Ali di cera-4
4
Nella biblioteca
Ero riuscita ad
evitare Naruto per due giorni, dandomi malata.
Né lui, né
il maestro Kakashi erano venuti a cercarmi a casa, e io avevo passato
tutto il mio tempo sotto le coperte, a nascondermi anche da me
stessa.
Cosa mi stava
succedendo?
Perché
all’improvviso ero tanto confusa di fronte al compagno di sempre?
Non riuscivo a
capire, il mio cervello si rifiutava di funzionare a dovere, e mi
sembrava di avere la febbre.
Tutte le volte che
avevo guardato Naruto, e mi era sembrato strano... tutte le volte che
lo avevo trovato diverso... tutte le volte che mi aveva messa a
disagio... tutte, tutte quelle volte decisero di popolare i miei
sogni, togliendomi anche il riposo.
Alla fine mi resi
conto che nascondersi sotto le coperte non avrebbe portato a niente,
e decisi di tornare ad assaggiare la luce del sole.
Ma
senza
vedere lui.
No, per quello non
ero ancora pronta.
Mi svegliai una
mattina, cinque giorni dopo il famoso incontro con Sasuke, e davanti
allo sguardo sorpreso di mia madre mi feci una doccia e mi vestii
come sempre, impeccabile e ordinata.
«Vado a
trovare la maestra Tsunade!» annunciai uscendo, senza spiegare
niente e senza lasciar capire nulla.
Attraversai il
villaggio e raggiunsi il palazzo dell’Hokage, ma scoprii che la
maestra non si trovava lì. Mi dissero che era all’ospedale
per un caso urgente, e allora decisi di provare a cercarla laggiù,
anche se probabilmente sarebbe stata impegnata.
Volevo
soltanto chiederle qualche libro, passare un pomeriggio ad
approfondire l’argomento più ostico che mi fosse riuscito di
trovare... avevo bisogno di impegnare la testa con qualcosa, perché,
anche se ero una persona razionale che analizzava ogni situazione,
questa
situazione non volevo affatto sviscerarla.
Mi faceva paura.
Purtroppo per me, mi
sarei presto accorta che la fortuna non era dalla mia parte...
Raggiunsi l’ospedale
e salutai l’infermiera alla reception con un sorriso. La conoscevo
di vista, avevamo lavorato insieme un paio di volte.
«Cerco la
maestra Tsunade» le dissi, appoggiandomi al bancone.
«In questo
momento è impegnata con un’operazione piuttosto seria»
ribatté lei, con una piccola smorfia. «Non ho idea di
quando dovrebbe finire»
«Oh...»
mormorai abbattuta. Avrei dovuto trovare qualcosa d’altro con cui
occupare il pomeriggio...
«Sakura-chan!»
Il sangue mi si gelò
nelle vene.
«Sakura-chan,
perché sei qui? Stai così male?»
Senza che potessi
fare nulla per impedirlo, il viso preoccupato di Naruto spuntò
davanti al mio, così vicino da farmi sussultare. Per fissarmi
dritto negli occhi si era chinato sul bancone, e dietro la massa dei
capelli biondi vidi l’infermiera gettargli un’occhiata di
rassegnata indulgenza.
«N-No, sto
bene!» balbettai facendomi indietro, e la guancia, maledizione,
riprese a bruciare. «Sono guarita... era solo una piccola
influenza... tutto a posto...»
«Meno male!»
sospirò lui, evidentemente sollevato. «Ti ho vista
all’ospedale, e... ma che ci fai qui?»
«Cercavo la
maestra Tsunade» risposi, senza entrare nei dettagli. «E
tu invece? Come mai in questo posto?»
«E’ per il
maestro Kakashi, oggi in missione...»
Sentii un brivido
freddo correre lungo la schiena.
L’Hokage era
impegnata in un’operazione seria... e il maestro Kakashi era stato
ferito...
«Come sta?»
chiesi, impallidendo.
«Il maestro?
Oh, benone» rispose Naruto scrollando le spalle. «E’
l’altro ninja che non sarà mai più a posto... Lui è
solo stanco. Gliel’ho detto io di non usare quel suo strano
sharingan contro un avversario tanto debole, ma no, lui doveva
testarlo, aveva una nuova tecnica...» sbuffò,
incrociando le braccia sul petto. «Sembrava tanto sicuro di sé,
ma guarda com’è finito!»
Mi ritrovai
involontariamente a bocca aperta, e il mio primo istinto fu di
picchiare Naruto per avermi messo addosso tanta ansia inutile. Poi mi
resi conto che lui non aveva mai detto che il maestro fosse grave, e
passai una mano sul viso per calmarmi.
«...Sakura-chan,
ma sei sicura di stare bene?» chiese lui, in un borbottio. «Mi
sembri pallida... forse dovresti rimetterti a letto»
«No, è
tutto a posto...» ribattei con un cenno. «Andrò a
prendere un libro, e mi metterò a leggerlo in giardino...»
Qualunque cosa,
pur di allontanarmi da te. E pur di far smettere questo stupido
bruciore.
«Ti
accompagno» propose lui giulivo. «C’è una
biblioteca nell’ospedale, no? Facciamo un pezzo di strada insieme!»
Trattenni a stento
il grugnito che voleva sorgere spontaneo dalla mia gola, e invece
stirai un sorriso finto, ricacciando la vera Sakura nel fondo della
coscienza.
«...Ma certo!»
ribattei con voce metallica.
Ci avviammo l’uno
al fianco dell’altra lungo il corridoio del pianterreno, io tesa
come una corda di violino, lui apparentemente rilassato e a suo agio.
Sapevo che era
impossibile, che l’intero ospedale ci conosceva come semplici
compagni di squadra, che ci vedevano insieme quotidianamente, eppure
mi sembrò che tutti gli occhi fossero puntati su di noi, e che
una rete di sussurri ci seguisse lungo il cammino.
Chissà che
impressione davamo?
«...Sai, ho
ancora il tuo coniglio di peluche» se ne uscì Naruto
all’improvviso, con aria casuale. Trasalii, e le immagini confuse
del nostro pomeriggio nel quartiere dei divertimenti sfrecciarono
rapide nella mia mente.
«Ah...»
bofonchiai rapida. «Puoi tenerlo. A me non... non piaceva così
tanto. Troppo rosa»
Sentii il suo
sguardo sul mio viso, ma non mi voltai. Sapevo di essere arrossita,
eppure continuai a fissare dritto davanti a me nel corridoio
improvvisamente deserto. Ecco, ora che non c’erano più avrei
dato una gamba per tutti gli sguardi e i sussurri di prima.
«Sakura-chan...»
«...Hn?»
Tu tum.
«Tu, per
caso...»
Tu tum, tu tum.
«No, sai, me
lo chiedevo tanto per... in fondo sono sempre uno scemo, no?»
Tu tum, tu tum,
tu tum.
Ah! La biblioteca,
la salvezza!
Accelerai il passo,
buttando giù una stupida scusa all’unico scopo di farlo
tacere, e aprii la porta del locale con un profondo sospiro di
sollievo. Non si parla in biblioteca, lo sanno tutti. Qualunque cosa
avesse da dirmi, lì non sarebbe uscita dalla sua bocca.
«Salve»
salutai la ragazza dietro la scrivania, che giocava a tris contro sé
stessa scribacchiando sul ripiano chiaro. Alzò a malapena lo
sguardo. «Cerco i libri di medicina» proseguii, e lei
indicò con la matita uno scaffale in fondo alla stanza.
Ringraziai e mi
voltai. Naruto mi fissava cupo, le mani affondate in tasca e uno
strano sguardo. Di nuovo, mi sembrò... indefinibile.
«Ehm... grazie
per avermi accompagnata» gli dissi, cercando di essere
spigliata come al solito. «Ora puoi andare, se vuoi... avrai
sicuramente altro da fare...»
«Uhm... no,
veramente no» mi stupì.
«Ah. M-Ma...
vorrai vedere il maestro Kakashi, immagino. Cioè, è
noioso stare vicino a una persona che legge!»
«Hai già
in mente un libro particolare?»
«Ehm...»
Maledizione!
Perché non te ne vai e basta?,
imprecai mentalmente.
Era inutile, non
riuscivo a sopportare la sua presenza. Non riuscivo a stare
tranquilla se lui era così vicino. E non riuscivo a ignorare
lo strano discorso che aveva cercato di intraprendere poco prima.
Mi avvicinai allo
scaffale di medicina cercando mentalmente il modo di allontanarlo
senza essere troppo brutale. L’importante era impedirgli di
parlare.
Eccomi davanti ai
libri che avevo già visto mille volte, alcuni dei quali
conoscevo a memoria... feci scorrere il dito sulla costola di un
volume spesso e rimaneggiato, e mi spostai alla scansia accanto.
Potevo chiedergli di
andarmi a prendere quel maledetto coniglio rosa. Lo avrebbe
allontanato. Ma mi avrebbe anche presa per pazza, visto che poco
prima gli avevo detto che non ne volevo sapere nulla.
Terzo scaffale, mi
stavo inoltrando tra le file di libri più lontane
dall’ingresso, quelle più in ombra... lì erano
custoditi i volumi più interessanti, quelli che pochi hanno il
coraggio di leggere. Sentii la bibliotecaria schioccare la lingua in
lontananza; doveva aver perso a tris.
Forse potevo dire a
Naruto che mi disturbava. Sarebbe stato brusco, ma non poi
tantissimo... e avrei sempre potuto giustificarlo con la
convalescenza o il cattivo umore o anche, per assurdo, il ciclo. E’
un ottimo jolly, il ciclo.
A
un tratto i miei occhi furono catturati da una copertina di un fucsia
intenso, su uno degli scaffali più alti. Ehi, quel libro non
lo avevo mai visto. Era nuovo? Socchiusi le palpebre per leggere il
titolo... “Teoria
e tecnica dell’uso del chakra, vol. IX”
Spalancai gli occhi.
Lo cercavo da quasi
un anno! Era l’unico volume mancante nella collezione dell’Hokage,
il leggendario nono libro della serie del controllo del chakra! La
maestra Tsunade avrebbe fatto carte false pur di averlo, era
introvabile!
Mi tesi verso
l’equivalente del Sacro Graal e cercai di afferrarlo, ma era troppo
in alto.
Prima che prendessi
la decisione di arrampicarmi sugli scaffali, la mano di Naruto si
protese accanto alla mia e lo raggiunse facilmente.
«Ah... grazie»
borbottai arrossendo.
Idiota. Mi ero
dimenticata di lui, e solo per uno stupido libro...
Ma lui non me lo
tese.
Se lo rigirò
tra le mani pensieroso, e poi si gettò un’occhiata alle
spalle, fino alla scrivania della bibliotecaria, mezza nascosta dallo
scaffale.
«Ehm...?»
feci, con un’occhiata interrogativa, e lui fece un passo verso di
me. Arretrai. Altro passo. Di nuovo indietro. Il nostro doveva
sembrare un buffo e goffo balletto, ad occhi esterni... ma io non ci
trovavo niente di divertente. Ancora una volta, il mio cuore prese ad
accelerare i battiti.
«Naruto...
dammi il libro» mormorai nervosamente.
«Sakura-chan,
tu stai cercando di evitarmi, vero?» chiese lui a bruciapelo,
alzando su di me gli occhi azzurri, blu nella penombra.
Feci un risolino
sciocco. «Certo che no» mentii spudoratamente, e mi
accorsi di essere arrivata in fondo al passaggio tra gli scaffali,
spalle al muro.
Oh no, no, no...
pessima situazione, davvero orribile! Eravamo chiusi su tre lati,
nella penombra, in un ambiente in cui viene spontaneo sussurrare... e
ora a bruciare non era solo la guancia, ma l’intero viso.
«Sì»
ribatté Naruto, maledettamente testardo. «Dal giorno in
cui siamo andati nel quartiere dei divertimenti... anzi no, già
da prima. Dall’ospedale. Da quando abbiamo visto Sasuke»
Questa volta non
trovai nulla con cui ribattere. Naruto appoggiò il libro che
teneva in mano su uno scaffale a caso. La distanza che ci separava
era soltanto di poche decine di centimetri.
«Ho pensato...
che fosse perché lo avevi rivisto» nella penombra,
scorsi il suo mezzo sorriso, vagamente amaro. «Ma poi... mi
sono accorto di una cosa» si avvicinò ancora, e io mi
appiattii alla parete. «Mi sono accorto che hai cambiato
atteggiamento quando, l’altro giorno, ti ho detto che mi piacevi»
altro, minuscolo passo verso di me. «E che ultimamente, ogni
volta che mi avvicino un po’ troppo, tu ti fai indietro più
bruscamente» avanzò ancora, e questa volta lasciò
soltanto poche dita tra il suo petto e il mio seno.
Non riuscivo a
parlare.
Sapevo che avrei
dovuto zittirlo e dire che era una cosa ridicola, sapevo che avrei
dovuto ridere e buttarla sul divertente... ma avevo le orecchie piene
del battito del mio cuore, e stavo trattenendo il fiato da più
di trenta secondi.
Naruto posò
le mani contro il muro, ai lati della mia testa... così vicino
che potevo vedere ogni singolo ciglio sulla sua palpebra.
«Sakura...»
sussurrò, senza suffissi, con una confidenza tutta nuova e
spaventosa. Si avvicinò al mio viso, ma deviò fino a
raggiungere l’orecchio con le labbra. «Mi piaci»
continuò, solo per me, con voce a malapena udibile. «Sono
innamorato di te»
Il mio cuore mancò
un battito, e ripresi a respirare a ritmo accelerato.
Naruto si fece
indietro, trovandosi di nuovo davanti al mio naso, e tutto ciò
che riuscii a fare fu fissarlo ad occhi sbarrati.
Sentivo le mani
tremare, mentre le mie dita premevano contro il muro fresco, e mi
accorsi che avevo le corde vocali fuori uso.
Naruto
aveva blaterato tante volte che gli piacevo, che era innamorato di
me... ma mai, mai, così.
E io ero già
in una disposizione d’animo strana, confusa, indifesa...
probabilmente anche un po’ malata, sì. Mi ero ammalata
davvero, alla fine.
«Prima volevo
chiederti una cosa...» riprese Naruto, vedendo che non
ribattevo. «Ma poi siamo arrivati alla biblioteca e mi sono
interrotto. E’... molto stupido, veramente» mi rivolse un
sorriso imbarazzato, tornando per un attimo il solito, vecchio
ragazzone, nulla a che vedere con l’uomo misterioso che fino a poco
prima mi aveva inchiodata al muro. «Probabilmente mi
picchierai, lo so... ma devo chiedertelo. Sono fatto in questo modo.
Ecco, tutte le cose, le stranezze degli ultimi tempi, intendo... Sai,
quando abbiamo incontrato Sasuke io mi sono anche azzardato a... beh,
ero moribondo, concedimelo... e ti ho accarezzata per un attimo,
giusto? Ricordi?» deglutii, incapace di interrompere le frasi
sconnesse che uscivano a sussurri dalla sua bocca. «Beh... mi
sono detto, le stranezze sono iniziate allora. E... magari... non per
qualcosa che ha fatto Sasuke, ma per qualcosa che ho fatto... io...»
questa volta fu lui a deglutire. «Per questo... mi domandavo...
so già che il tuo pugno mi farà molto male, ma...
forse... per caso... ho iniziato a piacerti un po’?»
Non pensavo che così
tanto sangue avrebbe potuto affluire tutto insieme alla testa.
Mi sentii arrossire,
ed ebbi un capogiro, ma ancora non recuperai la voce.
Boccheggiai,
sbattendo le palpebre, e cercai un motivo nella mia mente, uno dei
milioni di motivi che sicuramente c’erano per rispondere che no,
non mi piaceva. Che a me piaceva Sasuke, sempre e solo lui, che
Naruto era... soltanto Naruto.
Ma al momento non me
ne veniva in mente nemmeno uno.
Anzi, non riuscivo a
far altro che pensare a tutte le volte che lo avevo visto ‘strano’,
in quei giorni, a tutte le occhiate in tralice che gli avevo
lanciato... All’ospedale, al ramen Ichiraku, al tiro a segno...
come dire... sapevo che l’aggettivo che cercavo non era ‘strano’.
Era qualcosa d’altro, era più specifico...
Naruto
mi era sembrato... bello.
Ecco la parola
giusta!
Inorridii.
Poteva anche essere
la parola giusta, ma non risolveva i miei problemi. Anzi.
Naruto
non era bello.
Era simpatico, solare, altruista... ma non bello.
Nessuno poteva trovarlo bello quando c’erano termini di paragone
come Sasuke Uchiha e Neji Hyuuga nei paraggi!
E
allora perché a me sembrava così maledettamente bello?
«Sakura?»
mi chiamò lui, quando vide che non dicevo ancora nulla. Il suo
tono era turbato, inquieto. Per la prima volta era davvero serio
mentre mi parlava di amore, era logico che fosse in ansia...
prevedibile. Giusto.
E io?
Iperventilavo, e
basta.
Non riuscivo a fare
altro.
Perché l’idea
che mi sfiorava il cervello, che lambiva la mia coscienza senza mai
toccarla, era troppo spaventosa per essere accettata.
Perché
la sola possibilità che lui... che Naruto... mi piacesse...
era... terribile.
Avrebbe
significato smettere di amare Sasuke.
«Sakura, per
favore, di’ qualcosa...» mi supplicò lui. «Inizio
a pensare di essere davvero patetico...»
Tutt’a un tratto,
le corde vocali nella mia gola vibrarono, riattivandosi.
«I-Io...»
balbettai, sbattendo le palpebre più e più volte. «Tu
non... non sei...»
Oddio, cosa volevo
dirgli?
Avevo recuperato la voce, ma non le capacità
razionali per fare un discorso compiuto.
«Non sei
patetico» mi sfuggì, ed era l’unica cosa che sembrasse
avere un senso.
Naruto mi guardò
caustico. «...Cioè?» chiese perplesso.
«Non... non
sei patetico» ripetei come un’idiota.
Lo vidi
assottigliare le palpebre. «Non è una risposta»
«Lo so»
ammisi con un filo di voce.
E capii, mentre la
dicevo, che quella era praticamente una confessione.
So
che non è una risposta, perché non riesco ad accettare
che hai ragione,
questo dicevano quelle due minuscole sillabe. Probabilmente era
scritto a caratteri cubitali sulla mia faccia.
Vidi un brillio
sorpreso negli occhi di Naruto, quasi sicuramente non si aspettava
che lo ammettessi. Poi lo vidi arrossire, improvvisamente impacciato,
e distogliere lo sguardo.
Ecco, se avesse
anche tolto le mani dal muro accanto alla mia testa sarei stata più
felice.
«Stai... stai
dicendo che...» mi chiese, incerto, tornando a fissarmi.
«Sto dicendo
che... che...» balbettai, dislessica come mai prima.
«Sakura.
Calmati. E rispondi parlando piano»
Gli rivolsi uno
sguardo disperato.
«Non farmelo
dire» sussurrai.
Non so cosa ci fosse
sulla mia faccia, o nel mio tono, o forse nei miei occhi... davvero,
non ne ho la minima idea.
Ma Naruto dovette
vederci qualcosa, perché all’improvviso si avvicinò
e... e...
...E per la prima
volta nella mia vita, seppi davvero cos’era un bacio.
Decisamente
non
era ciò che avevo letto nei libri, o di cui avevo confabulato
con Ino da bambina. Non c’erano angeli che cantavano nella mia
testa, né attimi di immobile sospensione, tra labbra che si
sfiorano e sospiri trattenuti...
Era... era molto
meglio, a ben vedere.
Naruto non era
esperto, né delicato. Doveva essere la prima volta anche per
lui, ma come al solito voleva strafare.
Il suo corpo premuto
contro il mio, le sue dita affondate nei miei capelli, la sua bocca
che cercava la mia, che vi respirava contro, e la lingua, di cui non
avevo saputo niente fino a quel momento e che pure ora mi sembrava
scontata, che accarezzava, esplorava, lambiva stordendomi.
Comprendevo ogni minimo dettaglio come se me lo avessero spiegato
accuratamente, e non come un ammasso informe di sensazioni
contemporanee.
Addentai il labbro
di Naruto, mi scoprii ad artigliare la felpa sulla sua schiena, e lo
tirai verso di me, contro il muro, senza essere in grado di spiegarmi
perché stessi rispondendo. Lui non si lasciò pregare,
tutti e due persi nella confusione e nell’esaltazione del momento,
e di nuovo mi chiuse la bocca con la sua, e di nuovo respirare
diventò un’attività inutile e fastidiosa.
A un tratto si
staccò, riprendendo fiato. Mi baciò leggero,
limitandosi a premere le labbra contro le mie, una, due, tre volte.
Lo vidi sorridere, mentre mi accarezzava lentamente una guancia, e mi
resi conto solo vagamente che dovevo avere un aspetto molto più
che orribile, i capelli in disordine, il viso arrossato...
«Sakura...»
sussurrò lui, e il mio nome nella sua bocca suonò così
bene...
«Non pensavo che... non ci speravo davvero...»
Scossi la testa,
senza sapere cosa dire.
Ora che i miei
neuroni tornavano lentamente al lavoro, l’enormità di ciò
che era accaduto mi si presentò alla mente in tutta la sua
vivida chiarezza.
Avevo
baciato
Naruto.
Mi
piaceva
Naruto.
Forse
ne ero innamorata.
E Sasuke?
Che fine aveva fatto
il grande amore della mia vita, il primo per cui avessi pianto, il
primo ed unico cui avessi detto ‘sono innamorata di te’?
All’improvviso, mi
assalì il panico.
In quel preciso
istante, la bibliotecaria dall’altra parte della stanza lanciò
un gridolino eccitato, probabilmente per la sua prima vittoria contro
sé stessa.
Naruto voltò
la testa per un attimo, distraendosi.
E
io scappai.
Sgusciai sotto il
suo braccio teso contro il muro, lo oltrepassai, ignorai il suo
richiamo e uscii dalla biblioteca a passo veloce, una mano premuta
sulle labbra e le lacrime che bruciavano negli occhi.
E Sasuke?
E Sasuke?
...Devo averti
fatto male, quella volta .
Illuderti,
baciarti, e poi... scappare così .
Perdonami,
Naruto .
Davvero, farti
del male era l’ultimo dei miei desideri ...
...come lo è
tuttora .
Ma non imparo
mai .
-
continua -
E' successo. Sakura ha ceduto.
E poi, ovviamente, si è fatta prendere dal panico.
Che mondo sarebbe, senza Sakura in crisi? XD
Ora ho una piccola confessione da farvi: Naruto è dolce, solare,
allegro... ma, signore e signori, nella mia testa sa anche essere terribilmente sexy! *_* (lo so, sono una pazza visionaria. Colpa di dionea! U_U)
Comunque, il prossimo capitolo è l'ultimo che ho pronto,
sarà meglio che mi dia da fare per concludere la fic in tempo
utile!
sammy4ever: direi che alla luce
degli ultimi avvenimenti è del tutto irrilevante che Naruto
sappia cos'è una biblioteca o meno! L'importante è che
sappia quello che deve sapere, se mi capisci! XD
arwen5786: wow, è la
prima volta che una mia fic rilassa qualcuno! XD Evento nuovo e
spaventoso, non so se mi ci abituerò mai, ma sarebbe quasi
piacevole! XD Anche se non è detto che le cose vadano liscie
fino alla fine...
sammy1987: Naruto è
dolce. Oh, sì. Senza ombra di dubbio. Ma io lo preferisco
nettamente se sbatte Sakura contro un muro e le chiude quella sua
boccuccia esitante! U_U Che ci posso fare? XD E' pur sempre un ometto,
dai! (Ed è cresciuto con Jiraya, particolare non irrilevante...)
lale16: devo smetterla di
creare peluches. -.- Riscuotono troppo successo, e un giorno
finirà che dovrò finanziarne la produzione in serie!
ç_ç Ma non credo che tu voglia il coniglio rosa, come
dimensioni è quasi un metro (orecchie escluse) di altezza e
chili e chili di peso! XD (e poi è rosa!)(Cioè, ROSA!)
Talpina Pensierosa: ormai io
confido profondamente nella tua compassione! U_U E, a proposito...
perché non ci becchiamo più su msn?? ç_ç
gohan4ever: beh, Sakura lo
avrà anche lasciato solo nello scorso capitolo, e pure ora... ma
qualche soddisfazione gliel'ha data a Naruto! XD Grazie per aver
lasciato un commento, sono contenta che apprezzi la fic! ^_^
kaho_chan: i vecchietti sono
ovunque. Dobbiamo guardarci da loro. U_U Parlando dell'ingenuità
e allegria di Naruto... uniamoci pure che ogni volta che lo vedo ci
sbavo sopra, e abbiamo il ritratto dell'uomo perfetto. Mentre scrivevo
questo capitolo avrei dato la mano destra - a costo di non scrivere
più - per essere al posto di Sakura... *ç* E dire che
solo nello scorso capitolo dicevi che ti sarebbe piaciuto vedere un
bacio! XD Detto, fatto! E non è neanche stato un "piccolo
bacino", a ben vedere... ò_O In Sinners Sakura sta già
facendo i conti con questi ricordi... purtroppo bisogna vedere cosa
è più forte, se ciò che st accadendo ora o
ciò che è accaduto in passato...
Pai: l'idea che ti eri fatta la volta scorsa è diventata realtà? XD
owarinai yume: prima di tutto,
grazie mille per aver lasciato un commento e per i complimenti! ^^... e
poi... una curiosità: cosa significa "owarinai"? So che "yume"
è sogno, ma l'altra parola? Il tuo nick mi incuriosisce molto! ^^
Hila92: chiunque non sia
innamorato di Naruto non sa cosa vuol dire essere felici (e frustrati
ç_ç). Per quel che mi riguarda, dopo il suo lato dolce e
puccioso quello sexy mi manda in brodo di giuggiole! Forse lo vedo solo
io, ma ci impazzisco! >_< Davvero, avrei seriamente voluto essere
al posto di Sakura contro quella parete... col cavolo che lo piantavo
lì! XD Anzi, c'è mezzo che me lo portavo pure a casa...
*_*
gloria7: mi fa piacere! ^^ Spero che continuerai a seguire fino alla fine, in fondo non è nemmeno tanto lontana! :-P
kairi84: non ho mai capito come
o perché, ma i personaggi secondari finiscono sempre per
occupare un posto di primo piano nel cuore dei lettori! XD E dire che
io li creo con il preciso intento di farli comparire una volta o due!
XD Certo che sono malvagia: ho fatto credere a Naruto di aver
agguantato la vittoria, e invece ne era distante mille miglia...!
Julia83: e dire che ho fatto
apposta a scrivere questa fic adesso, pensando che in questo modo vi
avrei addolcito la pillola di Sinners! XD Dai, lo faccio solo per farvi
tirare il fiato mentre di là succede il finimondo...! ^_*
A risentirci tra quattro giorni... e sarà per sentire Sakura che parla al passato un'ultima volta!
Ayachan
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