Vorrei
dire giusto due paroline a proposito dei chili di
troppo che dopo qualche anno andarono a farsi benedire.
Non
è che la sottoscritta sia dimagrita perché avesse
cominciato a fare del sano sport,una dieta più equilibrata,o
un voto alla
Madonna (sempre
sia lodata).
No.
Semplicemente quelle merde
secche dei miei compagni di
classe mi mettevano talmente in soggezione,che ero arrivata a trovare
brutto il
mio modo di vivere. Mi facevo schifo,ripetendo a me stessa che ero un
essere
repellente,che ero brutta,stupida e cicciona.
Ero
convinta che se fossi dimagrita sarei diventata più
carina.
Ma
io non volevo essere carina,perché in quella classe nessuno
meritava una bella ragazza. Mi ero convinta che se i prof e i miei
genitori si
fossero accorti di un improvviso dimagrimento,magari avrebbero
cominciato ad
indagare sui rapporti che vigevano all’interno della classe,e
FORSE avrebbero
finalmente capito che qualcosa non andava.
Diciamo
che questo è un discorso che riguarda i professori;
i miei genitori già avevano capito che DOVEVA esserci
qualcosa di strano all’interno
del gruppo classe: perché la mia unica amica era Fra?
Perché non tornavo mai a
casa contenta della giornata scolastica trascorsa? Perché
piangevo spesso?
Non
voglio difendermi o giustificarmi. Ma avevo problemi
solo a stringere amicizie all’interno della mia classe. Nelle
altre sezioni
avevo numerosi amici. Che mi accettavano per quella che ero,non mi
giudicavano
e non sfottevano. Ogni tanto mi sfogavo con loro,che ripetevano
più o meno le
stesse cose : resisti,stringi i denti (che non mi riusciva
difficile,avendo l’apparecchio),questi
anni passeranno in fretta. Il problema è che più
ignoravo,più sfottevano. Tipo
mio cugino quando era piccolo.
Perciò,tornando
al discorso di prima,cominciai a non
mangiare. O meglio,mangiavo di meno,e ciò che ingerivo
spesso lo rigettavo nel
cesso.
Ora
capisco che sbagliavo anche io facendo
così,perché l’intento
dei miei compagni era proprio quello di farmi del male. Ma
all’epoca era il
gesto migliore che mi venisse in mente per attirare
l’attenzione su di me.
E
così dimagrivo. Da 57 kg per 1,55 di altezza
all’età di 13
anni, passai in un mese a pesare 49 kg. Poi 47,46,45. Arrivata a 43 mi
fermai.
Cercavo
di mettermi i vestiti più larghi per non farlo
notare subito. Ma evidentemente la mia faccia giallastra,con le
occhiaie e le
guance sciupate suggeriva qualcosa. Eh,no,non ero uno zombie.
I
compagni cominciarono a fare battute,non molto
convinte,sul fatto che stessi dimagrendo. Fra me ne chiese una ragione.
Le risposi
che non doveva preoccuparsi,era una cosa naturale dimagrire durante la
crescita.
<> disse <non
mi sembra molto
normale>>.
Uhm.
Ero stata fregata. Nel frattempo i professori vollero
vederci chiaro in questa situazione.
Cominciarono
a parlare in privato con me e con Fra,sperando
di risolvere il problema. Non lo risolsero. Non si sa
perché,ma ogni volta che
in una classe ci sono di questi problemi,i prof fingono di avere fette
di
salame al posto degli occhi e gorgonzola stagionato al posto dei tappi
di
cerume.
Non
vedono mai niente: il misfatto accade sempre quando loro
non sono in classe.
Non
sentono mai niente: il misfatto accade sempre quando
sono impegnati in una conversazione telefonica con la cognata,la
moglie,il
marito,l’amante,l’avvocato ecc.
E
ogni volta che ci sfogavamo con loro (sotto
richiesta,perché non lo avremmo fatto spontaneamente)
ripetevano sempre:
<>. Seee,vabbuò…
in realtà noi stavamo in disparte proprio perché
i nostri compagni ci escludevano dalla vita di classe.
Così,io
e Fra decidemmo di fare come ci consigliavano tutti:
stringemmo i denti e resistemmo fino alla fine. Recuperai qualche
kg,arrivando
a pesarne 53 per 1,57 (evvai,mi ero allungata :D).
Piano
piano i nostri amati compagni del cazzo cominciarono a
trattarci LEGGERMENTE meglio. Nel senso che non ci sfottevano
più,ci ignoravano
per la maggior parte del tempo.
E,nell’Aprile
della 3° media,conobbi il ragazzo che fu la
mia croce per i successivi 6 mesi: Checco.
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