Nota: questa storia è la numero due di una serie completamente pubblicata: Permanently Floored - Influenced - The Unexpected Black Out - Dream - Scream!
Titolo: Influenced
(Influenzata)
Autrice: Arachne the two
Traduttrice: T Jill
Influenzata
La cosa che James Kirk detestava di più era proprio vedere
il suo t’hy’la in quelle condizioni: le spalle
rigide, lo sguardo sconfitto puntato al suolo e totalmente al di fuori
dal suo solito modo di essere… Spock. L’umano
sapeva esattamente chi incolpare per l’umore più
che pessimo del suo Vulcaniano e, di conseguenza, del proprio.
La causa di tutto ciò era seduta giusto dietro la porta metallica, mentre
loro due stavano aspettando fuori della principale Residenza del Clan,
in attesa di essere convocati.
“Il Concilio della Famiglia”, ringhiò
Kirk nella sua mente, provando qualcosa più che disgusto per
la loro attuale situazione. Come se fossero stati ragazzini, come se
avessero fatto qualcosa di proibito. Vulcaniani! Perchè
dovevano sempre cercare una spiegazione logica? Come si poteva spiegare
logicamente che lui semplicemente amava Spock, profondamente,
appassionatamente, con il corpo e con l’anima? Sapeva che
tutto questo sarebbe suonato, per orecchie umane, sconveniente come una
scopata occasionale con una minorenne. E infatti sia Nogura che Komak
avevano entrambi esibito espressioni del genere, quando Kirk e Spock erano
stati costretti a presentarsi al Quartiere Generale della Flotta
Stellare per spiegare in che modo avevano intenzione di gestire la loro
relazione personale e professionale nelle nuove circostanze.
Kirk aveva odiato le loro domande, detestava spiegare
l’ovvio. Odiava l’idea di dover fare la stessa cosa
di fronte a ventiquattro oh-così –logici
Vulcaniani con a capo T’Pau. Detestava l’attesa,
detestava tutta quanta la situazione, ma più di tutto
detestava vedere quanto il suo t’hy’la ne stesse
soffrendo.
Doveva fare qualcosa, vero? Lui era il Capitano, famoso per
le sue rischiose eppure ispirate decisioni dell’ultimo
momento. Bene, entrambi avevano accettato l’idea che
sarebbero rimasti insieme, qualunque cosa potesse succedere loro,
quindi in fondo non avevano niente da perdere…
“Spock?” Si girò verso il suo compagno
ed il Vulcaniano voltò il viso verso di lui. I suoi occhi
neri erano calmi, in attesa.
Kirk si mosse piano. “Spock, ti fidi di
me?” Il Vulcaniano annuì.
E allora il suo umano venne ancora più vicino.
“Jim, cos…”
“Sshhhhhhhhh…” L’umano
gli sfiorò le labbra con le proprie,
così delicatamente. “Ti fidi di me?”
“Sì, qualunque cosa tu faccia,
sì.”
Ancora le labbra: fresche, morbide, tremanti. Goffamente Spock
sollevò le mani e accarezzò i capelli
chiari, poi le sue dita scivolarono giù, a sfiorare la
pelle del viso dell’umano.
Kirk si voltò e baciò i palmi brucianti, come
faceva sempre, ogni volta che finivano di fare l’amore. Un
brivido corse giù lungo la spina dorsale del Vulcaniano.
Gemette piano. Lo sguardo che l’umano gli rivolse attraverso
le ciglia dorate gli fece dimenticare le spiacevoli giornate appena
trascorse, il pavimento su cui stavano in piedi, la porta dietro di
loro, il Concilio della Famiglia. Si chinò in avanti per
esigere la bocca di Kirk, la lingua assaporò
l’umidità, il calore dell’interno.
Barlumi dalla mente di Jim si diressero verso la sua attraverso il loro
legame, raggiungendo le profondità nascoste – una
gentile carezza.
****
Improvvisamente ci fu un movimento di fianco a loro. Entrambi si
voltarono e videro T’Pau fissarli accigliata con
incredulità per quella scandalosa mancanza di controllo.
“Il Concilio vi chiamerà tra cinque punto tre sei
minuti.” Un altro cipiglio disgustato, poi la donna
scomparve dietro la porta metallica.
“T’hy’la,
perché…?”
Ma Kirk batté amichevolmente sul braccio del suo Vulcaniano:
“Non preoccuparti, andrà tutto bene.”
“Ma cosa?”
Ecco ancora quello sguardo attraverso le lunghe ciglia, che
mozzò il respiro di Spock: “Ti fidi di
me?”
“Devo proprio rispondere?”
“Allora aspetta, e vedrai.”
E sogghignò, come un grosso gatto sorridente. T’Pau era
sparita velocemente dietro la porta, troppo velocemente. E non erano un
pochino troppo colorite di verde le sue guance? E le mani, non le
tremavano leggermente? L’età? Se T’Pau
cominciava a tradire i segni dell’età, allora
lui, Jim Kirk, era un Eunuco Argualiano.
Dentro di sé, lo straordinario seduttore galattico
ridacchiò maliziosamente: “Donne, sono tutte
uguali!”
Fine
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