Ad ogni regola, la sua eccezione.

di solly
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Quando raggiunsimo l’aula di educazione fisica Castiel si illuminò.
“parla” mi limitai a dirgli.
“perché non facciamo….una scommessa?” fece un sorrisino, a cui si aggregò presto anche il mio.
“parla” ripetei.
“siamo ammanettati, no? Quindi dovremmo correre uno affianco all’altra…..che ne dici se facciamo una gara a chi arriva prima alla riga blu che vedi la in fondo?” mi guardò.
“e, cosa scommettiamo?” risposi fredda.
“se vinco io, tu per tutto il tempo in cui staremo così, sarai obbligata a fare quello che dico io e andare dove mi pare, se vinci tu la stessa cosa con me, quindi accetti o fai la codarda tirandoti indietro?” mi disse caricandosi di adrenalina.
“se qui c’è un codardo quello sei tu, accetto!” e ci stringemmo la mano.
Stava per iniziare una gara all’ultimo sangue.




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