meritava. A volte era anche fin troppo
gentile e paziente con loro, da quando lo avevano trovato non
aveva fatto altro che stare ai loro ordini, anche quando Tommy
scaricava la sua rabbia su di lui era pronto ad aiutarli e ad accettare
ciò che stava succedendo senza ribellarsi, o almeno non
troppo. " Sto bene... " Adam fissò la bambola tra le sue
mani, accarezzandole i capelli. Era un relitto nervoso, ma non a causa
della verità, era solo ed esclusivamente colpa del
sentimento che provava per Tommy e che il biondo non aveva intenzione
d'accettare velocemente. " Sicuro? Puoi parlarmene, sono un ascoltatore
paziente e non una cagna irascibile come lui " Isaac rise delle sue
stesse parole, inducendo Adam a rilassarsi e a rivelare i suoi fastidi.
" No che non ne sono sicuro, cazzo, mi sta facendo impazzire. Prima mi
sballotta da una parte all'altra, poi mi guarda come se volessi
fulminarmi e subito dopo mi coccola come se fossi il suo piccolo
animale domestico da accudire. Non dovrei stare con lui, non a
queste condizioni, tengo troppo alla mia dignità
eppure ogni dannata volta che mi si avvicina cado ai suoi piedi come un
maledetto ragazzino ingenuo alle prese con la sua prima cotta "
Enfatizzò le sue chiacchiere agitando le braccia per aria,
incrociandole poi al petto in modo buffo, mettendo il broncio non
appena finì il suo sfogo. Isaac lo fissò con un
sopracciglio alzato, scrutandolo attentamente. " Il tuo problema
è questo, non tutta la faccenda che riguarda i diavoli e
l'inferno? " Adam sbuffò, rispondendogli con un
sussurro testardo. " Si! " Isaac scoppiò a ridere,
inclinando la testa all'indietro. L'aveva trovato divertente
fin da subito, ma in quel momento lo trovò anche
assolutamente perfetto per il suo migliore amico. Il sentimento che
Adam provava per Tommy era in ogni sua buffa chiacchiera, nonostante
fosse arrabbiato gli occhi gli brillavano di sincero affetto mentre
parlava di lui. E la frustrazione dei suo gesti stizziti dimostravano
una sola cosa, Tommy ricambiava il suo sentimento, ma a tratti si
nascondeva ancora dietro il suo ruolo d'imperatore per non aprirsi a
lui completamente. La paura di soffrire, di perdere tutto per amore,
come era successo a suo padre, lo assillava costantemente. " Andiamo a
bere qualcosa, sto per insegnarti qualche trucchetto magico, ma prima
di farlo ho davvero bisogno di assicurarmi che potrò
incolpare l'alcol quando quell'idiota del mio migliore amico
verrà a sapere che l'ho tradito facendo comunella con il suo
adorato ragazzino " Lo afferrò per un braccio,
trascinandoselo dietro dolcemente. Più che mai era sicuro
che Tommy avesse trovato ciò da cui scappava da sempre, ma
di cui in realtà aveva bisogno. Adam era calore,
libertà d'emozione, di sentimento, era persuasivo ed
estremamente accattivante, nemmeno un essere ferito e scostante come
l'Imperatore Lucifero poteva resistergli. L'intensa
complicità tra loro non poteva essere ignorata, ecco
perché doveva aiutare Adam a far crollare i muri che Tommy
piazzava davanti a sé quando erano insieme. Era una
battaglia persa in partenza, l'imperatore aveva bisogno di occuparsi
dei pericoli reali che avevano intorno, non dell'amore puro che stava
condividendo con il suo speciale curatore d'anime.
***
Gli si sdraiò accanto con fare indifferente, poggiando la
testa sul suo cuscino. Un istante dopo si ritrovò una mano
calda sul petto che cominciò ad accarezzarlo con dolcezza.
" Un uccellino mi ha parlato di te per tutta la sera " Nirvana gli
aveva raccontato nei minimi dettagli l'incontro speciale che aveva
avuto con Adam, sorridendo felice mentre sospirava al ricordo degli
occhi blu del suo nuovo amico. " A quanto pare sei bello, dolce,
divertente e di ottima compagnia " Il moro arrossì nella
penombra della stanza, nascondendo il viso sotto le
lenzuola. " Mi dispiace " Tommy rise della sua reazione,
carezzandogli poi i capelli per rassicurarlo. " E' tutto a posto,
è sempre stata in cerca di un principe, non mi sorprende che
ti abbia trovato " Si sentiva un po' più rilassato in sua
presenza, soprattutto dopo le dolci chiacchiere di Nirvana, tuttavia
ancora non aveva intenzione di lasciarmi andare a ciò che
c'era tra loro. Adam, invece, spinto dall'improvvisa
affettuosità di Tommy gli si avvicinò, chinandosi
su di lui per dargli un bacio. Bacio che non incontrò le
labbra del biondo, bensì la sua guancia. Tommy
voltò il capo tempestivamente, stringendo gli occhi con
forza quando le labbra di Adam si posarono sulla sua pelle e
sentì il proprio cuore battere velocemente nel petto. Stava
diventando pressoché impossibile resistergli, oltre ad
essere sensuale oltre ogni limite, il moro era anche immensamente
testardo, si stava impegnando con ostinazione che sfociava quasi nel
ridicolo per ottenere ciò che desiderava. E ciò
che voleva era chiaramente la completa attenzione fisica ed emotiva
dell'essere che si nascondeva dentro l'austero e criptico Imperatore
che lo teneva rinchiuso nelle sue stanze. Adam per l'ennesima volta
ingoiò il proprio orgoglio, sentendosi semplicemente in
imbarazzo. Poggiò il capo sul suo petto, decidendo di godere
di quelle piccole carezze che Tommy gli stava donando e non agire, come
al suo solito, come una regina del dramma. " C'è qualcosa di
speciale in Nirvana, il modo in cui mi è apparsa davanti
all'improvviso è stato piuttosto raccapricciante, lo
ammetto, ma non ho provato paura. Stando con lei mi sono solo sentito
in pace, è l'esserino più dolce che abbia mai
incontrato " Allontanò l'attenzione dal momento imbarazzante
che avevano appena vissuto, sorridendo con dolcezza mentre parlava
della piccola del castello. " Lei vede amore in ogni cosa " Confuso
aggrottò la fronte non appena percepì un pizzico
d'accusa nella parole di Tommy, come poteva incolpare un ragazzina per
essere così amorevole e innocente? " Pensa che io sia il tuo
fidanzato o meglio ancora il tuo principe " Intenzionalmente
cercò di provocarlo, ma il biondo ancora una volta lo
sorprese, cambiando radicalmente stato d'animo da un istante
all'altro. Rise di gusto, parlando di lei con voce piena
d'affetto sincero. " In questo caso quella piccola peste ha un evidente
bisogno di occhiali da vista " Adam s'imbronciò,
capendo di non avere speranze di rivalsa sull'astuzia verbale di Tommy.
Chiuse gli occhi, fingendo di dormire, ma il biondo dopo qualche minuto
di silenzio percepì la sua inquietudine e s'interesso a
lui. " Cosa ti turba? " L'osservò sollevare le
spalle mestamente, sorridendo divertito quando gli sfiorò le
labbra con un dito e Adam spinse via la sua mano con fare
scocciato. " So che vuoi che ti parli di me così
che tu possa capirmi meglio. E te lo prometto, lo farò, al
momento giusto " Avrebbe mantenuto la promessa. Adam meritava davvero
rispetto e protezione, non poteva più prendersi gioco di lui
con l'inganno, anche se prima aveva bisogno di assicurarsi che non
finisse in pericolo a causa di cose di cui non aveva colpe, a causa sua.
" Isaac, dimmi velocemente cosa
diavolo è successo, non ho tempo da perdere "
" Uh uh qualcuno qui
soffre di lontananza, eh? Sei ansioso di tornare tra le braccia del tuo
fidanzatino, che dolce! "
" Astaroth ... "
" Benvenuto nel club
degli innamorati amico, da adesso in poi avrai un grosso probl- "
" ASTAROTH! "
" Ok ok, rilassati, sto
scherzando. Devi solo sapere che lo abbiamo trovato, quella che credevo
erroneamente la tua solita paranoia infondata, infine, invece di essere
un semplice sospetto è la pura verità dei fatti.
Hai centrato nel segno, è al suo fianco e sembra
completamente privo della sua coscienza umana "
Isaac aveva
ragione, aveva un grosso problema. Adam lo raggiungeva nel profondo
come nessun altro aveva mai fatto, in sua compagnia era in grado di
infuriarsi violentemente da un momento all'altro e il secondo dopo,
anche solo con un dolce sguardo, si ritrovava privo
di difese. La scorsa notte aveva lasciato la stanza
per parlare con il suo migliore amico di ciò che avevano
scoperto e al ritorno non riuscì a fare a meno di resistere
al sorriso affettuoso che Adam gli donò, si
lasciò stringere per tutta la notte, dimenticando per un po'
di essere l'imperatore di un regno in pericolo e di avere
già fin troppe responsabilità che gli gravavano
sulle spalle. Non chiuse occhio nemmeno per un secondo,
assaporò con premurosa attenzione tutti i movimenti che Adam
fece nel sonno dopo essersi addormentato con il capo nascosto
nell'incavo del suo collo. Ogni respiro, ogni piccolo spostamento per
avvicinarsi a lui lo fecero cadere ancora di più sotto il
suo incanto. Quell'incanto da cui era fuggito per moltissimo tempo e
che ora la aveva afferrato così intensamente da farlo
sentire quasi estraniato dal suo compito, dai suoi doveri. Anche quando
era in riunione con i suoi generali o in città a scambiare
qualche chiacchiera con il suo popolo il suo pensiero era rivolto
costantemente a lui, al giovane uomo bellissimo, premuroso e speciale
che lo aveva catturato emotivamente e aveva riscaldato il suo cuore
gelido con gesti dolci e una personalità infuocata che di
tanto in tanto prendeva il sopravvento. Non riusciva a scrollarsi di
dosso la sensazione di quel corpo ricettivo e sensuale sotto i suoi
tocchi. Non aveva un problema, era fottuto.
Improvvisamente
si sentì soffocare dalla sua stessa
proprietà. Percorse qualche miglia lontano dal castello,
fermandosi sulla sponda del lago nero sotto la torre più
alta del suo castello, dove si trovava la sua stanza, dove si trovava
Adam. Aveva finalmente scoperto dov'era finito il suo fratellino.
Quell'adorato fratello minore che anni prima era sparito dalla sua vita
senza più farsi vedere. Era stato preso, da Lui. Da
quell'istante in poi avrebbe guardato i suoi
stupendi occhi limpidi e a tratti tristi consapevole di possedere una
conoscenza che avrebbe potuto farli brillare di
felicità, una conoscenza che non poteva rivelargli. C'era
una cosa che non riusciva a capire, perché Lui era
stato a conoscenza di Neil e non di Adam? Era strano, troppo strano.
Soprattutto perché da ciò che Adam gli aveva
raccontato i due ragazzi erano sempre stati inseparabili e prima che
Neil sparisse non aveva mai lasciato il fratello maggiore da solo,
nemmeno per mezza giornata. C'era qualcosa che non andava in quella
situazione, qualcosa che gli era sfuggita di mano nel bel mezzo del
vortice di passione e sentimenti in cui inconsapevolmente era finito.
Doveva mettere quei tasselli al loro posto, continuare a nascondere
Adam e a tenerlo al sicuro.
Sentì dei passi veloci dietro di sé, si
voltò per vedere chi fosse e l'attimo dopo si
ritrovò intrappolato in un abbraccio caldo ed ermetico. "
Adam, cosa ci fai qui? Come hai fatto uscire dalla stanza? "
" Isaac mi ha detto che hai bisogno di me " Isaac, certo. Probabilmente
si era rammollito sul serio dato che ormai la sua autorità
veniva messa in discussione continuamente.
" Te l'ho detto milioni volte, devi fare ciò che ti dico io,
e se ti dico di rimanere in quella maledetta stanza tu ci rimani "
" Ma .. "
" Nessun ma. Torna dentro, ora " Si strappò dal loro
abbraccio, ma Adam, che era più che intenzionato a
torturarlo con la sua testardaggine, lo tirò contro di
sé, baciandolo profondamente. Era passato molto tempo da
quando si erano baciati l'ultima volta, tuttavia le sensazioni che
provò furono le stesse di allora. Un formicolio intenso gli
si insinuò sotto la pelle, rendendolo ansioso, facendogli
bramare il suo tocco. Desiderava di più, molto di
più. Adam rincorreva prepotentemente la sua lingua in una
danza sensuale e peccaminosa, toccandolo intimamente. Sentiva le sue
mani su di sé, le carezze che stava ricevendo da lui era
così intense e piene d'affetto da fargli quasi dimenticare
quello che aveva scoperto. Ma solo per un momento, quando Adam gli
sussurrò all'orecchio che qualunque cosa lo opprimesse
sarebbe andata a posto perché erano insieme,
rinsavì dallo stato catatonico in cui era caduto. Concluse
il bacio con dolcezza, evitando accuratamente il suo sguardo
cristallino. " Non doveva essere così tra noi "
" Ma lo è ... "
" Non possiamo "
" Ma lo vogliamo "
Era proprio in circostanze come quella in cui si trovava in
quell'istante che riusciva a vedeva chiaramente quello che Adam era.
Anche se su di lui non poteva avere nessun effetto percepiva il suo
dono, il suo potere. Non si imponeva, e sicuramente Adam stesso non
sapeva nemmeno cosa stesse facendo, ma con delle semplici parole era in
grado di far credere che nonostante tutto le cose potessero andare
meglio, che la vita potesse essere semplice. Aveva sofferto, aveva
pianto, era stato ferito, continuava ad essere ferito eppure aveva
ancora quello scintillio di vita e di speranza negli occhi. Non
approfittava delle insicurezze altrui, faceva in modo che le
abbracciassero, con forza e consapevolezza. Perché non
c'è nulla di cui vergognarsi ad avere delle debolezze, ad
amare e soffrire, l'importante è non tirarsi indietro, non
avere paura di fallire o di farsi male, essere consci di se stessi, del
pacchetto completo e vivere davvero.
" Smettila " Gli lanciò uno sguardo d'avvertimento,
prendendolo poi da un braccio per trascinarlo verso il
castello. " Cosa c'è che non va adesso? Non pensavo che tu
fossi un tipo che si nasconde. Anzi, ripensandoci bene lo sei. Sei
sempre in fuga, in cerca di una scappatoia che ti allontani da
ciò che provi " Lo strattonò con davvero poca
delicatezza, cominciando a sentire la rabbia invaderlo
prepotentemente. " Senti, bamboccio, non sai niente. Niente.
Smetti di saltare a queste tue fottutissime conclusioni "
" Perché ti incazzi? Non dovrebbe interessarti se ti dico
che sei un vigliacco, come hai detto? Non deve essere così
tra noi, non possiamo! " Adam gli fece il verso, fissandolo con sguardo
provocatorio. Stava seguendo i consigli di Isaac, l'unico modo per
liberare Tommy dalle sue stesse imposizioni emotive era farlo esplodere
con violenza.
" S-m-e-t-t-i-l-a"
" Secondo me dovresti sfogarti un po', la frustrazione sessuale ti fa
proprio diventare una cagna " Vide immediatamente il cambiamento dei
suoi occhi, le iridi gli diventarono nere e due pupille rosse come il
sangue lo puntarono con intensità. " Chi ti dice che io non
abbia nessuno da scopare? "
" Chi si farebbe scopare da uno stronzo come te? "
" Mmm .. vuoi un esempio? " Tommy gli si avvicinò,
fermandosi ad un centimetro dal suo viso " Tu " Il volto di Adam
andò in fiamme per l'imbarazzo, strinse
furiosamente la mascella, sentendosi profondamente umiliato per
l'ennesima volta in vita sua. Tommy divertito lo osservò
scappare verso il castello, portandosi dietro quella passione furente
che lo caratterizzava da sempre. Lo riconosceva, forse era stato un
tantino cattivello, ma era pur sempre il Diavolo, doveva
mantenere intatta la sua reputazione.
Non fece nemmeno in tempo ad oltrepassare la soglia del cancello che si
ritrovò Sophie di fronte, con il suo solito sorriso dolce
sulle labbra e un abbraccio delicato tutto per lui. Cercò di
essere distaccato, ma quando sentì le sue carezze sulla
schiena le poggiò la sulla spalla, sospirando
mestamente. Ricordava ancora quando Isaac impazzì
per lei, per una semplice umana aveva lasciato il suo compito di Duca e
generale delle forze armate del loro impero per diverso tempo. Allora
l'aveva quasi odiata, gli aveva portato via l'unico amico che avesse
mai avuto. Il suo fidato fratello l'aveva abbandonato per una
fragile donna terrena. Ma un giorno Isaac tornò,
con lei al suo fianco, ricordandogli ancora una volta cosa volesse dire
lasciarsi andare davvero, sconfiggere le proprie paure ed amare. Per
lunghi mesi fu diffidente nei confronti di Sophie,
ma quando la vide prendersi cura del suo migliore amico, come
nessuna donna del loro popolo aveva mai fatto, l'accettò e
imparò a conoscerla. Finì per contare su di lei
molte volte, proteggendola con amore come si fa con una sorella. " Cosa
vuoi? " Finse uno dei soliti burberi comportamenti, immaginando
già quali fossero le sue intenzioni. " Trattalo con
cura " Aveva sicuramente visto il modo in cui Adam era scappato lontano
da lui. " Non ne sono capace, lo sai "
" Si che ne sei capace, lo fai con noi tutti i giorni, da moltissimo
tempo. Con lui devi semplicemente dimostralo, almeno un po' " Scosse la
testa, facendola ridere. Sophie non riusciva a fare a meno di vederlo
come un piccolo ragazzino spaventato e non come l'imperatore di un
impero millenario. " Per me? " Tommy roteò gli occhi al
cielo, cedendo alla dolcezza del suo sguardo pieno d'affetto sincero. "
Maledizione! Ok, ora sparisci "
Adam come al solito si sdraiò al centro del letto,
fulminando Tommy con sguardo assassino non appena il biondo
entrò nella stanza. Si girò sullo stomaco,
allargando braccia e gambe per occupare tutto lo spazio sul materasso.
Stava agendo in modo infantile e dispettoso, e Tommy lo
trovò assolutamente adorabile. "Quindi me lo fai un
po' di spazio?" Gli si avvicinò, sorridendogli con
dolcezza. " No! " La negazione di Adam fu decisa ed
immediata, Tommy, però, non si lasciò
scoraggiare, era sinceramente intenzionato ad usare una delle meschine
tattiche in suo possesso. " Nemmeno se ti coccolo? " Gli
accarezzò un braccio, risalendo al
collo, spostandogli infine i capelli neri che gli erano caduti
davanti agli occhi quando si era spostato. " Ti ho detto di no! "
Contrariamente a ciò che disse, Adam si spinse verso il suo
tocco, socchiudendo gli occhi in estasi quando sentì le mani
Tommy tra i capelli. " Ok " Il biondo salì sul letto,
ignorando completamente le sue parole. " Cosa non capisci della parola
no? " Gli piazzò una mano al centro della schiena,
spingendolo con forza contro il materasso, continuando a sorridere come
un gatto che stava per mangiare il topolino. " Nelle tue parole non
colgo nemmeno un pizzico di rifiuto " Spostò la mano,
accarezzandogli il collo ancora una volta, chinandosi poi verso di lui
per baciarlo dolcemente. Fu leggero e quasi
impercettibile, ma inaspettatamente il suo cuore si riempì
d'orgoglio e soddisfazione. Sentì un moto di
libertà espandersi dentro di sé, per la prima
volta nella sua vita avevo fatto qualcosa solo per se stesso, qualcosa
che desiderava davvero, da molto tempo. Il calore di Adam lo avvolse
immediatamente, imprigionandolo di nuovo nel suo abbraccio
ermetico.
" Mi devi comunque delle scuse, sei stato uno stronzo " Gli
lasciò monopolizzare l'intera giornata, senza nemmeno
impedirgli di essere stupidamente appiccicoso e romantico con le sue
solite gentili e rassicuranti parole. Si, era proprio fottuto,
completamente.
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