Sono qui, assieme ai
miei genitori, che in questo istante odio sopra ogni cosa, in coda per
salire sull'aereo.
Non voglio partire.
Non sono riuscito
nemmeno a dirle quello che provo, che vigliacco.
Si vigliacco
è la parola che mi descrive meglio.
Avanzo lentamente,
davanti ho i miei genitori e una coppia di anziani.
Mi sento vuoto, senza
vita, sono solo un mucchietto di ossa che avanza lentamente scortato da
altre persone.
Si è cosi
che mi sento.
Mia madre si volta,
assomiglia un pò a Jennifer.
Povera ragazza, mi
spiace veramente averla usata in questo modo, si vedeva lontano un
miglio che non tenevo a lei,che per me non era che una
delle tante ragazze con cui divertirmi.
Sono sempre stato un
pò cosi, delle ragazze, o meglio degli altri non mi
interessava nulla, l'importante che io stessi bene, poi degi altri me ne sono sempre
fregato.
Tranne di una.
Tranne di Niky, forse
era proprio lei la persona di cui mi dovevo fregare di meno, almeno ora
non sarei in questo stato pietoso.
-hai un aspetto
orribile, tutto bene?-
-gentile come sempre,
comunque stò da cani, ma questo non importa.-
-perchè?-
-lascia perdere.-
-sai la nonna mi ha
parlato di una ragazza che di tanto in tanto veniva a trovarti, non
è che me la descriveresti?-
-se te l'ha
già detto la nonna?-
-ma io voglio sentirlo
da te.-
-che diavolo dovrei
dirti, sentiamo?-
Questa discussione era
assurda, che diavolo aveva intenzione di fare mia mamma?!
-parlami di lei.-
Diamole corda, almeno
passa un pò di tempo, certo parlare proprio della persona
che voglio dimenticare non è il massimo, ma mia madre
è cocciuta
e sono sicuro che non
mollerebbe facilmente.
-si chiama Niky, ha un
anno in meno di me. Contenta?-
-no, voglio più dettagli-
-ha i capelli neri, neri come la notte con dei ciuffi viola, sono
morbidissimi, molto più dei tuoi. Delle labbra sottili e
delicate. Un pò minuta, e non troppo formosa, ma allo stesso
tempo sensuale. E poi i suoi occhi, belli e luminosi come stelle,
azzurri, un azzurro stupendo che ti toglie il fiato.-
-sembrerebbe una ragazza carina.-
-non è carina è stupenda.-
-ah, e caratterialmente?-
-è testarda, quando si ficca in testa qualcosa non
c'è nulla che le faccia cambiare idea, lunatica ha continui
sbalzi d'umore, permalosa, delle volte se la prende per nulla.
Intelligente, perspicace, sensibile come pochi e dolce, anche se non lo
da molto a vedere. Contenta?-
Mi osserva e sul suo viso compare un sorriso gentile.
-ti piace cosi tanto?-
-che?-
-senti sono tua mamma e ti conosco, quella ragazza è diversa
dalle altre.-
-si ma non importa, l'ho fatta soffrire.-
-beh fa quello che vuoi, ma decidi in fretta, tra poco tocca a te.-
Che dovrei fare?
Proprio non lo sò, sono cosi confuso, da una parte vorrei
andar via, lasciarmi tutto alle spalle.
Dimenticare e dimenticarla, pur sapendo che questa cose non
è facile.
Ma da una parte vorrei tornare indietro, lasciar i miei genitori in
coda e correre da lei, dirle tutto quello che sento
dirle ogni cosa, aprirle il mio cuore come non avevo fatto mai.
Tocca a mio padre, porge il biglietto e va verso l'aereo, ora
è il turno di mamma.
-segui il tuo cuore, per una volta seguilo. Lui sa qual'è la
strada giusta.-
Va via, la vedo allontanarsi lentamente. Tocca a me.
Al diavolo l'aereo, la Francia e tutti, faccio la retro e vado al bar.
Devo un attimo schiarirmi le idee, devo cercare di capire se quello che
stò facendo è la cosa giusta.
Come posso saperlo?
A chi devo chiedere?
A nessuno ovviamente, nessuno può saperlo.
E poi lei neanche è venuta a salutarmi, beh è
logico che non sia venuta, al ristorante chissà quanta gente
c'è, e poi dopo il modo in cui l'ho trattata nemmeno io
sarei venuto onestamente parlando.
L'aereo si alza in volo, chissà come sarà furioso
mio padre.
Ma chissene frega, per una volta nella mia vita me ne frego di quello
che dice, me ne frego di lui.
Pago il caffè che ho bevuto ed esco.
Quanta gente, tutti che hanno fretta di andare o venire, tutti che
corrono come pazzi.
Prendetevi un attimo di pausa invece.
Esco dall'aeroporto.
Piove.
Niky diceva che quando sei triste anche il cielo lo sente, io non
sò come sono.
Sono triste ma allo stesso tempo felice.
Ma forse la mia non è tristezza ma paura, paura di un no,
paura di un addio.
Stavolta sarebbe doloroso, molto doloroso.
Non ho l'ombrello, ma non mi interessa, mi piace la pioggia.
Avanzo lentamente, cercando di non andare a sbattere contro nessuno.
Mi avvio verso la fermata dei taxi. Alzo la mano per fermarlo, ma
niente non si ferma.
Ne passano due o tre senza degnarmi di un o sguardo, poi finalmente uno
si decide a prendermi.
Nell attimo in cui apro la portiera, la vedo.
Dell'altra perte della strada, la ragazza più bella che
cammina da sola.
Sembra in coma, non ha addosso nulla che la possa riparare dal freddo,
senza ombrello, senza niente.
Cammina, testa alta come sempre, ma lo sò per certo ha un
gran dolore nel petto.
Trema, e questa volta sò per quale motivo.
-NIKYYYYYYYYYYYYYY-
Cerca attorno l'invasato che la chiama a squarciagola dall'altra parte
della strada.
Mi vede, i nostri occhi si incrociano.
Vedo tanta sofferenza, tutta dovuta a causa mia.
Si volta di nuovo e torna a guardare avanti avanzando lentamente come
prima, senza dire o fare nulla.
Attraverso di corsa la strada cercando di non farmi mettere sotto.
-Niky fermati ti prego.-
Si ferma, ma non si gira verso di me, e continua a darmi le spalle.
Mi avvicino a lei. Tolgo il giubbino e glielo appoggio sulle spalle.
Deve morire di freddo.
-grazie.-
un sussurro quasi impercettibile.
-perchè sei qui?-
-non lo sò.-
-ti prego voltati, voglio vederti negli occhi mentre ti parlo.-
Si volta verso di me a piano.
-che c'è?-
-scusa.-
-ormai non servono le scuse. Anzi forse è meglio se vai
altrimenti rischi di perdere il prossimo aereo per la Francia.-
-non importa perchè io non parto.-
-perchè?-
-odio la Francia.-
-a beh ciao.-
-scherzo, è solo che io..beh vedi..insomma voglio restare
qui accanto a te.
Sai questi giorni sono stati i più brutti di tutta la mia
vita, tu non mi rivolgevi la parola e quando mi guardavi lo facevi con
odio. Ma ti capisco sai, è normale. Avevo cosi
tante cose da dirti, ora però le parole vengono meno.
Sò di averti fatto del male, e se non vuoi perdonarmi ti
capisco, ma io ci tengo veramente a te. Per la prima volta in vita mia
sento di tenere a qualcun altro all'infuori di me.-
-perchè mai ti dovrei credere?tu nemmeno immagini quanto io
sia stata male a causa tua, non ti è importato nulla se non
di te.-
-si è vero, e ho sbagliato a comportarmi cosi, ma veramente
ti prego dammi un altra possibilita, ti prego ricominciamo da capo.
Ma in maniera diversa però.-
-in che senso?-
Nel negozio accanto a noi escono le note di Kiss the girl..
Non mi piace come canzone, preferisco altro genere.
Ma quelle parole in questo momento sono le più azzeccate
Yes, you want her
Look at her, you know
you do
Possible she wants you
too
There is one way to
ask her
It don't take a word
Not a single word
Go on and kiss the girl
Si la voglio baciare, di nuovo ma stavolta senza dire frasi stupide..
Anche lei
stà ascoltando questa canzone ne sono certo..
Sha la la la la la
My oh my
Look like the boy too
shy
Ain't gonna kiss the
girl
Sha la la la la la
Ain't that sad?
Ain't it a shame?
Too bad, he gonna miss
the girl
Sono spaventato, mi sento per
la prima volta inesperto davanti ad una ragazza
non sò che
fare, ho paura che scappi..
Le sono difronte.
Com'è bella, pure ora che è tutta spettinata con
i capelli fradici...
Now's your moment
Floating in a blue lagoon
Boy you better do it soon
No time will be better
She don't say a word
And she won't say a word
Until you kiss the girl
Prendo il suo viso tra
le mani, avvicino delicatamente il mio viso al suo.
Appoggio le mia labbra
alle sue, dolcemente, un bacio quasi impercettibile.
Mi stacco un
pò, la osservo.
Un altro bacio, carico
di passione, un bacio che da tanto, da troppo tempo dovevo darle.
Faccio scorrere le mie
mani lungo la sua schiena, e la tengo stretta a me.
Ci stacchiamo.
-anche questo dobbiamo
fare finta di nulla?-
-io non sono riuscito
nemmeno con l'altro a far finta di nulla.-
-nemmeno io-
L'abbraccio, e
dolcemente le sussurro.
-Niky ti amo.-
Si sposta mi
guarda con gli occhi lucidi.
Sta piangendo.
-ti prego chiamami
Nicolette, per una volta usa il mio nome.
che tenera..
-NICOLETTE IO TI
AMOOOOOOO-
Lo urlo con tutto il
fiato che ho in corpo, lo voglio far sapere al mondo intero che io la
amo.
Le persone mi guardano
come se fossi uscito fuori di senno.
.Può darsi
che lo sia veramente, sono impazzito.
Si sono pazzo, pazzo
della ragazza che mi stà difronte.
Pazzo di lei.
Questa è la fine, spero vi sia piaciuta almeno un
pò..
Avete anche conosciuto la sottoscritta, alla presentazione non sapevo
cosa dire di me, ma scrivendo un racconto ne sono diventata quasi la
protagonista..
penso che l'abbiate capito che Niky ero io, anche se ero pure un
pò Ryan..
tra breve ne inizierò un altra..spero di ricevere vostri
commenti..
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