IT'S TIME TO REACT!
"Smith! Smith aspettami!" urlò il giovane Brown.
Smith si voltò con espressione annoiata "che c'è
Brown?"
"come va? Che fai? Dove stai andando?" chiese
afferrandolo allegramente a un braccio.
"sto andando da Morpheus..." disse lui.
"come mai?" chiese il giovane, ma furono
interrotti dall'arrivo di Jones.
"dove state andando?"
"stiamo andando da Morpheus" rispose Brown.
Da quando Smith li liberò Brown e Jones non facevano altro
che stargli alle costole, loro non si erano ancora abituati a essere umani,
credevano Smith ancora il loro capo, loro attendevano ordini, ma lui non gliene
avrebbe più dati.
Smith faceva un po' la parte del fratello maggiore e i
suoi compagni del Nabucchadnezzar spesso e volentieri li prendevano in giro. Ma
Smith era felice che loro stessero li con lui.
Jones e Brown erano talmente tanto grati a Smith che si
sarebbero buttati nel fuoco pur di salvarlo o poterlo aiutare.
Smith doveva parlare a Morpheus di un argomento
importante, aveva trovato un modo per distruggere le macchine, ma gli serviva
l'aiuto di tutti i suoi amici per riuscirci, compresi Jones e Brown.
Qualcuno bussò alla porta di Morpheus, Smith si presentò
davanti a lui (accompagnato da Jones e Brown ovviamente) "prego
accomodatevi" disse ospitale passati alcuni minuti Smith venne al dunque
"Morpheus, voglio distruggere le macchine una volta per tutte!" disse
alzandosi dalla sedia.
"Smith, questo
lo vogliamo tutti" disse pacato Morpheus.
"si ma io penso di poterci riuscire!" sorrise
sicuro.
Morpheus lo lasciò parlare perchè sentiva la convinzione
nella sua voce "parla..."
"non so se me lo permetterai, innanzitutto devi
liberare i pochi uomini rimasti in Matrix... dopo di che voglio andare nel
mondo delle macchine e finirle una volta per tutte, così Matrix e le macchine
non esisteranno più!"
Morpheus lo fissò in silenzio e pochi secondi dopo si mise
a ridere. Smith non capiva la ragione di tanto divertimento.
"Smith, ammiro il tuo coraggio, credimi! Ma credo che
tu ti stia dimenticando una cosa..."
"che cosa?"
"sei solo umano!"
Smith capì che Morpheus non credeva in lui e nelle sue
capacità "è solo perchè non sono come Neo, vero? E' solo perchè non sono
un eletto, non è così?"
"non è questione di eletti o no, è troppo complicato
il tuo piano, credi sia uno scherzo arrivare sino al mondo delle macchine
indenne?"
"se ci è riuscito Neo ci posso riuscire anche
io!" disse irritato.
"non ci sarà mai nessun'altro come lui..." disse
abbassando lo sguardo.
"Neo invece ha fallito..." riprese Smith.
Morpheus alzò lo sguardo e lo fisso.
"...se no ora le macchine non esisterebbero più, se
no io stesso non dovrei essere qui se lui aveva portato a compimento il suo
scopo"
Morpheus continuò a guardarlo per poi riabbassare lo
sguardo.
"Morpheus... io devo tentare! Lo so di non essere un
eletto o roba simile, sono solo un ex-agente...ma io voglio provarci, è la mia
vendetta, la nostra vedetta!"
Morpheus osservava Smith in silenzio pregarlo di lasciarlo
provare. Quella scena gli ricordò la stessa in cui anche Neo cercava di
convincerlo ad andare nella città delle macchine.
"Smith" lo interruppe "non ce la potrai
fare da solo"
Smith si zittì, ormai rassegnato.
"non è vero, se Smith vuole andare nel mondo delle
macchine io andrò con lui!" disse Brown.
"anche io" intervenne Jones.
Smith si voltò e li guardò "...grazie mille"
Morpheus pensò un momento. Provò a fidarsi, è quello che
gli ha sempre consigliato l'Oracolo "ok...dimmi i particolari del
piano"
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
"Oracolo, casa la turba?" chiese Seraph.
"niente, non ti preoccupare... ma Smith ha deciso di
giocare il tutto per tutto" disse accendendosi una sigaretta.
"si è deciso ad agire?"
"puo' darsi, ha bisogno solo di più sicurezza, e
presto verrà da me a cercarla"
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Una stanza totalmente bianca ricoperta da schermi che
mostravano varie parti del programma Matrix. Una poltrona al centro di questa
stanza. Il Merovingio si presentò davanti all'architetto con arroganza.
"Ehi vecchio, cosa sta succedendo qui? Niente va dome
dovrebbe!" disse infuriato.
"Merovingio, cosa ci fai qui?" chiese con la sua
solita tranquillità l'Architetto.
"Sei tu che gestisci tutto questo programma, dimmi
come mai non c'è più gente, a parte i progammi, gli umani dove sono
finiti?"
"finita la guerra facemmo un patto con loro, chiunque
sarebbe voluto uscire dalla matrice avrebbe potuto" rispose sempre pacato.
"ma come fai a stare così tranquillo? Tu lo sai più
di me che dipendiamo dalla loro energia! Se non ci sono più umani come sopravviveremo?
Eh? Rispondimi!" era spaventato.
"...quanto panico inutile" disse con un ghigno
maligno.
Il Merovingio lo fisso.
"sta notte le macchine ataccheranno Zion e si
riprenderanno tutti gli umani"
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Morpheus ascoltò il piano di Smith ma c'erano alcune cose
da tenere in considerazione "Smith, se cancelli Matrix... l'Oracolo,
Seraph, persino la piccola Sati... verranno cancellati"
Smith strinse i pugni, guardò per terra e strinse i denti,
quasi trattenendo tutta la sua ira e tristezza "...lo so"
Smith non avrebbe mai voluto che ciò accadesse, ma era
ormai necessario, l'unica speranza... Ora Smith voleva andare a parlargli,
almeno un'ultima volta...
Chiese ad Era di accompagnarlo, non gli aveva ancora
parlato del suo piano, non voleva ne restasse coinvolta...
I due arrivarono alla porta dell'Oracolo, Seraph aprì la
porta, consapevole che era Smith, Smith si accorse che Seraph era turbato, lui
sapeva, l'Oracolo sapeva ed evidentemente anche Stì. Smith strinse i pugni, le
mani cominciarono a tremare, era agitato, la tensione era alta.
Era si accorse di ciò e prima che potesse entrare in
cucina gli strinse le mani "non essere agitato" gli disse dolcemente.
Smith entrò, l'Oracolo era seduta e lo guardò entrare, nen c'erano i soliti biscotti
sul tavolo, quella volta no...
Smith si tolse gli occhiali, mostrando tristissimi occhi
blu. L'Oracolo sapeva, e lui non sapeva da dove cominciare, le mani ripresero a
tremare, avrebbe voluto parlargli ma non trovava le parole adatte.
L'Oracolo avvertì i suoi sentimenti, Smith chiuse gli
occhi e abbassò la testa, lei si alzò e si mise di fronte a lui, Smith riaprì
gli occhi e lei lo abbracciò.
Smith rimase immabile, ma l'Oracolo sapeva bene cosa
potesse provare in quel momento "tranquillo, è la scelta giusta, non stai
sbagliando..."gli disse dolcemente"dovrai andare nella città delle
macchine ma sarà molto dura e tu questo lo sai già" Era sentì le sue
parole.
"non volevo...non volevo che tutto ciò
accadesse...non è giusto..." disse trattenendo tutta la sua disperazione.
Seraph entrò in cucina, Sati era in braccio a lui, Smith
si voltò e vide che lei era sorridente. Scese dalle braccia dell'angelo e si
avvicinò a Smith. Lui la guardò ma ancora non riuscì a dire nulla.
Sati sorrise amichevolmente e Smith cadde sulle ginocchia
e la strinse a se, cominciando a piangere. Lui non avrebbe mai permesso che
qualcuno la toccasse, Sati era stata la sua unica amica, ma anche l'Oracolo e
Seraph lo erano stati. Non avrebbe mai voluto che finisse così.
Era si affacciò dalla cucina e vide Smith in ginocchio
abbracciato a sati con lacrime che scendevano lungo il suo viso. Era non
capiva, lei non aveva neanche mai visto Smith piangere, gli fece tenerezza.
Ora a Smith non rimaneva che andare nel mondo delle macchine
a compiere la sua vendetta, verso le macchine che l'hanno fatto così tanto
soffrire. Smith uscì dalla cucina sfiorando la spalla di Era, fredd come non
mai rinforcò i suoi occhiali, Era lo seguì. Smith era gonfio di odio e ira.
"cosa sta succedendo?" chiese Era gentilmente.
Smith fece finta di nulla.
"parlami..." disse ancora.
Smith si voltò, la guardò e, privo di emozioni, come se
fosse tornato programma, si rivolse a lei con arroganza "stanne
assolutamente fuori!"
Era si fermò e Smith proseguì. Perchè si stava comportando
così?
"che c'è Smith?" chiese sempre con voce dolce,
lui si fermò, quasi lo irritò questa sua calma e pazienza.
"non farmi queste domande, lasciami stare!" le
urlò.
Era lo guardò soltanto, quello non era lui, era freddo,
privo di emozioni, non umano "torna in te Smith..."
Smith fu preso da uno scatto d'ira "basta! Non dirmi
cosa diavolo devo fare! Non capisci proprio nulla! Ti ho detto di starne fuori
maledizione!"
"Smith..." sospirò Era lentamente, avvicinandosi
a lui.
"stammi lontana!" disse indietreggiando
"non avvicinarti a me, non voglio più saperne nulla di umani macchine e
tutta questa faccenda!"
Aveva troppa confusione in testa, troppa ira e tristezza
tenuta dentro senza mai parlarne a nessuno, non capiva che Era era li per lui,
per aiutarlo. Lei si avvicinò ancora un po'.
"ti ho detto di starmi lontana, non avvicinarti di
un'altr..." Era lo baciò.
Smith allora si vergognò di se stesso, non trovò nemmeno
le parole per scusarsi, mai avrebbe pensato che le avrebbe parlato in quel
modo. Niente stava ormai andando nel verso giusto...
Era lo abbracciò e lo strinse a se "lo so che devi
andare nel mondo delle macchine...lo so che hai paura, lo so che non sai se
tornerai vivo..." disse dolcemente "posso sentire tutta la confusione
che ti affligge ma io sono qui...non ti lascerò, io verrò con te"
Smith l'abbracciò, non riuscendo a esprimere tutto ciò che
avrebbe voluto dirgli in quel momento, lei era tutto ciò di cui aveva sempre
avuto bisogno, lei era la sua donna e lui l'amava.
"le macchine sta notte attaccheranno Zion...se la
città non si preparerà sarà la fine" disse Smith.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
~ ~
Tornando nel mondo reale, Morpheus li stava aspettando,
voleva sapere cosa gli aveva detto l'Oracolo. Smith lo avvertì di preparate
tutta Zion a una durissima battaglia.
Stando alle parole di Smith a Morpheus sembrava l'inizio
della fine, era passato solo qualche anno dalla dura battaglia, quella in cui
c'era anche Neo... e ora erano ancora li, ad affrontare una battaglia che sarebbe
stata ancora più dura della precedente.
Il gruppo si diresse al consiglio di Zion, non doveva
esserci assolutamente panico, ma il tempo era poco, troppo poco...
"davvero le macchine ci attaccheranno di nuovo?"
chiese un membro del consiglio.
"si..." rispose Morpheus.
"E l'Oracolo? Non ha predetto nulla?" chiese
un'altro.
"si, consigliere. E' stata proprio lei a rivelarmelo,
le macchine vogliono riprendersi tutte le macchine, e probabile che stiano già
scavando, sta notte saranno a Zion..." disse Smith.
"allora non c'è tempo da perdere...Morpheus, avverti
Lock di prendere il comando delle armate e cercare più volontari possibili,
saremo pronti a riceverli!"
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Lock prese ancora una volta il comando. Ma ancora non era
convinto della notizia dell'attacco delle macchine.
"Morpheus! Spero che ciò che dici non sia
falso!" disse irritato.
"L'Oracolo non dice falsità..." rispose pacato.
"tsk! Lo sai che non credo in queste cose o
rivelazioni da parte di oracoli..."
"Allora credi in Smith, lui andrà nel mondo delle
macchine..."
"Cosa?! Il mondo delle macchine?! Ma sei
impazzito?" urlò.
"partirà tra poco"
"Se hai voglia di prendermi in giro ti avviso, non è
un buon momento! Non siamo affatto nella posizione di permetterci sprechi di
astronavi! E neanche nella posizione di permetterci eroici suicidi! Ci possono
servire sia uomini che navi! Non te lo permetterò!"sbraitò infuriato.
"userà il Nabucchadnezzar...non si discute su quanto
riguarda la sorte della mia nave e del mio equipaggio" continuò con calma.
"ah si? vedremo, se sopravviveremo, ti aspetta solo
la galera stanne certo!" Lock, rabbioso più che mai, gli voltò le spalle e
se ne andò. Morpheus continuò a seguirlo con lo sguardo sorridendo.
Smith intanto stava sistemando il necessario dentro la
nave, Era si avvicinò. Smith si voltò e pensò a ciò che avrebbe voluto dirgli.
"Era, ascolta, io..."
Era lo guardò.
"credo sia meglio che tu rimanga qui..."
"Smith, non ti lascerò andare da solo, hai bisogno di
più aiuto e sostegno possibile, non posso lasciarti..." disse confusa.
"con me ci sono già Jones e Brown..."
Era rimase in silenzio per qualche secondo "...non
voglio perderti..."
Smith l'abbracciò "neanche io, e per questo che non
voglio che vieni, nasconditi con gli altri umani...resta qui al sicuro"
disse con la sua solita voce calma.
Jones e Brown erano pronti a partire, Smith lasciò
scendere Era dalla nave "io ti aspetto..." gli disse e Smith le
sorrise.
Morpheus salutò Smith da lontano, sperava con tutto il
cuore che ce l'avrebbe fatta.
Jones e Brown si misero alle torrette, Smith ai comandi
"si parte..." disse accendendo i motori.
La nave si mise in moto e uscì dal varco 3, Morpheus mise
una mano sopra la spalla di Era "la città delle macchine è un luogo sperduto
e spietato, uasi un suicidio, ma non preoccuparti, ha la pelle dura!" Era
incrociò le braccia, pensando.
"Quanti volontari avete?" chiese.
"quasi mille, ma da quanto ha predetto l'Oracolo, le
macchine saranno almeno 40 volte più di noi, sarà molto, molto dura, senza
contare che avremo a disposizione solo venti unità APU" disse un po'
preoccupato.
"allora mi unirò anche io... avete bisogno di più
aiuto possibile"
"Che dici Era, tu devi nasconderti con tutti gli
altri, rimanere al sicuro, non rischiare la tua vita inutilmente"
"non la rischierò inutilmente, io darò una mano, con
tutta la forza che ho in corpo farò la mia parte"
"Era, ragiona, mettiti al sicuro"
"no...no, perchè Smith sta rischiando la sua vita per
far cessare una volta per tutte questa dannata guerra, non voglio star qui a
far nulla , vi aiuterò"
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro il nabucchadnezzar ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Smith guidava la nave attraverso quelle buie e tristi
tubature, Jones e Brown erano alle sue spalle, un silenzio di tomba regnava in
quel luogo. C'era molta tensione nell'aria.
Smith stava solo un po' pensando, si ricordò delle parole
di Morpheus che gli disse tempo fa "Neo è stato l'unico a riuscire ad
arrivare nel mondo delle macchine, è riuscito non so come, a far tornare la
pace, ma non è mai tornato indietro..."
Se non ce la fece l'Eletto, quante possibilità avrebbe
potuto avere lui, umano qualunque? Smith tornò in se.
"com'è il mondo delle macchine?" chiese Brown.
"non lo so, non ci sono mai stato..." rispose Smith.
"e da li che ci creano, giusto?"
Smith tacque.
In quell'istante una leggera luce si intravise alla fine
di quei tubicoli, erano usciti fuori, il cielo oscurato da grossi nuvoloni neri
era ben visibile, si ricordò che furono gli umani ad oscurarlo, credendo di
riuscire fermare le macchine.
Qualcosa attirò l'attenzione di Brown "guardate,
venite a vedere"
I campi di esseri umani coltivati si estendevano sotto di
loro, è li che gli umani nascono, ma erano quasi tutti vuoti, grazie al lavoro
di Morpheus e gli altri.
"...è stato orribile uscire da li" ricordò Jones
appoggiando la testa al vetro.
La città delle macchine era dritta per quella strada, non
avrebbero potuto sbagliare.
Jones spalancò gli occhi, attirando l'attenzione degli
altri due, un gruppo di seppie passò davanti alla loro nave, erano dirette a
Zion.
"avete visto?" disse Brown.
"oh no, sono dirette a Zion, questo vuol dire che tra
poco lo scontro avrà inizio" disse Jones.
"...Era" sussurrò Smith.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro la darsena ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
~ ~
"Era mi raccomando, stammi vicina, non allontanarti
da me"le disse Morpheus dandole un lanciarazzi "se ti succedesse
qualcosa Smith non me lo perdonerebbe mai!" Era arrossì.
Uomini e Unità APU occupavano il centro e i bordi della
grande darsena. Tra poco le seppie sarebbero penetrate all'interno.
Era aveva molta paura, ma quella era stata la sua scelta,
come la scelta che decise di operare Smith, aiutare Zion e portare la pace.
Un soldato avvertì tutti che tra pochi istanti le seppie
sarebbero entrate.
In quel momento una grande trivella perforò il soffitto
della darsena, schiantandosi rumorosamente al suolo, da li uscirono fuori
centinaia di sentinelle, le unità APU cominciarono a far fumare i loro grossi
mitragliatori, la battaglia cominciò.
Morpheus ed Era salirono in superficie, cercavano di
fermare l'attacco delle trivelle perforatrici mettendole fuori uso con i
lanciarazzi, altri oltre a loro attaccavano in questo modo.
Tra un colpo e l'altro dovevano mettersi al sicuro, le
sentinelle si accorgevano di loro molto facilmente, se non sarebbero riusciti a
nascondersi in tempo sarebbero morti.
Mentre loro combattevano, tutti gli altri uomini incapaci
di combattere erano nascosti dentro la caverna di Zion.
Lock urlava ordini ai suoi uomini con molta sicurezza.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro il nabucchadnezzar ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Intanto Smith guidava il Nab verso la città delle
macchine, tra poco avrebbero dovuto affrontare le sue potentissime difese
esterne.
Jones scorse all'orizzonte delle strane luci, che
avanzavano a grande velocità verso di loro.
"attenzione Smith! Sono Bombe!" urlò Brown.
"andate alle torrette, preparatevi ad attaccare e
tenetevi forte!"urlò Smith aumentando la velocità della nave, Jones e
Brown andarono alle torrette pronti a far fuoco.
Le bombe si avvicnarono sempre di più, fino a sfiorare i
bordi della nave, Smith, con violente virate ne schivò molte, mentre i suoi due
assistenti facevano brillare le altre che non riusciva a schivare a colpi di
mitragliatrice.
Ma fecero brillare una bomba troppo vicino alla loro nave,
fortunatamente non causando molti danni, solo un grande spavento
all'equipaggio. Le bombe aumentavano sempre di più, la situazione era fuori
controllo, Smith guidò la nave verso il basso, sperando così di riuscire a
nascondersi di più.
Le bombe mancarono la nave, ma una esplose li vicino,
facendola oscillare, Jones e Brown caddero per terra, mentre un piccolo monitor
si staccò cadendo in testa a Smith, ferendolo e facendogli perdere il contollo
del Nab, che cadde violentemente al suolo.
...silenzio...
polvere, polvere ovunque e un gran silenzio.
solo una voce "Smith, Smith stai bene?" disse
Brown cercando di rimettersi in piedi, ma il fumo lo confondeva
Nessuno rispose.
"Brown..." disse una voce.
"Smith sei tu?" chiese Jones che cercava di
trovarlo.
Smith stava sdraiato per terra in mezzo alle macerie, era
ferito e non riusciva ad alzarsi, Jones e Brown lo trovarono.
"Smith, Smith tutto ok?" chiese Brown che aveva
qualche ferita lieve sulle braccia.
"non tanto..."
"sei ferito alla testa" disse Jones che dei tre
era quello meno ferito. Del sangue scendeva visibilmente sul viso di Smith.
"voi come state?"
"niente di grave, non ti preoccupare" rispose
Jones mentre Brown si strazzava un pezzo della sua manica per cercare di curare
il suo amico.
"dobbiamo sbrigarci, le sentinelle ci troveranno se
non usciamo subito di qui" disse Smith rialzandosi in piedi e asciugandosi
il sangue con la manica di Brown.
"sei sicuro di stare bene?"chiese uno.
"non è una ferita profonda, sta tranquillo"
rispose mentre si dirigeva verso l'uscita della nave.
Il trio abbandonò il Neb per proseguire a piedi in mezzo
all'oscurità, non mancava ormai molto.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro la darsena ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
~ ~
Dentro la darsena la situazione era peggiorata, molti
uomini avevano perso la vita, ma le unità APU erano ancora quasi tutte
operative, quindi la situazione era ancora sotto controllo ma di questo passo
sarebbero durati ancora per molto.
Morpheus ed Era erano tra i pochi soldati ancora
sopravvissuti, erano entrambi stravolti, ma sapevano che avrebbero dovuto
continuare, ogni errore avrebbe permesso alle macchine di distruggere Zion.
Era si sedette per terra, era davvero stanca.
"tutto bene Era?"chiese Morpheus.
"si, sono solo stanca..."disse chiudendo gli
occhi.
Morpheus si guardò intorno per assicurarsi che non
arrivassero sentinelle. Le macchine sembravano non finire più, e sia Era che
Morpheus pensavano se mai sarebbero riusciti a sopravvivere ancora.
"come starà Smith?" disse a bassa voce Era.
"chi lo sa...spero solo che riesca nel suo
intento...la sua impresa è pura pazzia, ma è l'unica soluzione"
L'attenzione di Era venne attratta da delle sentinelle che
trasportavano umani mezzo morti, si dirigevano verso il mondo delle macchine,
quegli uomini sarebbero presto divenuti ancora una volta schiavi.
Era si alzò in piedi, ira scorreva dentro di lei.
Morpheus la guardò "calmati Era, non dobbiamo farci
scoprire"
Era non badò a Morpheus, strinse il lanciarazzi e prese
bene la mira "Maledetti bastardi!!!" e sparò, colpendo in pieno una
di quelle seppie, facendola cadere al suolo con il corpo di quel poveretto.
Le altre seppie si accorsero della loro presenza e si
gettarono su di loro, lasciando cadere a terra i corpi che trasportavano.
"scappiamo!" urlò Morpheus.
Si nascosero sotto delle macerie, ma non si accorsero che
una sentinella era dietro di loro, questa colpì Era a una gamba, ferendola.
Morpheus sparò e la mise fuori uso.
"Era, Era come stai?" chiese gettandosi a
sollevarla.
"non so se potrò continuare a proteggere
Zion..."
"sei stata molto coraggiosa..."
"spero solo che Smith riesca nel suo scopo e tornare
vivo qui da me..."
"questo lo speriamo tutti..."
Morpheus si nascose sotto una piccola grotta piena di
macerie insieme ad Era, che non riusciva a camminare, attendendo per un
miracolo.
Un'altra sentinella però si accorse di loro sotto la
grotta e si mise di fronte a loro "stammi vicina Era" disse Morpheus
stringendola.
La seppia si accorse che erano ancora vivi, e che quindi
potevano essere inseriti dentro la matrice.ue tentacoli avvolsero sia Era che
Morpheus che invano avevano cercato di liberarsi.
"Era, non ti preoccupare, andrà tutto bene!"
urlava Morpheus, ma entrambi sapevano che non era vero.
La seppia si allontanò da Zion insieme ad altre, il mondo
delle macchine era la loro prossima e ultima tappa.
Le altre seppie portavano gli altri esseri umani.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Smith continava il suo lungo viaggio con i suoi due fedeli
compagni, che gli coprivano le spalle. Improvvisamente si fermò.
"che ti prende Smith?" chiese Brown.
"è da un po' che cerco di capire se la direzione è
giusta o no..." ammise.
"in poche parole: ci siamo persi?" intervenì Jones.
"Non ho detto che ci siamo persi, solo che
momentaneamente sono un po' disorientato..."
"Ah si? Bè, questo vuol dire perdersi!" disse
con fare sarcastico Brown.
Smith si sedette per terra a riflettere sul da farsi,
intanto Jones alzò lo sguardo, un gruppo di seppie stava viaggiando sopra di
loro.
"guardate!" urlò.
Smith e Brown alzarono lo sguardo, una di quelle seppie
teneva Era, la riconobbe subito.
"Era!" urlò Smith.
"il mondo delle macchine sarà da quella parte"
disse Brown.
"Era! Eraaa!" cominciò ad urlare Smith
inseguendoli con tutta la forza che gli era ancora rimasta. Brown e Jones
facevano fatica a stargli dietro. Smith temeva fosse morta. Ma fortunatamente
notò che si muoveva ancora.
Se solo avessero osato sfiorarla...Smith stesso non
conoscerebbe le sue reazioni.
Alcune seppie cercarono di attaccare i tre intrusi, con le
loro pistole che lanciavano scariche elettriche le misero fuori uso,
fortunatamente per loro potevano nascondersi la sotto, avrebbero evitato molti
scontri mortali.
Le seppie con i prigionieri entrarono nella città delle
macchine, e posarono i alcapitati, tra cui Morpheus ed Era, in un angolo in
attesa di reinserirli quando avrebbero catturato anche tutti gli altri. Tra gli
uomini catturati solo Era e Morpheus erano coscenti, gli altri erano
evidentemente svenuti.
"dobbiamo trovare un modo di andarcene" disse
sotto voce la ribelle.
"tu conosci una via di fuga?" disse
sarcasticamente Morpheus.
"Smith sarà già arrivato?"
"Non vedo scompigli, evidentemente ancora no..."
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
"Oracolo, come sta Smith?" chiese la piccola
Sati stringendosi all'Oracolo che stava seduta in cucina "sta bene tesoro,
sta bene... ce la sta mettendo tutta"
Seraph entrò in cucina e si fermò davanti all'Oracolo.
"Si, tra poco sarà il momento" lo anticipò lei.
Seraph abbassò lo sguardo verso la bambina e le strinse la
mano, Sati gli sorrise.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
"wow, guardate che roba!" disse Brown osservando
la maestosità di quegli altissimi palazzi scuri e tetri. Eccoli finalmente
nella città delle macchine.
Smith proseguì velocemente lasciando indietro i suoi due
amici, Jones afferrò Brown per la maglietta per trasportarlo via, aveva ancora
con lo sguardo per aria al guardare quei palazzi.
"dove potranno mai averla portata?" urlò Smith
guardandosi in giro.
"calmati, sono sicuro che sarà qui da qualche
parte..." disse Jones.
Brown vide alcune persone ammucchiate poco più avanti di
loro "magari sono li" i tre corsero in quella direzione, c'erano una
decina di persone, ma non c'era Era e neanche Morpheus.
"avete visto una donna?" disse ai presenti che
però sembravano non dar segni di vita.
"Smith?" disse una voce dolce dietro di loro, si
girarono. Era Era insieme a Morpheus.
"Era!" urlò correndo ad abbracciarla, notò che
aveva una gamba ferita, allora capì che Era aveva deciso di
combattere"come diavolo hai fatto a finire qui? Ti avevo detto di metterti
al sicuro stupida!"
Era avrebbe voluto spiegargli il motivo del suo gesto, ma
l'amore è troppo complicato da spiegare, si limitò ad abbandonarsi tra le sue
braccia "che cos'hai fatto alla testa?"
"non ti preoccupare, un piccolo incidente di
percorso"
"ora come farai con le macchine?" chiese
Morpheus.
"tranquillo, è tutto qui dentro" disse
indicandosi la testa "tu ed Era prendete quel gruppo di persone e
mettetele al sicuro, poi anche voi due vi nasconderete con loro, capito
Era?" Era abbassò la testa.
Smith proseguì verso una
collinetta di detriti di seppie poco poiù avanti, Jones e Brown lo
seguirono, lasciando Moepheus ed Era al loro compito.
Una strana sensazione gli attraversò il corpo, Smith
strinse la sua arma mentre percorse uno strano corridoietto corcondato da travi
e tentacoli metallici, il trio si fece più compatto, Smith si fermò alla fine
del corridoio e attese. Qualche seppia passò davanti a loro, ma lui aspettava
ben altro.
"Jones...Brown..." disse Smith olto lentamente
mentre una strana macchina gigante piena di aculei stava salendo verso di loro.
Jones e Brown si strinsero di più a Smith stringendo le loro armi.
"...siete i migliori amici che si possano avere"
Jones e Brown lo guardarono, capirono che da quel momento
avrebbero dovuto cavarsela da soli e aiutare il suo amico. DEtto questo Smith
prese un po' di rincorsa e non appena il capo delle macchine gli fu di fronte
saltò sopra di questa.
Smith notò un buco dove potersi infilare e infliggere
danni mortali alla grossa macchina, non appena fu dentro centinaia d seppie
volarono a cercare di ucciderlo, Jones e Brown erano rimasti giù per evitare
che accadesse. Fermarono tantissime seppie, ma stavano diventando troppe.
Smith, che era all'interno del capo delle macchine,
cominciò a far fuoco con la sua arma e a far danni ai grossi circuiti.
"Questo è per tutto il male e le sofferenze che hai
inflitto a me, gli agenti e tutti quanti gli esseri umani, crepa una volta per
tutte!"
Jones e Brown videro la grossa macchina emettere grossi
bagliori di luce ed elettricità, fumo cominciò ad uscire da essa, Jones e Brown
capirono che Smith stava riuscendo nel suo intento, ma in quel momento di
distrazione furono circondati da troppe seppie, tutto si fece buio.
'Sati, Oracolo, Seraph, non vi dimenticherò mai'
Un grosso boato echeggiò per tutta la città delle
macchine.
...
...
...
...
...
Silenzio e polvere...
...
...
...
...
...
Morpheus ed Era uscirono allo scoperto, uno strano
silenzio regnava sovrano, seguirono la stessa strada che avevano fatto Smith,
Jones e Brown e, dopo aver percorso anche quello strano corridoio, videro una
lunghissima distesa di seppie senza vita.
Si affacciarono alla fine del corridoio e, a molti metri
di profondità da loro, giaceva il mostruoso corpo meccanico senza vita del capo
delle macchine.
Accanto a loro una voce debole chiedeva aiuto sotto un
gruppo di seppie senza vita.
Morpheus le spostò e sotto di esse si presentarono Jones e
Brown, ancora vivi.
"che diavolo è successo?" chiese Morpheus.
"Smith ce l'ha fatta!!!" urlò Brown felice più
che mai.
"cosa?" dissero all'unisono Era e Morpheus.
"Smith ha distrutto il capo delle macchine, Matrix
non esiste più, tutte le macchine non esistono più, è tutto finito
ormai!!" urlò Jones.
"davvero?" chiese Morpheus.
"Guardati un po' intorno..." disse Era ridendo.
Ovunque si metteva lo sguardo c'erano solo corpi metallici distesi senza alcuna
vita.
Smith ce l'aveva davvero fatta, questa è stata la sua
vendetta, la vendetta di tutti, ma...
"...ma Smith dov'è?" chiese Era.
"...be, era dentro il capo delle macchine, è così che
è riuscito a fermarlo..." disse Brown.
Tutto il gruppo si rese subito conto che Smith poteva
essere rimasto coinvolto nella caduta della grossa macchina poichè ne era
all'interno. Tutti scesero giù a cercarlo, c'era ancora un sacco di polvere per
aria e si vedeva a fatica.
"Smith!" cominciarono a urlare.
Brown entrò dentro la macchina, magari era ancora
all'interno "...venite...l'ho trovato..." disse.
Jones lo aiutò a tirarlo fuori, aveva acora in mano la sua
arma, ma i suoi occhi erano chiusi.
"Smith!" lo chiamò Brown sperando di svegliarlo,
ma sembrava tutto fiato sprecato...
Jones lo chiamò insistentemente ma non rispose ancora.
Morpheus strinse Era a se perchè nei suoi occhi si stavano formando lacrime
"no..." disse mentre queste le attraversarono il viso "...non
finirà così..."
Brown e Jones si voltarono verso di lei, ma le loro
espressioni non davano molte speranze. Era si allontanò da Morpheus e si
avvicinò a Smith, Jones e Brown si allontanarono.
Si chinò a lui e lo abbracciò "...tu non mi lascerai
ora..." gli sussurrò all'orecchio singhiozzando "...non puoi..."
Brown e Jones guardarono altrove, potevano capire il suo
dolore. "..io...io non ti lascerò mai...Era..." tossì debolmente
Smith attirando l'attenzione di tutti i presenti.
Era lo guardò sorpresa, Smith riaprì gli occhi, mostrando
quell'immenso blu di cui lei sentiva già la mancanza. Morpheus, Jones e Brown
rimasero paralizzati dallo stupore.
Era lo strinse forte "...temevo di averti perso"
"ora è tutto finito...l'impero delle macchine non
esiste più, ce l'ho fatta finalmente!"
Jones e Brown gli andarono addosso pieni di felicità
abbracciandolo, mentre Morpheus lo guardò sorridente a qualche metro di
distanza "tu hai nove vite ragazzo mio..."
Smith si rialzò in piedi e si voltò verso di lui, Morpheus
era così felice che fosse riuscito nella sua impresa "dove Neo ha fallito,
tu hai avuto successo..."
"ovvio, lui è qui dentro di me" disse toccandosi
il petto "da quando mi uccise per la prima volta in quel corridoio"
uno strano raggio di luce li illuminò, Smith alzò lo
sguardo "guardate!"
Tutti alzarono lo sguardo, i nuvoloni neri si dissolsero
fino a scomparire, lasciando spazio a un cielo stellato con una grandissima e
bellissima luna piena.
"...stupenda... è come l'ho sempre sognata..."
sussurrò Era. Smith la guardò prfondamente e infine la baciò.
Sati, l'Oracolo e Seraph si erano sacrificati affinchè la
felicità potesse raggiungere finalmente i cuori di tutti gli uomini. Smith non
avrebbe mai dimenticato i loro insegnamenti.
Presto sarebbero tornati a Zion, a dare una spiegazione a
quanto è accaduto, probabilmente in quell'istante stavano esultando anche loro,
il cielo visibile era il simbolo che finalmente avevano vinto.
Smith, ex-agente, timido essere umano, riuscì a finire il
cammino che Neo, l'Eletto, lasciò a metà. Era destino, dove Neo aveva
cominciato, Smith avrebbe concluso, perchè il suo spirito era in lui.
From Delusion lead me to Truth.
From
Darkness lead me to Light.
From Death lead me to Immortality...
FINEEEEEEEEEE
by Nutty Isa!!!!
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Finalmente ce l'ho fattaaaaa! Ho finito ste nove storie!!!
Ci lavoro sopra da giugno, direi parecchio! Bene, ora dovrebbe esserci spazio
per i mitici ringraziamenti, vero? mmm...dunque dunque, ah si! pertendo per
ordine esatto: grazie mille alla Bea, la mia migliore amica, che mi ha aiutato
con quest'ultima storia che è quella che mi ha impegnato più tempo, grazie per
avermele lette, valutate e anche per il tuo sostegno morale! ti voglio troppo
beneee! Poi grazie alla Anna (o Annichan!) per averle lette e per avermi
sostenuto sino all'ultimo grazie davvero! E infine grazie mille a tutti gli
altri che me le hanno lette (compreso tu Andrea, non te lo meriti neanche un
posto nei miei ringraziamenti!) e anche a chi me le pubblicherà, GRAZIEEEE!