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Autore: stillfreeit    13/04/2013    1 recensioni
Nella penisola Italica del 1458, in pieno Rinascimento, non è affatto comune che il Capitano della polizia locale sia una donna. D'altra parte, a quanto pare, esiste una piccola città sulla costa tirrenica della penisola che può vantare questo singolare prodigio. Viene da sé che Elena abbia sempre da dimostrare di essere all'altezza del suo ruolo. Il killer silenzioso piombato dal nulla in città è esattamente l'opportunità che Elena non avrebbe mai desiderato di dover cogliere per mostrare di che pasta è fatta.
Genere: Mistero, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Sfregiata: "Nè tu, nè nessun altro può fermarmi!"
Il suo tono si feceva sempre più rabbioso, gesticolava sempre più velocemente. "Credevo potessi capirmi, e invece no…tu…tu vuoi arrestarmi tu…tu vuoi che io la smetta non è vero?!
Bhè…sappi che io non mi fermerò…e lo sto facendo anche per te
Lo capisci?!"
La pioggia continuava a battere incessante, il temporale non accennava a diminuire e alcuni lampi illuminavano il cielo…seguiti da fortissimi tuoni che la facevano sussultare
per lo spavento.
Nella sua mente folle cominciò a farsi strada un idea…aveva assolutamente bisogno del consenso di quella donna che tanto ammirava…
La sfregiata

"Ho bisogno di tempo". Cominciò a ripetere come una cantilena, quasi sottovoce, camminando avanti e indietro davanti al Capitano. "Sì tempo…devi darmi tempo….
Ho intenzione di dimostrarti che anche tu potresti approvare ciò che sto facendo…
No! Non ti avvicinare…non ti avvicinare.
Oppure potrei sfidarti….a prendermi Capitano…che ne dici? Questo gioco ti piace di più?"
Le sbraitò ridendo sguaiatamente. Sì…ti sfido Capitano…

"C’è una donna….che non merita di essere tradita…" iniziò a canticchiare come se fosse una filastrocca. "Vuoi sapere come continua? Bene capitano ti sfido a prendermi… c’è qualcuno che merita di essere punito….per averla….ferita!
Entro la mezzanotte di domani, Capitano, qualcun altro verrà punito….e allora sono sicura che mi ringrazierai!"

Di nuovo quell’inquietante risata si mescolò al picchettio della pioggia. D’improvviso urla e bestemmie si levarono nell'aria sovrastando la sua voce. Un gruppetto di uomini quasi sicuramente ubriachi si stava avvicinando nella loro direzione, due di loro si stavano prendendo a pugni.
Uno di loro tirò fuori un coltello, e tutti spinti dall’antica legge della sopravvivenza si allontanarono dal losco figuro, formando in cerchio irregolare intorno ai due.
Entrambe si voltarono a guardare la scena, vedeva che il Capitano era combattuta.
Fu il caos.
Approfittò della confusione e della momentanea distrazione del Capitano per dileguarsi, non era ancora il momento di farsi prendere…a dire il vero non lo sarebbe mai stato.
Avrebbe preferito morire e se fosse stato necessario, l’avrebbe fatto con le sue stesse mani.
Mentre cercava un riparo lontano dal mondo si chiese perché lei non volesse capire qual era la sua missione. L’avrebbe costretta ad approvare quanto stava facendo, ne era sicura.
Il prossimo omuncolo da punire….stavolta l’aveva scelto. L’apice del trionfo.
Sperava che il Capitano avesse capito di cosa stesse parlando. Non voleva essere fermata, voleva solo essere capita.
Si fermò in un vicolo lontano dalla vita, completamente fradicia e il coltello sempre stretto in mano nascosto sotto la mantella. Un buon odore di pane appena sfornato…e lo
stomaco che brontolava. Sbirciò nella piccola finestrella sopra la sua testa.
Pensò che non aveva nulla da perdere.
   
 
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