Falò5
I sigilli
In quella mattina
umida, Eimi si ritrovò ancora una volta a saltare da un
albero all’ altro, a stretta vicinanza con i quattro Serpenti
ed il ben conosciuto Eikou.
Il tempo non la stava
aiutando minimamente a rilassarsi, e temeva che la sua espressione
fosse palesemente troppo tesa. Erano passati tre giorni da quando aveva
stretto alleanza con l’ Hebi, ma qualcosa la metteva in
allarme: incominciava ad insospettirsi a causa dello strano
comportamento dei compagni di squadra.
Con la mente,
ripercorse gli avvenimenti di circa quattro ore prima.
*
FLASHBACK *
Quel
giorno, tutto sembrava procedere tranquillamente: poco prima Juugo
aveva avuto un altro attacco di follia omicida, e Sasuke era
dovuto intervenire per calmarlo, ma oltre a questo niente
sembrava andare storto.
Eimi,
che fino a poco tempo prima sospettava che qualcuno avesse intuito cosa
stesse realmente succedendo, camminava tranquilla accanto al fedele
Eikou; sarebbe stato tutto perfetto per lei, se solo due
certi componenti dell’ Hebi non fossero stati continuamente a
punzecchiarsi tra di loro.
“
Io dico che tu hai sicuramente avuto qualche trauma quando eri
bambina”.
“
Vuoi iniziare a litigare?”
“
Io? Certo che no. Volevo solo rassicurarti che non c’
è assolutamente niente di strano se un giorno ti accorgerai
di essere stupida.”
“
Come ti permetti, schifoso mezzo pesce ambulante?”
“
A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E. D’ altronde, non si spiega in
nessun altro modo come prima tu abbia casualmente dimenticato di
avvisarmi che stavo per calpestare sterco secco di cane.”
“
Brutto stronzo!”
“
Sisi, devi aver visto Orochimaru nudo”
Suigetsu
scoppiò in una risata arrogante, afferrando una delle sue
borracce contenenti acqua e portandosela alla bocca, mentre
Karin prendeva a sbraitare contro di lui.
Eimi
guardava la scena con incredulità.
“
Non credevo di lavorare con un’ isterica ed un tipo
così malizioso come quello lì. Sono sempre
così?”
Parlando
in questo modo, si era rivolta all’ alto ragazzo che
camminava affianco a lei, il quale però si era limitato ad
allontanarsi da Eimi, tenendosi a debita distanza dalla ragazza.
Eimi
stava per rassegnarsi all’ avere un dialogo di qualsiasi
genere con il gruppo, quando all’ improvviso Sasuke, unico
membro del gruppo a non aver parlato per niente, si bloccò
in mezzo alla strada.
“
Oh, che succede, Sasuke?” chiese Karin, lasciando perdere
Suigetsu, il quale ancora se la sghignazzava.
“
C’è un problema” rispose quello,
indicando con un cenno della testa un immenso blocco che sbarrava il
cammino.
“
Che coso è?” disse di nuovo la ragazza.
“
Non saprei...” rispose il capo del gruppo.
“
Bhe, suppongo che qualcuno dovrà disintegrarlo...”
si intromise Suigetsu, assumendo un’ espressione pensosa.
“
Io non posso” rispose lui stesso dopo qualche secondo
“ dopo l’ allenamento di ieri, le mie braccia sono
fiacchissime”.
“
Io non ho tutta questa forza, non sono mica un bruto come questo
qui” fece Karin, mettendosi a guardare la proprie unghia.
Eimi
cominciò ad avvertire una strana sensazione di disagio.
“Insomma,
qual è il problema? Cambiamo strada, ecco tutto”.
Stava
per girarsi, quando una voce la fece fermare.
“
Non possiamo cambiare strada. Questa è l’ unica
via attraverso la quale si giunge al Paese della Roccia”.
Eimi
si rigirò lentamente.
“
Bhe, non potete fare qualcosa, allora?”
La
risposta di Sasuke non si fece attendere: “Juugo non potrebbe
fare nulla di troppo faticoso, senza azionare il segno maledetto.
Stamattina ha rischiato parecchio, e non posso sottoporlo ad ulteriori
sforzi. Io, in quanto suo garante, mi devo mantenere in forze. Non
posso permettermi di esaurire energie o chakra”.
Adesso
Eimi si era perfettamente resa conto di ciò che la turbava.
“
Insomma state cercando di dirmi che...”
“
Che dovresti essere tu a fare qualcosa. Non vorrai farci credere di non
esserne capace. Sai, potremmo iniziare ad insospettirci...”
Mentre
guardava i denti aguzzi di Suigetsu scoprirsi in maniera sinistra, la
ragazza si rese conto di non avere scelta.
“
D’ accordo” disse “ state
fermi”.
Preso
un profondo respiro, Eimi si posizionò al centro del cammino.
Con
un movimento riluttante si alzò la manica destra, scoprendo
così il polso.
“
Che vuoi fare?” chiese incuriosita Karin.
“
Farci arrivare dall’ altra parte della strada”
rispose ironicamente l’ altra.
Mentre
l’ offesa incrociava le braccia in segno di disappunto, Eimi
si concentrò maggiormente: pian piano, sul suo braccio
cominciarono ad apparire degli strani segni, che, schiarendosi sempre
di più, si rivelarono essere parte di un sigillo.
“
Uao... E ora?” fece Karin, desiderosa di rifarsi per la
frecciata precedente.
Il
marchio divenne rosso, simbolo che si era messo in funzione.
Improvvisamente,
tutti quanti si trovarono come galleggianti nel vuoto: era una
sensazione strana, come se i loro corpi fossero trapassati dagli
oggetti solidi ma non subissero alcun danno.
Le
immagini sfuggivano confuse, mentre i loro corpi fluttuanti
rimanevano immobili.
Quando
Eimi aprì gli occhi, ed il sigillo smise di funzionare, si
trovarono tutti dalla parte opposta dalla quale erano partiti.
“
Che è successo? “ domandò una Karin
alquanto sbalordita.
“
Niente di che. Procediamo.” rispose Eimi, che aveva dipinta
sul volto un’ espressione preoccupata e furiosa al contempo.
“
No! Ferma un po’!” disse Suigetsu, facendosi in
avanti con passi cadenzati. “ Che cosa è successo?
Voglio dire, come abbiamo fatto ad arrivare sino a qua?”
Digrignando
i denti come un cane rabbioso, Eimi rispose: “ Ci ho
trasportati dall’ altra parte della strada, ecco cosa
è successo! Basta con le domande, va bene?”
“
In verità” intervenne Sasuke con voce pacata
“ questa sarebbe una buona occasione per studiare le tecniche
che vi appartengono”.
Fu
un movimento fulmineo.
Eikou
aveva afferrato la spada che portava sempre appesa al fianco destro:
con un’ improvvisa rabbia l’ aveva sfoderata, senza
fortunatamente puntarla addosso a nessuno.
“
Eikou, ferma!” ordinò Eimi, sempre più
nervosa; dai suoi occhi traspariva un qualche timore che veniva messo a
freno da un gigantesco autocontrollo.
“
Non capisco tutta questa agitazione, era una semplice
proposta” reagì Karin con un’ aria
guardinga.
“
Adesso basta” incominciò Eikou. “
Smettetela, cos’è che cercate sul serio?”
“
Basta!” Eimi gridò al suo compagno con una voce
che voleva trasmettere rimprovero.
“
Basta” ripetè più lentamente.
“ Sembriamo un branco di scolaretti.”
Preso
un lungo respiro, continuò a parlare: “ Adesso, se
vi calmate tutti quanti, vi spiegherò cosa è
successo.”
Una
volta calato il silenzio, Eimi si sentì libera di iniziare.
“
Come ben sapete, ogni ninja ha qualche carta particolare da giocare in
situazioni critiche. Quello che ho fatto prima non è stato
altro che adoperare una delle mie tecniche. Avrete sicuramente
riconosciuto il sigillo.”
La
ragazza si guardò il braccio destro con un’
espressione strana.
“
Io ho a disposizione una circolazione del chakra molto particolare,
forse unica. Nel mio corpo mancano alcune chiusure, ma in compenso ci
sono zone di grande raggruppamento di energie. Per questo...”
E
così dicendo si scoprì le caviglie e l’
altro braccio.
“
Ho a disposizione ben quattro punti di raduno del chakra che possono
essere sfruttati benissimo con dei sigilli appositi, che mi
conferiscono particolari poteri”.
Karin
sembrava ancora confusa.
“
Sì, ma... Alla fine, come abbiamo fatto ad arrivare fin
qua?”
Preso
un respiro profondo, Eimi continuò.
“
E infatti. Una di queste mie particolare capacità
è quella di creare dei tunnel spazio-temporali nei quali mi
posso muovere come voglio. E’ una tecnica molto utile,
soprattutto in missioni di spionaggio.”
Eikou
respirava pesantemente, e l’ aria pareva rarefatta, con una
nebbia che dilagava sempre più.
“
Ora la vostra curiosità è appagata? Possiamo
proseguire?”
Sasuke
chinò leggermente la testa.
“
Sì, va bene così. Ora proseguiamo”.
Karin
e Suigetsu si guardarono in volto, stranamente compiaciuti, e seguirono
Sasuke.
L’
ultimo a passare fu Juugo, che per tutto il tempo aveva cercato di
intervenire il meno possibile nella faccenda.
Eimi,
dato uno sguardo ad Eikou, che nel frattempo pareva ringhiasse, si
voltò e seguì il capo dell’
Hebi”.
*
FINE FLASHBACK *
“ Tra un
po’ ci fermeremo. C’è una
città laggiù” fece Sasuke, lacerando la
dimensione di sogno in cui era caduta Eimi.
Suigetsu,
sogghignante, si rivolse a Karin.
“ Ecco,
così finalmente potrai farti visitare da un buon dottore.
Dicono che qua ci siano alcune delle più brave equipes
mediche del mondo”.
“
Bastardo!”
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Eccomi tornata con il nuovo capitolo!
Che ve ne pare? Io mi sto incuriosendo da sola, giacchè non
so nemmeno io che piega prenderà la storia! Ad ogni modo,
staremo a vedere.
Mi auguro che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perchè
ho cercato di comporlo nel modo più intrigante possibile.
E come vedete l' ho fatto più lungo dei precedenti! Visto
che mantengo le promesse? :)
RINGRAZIAMENTI
Kurenai88:
Ma in questo periodo vanno tutti di fretta? Anche io scappo in
continuazione da un posto all' altro! Menomale che domani ho la
giornata libera e quindi posso fare ciò che voglio
e scrivere quanto più mi piace!
Spero che troverai un po' di tempo per farmi sapere come è
andato questo capitolo...
Grazie e alla prossima!
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