Sposami
Blaise era il migliore amico che si potesse
desiderare.
Sempre pronto ad ascoltare, anche se il suo interlocutore
aveva soggiornato ad Azkaban per tre lunghi
anni.
Con la parola sempre a portata di
mano.
Dispensatore di consigli e di
sorrisi.
Aveva qualche stranezza, era un po’ eccentrico… ma era
tutto giustificato per il semplice fatto che era un artista senza
eguali.
“Sarai il mio
testimone?”
“Se me lo chiedi con quegli occhioni… non potrò non
accettare!”
L’usuale ghigno dipinto sulle labbra di Draco si storse
in un profondo sorriso e tenendo stretto tra le braccia il suo migliore amico
cercò di cacciare quelle lacrime che avrebbe tanto voluto
versare.
Le prime che avrebbe versato per qualcosa che lo rendeva
felice.
Che lo riempiva di gioia
pura.
Una virile pacca sulle spalle e un cenno con il
capo.
Draco, era ormai sulla strada che lo avrebbe riportato da
Hermione.
Non riusciva più a contenere quella gioia, non vi
riusciva.
Non voleva più reprimere ciò che provava. Lo aveva fatto
per troppo tempo e si era distrutto con le sue stesse
mani.
On
me dit que nos vies ne valent pas grand chose, Elles passent en un instant
comme fanent les roses. On me dit que le temps qui glisse est un salaud que
de nos chagrins Il s'en fait des manteaux pourtant quelqu'un m'a dit...
***
Hermione aveva ben deciso di svolgere il suo lavoro
stando comodamente seduta sul suo divano con accanto la sua immancabile tazza di
tè alla menta e qualche biscotto che la avrebbero aiutata a risvegliarle l’anima
quando la voglia di dare fuoco a quelle carte avesse preso il
sopravvento.
Si era già fatta fuori mezza scatola di biscotti… era
intuibile quanto quella voglia si fosse fatta
viva.
Avvolta nel maglione del suo Draco continuava a sognare
accompagnata dal ticchettio dell’orologio appeso al muro della
cucina.
Non aveva davvero voglia di lavorare e avere a che fare
con tutte quelle scomparse e quelle morti.
Non ora che aveva capito che nonostante i tendaggi
pesanti un barlume di luce riesce sempre a penetrare furtivo regalandoti momenti
di gioia che credevi non avresti più
provato.
“Uff”, sbuffò sdraiandosi sul divano con gli occhi sul
soffitto in attesa che la voglia di lavorare su quelle scartoffie la
rapisse.
Anche se avrebbe voluto che fosse qualcun altro a
rapirla, qualcuno con morbidi capelli biondi e profondi occhi
grigi.
Lo avrebbe gradito e non avrebbe fatto alcuna
storia.
“Ehi Hermione”
Lo desiderava così tanto che la sua mente lo aveva
riprodotto fedelmente. Troppo
fedelmente.
“Hermione??!!??”
“Draco??!?”, domandò quasi spaventata mettendosi a
sedere, non aspettandosi di certo che sarebbe piombato nel suo soggiorno solo
dopo poche ore.
Non ebbe il tempo di dire, pensare o fare altro che Draco
la baciò e imprigionò quel corpo esile tra le sue
braccia.
Era forse da maniaci pensarlo, ma Draco sapeva che non
poteva più fare a meno di lei e di ogni piccola cosa, che fosse un pregio o un
difetto, che la caratterizzava.
Semplice, la amava.
***
“Avrei dovuto lavorare…”, mormorò Hermione accoccolandosi
maggiormente contro il petto di Draco, “…non puoi farmi cadere sempre in
tentazione…”
Draco posò un lieve bacio sulla spalla nuda, “Ci cadi da
sola in tentazione… io volevo fermarmi al
bacio”
“Vuoi dire che la colpa è mia?”, disse accucciandosi
ancora di più verso l’uomo che amava.
“E’ una colpa di cui potrai macchiarti ogni volta che
vorrai”, le sussurrò.
“Ti amo”
Ma Draco non rispose immediatamente, sembrava piuttosto
pensieroso e attratto dal soffitto in maniera quasi
morbosa.
“Draco, c’è qualcosa che non
va?”
“Sposami, Hermione”
Parole irruente che scalfirono nel profondo di
Hermione.
Un dolore dolce.
Boccheggiò. Non sapeva davvero cosa dire. Bastava un
semplice e piccola sillaba colma di significati, ma era come bloccata, incapace
di intendere e di volere tanta era la felicità che invadeva il suo essere. Troppa.
“Sposami”, le ripetè baciandola fino allo
sfinimento.
Appariva come una supplica. Voleva essere suo anima e
corpo finchè la morte non li avrebbe
separati.
Avrebbe continuato ad amarla anche
oltre.
Era lì per lei e lo sarebbe sempre
stato.
“Ti sposo, Draco”
Lo soffocò con il suo abbraccio mentre lacrime di gioia
le inondavano il viso innamorato.
Let
me take you there To the place you know Why don't you dream with me The
answers will be found
***
Narcissa Black stava sorseggiando il suo tè delle cinque
accompagnata dalla lettura di un buon libro della biblioteca personale dei
Malfoy.
Era sua abitudine trascorrere pomeriggi in solitudine, e
se per tre anni erano stati intrisi di angoscia e dolore, adesso che il suo
unico figlio era di nuovo con lei, riusciva a vedervi la parte rilassante e
armoniosa.
“Buon pomeriggio,
sorella”
La voce metallica di Bellatrix era giunta al suo
orecchio.
Per pochi istanti era riuscita a dimenticare che aveva
una sorella che detestava come non aveva mai detestato nessuno e che era
divenuta la sua piaga.
“Cosa vuoi, Bella?”, rispose infastidita chiudendo il
libro e poggiandolo sul tavolo in cristallo.
“Prendere un tè in tua compagnia, Cissy”, rispose blanda
accomodandosi e servendosi di una tazza di tè, mandando al diavolo il piccolo
elfo che stava affaccendandosi per
porgerglielo.
Di sicuro non avevano dato vita a nessun tipo di
discussione visto che l’ora del tè era divenuta un’ora di religioso e noioso
silenzio.
Improvvisamente una voce ruppe quella specie di
rito.
“Madre, ho una notizia da
darvi…”
Draco entrò più felice che mai nell’immenso salone, ma
alla vista dell'’adorata zia si
rabbuiò.
“Dimmi, figliolo…”
Lanciò un’occhiata alla zia e si concentrò nuovamente sul
viso radioso della madre e sulla sua
felicità.
“Madre, mi sposo.”
Narcissa ebbe un fremito, era impreparata a quella
notizia.
“Che splendida notizia, chi è
lei?”
“Hermione Granger”
Narcissa sorrise e abbracciò il figlio. Era una
Mezzosangue, ma quella storia era acqua passata e per quanto le riguardava aveva
finito di credere in quella causa da quando il suo Lucius l’aveva lasciata
sola.
“Hermione Granger la Mezzosangue?”, la voce di
Bellatrix lo fece irrigidire.
“Sì, c’è qualcosa che non va,
zia?”
Bellatrix ghignò, “Figurati, nipote! Non potevi
desiderare una moglie migliore”
Mi nutrirò della tua gioia. Diverrà
dolore.
Eccomi
qui con un nuovo capitolo, postato non a distanza di mesi, grazie alle vostre
sollecitazioniJ
Sono davvero contenta di sapere che c’è ancora qualcuno che legge questa
ff.
Mi dispiace di aver fatto passare mesi, ma: Qual è l’indirizzo
dell’amore? Mi aveva presa talmente tanto da non far più spazio all’ispirazione
per questa.
Spero
anche che questo capitolo sia venuto fuori un po’ più lunghetto del
precedenteJ
Ringrazio di cuore: Merryluna, 8marta8, lelina, DamaArwen88, redRon,
fedefun, cipychan87 e marygenoana.
GRAZIE DAVVERO.
Kisses
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