è una breve fic senza pretese su una coppia veramente carina.
buona lettura ^__^ (si spera)
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Uno dei tuoi soliti sorrisetti sfrontati.
[Sono Lavi, piacere.]
Si conoscevano da un po’ ormai, avevano parlato molto durante le missioni, di
cose ‘normali’ e non. Erano spesso insieme.
Erano ‘compagni’. Erano amici.
Erano diventati importanti l’uno per l’altro perché si capivano.
§ Ascoltate, potreste sentire le loro voci allegre e serene
tra un tuono e l’altro §
Si guardavano e vedevano dei ragazzi, strani con quei capelli rossi e
bianchi, con le divise pesanti e le armi, ma pur sempre dei ragazzi. Non
vedevano un distruttore, un assassino, un mostro, un maledetto. Vedevano un
sensibile ed ingenuo ragazzino e un malizioso e vivace ragazzo.
§ Guardate, potreste vedere le loro figure giovani e
slanciate tra le gocce di pioggia §
Quando si sfioravano percepivano il calore umano. Quando erano vicini
potevano sentire i loro reciproci odori, modesti, semplici, quasi
impercettibili.
§ Odorate, potreste percepire la fragranza di buono di due
adolescenti, se non ci fosse l’opprimente odore della pioggia §
[Non fermarti.
Continua a camminare.
Sprofonda ancora di più nel mondo in bianco e nero!]
Ne hanno passate veramente tante insieme.
Quante volte i loro sguardi si erano incrociati in un incontro un po’ troppo
prolungato?
§ Soffri esorcista, soffri perché i tuoi sentimenti sono
sbagliati §
Tutte le volte che si erano curati le ferite della battaglia. In fretta,
troppo in fretta, come dei ragazzini non dovrebbero saper fare. Con un’abilità
che non dovrebbero avere. Esperti nell’attività che si pratica dopo la guerra.
Leccarsi le ferite e buttare le camicie sporche di sangue, non sempre loro.
Quante camicie sporche di sangue non suo aveva buttato Allen? Con la sua fissa
di aiutare la gente.
[Voglio essere un distruttore che salva le persone]
Sentivano qualcosa. Qualcosa di sbagliato. Qualcosa di forte che sapevano non
dovevano provare. Un desiderio intenso, quello di rimanere vicini, di non morire
e lasciar morire.
Il desiderio di dimenticare l’oscurità e trovare un po’ di luce.
[Il mondo che vede lui, è l’inferno]
Lo guardava e dietro gli occhi sfrontati vedeva la tristezza.
Lo guardava e dietro gli occhi decisi vedeva disperazione.
Iniziavano frasi senza mai finirle, inutili tentativi di dare spiegazioni
razionali ai sentimenti.
§ Cosa vedete in questi due…possiamo definirli soldati?
Ascoltate cosa si dicono…sono parole vane per tergiversare.
Suoni per spiegare l’inspiegabile.
Azioni per confermare ciò che non si può vedere §
Parlavano per il puro gusto di farlo, per poter sentire le reciproche voci,
per poter sapere l’opinione dell’altro.
Volevano legami.
Legami veri, che non avevano mai ricevuto o che avevano perso.
Legami tra persone.
Volevano un cuore.
[A Bookman non serve un cuore]
Come ogni essere umano desideravano il calore umano, desideravano qualcuno a
cui stare vicino, qualcuno che si trova interessante e piacevole con cui stare
bene insieme.
Voleva qualcosa, qualsiasi cosa per bloccare quella situazione e scappare,
nascondersi da quel fuoco che gli stava ardendo nel ventre. Fece un respiro e
con titubanza alzò lo sguardo, incrociando gli occhi argentei con quello verde
dell’altro. L’altro gli sfiorò la fronte, l’occhio, la linea cremisi lungo la
guancia.
[Credi di essere un apostolo di Dio?]
Il segno della maledizione gli ricordava una lacrima di dolore,
rappresentazione dell’angoscia e della tristezza del suo passato.
La benda sull’occhio gli faceva pensare all’incognita della sua vita passata,
alla vita incerta e indefinita.
Era difficile guardarsi e non pensare alle sofferenze passate e future ed
alla loro vita da distruttori.
Era facile stare insieme e pensare che la vita era bella, e c’erano molte
cose positive nel mondo.
[Ai fini della cronaca, siamo capitati dalla parte dell’ordine
solo per caso]
Taceva. Accettava. Si beava di quel tocco sempre più agognato. Lavi lo
guardava e negli occhi dell’altro si leggeva tutta l’insicurezza di una prima
esperienza. Quando il ragazzo farfugliò a fior di labbra, mentre stavano per
sfiorarsi, un confuso –posso…?- Allen prese l’iniziativa come non credeva fosse
possibile ed unì le loro labbra. In breve le loro lingue lottavano in una sfida
estenuante così piacevole da potersene drogare, fino a perdere il fiato.
Volevano solo amore. Affetto. Volevano qualcuno di importante. Volevano stare
insieme.
Era affamato di quel corpo, di quella voce. Si tolse le scarpe e le tolse
anche al suo oggetto dei desideri, facendolo stendere sul letto e mettendosi a
cavalcioni sul suo bacino. Gli baciò il collo, lasciandogli dei poco modesti
segni rossi, per poi passare a mordergli l’orecchio. Scese sul petto,
torturandogli i capezzoli e scendendo ancora più in basso lasciando una scia
umida fino all’ombelico.
§ Sentite la sua sofferenza? Soffre perché i suoi sentimenti
sono sbagliati §
Forse il loro non era amore, forse era solo il desiderio di avere qualcuno.
Forse volevano solamente provare affetto per qualcuno e sentirsi importanti.
Forse si usavano solamente per attenuare la solitudine e sfogare le loro
sofferenze. Forse erano solo un diversivo per non pensare a quello che facevano.
Già, forse si usavano.
La danza ebbe inizio in un turbine di baci, carezze e sussurri, fino a quando
i loro pantaloni vennero lanciati via e la decenza si dissolse con l’aumentare
della loro eccitazione.
Non importa se si sono solo usati. Perché in fondo si volevano bene e il
desiderio certamente c’era.
Anche se si fossero solo trattati come uno svago, in quei momenti erano
felici. In quei momenti si sentivano amati e orgogliosi di donare amore. Stavano
bene insieme. Volevano stare insieme.
§ Vedete come soffre? Soffri futuro Bookman perché non devi
accettare quello che provi §
Allen scoprì un lato del piacere che non conosceva e che non avrebbe dovuto
conoscere a quella ancora giovane età. Troppo giovane forse, ma certamente
sembrava impaziente di provare per la prima volta quello scoppio di emozioni ed
eccitazione così intenso, volgarmente chiamato orgasmo.
E poi ci fu la missione, quella dannata missione che lì mandò alla ricerca
del generale Cross. L’incubo del piccolo esorcista.
Lavi morì dentro quel ragazzo, scoppiando di un piacere che non provava da
tempo. Unendosi in maniera così dolce e intensa con quella mammoletta, dai
capelli bianchi e la voce così attraente mentre invocava il suo nome, si sentì
completo e pienamente soddisfatto. Felice.
§ Corri Nessuno, corri e spaventati per il sangue rappreso
per terra §
Il giovane Bookman avrebbe potuto giurare di aver sentito il cuore fermarsi.
L’odore del sangue era insopportabile. Insopportabilmente suo. Prese una carta
da terra e dentro di lui qualcosa si contorse, facendogli un gran male.
§ Sii forte, ragazzo, anche se non puoi far nulla §
Anche se non dovevate vi siete amati. Avete pensato di amarvi. Avete sentito
qualcosa. Qualcosa che è stato difficile ignorare e che alla fine è scoppiato.
A Bookman non serve un cuore.
Ma ce l’ha.
§ Hai dei sentimenti, anche se sei Nessuno §
E i tuoi sentimenti sono forti, materializzandosi nella preoccupazione che
ora ti sta uccidendo, torturandoti lentamente.
§ Soffri Lavi, perché anche se hai un cuore lo devi
ignorare §
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