Wednesday July 10th : What Would You Change?
Come on. We all have that something we would
change about what’s happened. Whether or not we all agree on the break up,
there are plenty of faux pas from these past few seasons of Glee. So, here is
your chance. If you could, what would you change about Klaine’s
past?
Titolo: Jealousy
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel,
Chandler Kiehl
Klaine
week – giorno 3
Riassunto: Blaine e Kurt
sono amici. O meglio, Blaine è amico di Kurt e Kurt vorrebbe essere molto di
più per Blaine. Ma forse un incontro inaspettato al negozio di musica potrà
cambiare le cose. Cosa accadrebbe se Chandler facesse la sua comparsa molto
prima di quanto del previsto?
Jealousy
-Grazie di avermi accompagnato
Kurt, non ho davvero idea di dove sbattere la testa.-
Kurt sorrise, scuotendo le
spalle. Non era certo un sacrificio per lui avere una scusa per passare più
tempo con Blaine, anche se sapeva che quello non era affatto un pensiero adatto
al suo proposito di imparare a considerare Blaine solo come un amico –Sono
certo che troveremo la canzone adatta. Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta:
ci sono decine di canzoni sul Natale, o sull’inverno in generale.- gli
assicurò.
-Ti credo sulla parola. Al
momento mi vengono in mente solo… Last Christmas e… All I Want For Christmas Is You.-
-Di sicuro saresti una bellissima
Mariah, ma permettimi di bocciare questa idea atroce.-
Blaine scoppiò a ridere mentre
entravano nel negozio di musica –Potrei ritenermi offeso, ma per questa volta
ti perdonerò. Ritieniti fortunato.-
-Sei un approfittatore.- commentò
Kurt, alzando gli occhi al cielo.
-Quando si ha un amico così
splendido sarebbe un crimine non approfittarne.- commentò Blaine rivolgendogli
un sorriso splendente, e Kurt dovette minacciare sé stesso con particolare
violenza per riuscire ad evitare di arrossire. A volte gli sembrava impossibile
che Blaine non capisse i segnali del suo volto e del suo corpo: credeva che
fosse davvero chiaro anche dall’esterno l’effetto che il suo amico aveva su di
lui, ma a quanto pareva non era così.
-Ehm… che tipo è la ragazza con
cui canterai, ne hai idea? Soprano, contralto… giusto per orientarci.-
balbettò, cercando di portare la conversazione ad un argomento più sicuro per
la sua salute mentale e cardiaca.
-Una voce normale direi. Non so,
l’ho sentita solo una volta. Forse è meglio non scegliere canzoni troppo
complicate.- rispose Blaine stringendosi nelle spalle, senza nascondere la sua
mancanza d’interesse –Avrei preferito poter cantare con un ragazzo. Con te
avremmo potuto osare una canzone un po’ esplosiva.-
Con te. Con te con te con te con te.
-Credo che il… pubblico non
avrebbe apprezzato così tanta… innovazione, direi. Siamo pur sempre in Ohio.-
cercò di commentare Kurt in tono forzatamente frizzante. Perché Blaine aveva
appena detto che avrebbe voluto cantare con lui e, che diamine, se avesse
continuato così non avrebbe più risposto delle sue azioni –Credo… perché non
controlli tra i duetti mentre io vedo nella sezione degli assoli? Possiamo
adattarne uno, sarebbe originale.- propose e, senza aspettare una risposta, si
allontanò a passo spedito cercando di far abbassare la propria temperatura
corporea.
Non poteva continuare così,
sarebbe esploso. O avrebbe baciato Blaine, e non era sicuro di quale delle due
opzioni fosse la meno dolorosa, perché era ovvio che Blaine non l’avrebbe mai
visto come un ragazzo e non poteva pensare di perdere la sua amicizia. Doveva
fare qualcosa, aveva bisogno di trovare un metodo per smettere di pensare a lui
in quel modo.
Iniziò a frugare distrattamente
tra gli spartiti, esaminandoli alla rinfusa senza davvero concentrarsi su ciò
che stava facendo.
-Oh mio Dio, riesci a fare quella
canzone?- domandò all’improvviso una voce un po’ squillante. Alzando lo sguardo
Kurt si trovò di fronte un ragazzo biondo, con dei grossi occhiali un po’ da hipster e un sorriso decisamente colpito sul volto. Lanciò
un’occhiata allo spartito che si era trovato tra le mani e ridacchiò tra sé,
trovandosi davanti una vecchia conoscenza: Defying gravity –Beh, in realtà sì, ma non è quello che stavo
cercando al momento.-
-Uh là là,
credo che sia la prima volta che incontro un ragazzo in grado di fare una
canzone del genere! Devi avere una voce spettacolare.- continuò lo sconosciuto
facendo il giro dell’espositore fino a raggiungere il suo lato –Mi piacerebbe
sentirti cantare, un giorno.-
-Oh ehm… grazie. Comunque… sono
Kurt, piacere.-
-Io sono Chandler. Vai alla
Dalton vero?- domandò, accennando alla divisa –Conosco un paio di ragazzi che
ci vanno. James Fillen e Ronald Ryan, li conosci? Ma
no, immagino che tu frequenti quelli del Glee Club,
com’è che si chiamano? I passerotti?-
-Usignoli.- lo corresse Kurt
ridacchiando. Quel Chandler era decisamente scoppiettante e non gli dispiaceva
–Sì, infatti ne faccio parte.-
-Avete un’esibizione la settimana
prossima, vero? Per Natale? Non pensavo di andare a vederla, James e Ronald mi
avevano invitato ma… beh, magari potrei venire. Sono davvero curioso di
sentirti cantare.-
-Ah, io non… non sono un solista,
insomma. Ma sarà una bella esibizione.- aggiunse, decisamente lusingato
dell’interesse per nulla malcelato che il ragazzo gli rivolgeva. Era una
piacevole novità.
-Cosa?- sbarrò gli occhi Chandler
–Hanno uno che sa cantare Defying Gravity
e non è un solista? Cos’hanno esattamente che non va questi Usignoli? Senti…
perché non mi lasci il tuo numero? Così se passo ti mando un messaggio e magari
ti offro un caffè, dopo.-
-Ehi, Kurt, ho trovato un paio di
possibilità, ti va di dare un’ occh…- Blaine,
comparso al fianco di Kurt, si interruppe quando i suoi occhi si posarono sulla
figura di Chandler –Oh, scusate. Sei un amico di Kurt?- domandò, gentile come
al solito.
-Non ancora.- sorrise Chandler
con entusiasmo –Ci stavamo per l’appunto scambiando i numeri, giusto?- domandò
poi rivolgendosi all’altro ragazzo.
-Cosa?- domandò Blaine con un
tono di voce che Kurt non gli aveva mai sentito. Sembrava… nervoso?
-Già.- confermò Kurt, incerto.
Blaine si era avvicinato a lui ed era come se il suo corpo inviasse scariche di
elettricità. Improvvisamente i suoi occhi si posarono su Kurt e l’intensità del
suo sguardo lo fece quasi sobbalzare –Credo che sia ora di tornare alla Dalton,
Kurt.-
-Oh ma… il… gli spartiti?- esitò
il controtenore, sempre più confuso.
-Possiamo cercare qualche video insieme stasera e tornare quando avremo
le idee più chiare.- propose Blaine, e sembrava sempre più strano ad ogni
parola. Era come se nelle sue frasi ci fosse un qualche sottotesto
che non riusciva a cogliere –Va… bene, ok.- annuì, poi tirò fuori il suo
cellulare e lo porse a Chandler con un sorriso –Scrivimi il tuo numero e ti
faccio uno squillo, ok?-
Blaine ebbe un lieve sussulto e
quando si voltò verso Chandler sembrava aver perso il suo solito atteggiamento
accomodante e gentile. Sembrava sempre più nervoso e Kurt proprio non capiva
cosa gli fosse preso, così decise di non curarsene, non per il momento. Avrebbe
avuto tempo di indagare durante il viaggio di ritorno, per il momento voleva
godersi le attenzioni che Chandler gli stava rivolgendo. Era un ragazzo gentile
e sembrava interessato a lui, come ragazzo
e non come amico. Il che, per lui, era decisamente una novità. Recuperò il suo
cellulare e fece immediatamente uno squillo al numero appena salvato.
-Immagino che salvarti come Voce
d’Angelo sia fuori luogo?- sorrise Chandler, guardandolo di sottecchi.
-Sì, decisamente.- sbottò Blaine
prima che Kurt avesse il tempo di dire alcunché. Chandler lanciò uno sguardo
divertito al solista degli Usignoli, dopodiché si rivolse a Kurt –Allora ci
sentiamo per qual caffè?-
-Certo, volentieri.- annuì Kurt,
e con un occhiolino Chandler se né andò tranquillamente. Quando fu scomparso
dal loro campo visivo Kurt si voltò verso l’amico, incuriosito, e per un attimo
rimase incerto davanti al suo sguardo intenso. Poi, senza preavviso, Blaine si
voltò e si incamminò verso l’uscita.
-Ma… ehi, aspettami!- lo chiamò
Kurt, e Blaine rallentò permettendogli di affiancarlo. Non dissero nulla fino a
metà tragitto quando, in auto, il controtenore decise che l’atmosfera stava
diventando troppo pesante –Blaine, si può sapere cos’hai?-
-Non ho niente, Kurt, perché
pensi che abbia qualcosa?-
-Non lo so, siamo tipo scappati
dal negozio, non mi hai rivolto la parola e hai spento la radio. Ce l’hai con
me? Ho detto qualcosa di sbagliato?-
Blaine si morse con forza il
labbro inferiore e per un attimo Kurt fu certo che avrebbe risposto.
-No, niente. Ero nervoso per la
canzone e il Natale che si avvicina, non è proprio la mia festa preferita. Non
avrei dovuto prendermela, scusa.- disse rapidamente senza guardarlo.
-Non c’è altro Blaine?- domandò l’amico, sentendo distintamente il
nervosismo che Blaine non riusciva a nascondere.
-No, non c’è altro Kurt.-
***
Blaine si appoggiò allo stipite
della porta, le dita strette sullo spartito e gli occhi fissi su Kurt.
Accoccolato su una delle poltrone scarlatte, vicino al fuoco, aveva un libro
sulle gambe ma lo stava bellamente ignorando. Lo vide ridacchiare mentre
leggeva qualcosa sullo schermo del cellulare e non poté evitare di scivolare
alle sue spalle, silenzioso, e gettare un’occhiata.
“Cantami qualcosa, ti va? Voglio
la tua voce come suoneria! –Chandler”
-Ehi, posso distrarti dalla tua
sessione di studio?- domandò d’impulso, necessitando di fare qualcosa per
sciogliere la dolorosa sensazione di vuoto che gli si era aperta nel petto.
Kurt sobbalzò e si voltò verso di lui –Oh sì, per favore. Non ne potevo più di
Carlo Magno.- rispose con un sorriso.
-Bene, allora molla il libro e il
cellulare.- ordinò, sottraendoglieli con un sorriso e poggiandoli lontano da
lui –E aiutami col duetto.-
Kurt sollevò un sopracciglio,
sorpreso –Oh, l’hai scelto da solo alla fine.-
-Non proprio. In realtà l’ho
scelto pensando a te, insomma alla tua voce. La tizia dell’altra scuola si
adatterà.- commentò, stringendosi nelle spalle e notando con soddisfazione come
le guance di Kurt si tingevano di rosso alle sue parole –Allora? Ti va di darmi
una mano?-
-Perché no.- annuì Kurt,
lanciando un’occhiata al titolo. Immediatamente un sorriso sorpreso gli
illuminò il viso –Oh wow. È una canzone piuttosto…-
-Piuttosto?-
-Maliziosa.-
-Sì, lo è.- confermò Blaine con
un occhiolino per poi far partire la base. Senza riuscire a trattenersi, Kurt iniziò a cantare.
I really can't stay - But baby it's cold outside
Non era la prima volta che
cantavano insieme, ma Kurt non poteva evitare di stupirsi ogni volta per la
perfetta melodia che creavano le loro voci insieme.
I've got to go away - But baby it's cold outside
This evening has been - Been hoping that you'd drop in
So very nice - I'll hold your hands, they're just like ice
Blaine gli sfiorò appena la mano
e Kurt si sentì davvero rabbrividire, anche se il freddo di cui parlava la
canzone c’entrava poco. Balzò di lato, sfuggendo al suo tocco con espressione
furba.
My mother will start to worry - Beautiful, what's your hurry?
My father will be pacing the floor - Listen to the fireplace roar
So really I'd better scurry - Beautiful, please don't hurry
Well maybe just a half a drink more - Put some records on while I pour
Continuava a scostarsi, e Blaine
continuava a seguirlo sorridendo con malizia. Si sfioravano, si sorridevano,
scivolavano appoggiandosi ai mobili. I loro sguardi non si lasciavano mai:
anche quando Kurt ruotava su sé stesso per sfuggire alla presa dell’altro
ragazzo, non appena si voltava di nuovo trovava gli occhi di Blaine e li
incatenava ai suoi.
The neighbors might think - Baby, it's bad out there
Say, what's in this drink? - No cabs to be had out there
I wish I knew how - Your eyes are like starlight
To break the spell - I'll take your hat, your hair looks swell
I ought to say no, no, no, sir - Mind if I move in closer?
At least I'm gonna
say that I tried - What's the sense in
hurting my pride?
I really can't stay - Baby don't hold out
Oh, but it's cold outside
Blaine indicò a Kurt il divano,
invitandolo ad accomodarsi tra il galante e l’ammicante.
Kurt esitò, anzi finse di esitare, perché anche se la cosa lo spaventava sapeva
bene che non avrebbe mai detto di no a un Blaine con quell’espressione sul
viso. Non avrebbe mai detto di no a Blaine qualsiasi espressione avesse, in
effetti.
I simply must go - But, baby, it's cold outside.
The answer is no - But, baby, it's cold outside.
Blaine fece passare un braccio
attorno alle spalle dell’amico, che scivolò a lato e balzò in piedi andando
verso lo schienale del divano. L’altro gli fu accanto in meno
di un istante.
This welcome has been - How lucky that you dropped in.
So nice and warm - Look out the window at that storm.
My sister will be suspicious - Gosh, your lips look delicious.
My brother will be there at the door - Waves upon a tropical storm.
My maiden aunt's mind is vicious - Oh, your lips are delicious.
Maybe just a cigarette more - Never such a blizzard before.
Blaine poggiò le mani ai lati del
corpo di Kurt, impedendogli una nuova fuga. Il ragazzo dovette sforzarsi molto
per riuscire a far uscire la voce per le ultime strofe con Blaine tanto vicino
a lui.
I've got to go home - But, baby, you'll freeze out there
Say, lend me your coat - It's up to your knees out there
You've really been grand - I'm thrilled when you touch my hand
But don't you see - How can you do this thing to me?
There's bound to be talk tomorrow - Think of my life long sorrow
At least there will be plenty implied - If you caught pneumonia and died
I really can't stay - Get over that hold out
Ohhh, baby it's cold outside
Non appena la musica terminò Kurt
sorrise timidamente, riuscendo a sostenere lo sguardo di Blaine solo pochi
istanti prima di abbassare il viso –Sei perfetto. Cioè, voglio dire… la voce.
Per la canzone… andrà benissimo.- riuscì a balbettare a fatica.
Blaine era così vicino che poteva
sentire il calore della sua pelle e, mentre una parte di lui avrebbe voluto
scappare lontano, il più lontano possibile, un’altra avrebbe voluto passare lì
accanto a lui tutto il resto della sua vita.
-Non sarà la stessa cosa cantarla
con qualcun altro.- la voce di Blaine era appena un sussurro e Kurt non poté
evitare di alzare lo sguardo, incuriosito da quel comportamento decisamente
stravagante –Blaine…-
Prima che potesse dire altro, il
cellulare di Kurt suonò rumorosamente. Si aspettava che l’altro si sarebbe
spostato, invece Blaine non si mosse di un millimetro –Ehm… dovrei rispondere…-
mormorò con poca convinzione.
-Mmmh, è tuo padre?-
-Non credo…-
-Quel Chandler?- domandò ancora
Blaine con una punta di fastidio, avvicinandosi ancora al ragazzo senza
distogliere lo sguardo dai suoi occhi che ormai erano spalancati.
-Non so, io… è pos… Blaine, che stai facendo?- la voce di Kurt era quasi
un pigolio ora. Si sentiva strano, come se si fosse trovato in un sogno da cui
non voleva assolutamente svegliarsi ma che era, inevitabilmente, troppo bello
per poter durare.
-Mi sono reso conto di essere
stato un vero idiota, Kurt, e ora cerco di rimediare.- rivelò Blaine,
sfiorandogli il volto con le dita calde. Kurt sentì l’impulso di chiudere gli
occhi per godersi quel tocco, ma non lo fece: non poteva smettere di guardare
quegli occhi dolci che lo fissavano trasmettendogli un’emozione che non
riusciva a comprendere del tutto. Il telefono intanto continuava a squillare –A
meno che… a meno che non sia troppo tardi.-
-Non lo è.- esalò immediatamente
Kurt, e prima che riuscisse a trattenersi le sue mani erano corse a stringere
il blazer di Blaine. Il ragazzo si illuminò in un sorriso che profumava
d’estate e la sua mano si aprì sulla guancia di Kurt. Il tempo di scorgere un
sorriso lieve sulle sue labbra e poi, un istante dopo, le stava sfiorando con
le sue.
Kurt strinse con più forza le
mani sulla giacchetta blu scura dell’altro e sorrise mentre quel bacio si
approfondiva e lui sentiva ogni cellula del suo corpo tendersi verso Blaine.
Gli strinse le braccia dietro al collo tirandolo di più a sé mentre il
cellulare riprendeva a squillare, inascoltato.
Chandler, suo padre, Rachel o
chiunque fosse, avrebbe aspettato. Perché in quel momento il mondo di Kurt si
era fermato attorno a lui e Blaine e nemmeno una guerra nucleare l’avrebbe
distratto da quell’attimo di paradiso.
_____________L’angolino di Jane
Eeeed eccoci al giorno 3! Nonostante io sia
soddisfatta del first kiss, credo che ci siano state
altre mille occasioni in cui sarebbe potuto accadere e Baby it’s
cold outside è… così
maliziosa! E loro avevano delle espressioni così sbavvvv
che… beh. Insomma, non potevo non provare!
La mia Klaine week fin ora:
Giorno 1: Gap attack http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1977871&i=1
Giorno 2: You, my eternity http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1982000&i=1
Eeeee come al solito, se vi va di lasciare un
segno del vostro passaggio mi fa piacere!
Ah me ne scordo sempre: se volete sono su fb (https://www.facebook.com/janetheangel.efp),
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E detto ciòòòò… a
domani!!
Jane