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Salve a tutti volevo chiedervi scusa per
questa storia scritta in modo pessimo. non avevo voglia di stare a risistemarla
tutta. l'avevo scritta tempo fà, (forse quache anno) da allora sono migliorata
parecchio. Ma questa storia era piaciuta così tanto che avevo deciso di
pubblicarla anche qui.
Ringrazio tutti voi che mi avete sostenuto e
che avete letto nonostante gli enormi errori e lo stile acerbo. Purtroppo sono
più portata a disegnare fumetti che a scrivere, ma non avendo il tempo
necessario per rappresentarla su carta avevo deciso di condividere le mie idee
sotto forma di fanfiction.
grazie a tutti adesso vi lascio alla lettura.
La resa dei conti
Totosay respirava già a fatica, mentre il suo padrone era fresco come una
rosa, emanava una forte aura spettrale, Totosay si chiedeva se lo facesse
apposta.
Taisho non era affatto tranquillo, suo figlio era in pericolo, la sua
donna viaggiava da sola, e per giunta con il pancione, e oltretutto aveva un
brutto presentimento.
Taisho e Totosay attraversarono saltando dei campi di riso con facilità.
Attraversarono il bosco, e arrivarono ad un dirupo, non tanto profondo, dalla
voragine arrivò della polvere mista a energia spettrale e aura velenosa. non
c’erano dubbi l’odore di sangue era quello di Sesshomaru.
Senza neanche pensarci saltò giù nel dirupo tra la polvere, atterrò dopo
due secondi, Totosay lo seguì, ma al contrario di Taisho che arrivò dopo una
capriola elegante, lui ruzzolò lungo la parete e atterrò con il viso sulla
terra.
Sesshomaru aveva sentito una costola che si incrinava con l’impatto della
caduta col terreno, sputò sangue ad un misto di saliva. Era caduto supino, “tsk,
dovranno passare almeno altri 100 anni prima che tu possa battermi moccioso!”
disse spavaldo Ryokotsusei.
Sesshomaru per un paio di secondi non si mosse, il dragone si preparò
all’attacco finale, piegò le ginocchia, e sfoderò gli artigli, che brillarono
fiochi con la luce della luna che puntava su di loro, la luna era piena, e
illuminava la radura.
Ryo vide che il suo avversario tremolava, il suo petto sussultava,
“ha ha ha ha!” rideva!! quel moccioso era a terra in agonia e rideva??
Ryo strinse i denti, quell’atteggiamento che aveva il demone albino era uguale a
quello di suo padre, erano identici, forse Sesshomaru era più crudele, ma per il
resto erano uguali. E questo lo innervosiva ulteriormente
“è un peccato che tu sia il mio nemico, mi sarei divertito un mondo a
giocare con te!” disse Sesshomaru sollevandosi da terra, era elettrizzato,
nessuno era mai stato capace di farlo sanguinare di fargli sentire il dolore,
voleva sconfiggerlo, perché ciò significava sconfiggere suo padre, essere
superiore a lui. Si leccò l’angolo della bocca, sangue, gli capitava davvero
raramente di sentirne il sapore, anzi forse in tutta la sua vita, questa era la
seconda volta.
Sesshomaru allargò le gambe piegandosi leggermente e tese le mani verso
il suo nemico in una tipica posizione da Kung-Fu, poi con fare da spaccone gira
il pugno verso l’alto e con due dita fa cenno al suo avversario di farsi sotto
(KYAA, ve la immaginate sta scena con lui da adulto^O^ troppo fico)
“adesso ti faccio passare io la voglia di sorridere!” minacciò il dragone
che partì con una serie di pugni per attaccarlo, Sesshomaru ne schivò un paio,
ma poi fu colpito con un calcio potente che lo fece strisciare al suolo per
alcuni metri. Questa volta aveva fatto davvero male, aveva aggiunto al calcio
anche la sua aura maligna, e adesso sentiva che le forze gli venivano meno,
mentre cercava di rialzarsi, Ryokotsusei si avvicinava minaccioso a lui, che
tentennava con le braccia non riusciva ad alzarsi.
Il dragone lo fece voltare con un calcio, voleva vederlo in viso mentre
gli toglieva la vita.
Lo afferrò per la giugulare e fece affluire del veleno sui suoi artigli.
Sesshomaru sbarrò gli occhi dal terrore, lo stavano per uccidere e non aveva le
forze per difendersi, si sentiva piombare in un incubo senza via di uscita. Vide
la sua immagine riflessa nei suoi occhi, e notò il suo sorriso
sadico.
Tunf.
Fu una questione di attimi, Sesshomaru vide che il viso dl dragone si
stava deformando, e poi si sentì afferrare per il colletto del kimono, poi vide
un pugno chiuso sul quale c’erano due striature rosa come i suoi.
Ryokotsusei perse l’equilibrio cadendo a qualche metro più a
destra.
Si sollevò subito impaurito “ma che cazzo è stato!?” si chiese mentre si
girava. Era lui.
Taisho era in piedi fiero d’avanti a suo figlio, il vento sollevò la sua
chioma argentata, facendola danzare attorno al suo corpo. Il suo sguardo era
minaccioso ma maledettamente affascinante.*ç*
No non avrebbe dovuto osare a fare del male a suo figlio, vedere
Sesshomaru così debole e pieno di sangue gli tolse ogni dubbio, e la rabbia e il
desiderio di vendetta che si era assopito per un po, tornò prepotente nel suo
cuore.
Sesshomaru riuscì soltanto a bisbigliare “voglio ammazzarlo anch’io!” poi
perse i sensi.
Taisho lo prese in braccio e lo passò a Totosay.
“fra poco ci sarà il terremoto in questa valle, perciò porta il più lontano possibile mio
figlio!”
Totosay osservò il ragazzino che aveva tra le braccia e si immedesimò in
lui, sapeva che si sarebbe arrabbiato, sapeva che se lo avrebbe fatto lo odierà
per il resto della sua vita, se era lui in quella situazione, sicuramente
avrebbe preteso di essere lui, la mano vendicatrice che avrebbe ucciso il
nemico.
Totosay si chinò leggermente e poi corse via.
Ryokotsusei e Taisho rimasero soli a studiarsi, Taisho si muoveva
lentamente senza togliere gli occhi dal dragone, e Ryokotsusei stava sul punto
opposto muovendosi in direzioni opposte a quelle di Taisho come a voler stare il
più lontano possibile da lui.
Sentiva il cuore che gli batteva forte, quello sguardo pieno di odio, che
aveva Taisho lo faceva rabbrividire, come erano cambiate le cose in questi
ultimi 5 anni, come era cambiato il suo sguardo, tanto meglio almeno non lo
vedeva come un amico, adesso i suoi sentimenti per lui erano più forti e questo
gli bastava, almeno adesso pensava di più a lui.
Taisho strinse i pugni e poi in un balzo atterrò proprio d’avanti a lui
per sferrargli un potente pugno sul viso, Ryokotsusei lo schivò.
Taisho sentì il suo odore di sangue, fece una capriola per allontanarsi
da lui, si mise in posizione di guardia, e sorrise fiero, Sesshomaru lo aveva
ferito, era migliorato tanto come diceva.
Ryokotsusei lo attaccò.
“dimmi ha già partorito la tua donna?” chiese il dragone assottigliando
gli occhi.
“Cosa?!” come diavolo faceva Ryokotsusei a sapere una cosa simile? Eppure
era stato attento. Ma a quanto pare non troppo. Come in una visione gli venne in
mente quello strano demone che li serviva, aveva le scaglie sul corpo, e
stranamente ogni settimana andava via dal palazzo, diceva che andava verso la
sua famiglia, ma evidentemente mentiva. Quello era una spia.
Gli occhi di Taisho si spalancarono terrorizzati, l’avrebbero uccisa di
sicuro. Senza neanche pensarci e pieno di paura per lei, si voltò e cominciò a
correre indietro verso la casa di Yuki.
“EH NO, adesso sei qui con me, no puoi ignorarmi!” ringhiò Ryokotsusei
saltandogli d’avanti, e sferrandogli un pugno, Taisho cadde a terra.
Ryokotsusei alzò il braccio verso il cielo e poi schioccò le dita ridendo
sadicamente.
“Una maledizione!!” esclamò preoccupato Taisho.
“Su su, respira, respira!” Yuki cercava di fargli vedere come fare mentre
le teneva le mani.
Poi con l’altra mano chiamò suo fratello, “Aiutami Takemaru!”
“ma io, io!” Takemaru era confuso non sapeva dove mettere le
mani.
“stalle accanto io vado a prender il necessario!”
Izayoi era sudata e stringeva i denti per il dolore “NGH!!” aveva le
lacrime agli occhi, ma non era per il dolore, sicuramente era perché lui non era
lì, come aveva promesso.
Yuki arrivò piena di oggetti, aveva forbici acqua, garze, asciugamani, e
un amuleto, poggiò le cose a terra, fece sdraiare Izayoi.
“Su su, fatti forza, ci sono io!” diceva Yuki.
Le alzò la gonna per poter vedere a che punto fosse. “dai spingi!” disse
Yuki.
Izayoi si poggiò sui gomiti, e si preparò a spingere.
THOMP!!
Izayoi non capì subito cosa era successo, ma vicino a lei cadde svenuta
Yuki.
Panico si stava facendo prendere dal panico come avrebbe fatto da
sola?
Si girò verso Takemaru. E non capì che stava succedendo?
Takemaru aveva un’aria strana, le sue pupille erano scomparse e il viso
era diventato inespressivo come una maschera. Sguainò la sua spada, e si sollevò
in piedi, abbassò lo sguardo su Izayoi, sollevò la spada sopra la
testa.
“NOOOOO!” urlò Izayoi, che diavolo stava succedendo, perché voleva
ucciderla??
Taisho si sollevò asciugandosi il labbro dal sangue.
“NON TI PERDONERÒ MAI!!” urlò furioso, lanciandosi all’attacco, i suoi
occhi diventarono rossi, le zanne aumentarono di volume, il suo corpo aumentò di
volume, diventando un enorme demone cane, dalla doppia coda.
Ryokotsusei non potè fare a meno, anche lui si trasformò, i suoi occhi
diventarono rossi, il viso si allungava, trasformandosi in un enorme drago, con
una maschera sulla fronte.
Adesso cominciava la vera battaglia, adesso avrebbero combattuto fino a
quando uno dei due non morisse, fino a quando la morte non avrebbe chiamato uno
dei due.
“NOOO!” urlò Izayoi, come faceva a difendere il bambino in quelle
condizioni??
Takemaru prese la rincorsa con le mani, per poi scendere rapide verso il
corpo di Izayoi.
Istintivamente Izayoi chiuse gli occhi, ma non voleva morire non adesso
che aveva appena iniziato ad essere felice.
“AAAHH!”
Takemaru urlava dal dolore, aveva sulla fronte una pergamena, con degli
ideogrammi, Takemaru cadde all’indietro e una strana nube nera uscì dalla sua
bocca, Yuki la tagliò con la sua spada.
“aveva una maledizione adosso!” disse Yuki mettendo un cuscino sotto la
testa del fratello.
“scusami ma ho da fare!” disse schioccandogli un bacetto sulla
fronte.
“Scusami, non mi ero accorta di questo!”
“UGH, non preoccuparti, ma fa nascere il bambino!” disse disperata, il
dolore era quasi insopportabile.
“cerca di farti forza il parto dei mezzo-demoni è molto
doloroso!”
“Oddio la testa! Si vede la testa!” urlò felice Yuki.
Dopo lunghi minuti di travaglio, Izayoi fece un urlo liberatorio, seguito
dal pianto liberatorio di un neonato. “è un maschio!” disse Yuki.
Izayoi versò calde lacrime di felicità, lui desiderava un maschietto, e
poterlo rendere felice, era davvero il massimo per lei. Dopo che Yuki lavò il
bambino glielo mise tra le braccia.
“Inuyasha, benvenuto al mondo!” disse baciandogli la testolina. Si
sorprese quando vide due orecchie canine, e i suoi pochi capelli
bianchi.
“è tutto suo padre!” disse felice. Dopo pochi minuti si
addormentò.
Yuki le accarezzò la testa dolcemente, “riposati adesso, sei stata
grande!”
Ryokostsuei riuscì a colpire Taisho ferendolo gravemente, aveva una
brutta ferita sull’addome e altre ferite lungo il corpo, Ryokotsusei invece
aveva poche ferite, aveva fatto degli strani incantesimi che avevano rinforzato
la sua pelle, ma nonostante ciò era molto stanco.
Taisho cadde a terra una nube lo circondò ritrasformandolo in forma
umana, in quel modo sperava di poter recuperare le forze.
Ryokotsusei si trasformò a sua volta, e lo raggiunse. Lo afferrò per il
colletto sollevandolo da terra.
Costringendolo a mettersi in piedi.
“quanto hai sofferto, in questi anni?” chiese afferrandogli il viso per
costringerlo a guardarlo in viso.
Taisho gli sputò in faccia, per il nervoso: gli faceva schifo,
“così ti ho profumato un po’!mi davi la nausea!” rispose.
Ryokotsusei gli diede uno schiaffo “Guardami negli occhi!”
Lo osservò attentamente scrutandogli nell’anima, e vide che soffrì molto
anche più di lui.
“Perché, ti sei fatto divorare l’anima? Io ti stimavo, io ti consideravo
un frate…!!!!!??”
Ryokotsusei non lo fece parlare gli tappò la bocca con le sue labbra.
Taisho sentì la lingua guizzargli in bocca. Taisho non ci capiva più nulla, che
diavolo stava facendo? Gli stava forse facendo una maledizione??
ZACK
Taisho lo trafisse con i suoi artigli. Poi lo spinse verso la parete di
roccia. Si strappò via una zanna, che si ingigantì nella sua mano, lo imprigionò
conficcandogli la zanna in corpo, gli lanciò un incantesimo per imprigionarlo.
Ryokotsusei sorrise, e a Taisho gli venne un colpo, aveva lo stesso sguardo, di
un tempo di quando si chiamavano fratelli.
“moriremo assieme!” disse Ryo. Il suo corpo venne circondato da una nube
lattea, che lo fece trasformare nel gigantesco drago, chiuse gli occhi
sussurrando “Ti amo, fratello!”
Taisho rimase scioccato, aveva pensato che lui amasse Shukumei! Ecco cosa
gli ha divorato l’anima: la folle gelosia!!
Continua……
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