Capitolo 9. SDUDCIANF
Capitolo 9.
La fine | Parte 1
<< Nel caso non ve ne foste accorti, dovremmo cominciare
sul
serio ad uscire dalla biblioteca. Non avete ancora capito che qui
dentro non c'è niente? >>
<< Già, dovremmo proprio. Che ne dice, Do?
>>
<< Do?
Oh, ma per
favore, ragazzo. Cerca di chiamarmi Dohor e non Do, Re, Mi, Fa, Sol o
qualsiasi altra cosa ti passi per la testa. Mi pare che tu abbia
passato il periodo della deficienza.>>
<< Sì, infatti. Era solo per non ripeterlo
ancora. Sa, mi
sembra di avere davanti un Sid, ogni volta che la chiamo col suo nome.
Non ho mai visto Guerre Stellari, ma il suo aspetto -si fidi di me- non
aiuta di certo. E non sia così offensivo... >>
<< Voi due, finitela. Ora. Cerchiamo di uscire da questo
incubo!
>> quella fu la prima volta in cui Austin poté
constatare
la determinazione di Avalon.
Austin, Avalon e Dohor si avviarono verso l'uscita della biblioteca.
Il sole splendeva più che mai. Alternativamente al
precedente, quel giorno il sole occupava tutta la terra di Lamhion.
Avalon, incredula, aggrottò le sopracciglia, socchiudendo
gli
occhi. A terra qualcosa si agitava in balìa del vento. Una
pagina ingiallita giaceva sotto un masso. Austin la prese in mano, la
rigirò un po', poi cominciò a leggere le parole
incise a
penna. La pagina sembrava essere molto vecchia.
<< Ehi, qui c'è il nome del ragazzo
del volume 1...
Un momento, questa è la prima pagina del volume 2!
>>
I due si girarono. Sbarrarono gli occhi e chiesero ad Austin
di
ripetere ciò che aveva appena detto. Con
curiosità sempre
crescente, il gruppo stava cominciando a leggere l'incipit del
racconto. Sul retro del foglio, una scritta cubitale capeggiava, nera.
<< E qui che c'è scritto?
>> chiese Dohor. Forse non vedeva bene.
<< Dohor, sarò lieto di annunciarti
che questo
foglio rappresenta il primo passo della via d'uscita. Sembra essere una
specie di indizio. Per una caccia al tesoro, giurerei. Dice: "Questo
non è un labirinto, babbei... -Babbei?!-
La via d'uscita è più semplice da trovare di
quanto
pensiate. Mettetevi al lavoro, scansafatiche. Con affetto, Mante."
Mante? Ma non è quello della biblioteca? Bene, ora dobbiamo
trovarlo, affinchè possa dirci perché ci ha
chiamato
babbei scansafatiche... Non capisco davvero. Comunque, gente, chiunque
sia questo Mante, giurerei che ci stia spiando e che, per qualche
oscura ragione, voglia aiutarci. >>
I tre, sempre più decisi, continuarono il loro cammino.
Avalon non poteva fare a meno di contare i suoi passi: non mancava mai
di farlo quando era nervosa. Austin, intanto, rimuginava sulla pagina.
Magari quel Mante, tanto oscuro quanto misterioso, stava davvero
cercando di aiutarli, anche se non aveva nessun apparente movente per
agire in quel modo. Non riusciva a raccapezzarsi. Calciò un
ciottolo che finì vicino ad un secondo foglio sbiadito, dopo
aver rotolato per alcuni metri. Con sicurezza, Austin lo
avvicinò al viso, cerando di analizzarlo.
Richiamò Avalon alla realtà, con cui sembrava
aver perso il contatto già da alcuni minuti. La ragazza si
svegliò da quello stato di trance. << Che?!
Oh, Austin. Non avresti dovuto chiamarmi, stavo numerando i miei passi
ed ora ho perso il conto. Cosa c'è? >>
<< Vedi, Avalon, non ti avrei distratta da
quella cosa evidentemente così
importante per te, senza un buon motivo. >>
<< Uhm... E quale sarebbe questo buon motivo?
Oh... Capisco. Ci sono messaggi di Mante?
<< Uno, qui sul retro, come prima. Sai, Avalon,
comincio a sospettare che Mante abbia appositamente fatto sparire il
volume 2 dalla sua biblioteca. Ma non so ancora a quale scopo.
>>
<< Hai ragione, lo penso anche io. Ad ogni
modo, vediamo di capire il prossimo indizio. "Continuando a camminare
risolverete il mistero. Ma, badate, gli amici nascondono la propria
faccia.". >>
<< Cosa?! "Gli amici nascondono la propria
faccia"? Che diavolo vuol dire questa cazzata? Perchè questo
idiota non ci dice direttamente come si esce da questo fottuto posto?
Un incubo non potrebbe essere peggiore, cazzo! >>
<< Okay, abbiamo capito. Austin, è
meglio che tu ti riposi un po'. Facciamo una pausa, e cerca di sbollire
la rabbia. Dohor, si è fatta ser... Ehm... Il mio orologio
dice che sono le otto. Potremmo cercare un rifugio e continuare
domattina. Che ne pensi? >>
<< Austin ha sicuramente bisogno di una pausa.
Quando fa così, è meglio non girare il coltello
nella piaga. >>
Detto ciò, i tre trovarono rifugio in una casa coloniale
abbandonata non molto distante da loro. La casa aveva le pareti esterne
interamente ricoperte di carta da parati verde e decorazioni
Ottocentesche. I mobili sembravano non essere stati mai spostati dai
loro posti originari. La polvere ricopriva la maggior parte della casa.
Nonostante fosse accogliente e molto luminosa, i tre si sentirono a
disagio, quella notte. Forse agitati dal biglietto di Mante, non
chiusero occhio. Ci fu un periodo in cui Dohor sembrò aver
preso sonno. Avalon si avvicinò con discrezione ad Austin,
lo strattonò delicatamente e si avvicinò al suo
orecchio, perchè potesse sentire nonostante sussurrasse.
L'oscurità avvolgeva ogni parte della stanza, e proprio per
quel motivo, cacciò un urlo soffocato vedendo una figura
nera davanti a lui. Appena i suoi occhi si furono abituati al buio,
cominciò a distinguerla: Avalon lo stava chiamando.
<< Austin, shh! Non vorrai mica svegliarlo?
>> indicò il letto in cui Dohor sonnecchiava
pesantemente.
<< Ma no, solo che ho avuto un mezzo infarto!
Dimmi, qual buon vento ti porta a svegliarmi - se così si
può dire - alle... Tre e undici di mattina - sempre se
così si può dire -? >>
<< Ho... Dei dubbi su Dohor. Non so, qualcosa
mi dice che di Mante ci si può fidare. E se, secondo lui,
gli amici nascondono la loro faccia, c'è qualcuno che non ha
esattamente dei buoni propositi fra noi. E dato che io e te
non potremmo mai essere - senza ombra di dubbio -, il terzo
è coinvolto fino al collo. Oggi Dohor mi ha spiazzata.
Seguimi: a parte poco fa, davanti a lui non hai mai "dato i numeri",
no? >>
<< Va' avanti, ti seguo. Nonostante i tuoi
discorsi da filosofa non siano il massimo alle tre di mattina... Ehi,
senza offesa, intendo "filosofa" nel senso buono. >>
<< Sì, lo avevo capito. Comunque
sia, mi ha detto, riportando letteralmente le sue parole, che quando
fai così, è meglio non girare il coltello nella
piaga. Come fa a saperlo? Non gliene abbiamo mai parlato, né
tantomeno, datogli l'opportunità di vederti sclerare.
Sospetto, no? Credo non sia esattamente un uomo di buoni propositi. Per
questo dobbiamo evitare di parlare di qualsiasi cosa riguardi la nostra
fuga in sua presenza. Cerchiamo piuttosto di dargli informazioni false,
intuizioni sbagliate, eccetera. >>
<< Uhm... Siamo sicuri di non star prendendo un
granchio? >>
<< Più che sicuri. Allora? Che ne
dici, sei con me? >>
<< Non potei darle torto, signora Mason.
>>
<< Ehm... Da quando sarei la signora Mason? Ho
perso qualche puntata? >>
<< Nah, non si preoccupi. >>
<< E perchè mi dai del "lei"?
>>
<< Sarebbe solo una strategia per farmi dare un
bacio. Potrebbe funzionare? >>
<< Ah, in questo caso... Ci hai visto giusto,
Mason. >>
Dohor si girò lentamente. Qualche rumore lo aveva svegliato.
Aprì leggermente gli occhi, li strofinò e li
aprì del tutto. Si guardò intorno; non vide
niente. Sistemandosi di nuovo sotto le coperte, fece cadere lo sguardo
su Austin ed Avalon. Si stavano baciando. Con un rumore secco di
coperte scostate, Dohor sperò che, facendo notare loro il
fatto che fosse sveglio, non andassero oltre. Poi tossì
bruscamente ed emise un gemito di dissenso: "Puah...". Si
accasciò sul cuscino. Era impressionante come riuscisse a
dormire con il cappello e l'impermeabile addosso. Da quando lo
conoscevano, Austin ed Avalon non lo avevano mai visto senza. Altro
motivo per cui non ispirava certo fiducia alla ragazza: Austin lo aveva
sempre visto come un uomo affidabile, simpatico e totalmente onesto. Ad
Avalon tutto era sembrato, fuorchè onesto.
Il mattino seguente, ovvero il giorno dedicato alla notte, le ricerche
avevano ripreso il loro corso. "Si ragiona molto meglio quando si
è riposati, no?" Austin non si era mai sentito
meglio in vita sua. I baci di Avalon riuscivano sempre a
metterlo di buon umore. La luna era al suo ultimo quarto. L'orsa
maggiore spiccava tra le altre costellazioni minori.
<< Bene, ragazzi. Ora che abbiamo questa
seconda pagina, cosa dovremmo fare? >>
<< Una sola cosa: poco fa ho trovato un altro
biglietto. A quanto pare, Mante ha deciso di aiutarci una volta per
tutte: ci ha dato l'indirizzo di casa sua. Ecco, prendete.
>>
<< Wow, fantastico. Ora potremo finalmente
uscire di qui. Dopo ventidue anni non vedo l'ora di tornare sul London
Eye. Chissà quanto è cambiato, ora... Prima era
tutto rosso, negli anni Novanta. Ora, me lo immagino tutto bianco, al
massimo grigio, fa più stile moderno. Il rosso fa tanto
secolo scorso. >>
<< Okay, Dohor, bando alle ciance. Tu e Avalon,
seguitemi. Speriamo di trovare presto questo posto. >>
<< A proposito, dov'è?
>>
<< Uhm... Si chiama Villa Mante, c'è
scritto che si trova ad undici chilometri da qui. Probabilmente si
troverà in un prato, dato che un signore non ama certo la
città... >>
<< Eh? >> ripeterono in coro i
due.
<< Immagino che debba trovarsi in una zona
collinare o pianeggiante... Cosa c'è da capire?
>>
<< Oh, okay... >> i due si
guardarono e scrollarono le spalle. Molte volte Austin diventava
incomprensibile.
Qualche tempo dopo
Austin, che li aveva guidati fino a quel momento, si fermò
di getto. Sollevò in aria la pagina con l'indirizzo e
gridò ai due che si trovavano parecchio dietro di lui:
<< Ragazzi! Dovremmo essere arrivati! >>
Avalon e Dohor si guardarono intorno. Non c'era niente. Ma come faceva
allora Austin ad affermare di essere arrivati?
Angolo
dell'autrice
Buonsalve, o popolo! Già, mi piace iniziare
così i commenti. Sì, sì, non sono del
tutto sana di mente, ieri mi è arrivata a casa la lettera
del manicomio di Arkham... Dicevano che la mia presenza era richiesta
lì, dato quello che mi frulla in testa. Vabbè,
lasciamo i commentacci a dopo. Ho voluto inserire quest'angolo per
chiedervi di recensire le storie e darmi consigli su come migliorarmi,
ci tengo davvero. Dopo aver letto alcune storie con angoli degli autori
in ogni capitolo, ecco il più *figo* angolo di EFP! *Tutti
si chiedono quale sia l'autore*
Detto questo, spero vi sia piaciuto. Anticipazione sui
prossimi capitoli: tra poco tutto tornerà alla
normalità a Londra.
Adiòs, gente de Mexico, Espana, Argentina y otras!
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