A
Hogsmeade.
Loony Trickster
[George/Luna]
«…
e non so più cosa fare con lui. Sembra davvero preso da
quella
ragazza. Non capisce che si farà solo male? Ho provato a
metterglielo in testa in tutti i modi, ma… nulla.
È più testardo
di un mulo, cieco come una talpa e idiota come un Serpeverde. Nemmeno
ai suoi migliori amici dà ascolto».
«Vedo
tanti Gorgosprizzi sulla tua testa, George. Devono essere attirati
dalla tua frustrazione» fece sognante la ragazza, seduta a
terra
accanto ad un mucchietto di foglie arancioni e rosse, con gli occhi
persi a fissare in nulla sopra la testa di Weasley e un sorrisino
vacuo sulle labbra.
«Luna,
per favore. Stiamo parlando di Lee. Di Lee e di quella sua assurda
cotta per la Parkinson. Pansy Parkinson, ce l’hai
presente?» calcò
bene il suo nome, aspettando una reazione dalla ragazza; magari non
aveva capito bene di chi si stava parlando.
«La
Serpeverde con il naso schiacciato?» George annuì,
aiutandola a
rialzarsi porgendole una mano; Luna la accettò senza
pensarci,
sollevandosi da terra con leggerezza. Osservò per alcuni
attimi le
foglie che aveva raccolto per la sua collezione, per poi continuare
«Ha una faccia simpatica; li vedo bene insieme».
La
mandibola del ragazzo rischiò di cadere a terra.
«Li
vedi bene insieme? Insieme? Scherzi, vero?» fece George con
un filo
di voce, gli occhi sgranati «Tu ed io stiamo bene insieme,
Luna. Non
Lee e la Parkinson. Assolutamente no».
«Sembra
quasi che tu sia geloso di lui, George» insinuò la
ragazza con un
sorriso vacuo sul volto.
Weasley
alzò gli occhi al cielo.
«Ci
sono persone che, quanto più si fa per loro, meno fanno per
se
stesse» esordì pochi attimi dopo la Corvonero
«E allo stesso modo
ci sono perone a cui nessuno ha mai badato, che hanno dovuto fare
tutto da sole. Non giudicare una persona prima di conoscerla, George.
Pansy – come puoi pensare che una persona con questo nome sia
cattiva*? – probabilmente ha dovuto affrontare la vita da
sola,
crescere da sola. Per questo è sempre
così… Serpeverde, come dici
tu» concluse, prima di chinarsi con un sorriso e raccogliere
un’altra piccola foglia rossiccia da terra.
George
la lasciò avanzare da sola, senza parole, per qualche
istante.
«Sei
davvero una persona speciale» sorrise tra sé,
prima di raggiungerla
ed abbracciarla da dietro, con la sua solita delicatezza da cinghiale
inferocito.
«La
settimana prossima ti va di tornare qui a Hogsmeade con me, Luna?
Sicuramente ci saranno più foglie da raccogliere, per la tua
collezione».
*
Questo
è un riferimento al nome della Serpeverde; Pansy, infatti,
significa
“viola del pensiero”. Per chi non lo sapesse, ecco
:)
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