Raccolta
di flash o oneshot (vedremo ^_^) dove la nostra Debbie-tutto-fuoco
commenta, ama, strapazza, descrive o prende spietatamente per il culo
tutti gli uomini che sono passati attraverso la sua vita o che tutt'ora
la frequentano.
Un
punto di vista di parte, se vogliamo, o non obiettivo, a volte sopra le
righe, ma totalmente sincero e disinteressato! Così
è Debbie!
Nota:
potrebbe essere scontato, ma preferisco specificare: il punto di vista
è della Sig.ra Deborah Jane Grassi Novotny, per cui scrivo
come fossi lei. I miei pareri possono o non possono collimare con i
suoi, ma qui non è EmmaAlicia79 che parla, ma la nostra
rossa preferita, per cui… Ricordatevi di non mischiare le
carte ^_^!
Conobbi
Danny Devore quando ero al liceo.
Era un amico
di mio fratello: già all'epoca era un istrione: gli piaceva
essere al centro dell'attenzione ed esibirsi.
Per un periodo
ci frequentammo, e poi, complice l’amore libero di moda a
quei tempi, qualche canna di troppo e la mia incoscienza, finimmo a
letto insieme.
Poco dopo mi
accorsi di essere incinta: eravamo solo io e mio fratello, Danny aveva
“scoperto” di essere gay, se n’era andato
da Pittsburgh per diventare una star altrove, ed eravamo solo io, Vic e
quel piccolo frugoletto che mi stava crescendo dentro.
Dovevo fare
qualcosa, dovevo decidere
qualcosa.
E lo feci.
Lo avrei
tenuto, avrei provveduto a quel bimbo capitatomi fra capo e collo, e
avrei fatto di tutto per farlo crescere sano e felice.
Anche a costo
di inventargli un genitore.
Su un giornale
trovai un elenco di caduti in Vietnam. Pescai un nome a caso. Quello
sarebbe stato il padre di Michael.
Così
fu per i trent’anni che seguirono… E che nessuno
osasse anche solo metterlo in dubbio!
Andò
tutto bene finché quel benedetto ragazzo di Ted se ne venne
fuori con la serata di beneficienza per l’associazione che
preparava pasti caldi per i malati terminali di Aids.
L’evento
richiedeva un nome importante, qualcuno che attirasse partecipanti e
conseguentemente donatori sani di dollari.
Non sapevano
chi chiamare, data la scarsità di
“aderenze” vip di tutti quanti, quando
l’altro “benedetto” ragazzo che
è Emmett (quei due sarebbero capaci di scatenare uno tsunami
di proporzioni epiche soltanto sbattendo un cucchiaino su un tavolo,
maledizione a loro!) se ne venne fuori facendo notare che in
città c’era una personalità di grande
richiamo, in zona per un suo spettacolo, e che avrebbe sicuramente
portato del pubblico alla serata.
Divina
Devore,
la regina delle Drag Queens.
Alias Danny Devore.
Quando lo
seppi, mi cadde il mondo addosso. Se Michael avesse saputo, se solo
avesse scoperto… No, non doveva accadere. Non si sarebbe
più fidato di me. Mai più.
Lì
per lì, non feci in tempo a fare niente, perché
gli eventi precipitarono: i ragazzi si recarono più volte da
Danny per chiedergli di partecipare alla serata, mio figlio conobbe suo
padre, anche se non lo sapeva, e Danny fece due più due,
venendo a sapere di chi Michael fosse figlio e quanti anni avesse.
Inoltre, il ragazzo, spinto da un’ingenua voglia di saperne
di più, aveva pure ripescato un mio vecchio annuario, con la
foto di Danny/Divina in bella mostra.
A quel punto,
dovevo fare qualcosa.
Andai da Danny
a parlargli, e sperai che capisse. Ma lui aveva già capito,
aveva capito anche troppo.
Me ne andai,
sperando che il suo buonsenso lo convincesse a non fare sciocchezze.
Seppi poi che
mio figlio tornò a trovarlo, volendo ostinatamente fare luce
sui suoi natali (e, in fondo, chi poteva biasimarlo?). In precedenza,
avevamo anche discusso su quell’argomento e, visto
l’esito del confronto, a quel punto ero pronta a tutto.
Quando Michael
rientrò, io stavo riponendo le finte memorabilia militaridel
suo fantomatico “padre”, arresa.
Non so cosa
Danny e lui si fossero detti, e soprattutto cosa il primo avesse detto
al secondo; so solo che quando iniziai la frase: “La
verità è…” lui
proseguì al posto mio:
-
… Come hai detto tu. Mio padre… E’ il
Tenente John Michael Novotny, morto in Vietnam il Dieci Aprile 1970,
ucciso solo due settimane dopo la mia nascita, quando la jeep che stava
guidando finì su una mina anticarro nella giungla durante
una missione di salvataggio. Giusto, mamma?
Sorrideva.
- … Giusto.
- Per il suo gesto eroico, ha
ricevuto la medaglia al valore. - chiosò,
riponendo la targa farlocca al suo posto, sulla mensola, quando io
stavo per buttare tutto.
Proseguii la
storia, guardando mio figlio teneramente, e dicendo:
-
Le sue ultime parole sono state: “Dite a mio figlio che
l’amo più della mia stessa
vita…”
E Michael
concluse per me, perché la sapeva a memoria, quella storia;
quella storia finta, falsa dall’inizio alla fine, ma che in
un certo qual modo rispecchiava la verità, specialmente in
quell’ultima frase, che fosse pronunciata da me o da Danny
indistintamente.
In quel
momento ci guardavamo negli occhi, io e il mio frugoletto trentenne.
Due sguardi che dicevano tanto, dicevano tutto.
Il suo diceva
che non importava, che sapeva, ma che andava bene così, che
non mi odiava e che mi avrebbe comunque voluto bene, perché
“capiva”.
Il mio diceva
che decidere di tenerlo, decidere di crescerlo da solo era stata la
decisione più facile che avessi mai preso in vita mia, e il
regalo più bello che mi sia mai fatta.
- “… E che
sarò sempre orgoglioso di lui”.
Sempre, figlio
mio; ricordalo.
Sempre.
Ciao
a tutti!!!
Eccomi
con un altro dei miei aggiornamenti al ritmo da bradipo in coma, come
dico
sempre.
Ma dico sempre anche che porterò questa raccolta alla fine,
e lo farò.
Questa
volta è il turno di Divina Devore, alias Danny, alias padre
biologico di Michael.
Ho
trovato quella puntata molto toccante (la 2x13, se a qualcuno
interessasse), il personaggio di Divina è eccezionale, e
Michael per una volta si è comportato da adulto maturo e
ragionevole, piuttosto che da frustrata col ciclo come sempre lo hanno
fatto apparire.
Questo
personaggio era troppo importante per la vita di Debbie,
perciò, anche se gli è stato dedicato soltanto un
episodio, ho trovato giusto includerlo nella raccolta.
Che
dire oltre?
Attendo
i vostri commenti (anche se si trattasse di virtuali uova marce per il
mio mega ritardo XD)!
Alla
prossima puntata.
Un
abbraccio!
Cate
PS:
se il font o i caratteri risultassero lievemente diversi rispetto agli
altri capitoli, è perché momentaneamente sono su
altro pc (al mio si è fulminata la tastiera e al momento non
ho tempo per portarlo a riparare); quando potrò rimettere
per bene le mani sull’html, eventualmente editerò
il formato, ma spero sinceramente che non ce ne sia bisogno. Ho sudato
come un porco per lavorare su quest'altro pc (internet explorer
è il male), e spero di aver fatto tutto giusto!
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