Paring: A sorpresa, come al
solito…dico solo che mi piace
molto^^
Genere: Triste, malinconico,
introspettivo, dark.
Rating: Giallo
Note:
Spoiler shippuden.
Ultima
dolce illusione...
By Irene Adler
L’odore dolceamaro del
sangue mi richiama alla vita, con una
violenza che scuote le mie membra fragili.
La cassa toracica premuta a terra, si
alza e si abbassa con
irregolarità, ostacolata dal duro pavimento di roccia sotto
di me.
La vista ritorna, offuscata, per
mostrare ai miei occhi
stanchi il tuo profilo immobile, che serba ancora le tracce del tuo
infantile
passato, legato indissolubilmente al mio.
In tutti questi anni sono diventata
più forte, decisa; ho
imparato tecniche potenti e letali per migliorare me stessa e le mie
doti, per
avere l’opportunità di dimostrarti il mio valore,
celato da queste fattezze
femminili, che, apparentemente, non hanno nulla di pericoloso o potente.
In questi anni ti ho seguito, ti sono
stata affianco, ho
serbato nel cuore sentimenti scomodi ai tuoi, ai nostri fini.
Sono stata il tuo angelo custode, il
tuo braccio destro, la
tua fedele compagna.
Sono stata brava…ma non
abbastanza.
Non abbastanza, perché se
fossi stata una shinobi potente
sarei riuscita a fare di più.
Se fossi stata davvero potente, non
avrei mai permesso che
tu venissi ferito così gravemente.
Non vedrei il tuo sangue macchiare la
terra.
Non vedrei un pallore mortale
spegnere la vitalità del tuo
viso.
La frustrazione che provo in questo
momento è lacerante,
insopportabile.
Non sono mai stata la shinobi che
avrei voluto essere, né
per te, né per il sensei, né per nessun altro,
nonostante tutti gli sforzi e
sacrifici che ho fatto.
Le lacrime bagnerebbero i miei occhi
se solo non le avessi
esaurite per la disperazione, lacrime versate nell’oscura
infanzia che mi sono
lasciata ormai da tempo alle spalle.
Un grido di dolore mi sfuggirebbe
dalle labbra se solo
avessi forze per farlo, forze che ho speso, invano, per proteggerti.
Ora non bado neanche più
ai nostri nemici, me ne
disinteresso totalmente, cosa che un buon ninja mai oserebbe fare, per
paura
venir finito alle spalle.
Ci sei solo tu ora.
Un barlume di forza, mi permette di
far leva sulle braccia e
avvicinarmi a te.
Con il corpo dolorante mi trascino al
tuo fianco, avvertendo
a mala pena l’insolito contatto fra le mie vesti e il tuo
sangue.
Nell’aria
c’è odore di morte, ti avvolge, ci avvolge e
quando i tuoi occhi incontrano i miei mi rendo conto che ne sei
consapevole.
Sai che stai per morire.
Ne sei perfettamente cosciente.
Una parte di me ancora si rifiuta di
ammette la cruda realtà
che tu ormai hai accettato, ma cullarmi nelle illusioni non
impedirà al tuo
corpo di sanguinare, né alla tua vita di affievolirsi, come
sta accadendo ora.
Mi fissi con quegli occhi che non
sono i tuoi, frutto di una
presenza meschina quanto radicata dentro il tuo animo.
Occhi che non conoscono
pietà, gioia, felicità; occhi
identici ai miei, che da tempo hanno perso quell’innocenza
che tempo fa li
distingueva.
Sussurri il mio nome, con voce
flebile e la tua maschera
cade assieme alla mia.
Ormai la fine è vicina,
tanto vale giocare a carte scoperte.
[Non ho più nulla da
perdere, ormai…]
Con difficoltà mi metto in
ginocchio al tuo fianco, mentre
le mie vesti diventano insolitamente pesanti e la vista si fa sempre
più
distorta.
Cerchi di dire qualcosa, mentre un
rivolo di sangue sfugge
dalle tue labbra, mentre i tuoi occhi cercano i miei.
Perche non sono riuscita a
proteggerti?
Perdonami, ti prego,
perdonami…
Chiudo gli occhi per un istante,
cercando di recuperare le
forze; riesco a sollevarti il capo e a posarlo sulle mie gambe.
Mi chiami ancora una volta, con voce
talmente flebile che
appena riesco a riconoscere.
La tua voce, quando eri un ragazzino,
è sempre stata
brillante, allegra, decisa, un conforto per me, nei momenti brutti e di
difficoltà.
Ma ormai quel ragazzino che popola i
miei ricordi è morto
tempo fa.
Non esiste più il nostro
team, il nostro vecchio legame, i
nostri ricordi felici sono stati cancellati dalla meschinità
delle nostre
azioni.
Non rinnego la strada che ho
intrapreso, tutto ciò che ho
fatto è stato per amor tuo, per amore dell’unica
persona che mi è rimasta al
mondo.
[Solo tu… è morto il
sensei…è morto il nostro
compagno…siamo soli al mondo]
Ti chiedo solo…
“Perdonami…”
Una sola parola mi sfugge dalle
labbra, ad orecchie
inesperte sussurrata in tono apatico, ma sono sicura che tu hai colto
l’impercettibile
sfumatura della mia voce.
[Dolore e rimpianto]
Non ce la faccio a proseguire,
è troppo per me; sono vissuta
così a lungo nel silenzio e
nell’oscurità, da perdere la capacità
di manifestare
le mie emozioni e sentimenti.
Trovi la forza di annuire: hai capito
cosa voglio dirti, l’hai
capito da solo.
“Perdonami…”
Vorrei pronunciare il
tuo nome, quello vero, quello del ragazzino che conoscevo da
bambina, ma
temo di farlo, temo che tu non possa capire che sto chiamando te e non
ciò che
rappresenti.
Chiudi
gli occhi,
mentre il tuo respiro si fa più flebile, poi, li riapri.
Un unica goccia salata scivola sul
mio viso, per poi cadere
a terra.
Quelli sono i
tuoi
occhi, i tuoi veri occhi.
Un’altra lacrime scivola
silenziosa, confondendosi con il
tuo sangue vermiglio.
Mi stai fissando e ora sono certa che
sei tornato, perché le
tue iridi non sono più fredde e concentriche, custodi di
un’abilità che non ti
appartiene, ma sono brillanti e vitali, come lo erano un tempo.
La vita scivola via, lentamente.
Entrambi stiamo per morire.
“K-Konan-chan…”
Lentamente il mio mantello si
scompone in piccoli origami
alati, che cominciano a danzare intorno a noi.
Sto per lasciare questo mondo, ma
sono felice, perché lo
farò al tuo fianco.
“Yahiko-kun…”
Ora riesco a pronunciare il tuo nome,
il tuo sguardo
risponde al mio flebile richiamo.
[Sei tu, sei tornato]
Posso morire felice.
[Se siamo insieme, non ho paura della
morte]
Tutto si fa sempre più
confuso, l’oscurità comincia ad
avvolgermi.
I
miei origami ci
circondano, cullandoci nella nostra ultima, dolce illusione.
Ultima…
…dolce…
…illusione.
Nota: Vorrei chiarire che questa
è una KonanXYahiko e
viceversa, non una KonanXPain…lo so che la differenza
può apparire pressoché nulla,
ma per me non è lo stesso.
Spero
che vi sia piaciuta…in
alternativa mi piacerebbe sentire i vostri consigli o critiche, di modo
da
migliorarmi.
Ringrazio tutte le persone che hanno
commentato gli altri
capitoli…grazie infinite, questo capitolo lo dedico a voi.
Sempre vostra,
Irene
Adler
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