Ciao scusate la
prolungata assenza, ma è un periodo tremendo e non
ho veramente un attimo da dedicare alle mie storie. Comunque
eccovi un altro capitolo sperando che non vi siate nel frattempo
dimenticate di me.
Capitolo 15 La
scomparsa
Saimon
Sto
camminando per le
strette stradine di Volterra. La confusione regna intorno a me, ma
non riesco a pensare con lucidità.
Sono
come in un sogno, so
di dover fare qualcosa prima che sia troppo tardi ma non so cosa
fare.
Devo
trovare un
diversivo, devo distrarre l'uomo nero ma non so come.
Ed
ecco che per una volta
la Dea bendata mi aiuta.
Siamo
in mezzo alla fila
io e Danny che mi stringe la mano spaventato. Kate è in
braccio a
me, la testa appoggiata alle mie spalle. Ma non dorme sono sicuro che
si sta guardando in giro incuriosita.
Quando
all'improvviso
qualcuno mi urta violentemente.
E'
una spallata forte ma
non certo tanto potente da farmi cadere.
Ma
io ne approfitto. Mi
butto in avanti come fossi un calciatore che in area cade per reclamare
il calcio di rigore.
Mi
butto addosso a due
sconosciuti con i mantelli rossi e trascino Danny con me in una
confusione di gambe e braccia assieme ad altri due della nostra
comitiva che non conosco.
Sento
qualcuno imprecare
contro quella ragazza che mi ha spinto e che imperterrita continua a
correre come se avesse un appuntamento urgente.
In
molti si sono fermati
i lunghi mantelli rossi ci sovrastano mentre voci italiane
s'informano su come stiamo. Rispondo qualcosa senza sapere se hanno
capito o meno cosa dico.
Siamo
circondati di
persone preoccupate e non vedo più l'uomo nero che
probabilmente sta
cercando di capire cosa è successo.
Un
pensiero veloce e una
parola sussurrata a mezze labbra VAI e spingo Kate che dopo avermi
dato un bacino scappa via. Mi volto verso Danny ” Vai corri
anche
tu” lo incito sapendo che per me non c'è speranza,
non possiamo
fuggire tutti, non possiamo dare nell'occhio altrimenti ci
scopriranno.
Lui
mi guarda, mi sorride
e scuote la testa “Se sparisco anch'io la Gelida lo
scoprirà e
Kate non riuscirà a fuggire. Io sto con te!”
afferma sicuro.
Lo
guardo agghiacciato.
Non
è un ragazzo quello
a cui adesso sto stringendo la mano con tutta la mia forza,
è un
uomo.
Il
destino lo ha fatto
crescere e adesso è più uomo di me e di molti
altri.
Sospiro
e faccio per
ribattere ma l'uomo nero si è avvicinato per controllare e
vedo la
Gelida guardarci e poi riprendere a camminare veloce.
L'uomo
nero ci spinge
hanno fretta. E ancora una volta mi chiedo quale sarà il
nostro
destino e quello di Kate.
Danny
L'ubriacone,
Saimon, quell'uomo che ho imparato a conoscere, quell'uomo del quale
sento di
dovermi fidare, mi ha spinto per terra e approfittando della
confusione ha fatto fuggire Kate.
Voleva
che anch'io
fuggissi, ma se mi fossi mosso si sarebbero accorti della sparizione
di entrambi.
Sorrido
sono sicuro che
la nostra vita è in pericolo ma almeno Kate, la piccola Kate
ha la
possibilità di salvarsi.
Ecco
anche l'ultimo
rintocco di mezzogiorno è suonato e adesso siamo entrati nel
palazzo.
Il
mio amico, non mi ha
più mollato la mano. Ed io la stringo convulsamente
perchè ho paura
e sento nella sua stretta un affetto che non ho mai provato. Se
riuscirò a sopravvivere, voglio conoscerlo meglio. Siamo due
disperati, due rifiuti della società ma assieme forse
potremo essere
migliori.
La
Gelida sembra
impaziente. Ci stanno facendo aspettare poi all'improvviso la vedo
venire verso di noi è furente e preoccupata.
“Dov'è
la bambina?
Dov'è Kate??” ci chiede.
Il
mio amico le sorride e
so che sta facendo uno sforzo immenso
“Non
è con te?? E'
voluta venire avanti per raggiungerti” le risponde sicuro.
Lei
lo guarda, gli occhi
viola semichiusi.
Poi
si volta verso l'uomo
nero e gli sibila qualcosa d'incomprensibile.
Lui
si stringe nelle
spalle.
Lei
ci guarda poi prende
la lista pensierosa e alza gli occhi verso di noi “Adesso
siete
venticinque come dovevate” ci dice scuotendo la testa e
allontanandosi per parlare a un guardiano che fino a quel momento
è
rimasto fermo e zitto in un angolo della grande sala.
Riprendo
a respirare,
quella donna mi terrorizza come il posto in cui siamo.
George
Siamo
al chiuso, ci siamo
seduti su uno stretto divano e sono stanco. Non mi interessa
l'architettura, sento gli altri della comitiva chiacchierare e
fotografare, ma io voglio solo andare in albergo, riposarmi e
scappare lontano da tutta quella polizia. Carol mi stringe la mano e
mi sussurra “Ti voglio bene. Ti amo amore mio”
Anch'io
l'amo e vorrei
dimostrarglielo ma non posso, l'accompagnatrice ci sta guardando e
scuotendo la testa.
Maledetta
impicciona. Ma
perchè non si fa i fatti suoi??
Carol
Gli
ho detto che lo amo
perchè lo penso e non vedo l'ora di muovermi.
Perchè ci fanno
aspettare??
Speriamo
che finisca
presto. Voglio solo poter far l'amore con George, il resto non mi
importa. Per ora lo bacio. Non posso fare altro di fronte a tutti. Ma
quello posso farlo e con desiderio affondo la mia lingua nella sua
bocca.
Mark
Siamo
nel salotto
d'attesa. Mi guardo intorno e con Liza commentiamo gli affreschi di
quella bella sala. Lei fa diverse fotografie è felice ma la
cosa più
importante è che non mi ha mai lasciato la mano. Con la
scusa di
farle vedere fuori dalla finestra l'allontano dagli altri e chino il
mio viso sul suo. Le mie labbra sfiorano le sue. Penso che scappi ma
lei mi sorride felice.
Liza
Sono
felice mi ha
baciato. Non un bacio focoso non come quello che si stanno scambiando
i due colombi ma un bacio dolce e sensuale. Un bacio bellissimo. Mi
sento viva e gli sorrido felice che l'abbia fatto.
Haidy
Mi
sono accorta che manca
la bambina. L'ex-barbone mi ha detto che è venuta da me, ma
è una
frottola. Io lo so. Io lo sento quando le persone mentono. Ho
percepito il suo cuore battere veloce, la sua fronte bagnarsi di
sudore, l'odore della sua paura colpirmi forte.
Ma
non mi interessa di
quella piccola insignificante umana. Dovevo portare venticinque
bocconcini ai miei Signori e venticinque sono. Ci sono altri tre
bambini nella comitiva e sono più che sufficienti. Loro sono
dei
miei Signori. Loro giovani e pieni di energia sono delle prede
succulente.
Ma
la bambina malgrado
sia piccola è pericolosa. Damiano non si è
accorto di nulla. Non
posso prendermela con lui c'era troppa gente, troppa confusione ma
devo accertarmi che la piccola fuggitiva non parli, che non metta in
pericolo la mia gente. Mi avvicino a una Guardia. “Peter, hai
una
missione da compiere”
Gli
spiego tutto
velocemente. Nessuno degli umani può capire o può
sentire quello
che diciamo.
Lui
si allontana
sbuffando, forse tornerà troppo tardi per cibarsi ma il
nostro
segreto è al sicuro. Lui non è un segugio
bravissimo ma nessuno gli
può sfuggire, nessuno può sfuggire alla mia
razza, neanche una
piccola e insulsa bambina umana.
|