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Autore: BowieHalloweenJack    12/07/2013    1 recensioni
Scrivo questo diario sotto l’effetto di una droga molto potente e pericolosa,chiamata in gergo comune “Caparezza”. Lui è il mio idolo,il mio mentore,la mia guida spirituale,il mio guru,il mio tutto. Diciamo che sotto la sua musica,o con l’ausilio della sua musica,ho scritto la tesina per l’esame di stato. E sempre con la sua mano affronto la vita di ogni giorno,perché le sue parole mi fanno ricordare che nella vita si può essere razionali senza perdere mai il sorriso.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei dire giusto due paroline a proposito dei chili di troppo che dopo qualche anno andarono a farsi benedire.

Non è che la sottoscritta sia dimagrita perché avesse cominciato a fare del sano sport,una dieta più equilibrata,o un voto alla Madonna (sempre sia lodata).

No. Semplicemente quelle merde secche dei miei compagni di classe mi mettevano talmente in soggezione,che ero arrivata a trovare brutto il mio modo di vivere. Mi facevo schifo,ripetendo a me stessa che ero un essere repellente,che ero brutta,stupida e cicciona.

Ero convinta che se fossi dimagrita sarei diventata più carina.

Ma io non volevo essere carina,perché in quella classe nessuno meritava una bella ragazza. Mi ero convinta che se i prof e i miei genitori si fossero accorti di un improvviso dimagrimento,magari avrebbero cominciato ad indagare sui rapporti che vigevano all’interno della classe,e FORSE avrebbero finalmente capito che qualcosa non andava.

Diciamo che questo è un discorso che riguarda i professori; i miei genitori già avevano capito che DOVEVA esserci qualcosa di strano all’interno del gruppo classe: perché la mia unica amica era Fra? Perché non tornavo mai a casa contenta della giornata scolastica trascorsa? Perché piangevo spesso?

Non voglio difendermi o giustificarmi. Ma avevo problemi solo a stringere amicizie all’interno della mia classe. Nelle altre sezioni avevo numerosi amici. Che mi accettavano per quella che ero,non mi giudicavano e non sfottevano. Ogni tanto mi sfogavo con loro,che ripetevano più o meno le stesse cose : resisti,stringi i denti (che non mi riusciva difficile,avendo l’apparecchio),questi anni passeranno in fretta. Il problema è che più ignoravo,più sfottevano. Tipo mio cugino quando era piccolo.

 

Perciò,tornando al discorso di prima,cominciai a non mangiare. O meglio,mangiavo di meno,e ciò che ingerivo spesso lo rigettavo nel cesso.

Ora capisco che sbagliavo anche io facendo così,perché l’intento dei miei compagni era proprio quello di farmi del male. Ma all’epoca era il gesto migliore che mi venisse in mente per attirare l’attenzione su di me.

E così dimagrivo. Da 57 kg per 1,55 di altezza all’età di 13 anni, passai in un mese a pesare 49 kg. Poi 47,46,45. Arrivata a 43 mi fermai.

Cercavo di mettermi i vestiti più larghi per non farlo notare subito. Ma evidentemente la mia faccia giallastra,con le occhiaie e le guance sciupate suggeriva qualcosa. Eh,no,non ero uno zombie.

I compagni cominciarono a fare battute,non molto convinte,sul fatto che stessi dimagrendo. Fra me ne chiese una ragione. Le risposi che non doveva preoccuparsi,era una cosa naturale dimagrire durante la crescita.

<> disse <non  mi sembra molto normale>>.

Uhm. Ero stata fregata. Nel frattempo i professori vollero vederci chiaro in questa situazione.

Cominciarono a parlare in privato con me e con Fra,sperando di risolvere il problema. Non lo risolsero. Non si sa perché,ma ogni volta che in una classe ci sono di questi problemi,i prof fingono di avere fette di salame al posto degli occhi e gorgonzola stagionato al posto dei tappi di cerume.

Non vedono mai niente: il misfatto accade sempre quando loro non sono in classe.

Non sentono mai niente: il misfatto accade sempre quando sono impegnati in una conversazione telefonica con la cognata,la moglie,il marito,l’amante,l’avvocato ecc.

E ogni volta che ci sfogavamo con loro (sotto richiesta,perché non lo avremmo fatto spontaneamente) ripetevano sempre:

<>. Seee,vabbuò… in realtà noi stavamo in disparte proprio perché i nostri compagni ci escludevano dalla vita di classe.

Così,io e Fra decidemmo di fare come ci consigliavano tutti: stringemmo i denti e resistemmo fino alla fine. Recuperai qualche kg,arrivando a pesarne 53 per 1,57 (evvai,mi ero allungata :D).

Piano piano i nostri amati compagni del cazzo cominciarono a trattarci LEGGERMENTE meglio. Nel senso che non ci sfottevano più,ci ignoravano per la maggior parte del tempo.

E,nell’Aprile della 3° media,conobbi il ragazzo che fu la mia croce per i successivi 6 mesi: Checco.

  
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