A CACCIA
Due settimane dopo
Stavo morendo… può un vampiro morire per
amore? Nelle ore notturne che precedevano l’alba me
ne andavo girovagando per le stradine sporche e poco
illuminate, cercando qualsiasi preda mi capitasse sotto
mano… mi sentivo stanco, cosa mai provata dal mio
corpo, debole, indifeso. Sapevo di non esserlo realmente, ma mi mancava
troppo Bella… molte volte ero caduto in preda alla
depressione e all’ansia. Avevo provato innumerevoli
sere a chiamarla… dovevo sentire la sua voce…
improvvisamente un rumore sospetto riuscì a distrarmi, mi
girai di scatto con l’eleganza che contraddistingue noi non-
morti dalle bestie, con passo felino mi diressi verso una
zona squallida ricca di immondizia… i miei occhi
catturarono senza problemi il piccolo roditore che frugava tranquillo
tra i cassonetti rovesciati di spazzatura. Un odore acre si propagava
intorno a me… avevo fame…le vene
battevano sullo strato di pelle marmorea del mio corpo
invocando sangue, qualsiasi tipo di sangue… dovevo
mangiare…. Con un semplice movimento del braccio destro
afferrai il topolino scarno, lo guardai attentamente… non
avrebbe soddisfatto la mia sete di sangue…. Poi guardai i
suoi occhi, erano piccoli, a forma di goccia, neri come la notte, vivi
come il giorno come solo un essere a sangue caldo può
avere…. Mi guardava innocente, tremava per la mia presa
troppo stretta e gemeva, cercava di divincolarsi, allora proprio mentre
tutto intorno taceva e il piccolo esserino che reggevo si
rassegnava lo morsi senza pietà sulla giugulare….
Il sangue schizzò in tutte le direzioni, era caldo
intensamente speziato… mollai la presa e il corpo ormai
senza vita cadde a terra ancora caldo… assaporai sulla mia
lingua il sangue rimasto, ne sentii un po’ scendere per la
gola saziando la mia sete… guardai per terra in direzione
del piccolo topino… le emozioni si mescolarono insieme,
rabbia, stupore, orrore si configurarono sulla mia faccia…
rivedevo Bella straziata dal dolore nella sala degli
specchi… rivedevo James e la sua voglia di
sangue…. Il sangue di bella, lei sul lettino
dell’ospedale…. Il dolore mi costrinse a chiudermi
in me stesso un’altra volta… volevo dar fine a
quel supplizio..avrei voluto ritornare a Forks per rivederla, baciarla
per l’ultima volta o per sempre…. Poi una voce
melodiosa mi chiamò preoccupata…. Non ti
preoccupare Alice…
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