1
Milene Depalma, giornalista del “Libro Presente”, sedeva
tranquillamente nel suo scompartimento di seconda classe sul treno
della linea Roma-Pisa. Fumava una sigaretta cacciando il fumo a
intervalli regolari per godersi ogni tiro. Ripensò velocemente agli
eventi degli ultimi giorni. I maggior appassionati di gialli del forum
che frequentava da ormai quattro mesi avevano proposto di incontrarsi
per conoscersi di persona. Un tale con il nickname di “Re del Mistero”
aveva suggerito di affittare una villa, così l’incontro sarebbe stato
privato e, anche secondo la maggioranza, più suggestivo. A Milene non
dispiaceva affatto quest’idea, anzi la trovava decisamente
affascinante. Guardò l’orologio d’argento che portava al polso. Erano
le 12:10. Aveva ancora un po’ di strada da fare. Guardò verso il
finestrino e sbuffò, mentre il treno procedeva rapido.
Il dottor Silvestri salutò la signora De Martino con un cenno di
deferenza e andò a sedersi dietro la scrivania del suo studio.
Finalmente anche l’ultimo paziente della giornata era andato via. Il
dottore scrisse gli ultimi appuntamenti presi sulla sua agendina di
pelle marrone e mise velocemente in ordine sul tavolo. Guardò l’ora.
Era spaventosamente in ritardo. Si tolse il camice e indossò un
elegante completo che si era portato da casa per l’occasione. Si diede
una spruzzata di profumo e una pettinata. Sorrise e uscì dal suo
studio. Era in ritardo, ancora in ritardo. Non voleva fare brutta
figura con gli amici del forum, perciò doveva recuperare il tempo
perduto. “Notturno” e “Fantasma informato” avevano scritto dicendo di
essere già in viaggio. Salì sulla sua Porshe 256-A e ingranò la prima
marcia. Arrivato sull’autostrada premette l’acceleratore a tavoletta.
Non sarebbe arrivato in ritardo.
In uno scompartimento dov’era vietato fumare il signor Torre e la
signorina Irene Adalera conversavano amabilmente.
«E’ stata davvero una fortuna che noi abitassimo vicino», stava dicendo
Irene, «io non viaggio spesso perciò le poche volte che mi tocca
prendere il treno mi capita di avere qualche difficoltà.»
«E’ un piacere, ragazza mia, è un piacere», risposte il signor Torre,
aggiustandosi con una mano un ciuffo di capelli bianchi scompigliati.
«Piuttosto sono io ad essere sorpreso. Non pensavo che una persona
giovane come lei potesse trarre un qualche interesse dai racconti
gialli dei grandi maestri. Sa, ormai vanno di moda soltanto racconti di
fantasia o gialli scritti da autori di infima categoria. Purtroppo si è
perso quello spirito che contraddistingueva una buona storia gialla da
ogni altro racconto.»
«Ha ragione. Non avremo mai più un altro Sherlock Holmes. E’ anche per
questo che mi sono iscritta al nostro forum tempo fa, volevo trovare
delle altre persone che avessero la mia stessa passione. E poi… il mio
lavoro di psicologa ovviamente mi ha dato la spinta per amare i
ragionamenti di tutti questi detective che adoro.»
«E’ davvero incredibile infatti», concordò Torre.
In quel momento passò un cameriere con il carrellino del pranzo. Erano
le 12:30. Il signor Torre e Irene ne approfittarono per mangiare un
boccone. Il sole splendeva sopra di loro in un cielo azzurrissimo. Si
prospettava una magnifica giornata.
Il professor Biancardi, docente della facoltà di Scienze
dell’Investigazione, terminò la lezione ai suoi studenti in orario.
Spense il proiettore che stava usando e ricordò velocemente alla sua
classe che entro lunedì avrebbero dovuto consegnare la relazione
settimanale. «Ricordate che tutte queste relazioni influiranno sul voto
dell’esame!», disse. A quel punto si aggiustò gli occhiali con il dito
medio e raccolse i suoi appunti nella borsa. Prese la giacca e guardò
l’ora: erano le 12:30 spaccate. Era perfettamente in orario, come suo
solito. Da persona precisa e metodica quale era, aveva preparato tutto
in anticipo. L’auto era parcheggiata fuori dal complesso universitario
e la sua piccola valigia era già nel portabagagli. Scese dal soppalco e
uscì velocemente dall’aula. Incrociò il professor Ricco in corridoio. I
due si salutarono velocemente e si augurarono un buon fine settimana.
Quando arrivò all’aperto, il professor Biancardi vide che era bel
tempo. Il sole spaccava le pietre. “Una giornata perfetta”, pensò. Non
sarebbe mancato all’appuntamento per nulla al mondo. Accese il
cellulare e controllò il forum. Sembrava che “Notturno” e “Fantasma
Informato” fossero in viaggio da un po’. Presto li avrebbe raggiunti.
Arrivato all’auto, si sedette dalla parte del conducente e partì.
Ruben Delio, fondatore del Club dei Giallisti Dilettanti, viaggiava a
100 chilometri orari senza casco protettivo su una moto di seconda
mano, comprata soli tre giorni prima. Il vento faceva muovere i suoi
lunghi capelli castani, mentre i suoi occhi erano nascosti da un paio
di occhiali da sole. Erano le 12:45. La destinazione era prossima.
Secondo le indicazioni satellitari del GPS sarebbe dovuto uscire al
prossimo svincolo. La strada che stava percorrendo, un vecchio sentiero
di montagna, era vecchia e piena di buche, ma non gli importava. Ormai
era vicino alla meta. In dieci minuti giunse in una zona isolata. Non
c’erano né cartelli né indicazioni su dove proseguire. Andò avanti
ancora un po’ e vide un ponte di legno che divideva una piccola radura
da una villa. Doveva essere quella giusta. Lasciò la motocicletta
davanti al ponte e passò dall’altro lato in tutta fretta. La villa
aveva proprio l’atmosfera ideale per il loro incontro. Lugubre e
intrigante. Delle piante rampicanti circondavano le mura di pietra
stringendole come in una morsa, mentre un vecchio gufo troneggiava su
un ramo di un albero piantato lì vicino. Sarebbe stata una bella
esperienza. A quel punto Ruben salì i tre gradini che conducevano
all’ingresso e bussò alla porta.
L'Angolo dell'autore
Ciao a tutti! Come vedete questa volta ho deciso di cimentarmi nello
scrivere una storia gialla. Dopo averne letti milioni sono proprio
curioso di vedere cosa ne uscirà fuori. Come facilmente gli
appassionati potranno intuire, questo primo capitolo si ispira
chiaramente all'introduzione di "Dieci Piccoli Indiani", capolavoro di
Agatha Christie, e mio libro preferito. Vorrei cercare di usare molto
di quel materiale che ho appreso nel corso degli anni sui gialli in
questa storia. Spero vi piaccia, e spero di non lasciarla a metà. Mi
raccomando, commentate numerosi, che mi date anche un po' di sprint per
andare avanti nella scrittura! Alla prossima!
|