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Autore: _ayachan_    26/01/2008    21 recensioni
“Ho sempre creduto di sapere cosa voglio. Ho sempre pensato di essere una ragazza intelligente e razionale. Sono sempre stata convinta che avremmo portato indietro Sasuke, e che tutto sarebbe tornato come al tempo del gruppo sette.
Ma quel tempo ormai è morto
Crescere, maturare, scegliere... tutti sinonimi, tutti mali inevitabili. Eppure Sakura, con il trascorrere del tempo, si renderà conto che crescere significa prima di tutto cambiare. E che non è facile. Che non è piacevole. Che è doloroso.
Che brucia come il fuoco sulla carne viva.
“Non te l’hanno detto? Il sole scotta...”
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Ali di cera-4
4
Nella biblioteca





Ero riuscita ad evitare Naruto per due giorni, dandomi malata.

Né lui, né il maestro Kakashi erano venuti a cercarmi a casa, e io avevo passato tutto il mio tempo sotto le coperte, a nascondermi anche da me stessa.
Cosa mi stava succedendo?
Perché all’improvviso ero tanto confusa di fronte al compagno di sempre?
Non riuscivo a capire, il mio cervello si rifiutava di funzionare a dovere, e mi sembrava di avere la febbre.
Tutte le volte che avevo guardato Naruto, e mi era sembrato strano... tutte le volte che lo avevo trovato diverso... tutte le volte che mi aveva messa a disagio... tutte, tutte quelle volte decisero di popolare i miei sogni, togliendomi anche il riposo.
Alla fine mi resi conto che nascondersi sotto le coperte non avrebbe portato a niente, e decisi di tornare ad assaggiare la luce del sole.
Ma senza vedere lui.
No, per quello non ero ancora pronta.
Mi svegliai una mattina, cinque giorni dopo il famoso incontro con Sasuke, e davanti allo sguardo sorpreso di mia madre mi feci una doccia e mi vestii come sempre, impeccabile e ordinata.
«Vado a trovare la maestra Tsunade!» annunciai uscendo, senza spiegare niente e senza lasciar capire nulla.
Attraversai il villaggio e raggiunsi il palazzo dell’Hokage, ma scoprii che la maestra non si trovava lì. Mi dissero che era all’ospedale per un caso urgente, e allora decisi di provare a cercarla laggiù, anche se probabilmente sarebbe stata impegnata.
Volevo soltanto chiederle qualche libro, passare un pomeriggio ad approfondire l’argomento più ostico che mi fosse riuscito di trovare... avevo bisogno di impegnare la testa con qualcosa, perché, anche se ero una persona razionale che analizzava ogni situazione, questa situazione non volevo affatto sviscerarla.
Mi faceva paura.
Purtroppo per me, mi sarei presto accorta che la fortuna non era dalla mia parte...

Raggiunsi l’ospedale e salutai l’infermiera alla reception con un sorriso. La conoscevo di vista, avevamo lavorato insieme un paio di volte.
«Cerco la maestra Tsunade» le dissi, appoggiandomi al bancone.
«In questo momento è impegnata con un’operazione piuttosto seria» ribatté lei, con una piccola smorfia. «Non ho idea di quando dovrebbe finire»
«Oh...» mormorai abbattuta. Avrei dovuto trovare qualcosa d’altro con cui occupare il pomeriggio...
«Sakura-chan!»
Il sangue mi si gelò nelle vene.
«Sakura-chan, perché sei qui? Stai così male?»
Senza che potessi fare nulla per impedirlo, il viso preoccupato di Naruto spuntò davanti al mio, così vicino da farmi sussultare. Per fissarmi dritto negli occhi si era chinato sul bancone, e dietro la massa dei capelli biondi vidi l’infermiera gettargli un’occhiata di rassegnata indulgenza.
«N-No, sto bene!» balbettai facendomi indietro, e la guancia, maledizione, riprese a bruciare. «Sono guarita... era solo una piccola influenza... tutto a posto...»
«Meno male!» sospirò lui, evidentemente sollevato. «Ti ho vista all’ospedale, e... ma che ci fai qui?»
«Cercavo la maestra Tsunade» risposi, senza entrare nei dettagli. «E tu invece? Come mai in questo posto?»
«E’ per il maestro Kakashi, oggi in missione...»
Sentii un brivido freddo correre lungo la schiena.
L’Hokage era impegnata in un’operazione seria... e il maestro Kakashi era stato ferito...
«Come sta?» chiesi, impallidendo.
«Il maestro? Oh, benone» rispose Naruto scrollando le spalle. «E’ l’altro ninja che non sarà mai più a posto... Lui è solo stanco. Gliel’ho detto io di non usare quel suo strano sharingan contro un avversario tanto debole, ma no, lui doveva testarlo, aveva una nuova tecnica...» sbuffò, incrociando le braccia sul petto. «Sembrava tanto sicuro di sé, ma guarda com’è finito!»
Mi ritrovai involontariamente a bocca aperta, e il mio primo istinto fu di picchiare Naruto per avermi messo addosso tanta ansia inutile. Poi mi resi conto che lui non aveva mai detto che il maestro fosse grave, e passai una mano sul viso per calmarmi.
«...Sakura-chan, ma sei sicura di stare bene?» chiese lui, in un borbottio. «Mi sembri pallida... forse dovresti rimetterti a letto»
«No, è tutto a posto...» ribattei con un cenno. «Andrò a prendere un libro, e mi metterò a leggerlo in giardino...»
Qualunque cosa, pur di allontanarmi da te. E pur di far smettere questo stupido bruciore.
«Ti accompagno» propose lui giulivo. «C’è una biblioteca nell’ospedale, no? Facciamo un pezzo di strada insieme!»
Trattenni a stento il grugnito che voleva sorgere spontaneo dalla mia gola, e invece stirai un sorriso finto, ricacciando la vera Sakura nel fondo della coscienza.
«...Ma certo!» ribattei con voce metallica.
Ci avviammo l’uno al fianco dell’altra lungo il corridoio del pianterreno, io tesa come una corda di violino, lui apparentemente rilassato e a suo agio.
Sapevo che era impossibile, che l’intero ospedale ci conosceva come semplici compagni di squadra, che ci vedevano insieme quotidianamente, eppure mi sembrò che tutti gli occhi fossero puntati su di noi, e che una rete di sussurri ci seguisse lungo il cammino.
Chissà che impressione davamo?
«...Sai, ho ancora il tuo coniglio di peluche» se ne uscì Naruto all’improvviso, con aria casuale. Trasalii, e le immagini confuse del nostro pomeriggio nel quartiere dei divertimenti sfrecciarono rapide nella mia mente.
«Ah...» bofonchiai rapida. «Puoi tenerlo. A me non... non piaceva così tanto. Troppo rosa»
Sentii il suo sguardo sul mio viso, ma non mi voltai. Sapevo di essere arrossita, eppure continuai a fissare dritto davanti a me nel corridoio improvvisamente deserto. Ecco, ora che non c’erano più avrei dato una gamba per tutti gli sguardi e i sussurri di prima.
«Sakura-chan...»
«...Hn?»
Tu tum.
«Tu, per caso...»
Tu tum, tu tum.
«No, sai, me lo chiedevo tanto per... in fondo sono sempre uno scemo, no?»
Tu tum, tu tum, tu tum.
Ah! La biblioteca, la salvezza!
Accelerai il passo, buttando giù una stupida scusa all’unico scopo di farlo tacere, e aprii la porta del locale con un profondo sospiro di sollievo. Non si parla in biblioteca, lo sanno tutti. Qualunque cosa avesse da dirmi, lì non sarebbe uscita dalla sua bocca.
«Salve» salutai la ragazza dietro la scrivania, che giocava a tris contro sé stessa scribacchiando sul ripiano chiaro. Alzò a malapena lo sguardo. «Cerco i libri di medicina» proseguii, e lei indicò con la matita uno scaffale in fondo alla stanza.
Ringraziai e mi voltai. Naruto mi fissava cupo, le mani affondate in tasca e uno strano sguardo. Di nuovo, mi sembrò... indefinibile.
«Ehm... grazie per avermi accompagnata» gli dissi, cercando di essere spigliata come al solito. «Ora puoi andare, se vuoi... avrai sicuramente altro da fare...»
«Uhm... no, veramente no» mi stupì.
«Ah. M-Ma... vorrai vedere il maestro Kakashi, immagino. Cioè, è noioso stare vicino a una persona che legge!»
«Hai già in mente un libro particolare?»
«Ehm...»
Maledizione! Perché non te ne vai e basta?, imprecai mentalmente.
Era inutile, non riuscivo a sopportare la sua presenza. Non riuscivo a stare tranquilla se lui era così vicino. E non riuscivo a ignorare lo strano discorso che aveva cercato di intraprendere poco prima.
Mi avvicinai allo scaffale di medicina cercando mentalmente il modo di allontanarlo senza essere troppo brutale. L’importante era impedirgli di parlare.
Eccomi davanti ai libri che avevo già visto mille volte, alcuni dei quali conoscevo a memoria... feci scorrere il dito sulla costola di un volume spesso e rimaneggiato, e mi spostai alla scansia accanto.
Potevo chiedergli di andarmi a prendere quel maledetto coniglio rosa. Lo avrebbe allontanato. Ma mi avrebbe anche presa per pazza, visto che poco prima gli avevo detto che non ne volevo sapere nulla.
Terzo scaffale, mi stavo inoltrando tra le file di libri più lontane dall’ingresso, quelle più in ombra... lì erano custoditi i volumi più interessanti, quelli che pochi hanno il coraggio di leggere. Sentii la bibliotecaria schioccare la lingua in lontananza; doveva aver perso a tris.
Forse potevo dire a Naruto che mi disturbava. Sarebbe stato brusco, ma non poi tantissimo... e avrei sempre potuto giustificarlo con la convalescenza o il cattivo umore o anche, per assurdo, il ciclo. E’ un ottimo jolly, il ciclo.
A un tratto i miei occhi furono catturati da una copertina di un fucsia intenso, su uno degli scaffali più alti. Ehi, quel libro non lo avevo mai visto. Era nuovo? Socchiusi le palpebre per leggere il titolo... Teoria e tecnica dell’uso del chakra, vol. IX
Spalancai gli occhi.
Lo cercavo da quasi un anno! Era l’unico volume mancante nella collezione dell’Hokage, il leggendario nono libro della serie del controllo del chakra! La maestra Tsunade avrebbe fatto carte false pur di averlo, era introvabile!
Mi tesi verso l’equivalente del Sacro Graal e cercai di afferrarlo, ma era troppo in alto.
Prima che prendessi la decisione di arrampicarmi sugli scaffali, la mano di Naruto si protese accanto alla mia e lo raggiunse facilmente.
«Ah... grazie» borbottai arrossendo.
Idiota. Mi ero dimenticata di lui, e solo per uno stupido libro...
Ma lui non me lo tese.
Se lo rigirò tra le mani pensieroso, e poi si gettò un’occhiata alle spalle, fino alla scrivania della bibliotecaria, mezza nascosta dallo scaffale.
«Ehm...?» feci, con un’occhiata interrogativa, e lui fece un passo verso di me. Arretrai. Altro passo. Di nuovo indietro. Il nostro doveva sembrare un buffo e goffo balletto, ad occhi esterni... ma io non ci trovavo niente di divertente. Ancora una volta, il mio cuore prese ad accelerare i battiti.
«Naruto... dammi il libro» mormorai nervosamente.
«Sakura-chan, tu stai cercando di evitarmi, vero?» chiese lui a bruciapelo, alzando su di me gli occhi azzurri, blu nella penombra.
Feci un risolino sciocco. «Certo che no» mentii spudoratamente, e mi accorsi di essere arrivata in fondo al passaggio tra gli scaffali, spalle al muro.
Oh no, no, no... pessima situazione, davvero orribile! Eravamo chiusi su tre lati, nella penombra, in un ambiente in cui viene spontaneo sussurrare... e ora a bruciare non era solo la guancia, ma l’intero viso.
«Sì» ribatté Naruto, maledettamente testardo. «Dal giorno in cui siamo andati nel quartiere dei divertimenti... anzi no, già da prima. Dall’ospedale. Da quando abbiamo visto Sasuke»
Questa volta non trovai nulla con cui ribattere. Naruto appoggiò il libro che teneva in mano su uno scaffale a caso. La distanza che ci separava era soltanto di poche decine di centimetri.
«Ho pensato... che fosse perché lo avevi rivisto» nella penombra, scorsi il suo mezzo sorriso, vagamente amaro. «Ma poi... mi sono accorto di una cosa» si avvicinò ancora, e io mi appiattii alla parete. «Mi sono accorto che hai cambiato atteggiamento quando, l’altro giorno, ti ho detto che mi piacevi» altro, minuscolo passo verso di me. «E che ultimamente, ogni volta che mi avvicino un po’ troppo, tu ti fai indietro più bruscamente» avanzò ancora, e questa volta lasciò soltanto poche dita tra il suo petto e il mio seno.
Non riuscivo a parlare.
Sapevo che avrei dovuto zittirlo e dire che era una cosa ridicola, sapevo che avrei dovuto ridere e buttarla sul divertente... ma avevo le orecchie piene del battito del mio cuore, e stavo trattenendo il fiato da più di trenta secondi.
Naruto posò le mani contro il muro, ai lati della mia testa... così vicino che potevo vedere ogni singolo ciglio sulla sua palpebra.
«Sakura...» sussurrò, senza suffissi, con una confidenza tutta nuova e spaventosa. Si avvicinò al mio viso, ma deviò fino a raggiungere l’orecchio con le labbra. «Mi piaci» continuò, solo per me, con voce a malapena udibile. «Sono innamorato di te»
Il mio cuore mancò un battito, e ripresi a respirare a ritmo accelerato.
Naruto si fece indietro, trovandosi di nuovo davanti al mio naso, e tutto ciò che riuscii a fare fu fissarlo ad occhi sbarrati.
Sentivo le mani tremare, mentre le mie dita premevano contro il muro fresco, e mi accorsi che avevo le corde vocali fuori uso.
Naruto aveva blaterato tante volte che gli piacevo, che era innamorato di me... ma mai, mai, così.
E io ero già in una disposizione d’animo strana, confusa, indifesa... probabilmente anche un po’ malata, sì. Mi ero ammalata davvero, alla fine.
«Prima volevo chiederti una cosa...» riprese Naruto, vedendo che non ribattevo. «Ma poi siamo arrivati alla biblioteca e mi sono interrotto. E’... molto stupido, veramente» mi rivolse un sorriso imbarazzato, tornando per un attimo il solito, vecchio ragazzone, nulla a che vedere con l’uomo misterioso che fino a poco prima mi aveva inchiodata al muro. «Probabilmente mi picchierai, lo so... ma devo chiedertelo. Sono fatto in questo modo. Ecco, tutte le cose, le stranezze degli ultimi tempi, intendo... Sai, quando abbiamo incontrato Sasuke io mi sono anche azzardato a... beh, ero moribondo, concedimelo... e ti ho accarezzata per un attimo, giusto? Ricordi?» deglutii, incapace di interrompere le frasi sconnesse che uscivano a sussurri dalla sua bocca. «Beh... mi sono detto, le stranezze sono iniziate allora. E... magari... non per qualcosa che ha fatto Sasuke, ma per qualcosa che ho fatto... io...» questa volta fu lui a deglutire. «Per questo... mi domandavo... so già che il tuo pugno mi farà molto male, ma... forse... per caso... ho iniziato a piacerti un po’?»
Non pensavo che così tanto sangue avrebbe potuto affluire tutto insieme alla testa.
Mi sentii arrossire, ed ebbi un capogiro, ma ancora non recuperai la voce.
Boccheggiai, sbattendo le palpebre, e cercai un motivo nella mia mente, uno dei milioni di motivi che sicuramente c’erano per rispondere che no, non mi piaceva. Che a me piaceva Sasuke, sempre e solo lui, che Naruto era... soltanto Naruto.
Ma al momento non me ne veniva in mente nemmeno uno.
Anzi, non riuscivo a far altro che pensare a tutte le volte che lo avevo visto ‘strano’, in quei giorni, a tutte le occhiate in tralice che gli avevo lanciato... All’ospedale, al ramen Ichiraku, al tiro a segno... come dire... sapevo che l’aggettivo che cercavo non era ‘strano’. Era qualcosa d’altro, era più specifico...
Naruto mi era sembrato... bello.
Ecco la parola giusta!
Inorridii.
Poteva anche essere la parola giusta, ma non risolveva i miei problemi. Anzi.
Naruto non era bello. Era simpatico, solare, altruista... ma non bello. Nessuno poteva trovarlo bello quando c’erano termini di paragone come Sasuke Uchiha e Neji Hyuuga nei paraggi!
E allora perché a me sembrava così maledettamente bello?
«Sakura?» mi chiamò lui, quando vide che non dicevo ancora nulla. Il suo tono era turbato, inquieto. Per la prima volta era davvero serio mentre mi parlava di amore, era logico che fosse in ansia... prevedibile. Giusto.
E io?
Iperventilavo, e basta.
Non riuscivo a fare altro.
Perché l’idea che mi sfiorava il cervello, che lambiva la mia coscienza senza mai toccarla, era troppo spaventosa per essere accettata.
Perché la sola possibilità che lui... che Naruto... mi piacesse... era... terribile.
Avrebbe significato smettere di amare Sasuke.
«Sakura, per favore, di’ qualcosa...» mi supplicò lui. «Inizio a pensare di essere davvero patetico...»
Tutt’a un tratto, le corde vocali nella mia gola vibrarono, riattivandosi.
«I-Io...» balbettai, sbattendo le palpebre più e più volte. «Tu non... non sei...»
Oddio, cosa volevo dirgli?
Avevo recuperato la voce, ma non le capacità razionali per fare un discorso compiuto.

«Non sei patetico» mi sfuggì, ed era l’unica cosa che sembrasse avere un senso.
Naruto mi guardò caustico. «...Cioè?» chiese perplesso.
«Non... non sei patetico» ripetei come un’idiota.
Lo vidi assottigliare le palpebre. «Non è una risposta»
«Lo so» ammisi con un filo di voce.
E capii, mentre la dicevo, che quella era praticamente una confessione.
So che non è una risposta, perché non riesco ad accettare che hai ragione, questo dicevano quelle due minuscole sillabe. Probabilmente era scritto a caratteri cubitali sulla mia faccia.
Vidi un brillio sorpreso negli occhi di Naruto, quasi sicuramente non si aspettava che lo ammettessi. Poi lo vidi arrossire, improvvisamente impacciato, e distogliere lo sguardo.
Ecco, se avesse anche tolto le mani dal muro accanto alla mia testa sarei stata più felice.
«Stai... stai dicendo che...» mi chiese, incerto, tornando a fissarmi.
«Sto dicendo che... che...» balbettai, dislessica come mai prima.
«Sakura. Calmati. E rispondi parlando piano»
Gli rivolsi uno sguardo disperato.
«Non farmelo dire» sussurrai.
Non so cosa ci fosse sulla mia faccia, o nel mio tono, o forse nei miei occhi... davvero, non ne ho la minima idea.
Ma Naruto dovette vederci qualcosa, perché all’improvviso si avvicinò e... e...
...E per la prima volta nella mia vita, seppi davvero cos’era un bacio.
Decisamente non era ciò che avevo letto nei libri, o di cui avevo confabulato con Ino da bambina. Non c’erano angeli che cantavano nella mia testa, né attimi di immobile sospensione, tra labbra che si sfiorano e sospiri trattenuti...
Era... era molto meglio, a ben vedere.
Naruto non era esperto, né delicato. Doveva essere la prima volta anche per lui, ma come al solito voleva strafare.
Il suo corpo premuto contro il mio, le sue dita affondate nei miei capelli, la sua bocca che cercava la mia, che vi respirava contro, e la lingua, di cui non avevo saputo niente fino a quel momento e che pure ora mi sembrava scontata, che accarezzava, esplorava, lambiva stordendomi. Comprendevo ogni minimo dettaglio come se me lo avessero spiegato accuratamente, e non come un ammasso informe di sensazioni contemporanee.
Addentai il labbro di Naruto, mi scoprii ad artigliare la felpa sulla sua schiena, e lo tirai verso di me, contro il muro, senza essere in grado di spiegarmi perché stessi rispondendo. Lui non si lasciò pregare, tutti e due persi nella confusione e nell’esaltazione del momento, e di nuovo mi chiuse la bocca con la sua, e di nuovo respirare diventò un’attività inutile e fastidiosa.
A un tratto si staccò, riprendendo fiato. Mi baciò leggero, limitandosi a premere le labbra contro le mie, una, due, tre volte. Lo vidi sorridere, mentre mi accarezzava lentamente una guancia, e mi resi conto solo vagamente che dovevo avere un aspetto molto più che orribile, i capelli in disordine, il viso arrossato...
«Sakura...» sussurrò lui, e il mio nome nella sua bocca suonò così bene... «Non pensavo che... non ci speravo davvero...»
Scossi la testa, senza sapere cosa dire.
Ora che i miei neuroni tornavano lentamente al lavoro, l’enormità di ciò che era accaduto mi si presentò alla mente in tutta la sua vivida chiarezza.
Avevo baciato Naruto.
Mi piaceva Naruto.
Forse ne ero innamorata.

E Sasuke?

Che fine aveva fatto il grande amore della mia vita, il primo per cui avessi pianto, il primo ed unico cui avessi detto ‘sono innamorata di te’?
All’improvviso, mi assalì il panico.
In quel preciso istante, la bibliotecaria dall’altra parte della stanza lanciò un gridolino eccitato, probabilmente per la sua prima vittoria contro sé stessa.
Naruto voltò la testa per un attimo, distraendosi.
E io scappai.
Sgusciai sotto il suo braccio teso contro il muro, lo oltrepassai, ignorai il suo richiamo e uscii dalla biblioteca a passo veloce, una mano premuta sulle labbra e le lacrime che bruciavano negli occhi.
E Sasuke?

E Sasuke?









...Devo averti fatto male, quella volta .
Illuderti, baciarti, e poi... scappare così .
Perdonami, Naruto .
Davvero, farti del male era l’ultimo dei miei desideri ...
...come lo è tuttora .

Ma non imparo mai .









- continua -




E' successo. Sakura ha ceduto.
E poi, ovviamente, si è fatta prendere dal panico.
Che mondo sarebbe, senza Sakura in crisi? XD
Ora ho una piccola confessione da farvi: Naruto è dolce, solare, allegro... ma, signore e signori, nella mia testa sa anche essere terribilmente sexy! *_* (lo so, sono una pazza visionaria. Colpa di dionea! U_U)
Comunque, il prossimo capitolo è l'ultimo che ho pronto, sarà meglio che mi dia da fare per concludere la fic in tempo utile!

sammy4ever: direi che alla luce degli ultimi avvenimenti è del tutto irrilevante che Naruto sappia cos'è una biblioteca o meno! L'importante è che sappia quello che deve sapere, se mi capisci! XD
arwen5786: wow, è la prima volta che una mia fic rilassa qualcuno! XD Evento nuovo e spaventoso, non so se mi ci abituerò mai, ma sarebbe quasi piacevole! XD Anche se non è detto che le cose vadano liscie fino alla fine...
sammy1987: Naruto è dolce. Oh, sì. Senza ombra di dubbio. Ma io lo preferisco nettamente se sbatte Sakura contro un muro e le chiude quella sua boccuccia esitante! U_U Che ci posso fare? XD E' pur sempre un ometto, dai! (Ed è cresciuto con Jiraya, particolare non irrilevante...)
lale16: devo smetterla di creare peluches. -.- Riscuotono troppo successo, e un giorno finirà che dovrò finanziarne la produzione in serie! ç_ç Ma non credo che tu voglia il coniglio rosa, come dimensioni è quasi un metro (orecchie escluse) di altezza e chili e chili di peso! XD (e poi è rosa!)(Cioè, ROSA!)
Talpina Pensierosa: ormai io confido profondamente nella tua compassione! U_U E, a proposito... perché non ci becchiamo più su msn?? ç_ç
gohan4ever: beh, Sakura lo avrà anche lasciato solo nello scorso capitolo, e pure ora... ma qualche soddisfazione gliel'ha data a Naruto! XD Grazie per aver lasciato un commento, sono contenta che apprezzi la fic! ^_^
kaho_chan: i vecchietti sono ovunque. Dobbiamo guardarci da loro. U_U Parlando dell'ingenuità e allegria di Naruto... uniamoci pure che ogni volta che lo vedo ci sbavo sopra, e abbiamo il ritratto dell'uomo perfetto. Mentre scrivevo questo capitolo avrei dato la mano destra - a costo di non scrivere più - per essere al posto di Sakura... *ç* E dire che solo nello scorso capitolo dicevi che ti sarebbe piaciuto vedere un bacio! XD Detto, fatto! E non è neanche stato un "piccolo bacino", a ben vedere... ò_O In Sinners Sakura sta già facendo i conti con questi ricordi... purtroppo bisogna vedere cosa è più forte, se ciò che st accadendo ora o ciò che è accaduto in passato...
Pai: l'idea che ti eri fatta la volta scorsa è diventata realtà? XD
owarinai yume: prima di tutto, grazie mille per aver lasciato un commento e per i complimenti! ^^... e poi... una curiosità: cosa significa "owarinai"? So che "yume" è sogno, ma l'altra parola? Il tuo nick mi incuriosisce molto! ^^
Hila92: chiunque non sia innamorato di Naruto non sa cosa vuol dire essere felici (e frustrati ç_ç). Per quel che mi riguarda, dopo il suo lato dolce e puccioso quello sexy mi manda in brodo di giuggiole! Forse lo vedo solo io, ma ci impazzisco! >_< Davvero, avrei seriamente voluto essere al posto di Sakura contro quella parete... col cavolo che lo piantavo lì! XD Anzi, c'è mezzo che me lo portavo pure a casa... *_*
gloria7: mi fa piacere! ^^ Spero che continuerai a seguire fino alla fine, in fondo non è nemmeno tanto lontana! :-P
kairi84: non ho mai capito come o perché, ma i personaggi secondari finiscono sempre per occupare un posto di primo piano nel cuore dei lettori! XD E dire che io li creo con il preciso intento di farli comparire una volta o due! XD Certo che sono malvagia: ho fatto credere a Naruto di aver agguantato la vittoria, e invece ne era distante mille miglia...!
Julia83: e dire che ho fatto apposta a scrivere questa fic adesso, pensando che in questo modo vi avrei addolcito la pillola di Sinners! XD Dai, lo faccio solo per farvi tirare il fiato mentre di là succede il finimondo...! ^_*


A risentirci tra quattro giorni... e sarà per sentire Sakura che parla al passato un'ultima volta!

Ayachan

  
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