La Sfregiata:
"Nè tu, nè nessun altro può fermarmi!"
Il suo tono si feceva sempre più rabbioso, gesticolava
sempre più velocemente. "Credevo potessi capirmi, e invece
no…tu…tu vuoi arrestarmi tu…tu vuoi
che io la smetta non è vero?!
Bhè…sappi che io non mi
fermerò…e lo sto facendo anche per te
Lo capisci?!"
La pioggia continuava a battere incessante, il temporale non accennava
a diminuire e alcuni lampi illuminavano il cielo…seguiti da
fortissimi tuoni che la facevano sussultare
per lo spavento.
Nella sua mente folle cominciò a farsi strada un
idea…aveva assolutamente bisogno del consenso di quella
donna che tanto ammirava…
La sfregiata
"Ho bisogno di tempo". Cominciò a ripetere come una
cantilena, quasi sottovoce, camminando avanti e indietro davanti al
Capitano. "Sì tempo…devi darmi tempo….
Ho intenzione di dimostrarti che anche tu potresti approvare
ciò che sto facendo…
No! Non ti avvicinare…non ti avvicinare.
Oppure potrei sfidarti….a prendermi Capitano…che
ne dici? Questo gioco ti piace di più?"
Le sbraitò ridendo sguaiatamente.
Sì…ti sfido Capitano…
"C’è
una donna….che non merita di essere tradita…"
iniziò a canticchiare come se fosse una filastrocca. "Vuoi
sapere come continua? Bene capitano ti sfido a prendermi…
c’è qualcuno che merita di essere
punito….per averla….ferita!
Entro la mezzanotte di
domani, Capitano, qualcun altro verrà punito….e
allora sono sicura che mi ringrazierai!"
Di nuovo quell’inquietante risata si mescolò al
picchettio della pioggia. D’improvviso urla e bestemmie si
levarono nell'aria sovrastando la sua voce. Un gruppetto di uomini
quasi sicuramente ubriachi si stava avvicinando nella loro direzione,
due di loro si stavano prendendo a pugni.
Uno di loro tirò fuori un coltello, e tutti spinti
dall’antica legge della sopravvivenza si allontanarono dal
losco figuro, formando in cerchio irregolare intorno ai due.
Entrambe si voltarono a guardare la scena, vedeva che il Capitano era
combattuta.
Fu il caos.
Approfittò della confusione e della momentanea distrazione
del Capitano per dileguarsi, non era ancora il momento di farsi
prendere…a dire il vero non lo sarebbe mai stato.
Avrebbe preferito morire e se fosse stato necessario,
l’avrebbe fatto con le sue stesse mani.
Mentre cercava un riparo lontano dal mondo si chiese perché
lei non volesse capire qual era la sua missione. L’avrebbe
costretta ad approvare quanto stava facendo, ne era sicura.
Il prossimo omuncolo da punire….stavolta l’aveva
scelto. L’apice del trionfo.
Sperava che il Capitano avesse capito di cosa stesse parlando. Non
voleva essere fermata, voleva solo essere capita.
Si fermò in un vicolo lontano dalla vita, completamente
fradicia e il coltello sempre stretto in mano nascosto sotto la
mantella. Un buon odore di pane appena sfornato…e lo
stomaco che brontolava. Sbirciò nella piccola finestrella
sopra la sua testa.
Pensò che non aveva nulla da perdere.
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