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Autore: SexyJames    14/03/2013    3 recensioni
Chi cerca di sbarazzarsi della solitudine e del dolore di una perdita, chi prova ad allontanarsi da se stesso e dai sentimenti per adempiere al proprio dovere, e chi cerca il controllo assoluto sul prossimo per sentirsi onnipotente.
Un ragazzo terreno con un dono speciale, un essere glaciale ed introverso deve proteggerlo, e proteggersi, dal tentativo di schiavitù forzata da parte di un popolo meschino e assetato di potere. Riuscirà ad evitare la guerra che sta aggirando da secoli, o ci andrà inconsapevolmente incontro per amore?
[ Adommy ]
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sentendosi profondamente umiliato si girò e rigirò nel letto fino a tarda notte. Non aveva più lacrime da versare per quell'essere glaciale che si divertiva a mortificarlo ripetutamente, facendolo vergognare per le reazioni che il suo corpo aveva ogni qualvolta veniva anche solo sfiorato da lui, ma solo rabbia e frustrazione. Il modo indelicato con il quale Tommy gli si rivolgeva cominciava ad infiammare davvero il suo temperamento. Sapeva con certezza che se avesse continuato a sfidarlo sarebbe finito in una cella nei sotterranei del castello, tuttavia non gli importava. Aveva perso molto, compresa la libertà, ma ancora una volta la dignità era l'unica cosa che gli rimaneva. Non avrebbe permesso a nessuno di sopraffarla, nemmeno all'essere di cui era innamorato.

Non lo vide per i seguenti tre giorni e contrariamente a ciò che avrebbe dovuto fare, usare la lontananza per provare a costruire dentro di sé un po' di indifferenza nei suoi confronti, si preoccupò per lui. Se mai gli fosse successo qualcosa per colpa sua non se lo sarebbe assolutamente perdonato. I sogni lo assillarono, vedere il suo viso perfetto ogni notte gli fece desiderare sempre più di averlo accanto. Aveva bisogno di lui per sapere la verità e trovare un po' di pace, ma al quarto giorno di lontananza i suoi sentimenti si trasformarono di nuovo in rabbia cieca. Non era umano, questo lo aveva capito. Ricordava i suoi occhi neri e le pupille rosse, le ali nere e i suoi artigli affilati conficcati nella pelle, tuttavia non poteva più permettergli di prendersi gioco di ciò che provava. Cercò di estorcere informazioni ad Isaac, il quale passò spesso ad incutergli timore con scarso successo. Era un piccolo ed esile brunetto dai gentili occhi verdi, che guardava la moglie con amore profondo e ben radicato dentro di sé, non avrebbe mai potuto aver paura di lui. In qualche modo riuscì nel suo intento, la vena petulante che aveva sempre innervosito Neil oltre ogni misura gli fu più che utile. Quella sera stessa Tommy varcò la soglia della stanza con il suo solito atteggiamento arrogante, fingendo nonchalance. " Dove sei stato? " Lo raggiunse immediatamente, travolgendolo con apprensione.
" Questa è casa mia, non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio, soprattutto non a te " Non era cambiato nulla. Era sempre il solito, apparentemente contenuto, freddo e distaccato. " Mi devi delle spiegazioni " Gli si avvinò, cercando il suo sguardo, ma il biondo lo evitò con attenzione, oltrepassandolo. " Non ti devo nulla, chiudi il becco e lasciami dormire " Lo osservò spogliarsi e mettersi a letto lentamente, con movimenti rigidi e appeni accennati. Le lenzuola nere contrastavano nettamente la sua carnagione bianca come la porcellana, risaltando le vene blu che gli percorrevano il petto e le braccia. I suoi lineamenti parevano ancora più affilati e gelidi di quanto già fossero, ma i suoi occhi nocciola gli raccontavano un'altra storia. Erano circondati da profonde occhiaie scure e un taglio in via di guarigione gli attraversava il sopracciglio destro. La preoccupazione che nei giorni precedenti aveva provato, allora, non era del tutto infondata. Gli era successo qualcosa. Lasciandosi comandare dall'impulsività gli si sdraiò accanto, abbracciandolo stretto. Il biondo s'irrigidì leggermente, ma un attimo dopo sospirò rassegnato, poggiandosi a lui. Adam sorrise, dandogli un piccolo bacio tra i capelli. Forse si era sbagliato, la breve lontananza forzata a cui Tommy li aveva costretti era stato un bene per la loro relazione. Cercò di sfiorargli il sopracciglio ferito con un dito, ma, aspettandoselo, una morsa ermetica gli blocco il polso prima che riuscisse ad accarezzarlo. Lo sguardo stanco e vulnerabile che il biondo gli rivolse lo sorprese, anche se era ancora pieno di quella scintilla pericolosa che gli accapponava la pelle, facendogli desiderare il rischio e la passione dei suoi tocchi. " Vai a dormire, Adam " Per la prima volta nella sua giovane voce ingannevole sentì una sfumatura diversa dall'indisponenza. Sembrava quasi come se Tommy lo stesse supplicando, ma non riusciva a capire a quale scopo. Voleva davvero essere lasciato in pace oppure, in fondo, aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto? " Non puoi sempre mettermi a tacere mandandomi a dormire. Non sono un ragazzino! " Tommy in un attimo si divincolò dalla sua stretta e afferrandolo poco delicatamente per il collo lo trascinò di forza giù dal letto. Il moro perse un milioni di battiti cardiaci, pensando di essersi sbagliato e aver superato il limite consentito. Invece fu spinto davanti alla grande finestra della stanza ancora coperta dalle massicce tende bordeaux, che Tommy spostò con gesti furiosi, trovandosi di fronte ad uno spettacolo senza precedenti. Spalancò gli occhi davanti a ciò che vide, rimanendo a bocca aperta. Sotto di loro si trovava un'infinita distesa d'acqua, così scura da sembrare quasi nera. Erano circondati da montagne impetuose, sovrastate da un cupo cielo rosso, coperto da nuvole arrabbiate e pesanti di pioggia. Guardò verso il basso, accorgendosi solo in quel momento di essere terribilmente in alto, come se si trovassero all'interno di una torre altissima. Sentì la presenza di Tommy dietro di sé, creando elettricità tra loro, cercando di non fargli perdere la forza d'animo che lo aveva comandato fino a qualche secondo prima. Il cuore gli pulsava nel petto violentemente, bloccandogli il respiro. Se quello davanti a sé fosse stato un set-cinematografico, avrebbe sicuramente rappresentato l'inferno. Tommy gli strinse una mano tremante, tirandolo contro il suo petto con delicatezza. " Benvenuto nel mio mondo " Fiamme accecanti gli invasero il cervello, spaventandolo. Strappò la mano dalla sua presa, voltandosi verso di lui per poterlo guardare negli occhi, intenzionato ad aggredirlo verbalmente, ma Tommy lo sorprese, anticipandolo dolcemente. " Vuoi la verità? " Non era più così sicuro di farlo, ma annuì comunque. Non poteva tirarsi indietro, doveva comportarsi come l'uomo coraggioso che aveva sempre desiderato essere. " Sono stato una persona diversa per molti secoli e molte generazioni. Nella mitologia romana ero una divinità greca legata a Venere, il portatore di luce. Nella teologia cristiana sono il male primordiale, colui che provò a scalvare Dio, colui che è stato privato delle ali e fatto precipitare negli inferi. Nel mio mondo sono semplicemente l'Imperatore, l'Imperatore Lucifero "
" Cosa? " Spalancò gli occhi, fissandolo attonito. Tra tutto ciò che gli era passato per la mente, quello che aveva appena sentito superava ogni limite della sua immaginazione.
" Non siamo all'inferno, non preoccuparti. Anzi, lo siamo, ma quello è il nome che nei secoli ci avete dato grazie alle manipolazioni di colui che credete un salvatore " L'astio e il dolore che percepì nella voce di Tommy lo colpirono in profondità, disorientandolo maggiormente. Dio era reale e lo voleva? Per quale motivo? Il biondo ancora una volta lo anticipò, cercando di placare con delicatezza la confusione che gli leggeva negli occhi. " Sei umano Adam, ma hai un dono, un dono che lui pretende di usare contro il tuo popolo. La tua anima è pura " La rabbia verso se stesso gli esplose dentro con violenza, era sempre stata colpa del suo sbagliato modo di essere se aveva sofferto così tanto nella vita. " Non sono puro. Mi piace superate i limiti, mi piace il fumo, la droga e il sesso. Non sono questa cosa fottutamente angelica che voi pensate, maledizione! " Lo spinse bruscamente, colpendolo più e più volte al petto. Stava perdendo la ragione, la verità era troppo da affrontare, non si sentiva abbastanza forte. Tommy lo lasciò sfogarsi per qualche secondo, ma quando vide la rabbia folle nei suoi occhi non riuscì a trattenersi dall'afferrarlo per l'ennesima volta e a trascinarlo di forza attraverso la stanza. Ma contrariamente a ciò che Adam si aspettava lo spinse sul letto delicatamente, aiutandolo a poggiarsi con la schiena contro la spalliera del letto. Dopo di che gli si sedette accanto, accarezzandogli i capelli con dolcezza. " Non sei un essere angelico, sei un curatore d'anime, è molto diverso. La tua anima è priva d'odio, i piacere terreni sono appunto solo piaceri, non ti rendono assolutamente danneggiato. Loro potrebbero fartelo credere, ma non è così, la tua essenza è pura e luminosa " Il moro si calmò sotto le sue carezze, continuando però a trovare ridicola l'intera situazione in cui si trovava. " Quindi sono speciale, vogliono usarmi per uno scopo ben preciso e tu sei il Diavolo? "
" Se vuoi proprio metterla così, si "
" Io- mi sta scoppiando la testa " Nascose il viso tra le mani, sentendo un calore innaturale offuscargli la mente. L'estrema umidità della stanza gli bruciava la pelle intensamente, affaticandogli il respiro e privandolo quasi completamente di lucidità. Tuttavia, aveva ancora bisogno di sapere alcune cose. Non poteva credere che Tommy avesse fatto di tutto per prendersi cura di lui solo per usarlo come arma di guerra in nome di una rivalità secolare. " Se tu sei .. questo... perché stai cercando di proteggermi? Tu e il tuo popolo siete buoni oppure è semplicemente una trappola? Mi stai tenendo qui per usarmi contro di lui? " Tommy lo osservò per diversi secondi, in silenzio, percependo nelle sue parole tutta la confusione e il dispiacere che provava, tuttavia, dalla sua anima luminosa non traspariva nemmeno un pizzico di paura nei confronti di ciò che aveva appena scoperto.
" Ammetto che il mio popolo spesso non si comporta come invece mi piacerebbe che facesse. Molti dei miei cittadini si recano sulla Terra a dare fastidio, seducono gli umani e a volte li portano via con loro, ma non si nascondono, sono quello che sono. Non ingannano le persone, non si aggirano subdolamente in mezzo a voi, facendosi passare come i prescelti di colui che chiamate Dio. Non c'è niente nel vostro aldilà Adam, niente. Loro prendono le vostre anime per schiavizzarvi, chi viene via con noi, invece, lo fa di sua spontanea volontà. Chi viene nel nostro mondo è affascinato dal pericolo, dal sesso, dalla lussuria, dalla passione e può sembrare strano ma anche dall'amore. Il nostro mondo è libertà. Non c'è amore nella violenza di una schiavitù forzata, nella proibizione dei sensi e della ragione, per questo sto cercando di evitare sofferenza e morte a moltissimi innocenti " Nonostante avesse sviato quasi tutte le sue domande, cercò di essere più sincero possibile. Non era ancora pronto ad ammettere esplicitamente l'altra faccia della verità, tuttavia non si sentiva nemmeno di mentirgli del tutto. Forse inizialmente aveva pensato solo agli interessi del suo impero, ma Adam da un po' di tempo a quella parte era diventato troppo importante, non poteva più rischiare la sua vita per puro egoismo. " Stronzate! Stai solo cercando di proteggerti il culo, ricordo le parole che mi hai detto quella notte, non permetterai mai che mi usino contro di te " Distolse immediatamente lo sguardo dal suo, cadendo in un silenzio imbarazzante, a cui Adam stesso pose fine dopo qualche minuto di tensione. " Mi dispiace, non avrei dovuto attaccarti in quel modo, in fin dei conti è solo grazie a te se ancora non mi hanno trovato " Desiderava davvero chiedergli il perché della sua reazione, era strano vederlo così in imbarazzo e quasi intimidito ma, in realtà, non aveva più forze per portare avanti la discussione. Si sdraiò al centro del letto, chiudendo gli occhi. Il dolore che avvertiva alla testa era estenuante, non desiderava altro che risposare un po' in tranquillità. Ascoltò il biondo armeggiare di qua di la con gli oggetti nella stanza, fin quando sentì i suoi passi allontanarsi troppo dal letto e dirigersi verso la porta della stanza. Aprì gli occhi di scatto, trafiggendogli la schiena con un sguardo appuntito." Non te ne andare " Si era ripromesso di rispettare se stesso e non supplicare mai più nessun uomo a stargli accanto, ma Tommy nonostante tutto era diverso, desiderava davvero la sua compagnia, più di quanto avrebbe dovuto. " E' meglio che tu stia un po' per conto tuo. Devi riflettere su ciò che ti ho raccontato, non è uno scherzo, è tutto reale "
" Non voglio più rimanere solo, lo sono stato per troppo tempo " Consapevolmente ancora una volta si spinse troppo in là cercando di fargli capire quanto avesse bisogno di lui per affrontare quella situazione. E Tommy, come al solito, si dileguò velocemente, chiudendosi la porta alle spalle.

Pianse copiosamente per quasi quindici minuti, soffrendo ancora per la pesante solitudine che comandava la sua vita da moltissimi anni. Nascose la testa sotto due morbidi cuscini, cercando di attutire i suoi singhiozzi, ma Tommy grazie al suo udito super sviluppato li udì spezzare il silenzio del castello, sentendosi immediatamente in colpa. Dopo pochi secondi Adam sentì un busto ben strutturato poggiarsi alla sua schiena e due braccia tatuate avvolgerlo, stringendolo dolcemente. " Sei uno stronzo " Glielo sussurrò con voce arrabbiata, senza però allontanarsi dal suo abbraccio. Era tutto ciò di cui aveva bisogno in quel momento, non sarebbe stato di certo lui ad allontanarlo. Tommy ridacchiò, facendolo sorridere tra le lacrime. Si sentivano emotivamente instabili l'uno nelle braccia dell'altro, ma al tempo stesso al sicuro. Si girò nella sua stretta per poterlo guardare negli occhi, anche se infine non riuscì a dare voce ad una delle sue tante domande. Il biondo, però, lo comprese di nuovo, mettendo in chiaro le cose.
"Questo non cambia niente, non posso lasciarti andare e non posso farti uscire da questa stanza "
" Quindi cosa sono, un prigioniero? "
" Sì sollevato, non ho intenzione di usarti come mio schiavo personale. Almeno, non ancora " Nonostante il tono di voce del biondo non fosse freddo e distaccato come le volte precedenti, bensì dolce e divertito, di riflesso sollevò un braccio, provando a dargli uno schiaffo che Tommy, ovviamente, intercettò. Prima che se ne accorgesse si ritrovò pressato contro il suo petto forte, con le labbra ad un centimetro di distanza dalla sue. " Non farmi incazzare, non voglio davvero pentirmi di essere tornato qui a starti vicino " Non potendo più fargli resistenza si arrese, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. E un secondo dopo, inaspettatamente, amorevoli carezze tra i capelli lo accompagnarono nel sonno, portando via un po' del suo dolore.





Sbatté le palpebre più e più volte, cercando di guardare attraverso l'oscurità che celava il corridoio all'esterno della stanza di Tommy. Per la sua vista umana era quasi impossibile adattarsi al buio totale, tuttavia, non aveva intenzione di mettere da parte il piano che aveva ingegnato durante la notte. Aveva bisogno di parlare con Isaac, immediatamente. Camminò lentamente, tenendo le braccia ben stese in avanti per non rischiare di andare a sbattere contro qualche ostacolo inaspettato. Era convinto che il moro potesse sentire i suoi movimenti da qualsiasi angolo del castello, Tommy non lo avrebbe mai lasciato completamente solo, così sussurrò il suo nome con tono di voce sicuro e compiaciuto, aspettandosi di vederlo apparire da un momento all'altro. Ma dopo più di dieci minuti passati a vagare nel buio, senza nessuno che lo raggiungesse, perse le speranze. Cercò di tornare indietro, ma solo in quel momento si rese conto di essersi allontanato troppo dal punto di riferimento che la fioca luce nella stanza di Tommy gli aveva dato per qualche metro. Si era perso e non aveva la minima idea di cosa fare. Si fermò, raddrizzando la schiena, respirando profondamente per qualche minuto. Era intenzionato a non perdere la calma, ma quando una strana sensazioni si insinuò dentro di lui, stuzzicandogli i sensi, la paura lo pervase. Indietreggiò di qualche passo e quando si voltò per correre via si ritrovò di fronte una piccola ragazzina mora con in mano una candela. " Ciao! " La ragazzina gli sorrise dolcemente, toccandosi i capelli con gesti timidi e delicati. " Cazzo, credo di stare per avere un attacco di cuore. I tuoi genitori non ti hanno insegnato a non arrivare alle spalle delle persone, soprattutto non in situazioni come questa? " Si mise una mano sul cuore, piegandosi un po' su se stesso. " Sei divertente " La bimba rise dei suoi strani atteggiamenti, avvicinandoglisi. " Perché stai cercando il mio papà? Zio Tommy non ti ha detto che sono in missione sulla Terra, non ti dice dove va? Pensavo che gli innamorati lo facessero, la mia mamma e il mio papà si baciano ogni volta che si separano. Beh, in realtà lo fanno sempre " Adam la fissò con gli occhi spalancati, non riuscendo davvero a stare al passo con tutte le sue chiacchiere sconclusionate. " Sei figlia di Isaac e Sophie? Cosa diavolo vuol dire che sono in missione sulla Terra? " Nirvana poggiò la candela a terra, incrociando poi le braccia al petto con fare scocciato. " Hey, rispondi alle mie domande prima, poi risponderò alle tue! " Lo fulminò con lo sguardo, continuando però a trovarlo divertente quando l'osservò agitarsi in modo buffo. " Non ci posso credere, mi hanno lasciato una marmocchietta come baby-sitter " Gli fece la linguaccia, ridendo di cuore quando il moro ricambio il gesto. Era felice della sua vita, amava alla follia sia i suoi genitori che Tommy, ma a volte le mancava davvero qualcuno molto giovane con il quale passare del tempo. Non c'erano altri ragazzi oltre a lei nel castello e Adam in quel momento, anche se era già un giovane uomo, le sembrava il perfetto compagno di giochi che aveva desiderato per molto tempo.
" Vuoi giocare con me? " Adam la fissò attentamente, percependo da lei vibrazioni piene di sentimenti gioiosi e molto sereni, ma nei suoi occhi catturò anche un pizzico di solitudine in cui immediatamente si ritrovò. " Va bene, in ogni modo non ho comunque nient'altro da fare oltre a vagare nel buio come un vampiro assetato di sangue " La bambina emise uno squittio felice, buttandogli le braccia al collo non appena Adam si abbassò per incontrare il suo dolce abbraccio. " Sciocco, i vampiri non esistono. Ora vieni, voglio mostrarti camera mia " Lo prese per mano, trascinandolo di corda per il corridoio, chiacchierando per tutto il tragitto di cose assurde come la teoria sui calzini che la sua mamma aveva scolorito in lavatrice.

" Non mi hai detto il tuo nome.... " L'osservò pettinare in silenzio un bambolotto biondo, vestito da principe. Era una ragazzina estremamente solitaria, si capiva benissimo dal modo in cui stava reagendo alla sua compagnia. Era quieta e disciplinata, quasi come se fosse sola, ma l'incertezza su come dovesse comportarsi era chiara in ogni suo gesto.
" Nirvana "
" E' un nome bellissimo " Non appena la complimentò vide i suoi occhi brillare felici, esattamente come succedeva a lui quando qualcuno manifestava un po' di sincero interesse nei suoi confronti. " Grazie, lo ha scelto zio Tommy " 
" Io sono Ad- "
" Adam! Lo so, mamma mi ha raccontato di te. Sei bello come un principe, sai? Proprio come Tommy, sono contenta che tu sia qui con noi " Rimase colpito dalla sua sincerità, era disarmante trovarsi di fronte ad un esserino così innocente e delicato, nella vita non aveva mai avuto la fortuna di avere accanto persone di quel tipo, a parte il suo amato fratello. " Ti piacciono i principi? " Nirvana sospirò dolcemente, fissandolo con sguardo sognante " A te no? " 
" Si, moltissimo " Il sorriso che gli rivolse fu accecante, aveva appena trovato un complice, non vedeva l'ora di raccontargli tutte le storie che aveva letto nei libri che Tommy possedeva e teneva al sicuro nel suo studio. Avrebbe voluto chiedergli se gli andava di fare un giro per il castello, così da non perdersi più, ma la porta della stanza si aprì lentamente, distraendola dal suo ospite. " Papà! " Corse incontro al padre, buttandogli le braccia al collo non appena Isaac aprì le sue per invitarla in uno dei loro forti abbracci. Il moro, però, roteò gli occhi al cielo non appena notò Adam seduto sul tappeto con una bambola in mano. " Lui cosa ci fa qui? " Nirvana si mise subito in mezzo a loro, poggiandosi le mani sui fianchi. " Stiamo giocando, lascialo in pace " Lo difese senza battere ciglio, desiderando proteggerlo da qualunque persona cercasse di intimidirlo.
" Non puoi giocare con lui, Tommy si arrabbierà "
" Perché? Dovrebbe essere Adam ad arrabbiarsi, lo avete lasciato solo " Isaac le si avvicinò, accarezzandole dolcemente i cappelli. Conosceva il suo desiderio di avere accanto qualcuno molto più giovane di loro, che ascoltasse le sue chiacchiere infantili senza la costante eventualità di essere lasciata sola a causa di una missione improvvisa. " Raggiungi la mamma nelle cucine, ti ha preparato la merenda " La piccola capì le intenzioni di suo padre, voleva parlare con Adam, in privato. Così prima di scappare via corse ad abbracciarlo, dandogli un bacio sulla guancia " Puoi tenere la bambola se vuoi " Isaac sorrise, scuotendo la testa divertito. " Mi dispiace, non si rende conto che non sei un bambino, non ha mai incontrato nessuno così giovane " Adam ricambiò il sorriso, sinceramente affascinato dalla piccola meraviglia che Isaac e Sophie avevano messo al mondo. " Non preoccuparti, è dolce. Inoltre, tutto sommato non sono poi molto più grande di lei "
" Allora, come va? So che Tommy ti ha rivelato la nostra vera identità " Il moro gli si sedette accanto, cercando di chiacchierare con lui con spensieratezza. Era d'accordo con sua figlia, il modo in cui spesso Adam veniva trattato non era per niente delicato, ma soprattutto non lo meritava. A volte era anche fin troppo gentile e paziente con loro, da quando lo avevano trovato non aveva fatto altro che stare ai loro ordini, anche quando Tommy scaricava la sua rabbia su di lui era pronto ad aiutarli e ad accettare ciò che stava succedendo senza ribellarsi, o almeno non troppo. " Sto bene... " Adam fissò la bambola tra le sue mani, accarezzandole i capelli. Era un relitto nervoso, ma non a causa della verità, era solo ed esclusivamente colpa del sentimento che provava per Tommy e che il biondo non aveva intenzione d'accettare velocemente. " Sicuro? Puoi parlarmene, sono un ascoltatore paziente e non una cagna irascibile come lui " Isaac rise delle sue stesse parole, inducendo Adam a rilassarsi e a rivelare i suoi fastidi. " No che non ne sono sicuro, cazzo, mi sta facendo impazzire. Prima mi sballotta da una parte all'altra, poi mi guarda come se volessi fulminarmi e subito dopo mi coccola come se fossi il suo piccolo animale domestico da accudire. Non dovrei stare con lui, non a queste condizioni, tengo troppo alla mia dignità eppure ogni dannata volta che mi si avvicina cado ai suoi piedi come un maledetto ragazzino ingenuo alle prese con la sua prima cotta " Enfatizzò le sue chiacchiere agitando le braccia per aria, incrociandole poi al petto in modo buffo, mettendo il broncio non appena finì il suo sfogo. Isaac lo fissò con un sopracciglio alzato, scrutandolo attentamente. " Il tuo problema è questo, non tutta la faccenda che riguarda i diavoli e l'inferno? " Adam sbuffò, rispondendogli con un sussurro testardo. " Si! " Isaac scoppiò a ridere, inclinando la testa all'indietro. L'aveva trovato divertente fin da subito, ma in quel momento lo trovò anche assolutamente perfetto per il suo migliore amico. Il sentimento che Adam provava per Tommy era in ogni sua buffa chiacchiera, nonostante fosse arrabbiato gli occhi gli brillavano di sincero affetto mentre parlava di lui. E la frustrazione dei suo gesti stizziti dimostravano una sola cosa, Tommy ricambiava il suo sentimento, ma a tratti si nascondeva ancora dietro il suo ruolo d'imperatore per non aprirsi a lui completamente. La paura di soffrire, di perdere tutto per amore, come era successo a suo padre, lo assillava costantemente. " Andiamo a bere qualcosa, sto per insegnarti qualche trucchetto magico, ma prima di farlo ho davvero bisogno di assicurarmi che potrò incolpare l'alcol quando quell'idiota del mio migliore amico verrà a sapere che l'ho tradito facendo comunella con il suo adorato ragazzino " Lo afferrò per un braccio, trascinandoselo dietro dolcemente. Più che mai era sicuro che Tommy avesse trovato ciò da cui scappava da sempre, ma di cui in realtà aveva bisogno. Adam era calore, libertà d'emozione, di sentimento, era persuasivo ed estremamente accattivante, nemmeno un essere ferito e scostante come l'Imperatore Lucifero poteva resistergli. L'intensa complicità tra loro non poteva essere ignorata, ecco perché doveva aiutare Adam a far crollare i muri che Tommy piazzava davanti a sé quando erano insieme. Era una battaglia persa in partenza, l'imperatore aveva bisogno di occuparsi dei pericoli reali che avevano intorno, non dell'amore puro che stava condividendo con il suo speciale curatore d'anime.

***

Gli si sdraiò accanto con fare indifferente, poggiando la testa sul suo cuscino. Un istante dopo si ritrovò una mano calda sul petto che cominciò ad accarezzarlo con dolcezza.
" Un uccellino mi ha parlato di te per tutta la sera " Nirvana gli aveva raccontato nei minimi dettagli l'incontro speciale che aveva avuto con Adam, sorridendo felice mentre sospirava al ricordo degli occhi blu del suo nuovo amico. " A quanto pare sei bello, dolce, divertente e di ottima compagnia " Il moro arrossì nella penombra della stanza, nascondendo il viso sotto le lenzuola. " Mi dispiace " Tommy rise della sua reazione, carezzandogli poi i capelli per rassicurarlo. " E' tutto a posto, è sempre stata in cerca di un principe, non mi sorprende che ti abbia trovato " Si sentiva un po' più rilassato in sua presenza, soprattutto dopo le dolci chiacchiere di Nirvana, tuttavia ancora non aveva intenzione di lasciarmi andare a ciò che c'era tra loro. Adam, invece, spinto dall'improvvisa affettuosità di Tommy gli si avvicinò, chinandosi su di lui per dargli un bacio. Bacio che non incontrò le labbra del biondo, bensì la sua guancia. Tommy voltò il capo tempestivamente, stringendo gli occhi con forza quando le labbra di Adam si posarono sulla sua pelle e sentì il proprio cuore battere velocemente nel petto. Stava diventando pressoché impossibile resistergli, oltre ad essere sensuale oltre ogni limite, il moro era anche immensamente testardo, si stava impegnando con ostinazione che sfociava quasi nel ridicolo per ottenere ciò che desiderava. E ciò che voleva era chiaramente la completa attenzione fisica ed emotiva dell'essere che si nascondeva dentro l'austero e criptico Imperatore che lo teneva rinchiuso nelle sue stanze. Adam per l'ennesima volta ingoiò il proprio orgoglio, sentendosi semplicemente in imbarazzo. Poggiò il capo sul suo petto, decidendo di godere di quelle piccole carezze che Tommy gli stava donando e non agire, come al suo solito, come una regina del dramma. " C'è qualcosa di speciale in Nirvana, il modo in cui mi è apparsa davanti all'improvviso è stato piuttosto raccapricciante, lo ammetto, ma non ho provato paura. Stando con lei mi sono solo sentito in pace, è l'esserino più dolce che abbia mai incontrato " Allontanò l'attenzione dal momento imbarazzante che avevano appena vissuto, sorridendo con dolcezza mentre parlava della piccola del castello. " Lei vede amore in ogni cosa " Confuso aggrottò la fronte non appena percepì un pizzico d'accusa nella parole di Tommy, come poteva incolpare un ragazzina per essere così amorevole e innocente? " Pensa che io sia il tuo fidanzato o meglio ancora il tuo principe " Intenzionalmente cercò di provocarlo, ma il biondo ancora una volta lo sorprese, cambiando radicalmente stato d'animo da un istante all'altro. Rise di gusto, parlando di lei con voce piena d'affetto sincero. " In questo caso quella piccola peste ha un evidente bisogno di occhiali da vista " Adam s'imbronciò, capendo di non avere speranze di rivalsa sull'astuzia verbale di Tommy. Chiuse gli occhi, fingendo di dormire, ma il biondo dopo qualche minuto di silenzio percepì la sua inquietudine e s'interesso a lui. " Cosa ti turba? " L'osservò sollevare le spalle mestamente, sorridendo divertito quando gli sfiorò le labbra con un dito e Adam spinse via la sua mano con fare scocciato. " So che vuoi che ti parli di me così che tu possa capirmi meglio. E te lo prometto, lo farò, al momento giusto " Avrebbe mantenuto la promessa. Adam meritava davvero rispetto e protezione, non poteva più prendersi gioco di lui con l'inganno, anche se prima aveva bisogno di assicurarsi che non finisse in pericolo a causa di cose di cui non aveva colpe, a causa sua.





" Isaac, dimmi velocemente cosa diavolo è successo, non ho tempo da perdere "
" Uh uh qualcuno qui soffre di lontananza, eh? Sei ansioso di tornare tra le braccia del tuo fidanzatino, che dolce! "
" Astaroth ... "
" Benvenuto nel club degli innamorati amico, da adesso in poi avrai un grosso probl- "
" ASTAROTH! "
" Ok ok, rilassati, sto scherzando. Devi solo sapere che lo abbiamo trovato, quella che credevo erroneamente la tua solita paranoia infondata, infine, invece di essere un semplice sospetto è la pura verità dei fatti. Hai centrato nel segno, è al suo fianco e sembra completamente privo della sua coscienza umana "

Isaac aveva ragione, aveva un grosso problema. Adam lo raggiungeva nel profondo come nessun altro aveva mai fatto, in sua compagnia era in grado di infuriarsi violentemente da un momento all'altro e il secondo dopo, anche solo con un dolce sguardo, si ritrovava privo di difese. La scorsa notte aveva lasciato la stanza per parlare con il suo migliore amico di ciò che avevano scoperto e al ritorno non riuscì a fare a meno di resistere al sorriso affettuoso che Adam gli donò, si lasciò stringere per tutta la notte, dimenticando per un po' di essere l'imperatore di un regno in pericolo e di avere già fin troppe responsabilità che gli gravavano sulle spalle. Non chiuse occhio nemmeno per un secondo, assaporò con premurosa attenzione tutti i movimenti che Adam fece nel sonno dopo essersi addormentato con il capo nascosto nell'incavo del suo collo. Ogni respiro, ogni piccolo spostamento per avvicinarsi a lui lo fecero cadere ancora di più sotto il suo incanto. Quell'incanto da cui era fuggito per moltissimo tempo e che ora la aveva afferrato così intensamente da farlo sentire quasi estraniato dal suo compito, dai suoi doveri. Anche quando era in riunione con i suoi generali o in città a scambiare qualche chiacchiera con il suo popolo il suo pensiero era rivolto costantemente a lui, al giovane uomo bellissimo, premuroso e speciale che lo aveva catturato emotivamente e aveva riscaldato il suo cuore gelido con gesti dolci e una personalità infuocata che di tanto in tanto prendeva il sopravvento. Non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione di quel corpo ricettivo e sensuale sotto i suoi tocchi. Non aveva un problema, era fottuto.

Improvvisamente si sentì soffocare dalla sua stessa proprietà. Percorse qualche miglia lontano dal castello, fermandosi sulla sponda del lago nero sotto la torre più alta del suo castello, dove si trovava la sua stanza, dove si trovava Adam. Aveva finalmente scoperto dov'era finito il suo fratellino. Quell'adorato fratello minore che anni prima era sparito dalla sua vita senza più farsi vedere. Era stato preso, da Lui. Da quell'istante in poi avrebbe guardato i suoi stupendi occhi limpidi e a tratti tristi consapevole di possedere una conoscenza che avrebbe potuto farli brillare di felicità, una conoscenza che non poteva rivelargli. C'era una cosa che non riusciva a capire, perché Lui era stato a conoscenza di Neil e non di Adam? Era strano, troppo strano. Soprattutto perché da ciò che Adam gli aveva raccontato i due ragazzi erano sempre stati inseparabili e prima che Neil sparisse non aveva mai lasciato il fratello maggiore da solo, nemmeno per mezza giornata. C'era qualcosa che non andava in quella situazione, qualcosa che gli era sfuggita di mano nel bel mezzo del vortice di passione e sentimenti in cui inconsapevolmente era finito. Doveva mettere quei tasselli al loro posto, continuare a nascondere Adam e a tenerlo al sicuro.

Sentì dei passi veloci dietro di sé, si voltò per vedere chi fosse e l'attimo dopo si ritrovò intrappolato in un abbraccio caldo ed ermetico. " Adam, cosa ci fai qui? Come hai fatto uscire dalla stanza? "
" Isaac mi ha detto che hai bisogno di me " Isaac, certo. Probabilmente si era rammollito sul serio dato che ormai la sua autorità veniva messa in discussione continuamente.
" Te l'ho detto milioni volte, devi fare ciò che ti dico io, e se ti dico di rimanere in quella maledetta stanza tu ci rimani "
" Ma .. "
" Nessun ma. Torna dentro, ora " Si strappò dal loro abbraccio, ma Adam, che era più che intenzionato a torturarlo con la sua testardaggine, lo tirò contro di sé, baciandolo profondamente. Era passato molto tempo da quando si erano baciati l'ultima volta, tuttavia le sensazioni che provò furono le stesse di allora. Un formicolio intenso gli si insinuò sotto la pelle, rendendolo ansioso, facendogli bramare il suo tocco. Desiderava di più, molto di più. Adam rincorreva prepotentemente la sua lingua in una danza sensuale e peccaminosa, toccandolo intimamente. Sentiva le sue mani su di sé, le carezze che stava ricevendo da lui era così intense e piene d'affetto da fargli quasi dimenticare quello che aveva scoperto. Ma solo per un momento, quando Adam gli sussurrò all'orecchio che qualunque cosa lo opprimesse sarebbe andata a posto perché erano insieme, rinsavì dallo stato catatonico in cui era caduto. Concluse il bacio con dolcezza, evitando accuratamente il suo sguardo cristallino. " Non doveva essere così tra noi "
" Ma lo è ... "
" Non possiamo "
" Ma lo vogliamo "

Era proprio in circostanze come quella in cui si trovava in quell'istante che riusciva a vedeva chiaramente quello che Adam era. Anche se su di lui non poteva avere nessun effetto percepiva il suo dono, il suo potere. Non si imponeva, e sicuramente Adam stesso non sapeva nemmeno cosa stesse facendo, ma con delle semplici parole era in grado di far credere che nonostante tutto le cose potessero andare meglio, che la vita potesse essere semplice. Aveva sofferto, aveva pianto, era stato ferito, continuava ad essere ferito eppure aveva ancora quello scintillio di vita e di speranza negli occhi. Non approfittava delle insicurezze altrui, faceva in modo che le abbracciassero, con forza e consapevolezza. Perché non c'è nulla di cui vergognarsi ad avere delle debolezze, ad amare e soffrire, l'importante è non tirarsi indietro, non avere paura di fallire o di farsi male, essere consci di se stessi, del pacchetto completo e vivere davvero.

" Smettila " Gli lanciò uno sguardo d'avvertimento, prendendolo poi da un braccio per trascinarlo verso il castello. " Cosa c'è che non va adesso? Non pensavo che tu fossi un tipo che si nasconde. Anzi, ripensandoci bene lo sei. Sei sempre in fuga, in cerca di una scappatoia che ti allontani da ciò che provi " Lo strattonò con davvero poca delicatezza, cominciando a sentire la rabbia invaderlo prepotentemente. " Senti, bamboccio, non sai niente. Niente. Smetti di saltare a queste tue fottutissime conclusioni "
" Perché ti incazzi? Non dovrebbe interessarti se ti dico che sei un vigliacco, come hai detto? Non deve essere così tra noi, non possiamo! " Adam gli fece il verso, fissandolo con sguardo provocatorio. Stava seguendo i consigli di Isaac, l'unico modo per liberare Tommy dalle sue stesse imposizioni emotive era farlo esplodere con violenza.
" S-m-e-t-t-i-l-a"
" Secondo me dovresti sfogarti un po', la frustrazione sessuale ti fa proprio diventare una cagna " Vide immediatamente il cambiamento dei suoi occhi, le iridi gli diventarono nere e due pupille rosse come il sangue lo puntarono con intensità. " Chi ti dice che io non abbia nessuno da scopare? "
" Chi si farebbe scopare da uno stronzo come te? "
" Mmm .. vuoi un esempio? " Tommy gli si avvicinò, fermandosi ad un centimetro dal suo viso " Tu " Il volto di Adam andò in fiamme per l'imbarazzo, strinse furiosamente la mascella, sentendosi profondamente umiliato per l'ennesima volta in vita sua. Tommy divertito lo osservò scappare verso il castello, portandosi dietro quella passione furente che lo caratterizzava da sempre. Lo riconosceva, forse era stato un tantino cattivello, ma era pur sempre il Diavolo, doveva mantenere intatta la sua reputazione.

Non fece nemmeno in tempo ad oltrepassare la soglia del cancello che si ritrovò Sophie di fronte, con il suo solito sorriso dolce sulle labbra e un abbraccio delicato tutto per lui. Cercò di essere distaccato, ma quando sentì le sue carezze sulla schiena le poggiò la sulla spalla, sospirando mestamente. Ricordava ancora quando Isaac impazzì per lei, per una semplice umana aveva lasciato il suo compito di Duca e generale delle forze armate del loro impero per diverso tempo. Allora l'aveva quasi odiata, gli aveva portato via l'unico amico che avesse mai avuto. Il suo fidato fratello l'aveva abbandonato per una fragile donna terrena. Ma un giorno Isaac tornò, con lei al suo fianco, ricordandogli ancora una volta cosa volesse dire lasciarsi andare davvero, sconfiggere le proprie paure ed amare. Per lunghi mesi fu diffidente nei confronti di Sophie, ma quando la vide prendersi cura del suo migliore amico, come nessuna donna del loro popolo aveva mai fatto, l'accettò e imparò a conoscerla. Finì per contare su di lei molte volte, proteggendola con amore come si fa con una sorella. " Cosa vuoi? " Finse uno dei soliti burberi comportamenti, immaginando già quali fossero le sue intenzioni. " Trattalo con cura " Aveva sicuramente visto il modo in cui Adam era scappato lontano da lui. " Non ne sono capace, lo sai "
" Si che ne sei capace, lo fai con noi tutti i giorni, da moltissimo tempo. Con lui devi semplicemente dimostralo, almeno un po' " Scosse la testa, facendola ridere. Sophie non riusciva a fare a meno di vederlo come un piccolo ragazzino spaventato e non come l'imperatore di un impero millenario. " Per me? " Tommy roteò gli occhi al cielo, cedendo alla dolcezza del suo sguardo pieno d'affetto sincero. " Maledizione! Ok, ora sparisci "

Adam come al solito si sdraiò al centro del letto, fulminando Tommy con sguardo assassino non appena il biondo entrò nella stanza. Si girò sullo stomaco, allargando braccia e gambe per occupare tutto lo spazio sul materasso. Stava agendo in modo infantile e dispettoso, e Tommy lo trovò assolutamente adorabile. "Quindi me lo fai un po' di spazio?" Gli si avvicinò, sorridendogli con dolcezza. " No! " La negazione di Adam fu decisa ed immediata, Tommy, però, non si lasciò scoraggiare, era sinceramente intenzionato ad usare una delle meschine tattiche in suo possesso. " Nemmeno se ti coccolo? " Gli accarezzò un braccio, risalendo al collo, spostandogli infine i capelli neri che gli erano caduti davanti agli occhi quando si era spostato. " Ti ho detto di no! " Contrariamente a ciò che disse, Adam si spinse verso il suo tocco, socchiudendo gli occhi in estasi quando sentì le mani Tommy tra i capelli. " Ok " Il biondo salì sul letto, ignorando completamente le sue parole. " Cosa non capisci della parola no? " Gli piazzò una mano al centro della schiena, spingendolo con forza contro il materasso, continuando a sorridere come un gatto che stava per mangiare il topolino. " Nelle tue parole non colgo nemmeno un pizzico di rifiuto " Spostò la mano, accarezzandogli il collo ancora una volta, chinandosi poi verso di lui per baciarlo dolcemente. Fu leggero e quasi impercettibile, ma inaspettatamente il suo cuore si riempì d'orgoglio e soddisfazione. Sentì un moto di libertà espandersi dentro di sé, per la prima volta nella sua vita avevo fatto qualcosa solo per se stesso, qualcosa che desiderava davvero, da molto tempo. Il calore di Adam lo avvolse immediatamente, imprigionandolo di nuovo nel suo abbraccio ermetico.
" Mi devi comunque delle scuse, sei stato uno stronzo " Gli lasciò monopolizzare l'intera giornata, senza nemmeno impedirgli di essere stupidamente appiccicoso e romantico con le sue solite gentili e rassicuranti parole. Si, era proprio fottuto, completamente. 

   
 
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