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Autore: terychan    12/11/2007    1 recensioni
Questa è la storia dei genitori di Inuyasha. un amore un avventura e un pericoloso nemico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti volevo chiedervi scusa per questa storia scritta in modo pessimo. non avevo voglia di stare a risistemarla tutta. l'avevo scritta tempo fà, (forse quache anno) da allora sono migliorata parecchio. Ma questa storia era piaciuta così tanto che avevo deciso di pubblicarla anche qui.

Ringrazio tutti voi che mi avete sostenuto e che avete letto nonostante gli enormi errori e lo stile acerbo. Purtroppo sono più portata a disegnare fumetti che a scrivere, ma non avendo il tempo necessario per rappresentarla su carta avevo deciso di condividere le mie idee sotto forma di fanfiction.

grazie a tutti adesso vi lascio alla lettura.

 

 

La resa dei conti

 

 

Totosay respirava già a fatica, mentre il suo padrone era fresco come una rosa, emanava una forte aura spettrale, Totosay si chiedeva se lo facesse apposta.

Taisho non era affatto tranquillo, suo figlio era in pericolo, la sua donna viaggiava da sola, e per giunta con il pancione, e oltretutto aveva un brutto presentimento.

Taisho e Totosay attraversarono saltando dei campi di riso con facilità. Attraversarono il bosco, e arrivarono ad un dirupo, non tanto profondo, dalla voragine arrivò della polvere mista a energia spettrale e aura velenosa. non c’erano dubbi l’odore di sangue era quello di Sesshomaru.

Senza neanche pensarci saltò giù nel dirupo tra la polvere, atterrò dopo due secondi, Totosay lo seguì, ma al contrario di Taisho che arrivò dopo una capriola elegante, lui ruzzolò lungo la parete e atterrò con il viso sulla terra.

 

Sesshomaru aveva sentito una costola che si incrinava con l’impatto della caduta col terreno, sputò sangue ad un misto di saliva. Era caduto supino, “tsk, dovranno passare almeno altri 100 anni prima che tu possa battermi moccioso!” disse spavaldo Ryokotsusei.

Sesshomaru per un paio di secondi non si mosse, il dragone si preparò all’attacco finale, piegò le ginocchia, e sfoderò gli artigli, che brillarono fiochi con la luce della luna che puntava su di loro, la luna era piena, e illuminava la radura.

Ryo vide che il suo avversario tremolava, il suo petto sussultava,

“ha ha ha ha!” rideva!! quel moccioso era a terra in agonia e rideva?? Ryo strinse i denti, quell’atteggiamento che aveva il demone albino era uguale a quello di suo padre, erano identici, forse Sesshomaru era più crudele, ma per il resto erano uguali. E questo lo innervosiva ulteriormente

“è un peccato che tu sia il mio nemico, mi sarei divertito un mondo a giocare con te!” disse Sesshomaru sollevandosi da terra, era elettrizzato, nessuno era mai stato capace di farlo sanguinare di fargli sentire il dolore, voleva sconfiggerlo, perché ciò significava sconfiggere suo padre, essere superiore a lui. Si leccò l’angolo della bocca, sangue, gli capitava davvero raramente di sentirne il sapore, anzi forse in tutta la sua vita, questa era la seconda volta.

Sesshomaru allargò le gambe piegandosi leggermente e tese le mani verso il suo nemico in una tipica posizione da Kung-Fu, poi con fare da spaccone gira il pugno verso l’alto e con due dita fa cenno al suo avversario di farsi sotto (KYAA, ve la immaginate sta scena con lui da adulto^O^ troppo fico)

“adesso ti faccio passare io la voglia di sorridere!” minacciò il dragone che partì con una serie di pugni per attaccarlo, Sesshomaru ne schivò un paio, ma poi fu colpito con un calcio potente che lo fece strisciare al suolo per alcuni metri. Questa volta aveva fatto davvero male, aveva aggiunto al calcio anche la sua aura maligna, e adesso sentiva che le forze gli venivano meno, mentre cercava di rialzarsi, Ryokotsusei si avvicinava minaccioso a lui, che tentennava con le braccia non riusciva ad alzarsi.

Il dragone lo fece voltare con un calcio, voleva vederlo in viso mentre gli toglieva la vita.

Lo afferrò per la giugulare e fece affluire del veleno sui suoi artigli. Sesshomaru sbarrò gli occhi dal terrore, lo stavano per uccidere e non aveva le forze per difendersi, si sentiva piombare in un incubo senza via di uscita. Vide la sua immagine riflessa nei suoi occhi, e notò il suo sorriso sadico.

Tunf.

Fu una questione di attimi, Sesshomaru vide che il viso dl dragone si stava deformando, e poi si sentì afferrare per il colletto del kimono, poi vide un pugno chiuso sul quale c’erano due striature rosa come i suoi.

Ryokotsusei perse l’equilibrio cadendo a qualche metro più a destra.

Si sollevò subito impaurito “ma che cazzo è stato!?” si chiese mentre si girava. Era lui.

Taisho era in piedi fiero d’avanti a suo figlio, il vento sollevò la sua chioma argentata, facendola danzare attorno al suo corpo. Il suo sguardo era minaccioso ma maledettamente affascinante.*ç*

No non avrebbe dovuto osare a fare del male a suo figlio, vedere Sesshomaru così debole e pieno di sangue gli tolse ogni dubbio, e la rabbia e il desiderio di vendetta che si era assopito per un po, tornò prepotente nel suo cuore.

Sesshomaru riuscì soltanto a bisbigliare “voglio ammazzarlo anch’io!” poi perse i sensi.

Taisho lo prese in braccio e lo passò a Totosay.

“fra poco ci sarà il terremoto in questa valle, perciò porta il  più lontano possibile mio figlio!”

Totosay osservò il ragazzino che aveva tra le braccia e si immedesimò in lui, sapeva che si sarebbe arrabbiato, sapeva che se lo avrebbe fatto lo odierà per il resto della sua vita, se era lui in quella situazione, sicuramente avrebbe preteso di essere lui, la mano vendicatrice che avrebbe ucciso il nemico.

Totosay si chinò leggermente e poi corse via.

Ryokotsusei e Taisho rimasero soli a studiarsi, Taisho si muoveva lentamente senza togliere gli occhi dal dragone, e Ryokotsusei stava sul punto opposto muovendosi in direzioni opposte a quelle di Taisho come a voler stare il più lontano possibile da lui.

Sentiva il cuore che gli batteva forte, quello sguardo pieno di odio, che aveva Taisho lo faceva rabbrividire, come erano cambiate le cose in questi ultimi 5 anni, come era cambiato il suo sguardo, tanto meglio almeno non lo vedeva come un amico, adesso i suoi sentimenti per lui erano più forti e questo gli bastava, almeno adesso pensava di più a lui.

Taisho strinse i pugni e poi in un balzo atterrò proprio d’avanti a lui per sferrargli un potente pugno sul viso, Ryokotsusei lo schivò.

Taisho sentì il suo odore di sangue, fece una capriola per allontanarsi da lui, si mise in posizione di guardia, e sorrise fiero, Sesshomaru lo aveva ferito, era migliorato tanto come diceva.

Ryokotsusei lo attaccò.

“dimmi ha già partorito la tua donna?” chiese il dragone assottigliando gli occhi.

“Cosa?!” come diavolo faceva Ryokotsusei a sapere una cosa simile? Eppure era stato attento. Ma a quanto pare non troppo. Come in una visione gli venne in mente quello strano demone che li serviva, aveva le scaglie sul corpo, e stranamente ogni settimana andava via dal palazzo, diceva che andava verso la sua famiglia, ma evidentemente mentiva. Quello era una spia.

Gli occhi di Taisho si spalancarono terrorizzati, l’avrebbero uccisa di sicuro. Senza neanche pensarci e pieno di paura per lei, si voltò e cominciò a correre indietro verso la casa di Yuki.

“EH NO, adesso sei qui con me, no puoi ignorarmi!” ringhiò Ryokotsusei saltandogli d’avanti, e sferrandogli un pugno, Taisho cadde a terra.

Ryokotsusei alzò il braccio verso il cielo e poi schioccò le dita ridendo sadicamente.

“Una maledizione!!” esclamò preoccupato Taisho.

 

 

 

 

 

“Su su, respira, respira!” Yuki cercava di fargli vedere come fare mentre le teneva le mani.

Poi con l’altra mano chiamò suo fratello, “Aiutami Takemaru!”

“ma io, io!” Takemaru era confuso non sapeva dove mettere le mani.

“stalle accanto io vado a prender il necessario!”

Izayoi era sudata e stringeva i denti per il dolore “NGH!!” aveva le lacrime agli occhi, ma non era per il dolore, sicuramente era perché lui non era lì, come aveva promesso.

Yuki arrivò piena di oggetti, aveva forbici acqua, garze, asciugamani, e un amuleto, poggiò le cose a terra, fece sdraiare Izayoi.

“Su su, fatti forza, ci sono io!” diceva Yuki.

Le alzò la gonna per poter vedere a che punto fosse. “dai spingi!” disse Yuki.

Izayoi si poggiò sui gomiti, e si preparò a spingere.

THOMP!!

Izayoi non capì subito cosa era successo, ma vicino a lei cadde svenuta Yuki.

Panico si stava facendo prendere dal panico come avrebbe fatto da sola?

Si girò verso Takemaru. E non capì che stava succedendo?

Takemaru aveva un’aria strana, le sue pupille erano scomparse e il viso era diventato inespressivo come una maschera. Sguainò la sua spada, e si sollevò in piedi, abbassò lo sguardo su Izayoi, sollevò la spada sopra la testa.

“NOOOOO!” urlò Izayoi, che diavolo stava succedendo, perché voleva ucciderla??

 

 

 

Taisho si sollevò asciugandosi il labbro dal sangue.

“NON TI PERDONERÒ MAI!!” urlò furioso, lanciandosi all’attacco, i suoi occhi diventarono rossi, le zanne aumentarono di volume, il suo corpo aumentò di volume, diventando un enorme demone cane, dalla doppia coda.

Ryokotsusei non potè fare a meno, anche lui si trasformò, i suoi occhi diventarono rossi, il viso si allungava, trasformandosi in un enorme drago, con una maschera sulla fronte.

Adesso cominciava la vera battaglia, adesso avrebbero combattuto fino a quando uno dei due non morisse, fino a quando la morte non avrebbe chiamato uno dei due.

 

“NOOO!” urlò Izayoi, come faceva a difendere il bambino in quelle condizioni??

Takemaru prese la rincorsa con le mani, per poi scendere rapide verso il corpo di Izayoi.

Istintivamente Izayoi chiuse gli occhi, ma non voleva morire non adesso che aveva appena iniziato ad essere felice.

“AAAHH!”

Takemaru urlava dal dolore, aveva sulla fronte una pergamena, con degli ideogrammi, Takemaru cadde all’indietro e una strana nube nera uscì dalla sua bocca, Yuki la tagliò con la sua spada.

“aveva una maledizione adosso!” disse Yuki mettendo un cuscino sotto la testa del fratello.

“scusami ma ho da fare!” disse schioccandogli un bacetto sulla fronte.

“Scusami, non mi ero accorta di questo!”

“UGH, non preoccuparti, ma fa nascere il bambino!” disse disperata, il dolore era quasi insopportabile.

“cerca di farti forza il parto dei mezzo-demoni è molto doloroso!”

“Oddio la testa! Si vede la testa!” urlò felice Yuki.

Dopo lunghi minuti di travaglio, Izayoi fece un urlo liberatorio, seguito dal pianto liberatorio di un neonato. “è un maschio!” disse Yuki.

Izayoi versò calde lacrime di felicità, lui desiderava un maschietto, e poterlo rendere felice, era davvero il massimo per lei. Dopo che Yuki lavò il bambino glielo mise tra le braccia.

“Inuyasha, benvenuto al mondo!” disse baciandogli la testolina. Si sorprese quando vide due orecchie canine, e i suoi pochi capelli bianchi.

“è tutto suo padre!” disse felice. Dopo pochi minuti si addormentò.

Yuki le accarezzò la testa dolcemente, “riposati adesso, sei stata grande!”

 

 

Ryokostsuei riuscì a colpire Taisho ferendolo gravemente, aveva una brutta ferita sull’addome e altre ferite lungo il corpo, Ryokotsusei invece aveva poche ferite, aveva fatto degli strani incantesimi che avevano rinforzato la sua pelle, ma nonostante ciò era molto stanco.

Taisho cadde a terra una nube lo circondò ritrasformandolo in forma umana, in quel modo sperava di poter recuperare le forze.

Ryokotsusei si trasformò a sua volta, e lo raggiunse. Lo afferrò per il colletto sollevandolo da terra.

Costringendolo a mettersi in piedi.

“quanto hai sofferto, in questi anni?” chiese afferrandogli il viso per costringerlo a guardarlo in viso.

Taisho gli sputò in faccia, per il nervoso: gli faceva schifo,

“così ti ho profumato un po’!mi davi la nausea!” rispose.

Ryokotsusei gli diede uno schiaffo “Guardami negli occhi!”

Lo osservò attentamente scrutandogli nell’anima, e vide che soffrì molto anche più di lui.

“Perché, ti sei fatto divorare l’anima? Io ti stimavo, io ti consideravo un frate…!!!!!??”

Ryokotsusei non lo fece parlare gli tappò la bocca con le sue labbra. Taisho sentì la lingua guizzargli in bocca. Taisho non ci capiva più nulla, che diavolo stava facendo? Gli stava forse facendo una maledizione??

ZACK

Taisho lo trafisse con i suoi artigli. Poi lo spinse verso la parete di roccia. Si strappò via una zanna, che si ingigantì nella sua mano, lo imprigionò conficcandogli la zanna in corpo, gli lanciò un incantesimo per imprigionarlo. Ryokotsusei sorrise, e a Taisho gli venne un colpo, aveva lo stesso sguardo, di un tempo di quando si chiamavano fratelli.

“moriremo assieme!” disse Ryo. Il suo corpo venne circondato da una nube lattea, che lo fece trasformare nel gigantesco drago, chiuse gli occhi sussurrando “Ti amo, fratello!”

Taisho rimase scioccato, aveva pensato che lui amasse Shukumei! Ecco cosa gli ha divorato l’anima: la folle gelosia!!

 

 

 

 

 

Continua……

 

  
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