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Autore: Agente Isa88    13/10/2004    4 recensioni
Questa storia è il continuo di matrix revolution dove il protagonista è smith... questa è la mia prima ff leggete e commentate.
Genere: Malinconico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT'S TIME TO REACT

IT'S TIME TO REACT!

 

"Smith! Smith aspettami!" urlò il giovane Brown.

 

Smith si voltò con espressione annoiata "che c'è Brown?"

 

"come va? Che fai? Dove stai andando?" chiese afferrandolo allegramente a un braccio.

 

"sto andando da Morpheus..." disse lui.

 

"come mai?" chiese il giovane, ma furono interrotti dall'arrivo di Jones.

 

"dove state andando?"

 

"stiamo andando da Morpheus" rispose Brown.

 

Da quando Smith li liberò Brown e Jones non facevano altro che stargli alle costole, loro non si erano ancora abituati a essere umani, credevano Smith ancora il loro capo, loro attendevano ordini, ma lui non gliene avrebbe più dati.

 

Smith faceva un po' la parte del fratello maggiore e i suoi compagni del Nabucchadnezzar spesso e volentieri li prendevano in giro. Ma Smith era felice che loro stessero li con lui.

 

Jones e Brown erano talmente tanto grati a Smith che si sarebbero buttati nel fuoco pur di salvarlo o poterlo aiutare.

 

Smith doveva parlare a Morpheus di un argomento importante, aveva trovato un modo per distruggere le macchine, ma gli serviva l'aiuto di tutti i suoi amici per riuscirci, compresi Jones e Brown.

 

Qualcuno bussò alla porta di Morpheus, Smith si presentò davanti a lui (accompagnato da Jones e Brown ovviamente) "prego accomodatevi" disse ospitale passati alcuni minuti Smith venne al dunque "Morpheus, voglio distruggere le macchine una volta per tutte!" disse alzandosi dalla sedia.

 

"Smith,   questo lo vogliamo tutti" disse pacato Morpheus.

 

"si ma io penso di poterci riuscire!" sorrise sicuro.

 

Morpheus lo lasciò parlare perchè sentiva la convinzione nella sua voce "parla..."

 

"non so se me lo permetterai, innanzitutto devi liberare i pochi uomini rimasti in Matrix... dopo di che voglio andare nel mondo delle macchine e finirle una volta per tutte, così Matrix e le macchine non esisteranno più!"

 

Morpheus lo fissò in silenzio e pochi secondi dopo si mise a ridere. Smith non capiva la ragione di tanto divertimento.

 

"Smith, ammiro il tuo coraggio, credimi! Ma credo che tu ti stia dimenticando una cosa..."

 

"che cosa?"

 

"sei solo umano!"

 

Smith capì che Morpheus non credeva in lui e nelle sue capacità "è solo perchè non sono come Neo, vero? E' solo perchè non sono un eletto, non è così?"

 

"non è questione di eletti o no, è troppo complicato il tuo piano, credi sia uno scherzo arrivare sino al mondo delle macchine indenne?"

 

"se ci è riuscito Neo ci posso riuscire anche io!" disse irritato.

 

"non ci sarà mai nessun'altro come lui..." disse abbassando lo sguardo.

 

"Neo invece ha fallito..." riprese Smith.

 

Morpheus alzò lo sguardo e lo fisso.

 

"...se no ora le macchine non esisterebbero più, se no io stesso non dovrei essere qui se lui aveva portato a compimento il suo scopo"

 

Morpheus continuò a guardarlo per poi riabbassare lo sguardo.

 

"Morpheus... io devo tentare! Lo so di non essere un eletto o roba simile, sono solo un ex-agente...ma io voglio provarci, è la mia vendetta, la nostra vedetta!"

 

Morpheus osservava Smith in silenzio pregarlo di lasciarlo provare. Quella scena gli ricordò la stessa in cui anche Neo cercava di convincerlo ad andare nella città delle macchine.

 

"Smith" lo interruppe "non ce la potrai fare da solo"

 

Smith si zittì, ormai rassegnato.

 

"non è vero, se Smith vuole andare nel mondo delle macchine io andrò con lui!" disse Brown.

 

"anche io" intervenne Jones.

 

Smith si voltò e li guardò "...grazie mille"

 

Morpheus pensò un momento. Provò a fidarsi, è quello che gli ha sempre consigliato l'Oracolo "ok...dimmi i particolari del piano"

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

"Oracolo, casa la turba?" chiese Seraph.

 

"niente, non ti preoccupare... ma Smith ha deciso di giocare il tutto per tutto" disse accendendosi una sigaretta.

 

"si è deciso ad agire?"

 

"puo' darsi, ha bisogno solo di più sicurezza, e presto verrà da me a cercarla"

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Una stanza totalmente bianca ricoperta da schermi che mostravano varie parti del programma Matrix. Una poltrona al centro di questa stanza. Il Merovingio si presentò davanti all'architetto con arroganza.

 

"Ehi vecchio, cosa sta succedendo qui? Niente va dome dovrebbe!" disse infuriato.

 

"Merovingio, cosa ci fai qui?" chiese con la sua solita tranquillità l'Architetto.

 

"Sei tu che gestisci tutto questo programma, dimmi come mai non c'è più gente, a parte i progammi, gli umani dove sono finiti?"

 

"finita la guerra facemmo un patto con loro, chiunque sarebbe voluto uscire dalla matrice avrebbe potuto" rispose sempre pacato.

 

"ma come fai a stare così tranquillo? Tu lo sai più di me che dipendiamo dalla loro energia! Se non ci sono più umani come sopravviveremo? Eh? Rispondimi!" era spaventato.

 

"...quanto panico inutile" disse con un ghigno maligno.

 

Il Merovingio lo fisso.

 

"sta notte le macchine ataccheranno Zion e si riprenderanno tutti gli umani"

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Morpheus ascoltò il piano di Smith ma c'erano alcune cose da tenere in considerazione "Smith, se cancelli Matrix... l'Oracolo, Seraph, persino la piccola Sati... verranno cancellati"

 

Smith strinse i pugni, guardò per terra e strinse i denti, quasi trattenendo tutta la sua ira e tristezza "...lo so"

 

Smith non avrebbe mai voluto che ciò accadesse, ma era ormai necessario, l'unica speranza... Ora Smith voleva andare a parlargli, almeno un'ultima volta...

 

Chiese ad Era di accompagnarlo, non gli aveva ancora parlato del suo piano, non voleva ne restasse coinvolta...

 

I due arrivarono alla porta dell'Oracolo, Seraph aprì la porta, consapevole che era Smith, Smith si accorse che Seraph era turbato, lui sapeva, l'Oracolo sapeva ed evidentemente anche Stì. Smith strinse i pugni, le mani cominciarono a tremare, era agitato, la tensione era alta.

 

Era si accorse di ciò e prima che potesse entrare in cucina gli strinse le mani "non essere agitato" gli disse dolcemente. Smith entrò, l'Oracolo era seduta e lo guardò entrare, nen c'erano i soliti biscotti sul tavolo, quella volta no...

 

Smith si tolse gli occhiali, mostrando tristissimi occhi blu. L'Oracolo sapeva, e lui non sapeva da dove cominciare, le mani ripresero a tremare, avrebbe voluto parlargli ma non trovava le parole adatte.

 

L'Oracolo avvertì i suoi sentimenti, Smith chiuse gli occhi e abbassò la testa, lei si alzò e si mise di fronte a lui, Smith riaprì gli occhi e lei lo abbracciò.

 

Smith rimase immabile, ma l'Oracolo sapeva bene cosa potesse provare in quel momento "tranquillo, è la scelta giusta, non stai sbagliando..."gli disse dolcemente"dovrai andare nella città delle macchine ma sarà molto dura e tu questo lo sai già" Era sentì le sue parole.

 

"non volevo...non volevo che tutto ciò accadesse...non è giusto..." disse trattenendo tutta la sua disperazione.

 

Seraph entrò in cucina, Sati era in braccio a lui, Smith si voltò e vide che lei era sorridente. Scese dalle braccia dell'angelo e si avvicinò a Smith. Lui la guardò ma ancora non riuscì a dire nulla.

 

Sati sorrise amichevolmente e Smith cadde sulle ginocchia e la strinse a se, cominciando a piangere. Lui non avrebbe mai permesso che qualcuno la toccasse, Sati era stata la sua unica amica, ma anche l'Oracolo e Seraph lo erano stati. Non avrebbe mai voluto che finisse così.

 

Era si affacciò dalla cucina e vide Smith in ginocchio abbracciato a sati con lacrime che scendevano lungo il suo viso. Era non capiva, lei non aveva neanche mai visto Smith piangere, gli fece tenerezza.

 

Ora a Smith non rimaneva che andare nel mondo delle macchine a compiere la sua vendetta, verso le macchine che l'hanno fatto così tanto soffrire. Smith uscì dalla cucina sfiorando la spalla di Era, fredd come non mai rinforcò i suoi occhiali, Era lo seguì. Smith era gonfio di odio e ira.

 

"cosa sta succedendo?" chiese Era gentilmente.

 

Smith fece finta di nulla.

 

"parlami..." disse ancora.

 

Smith si voltò, la guardò e, privo di emozioni, come se fosse tornato programma, si rivolse a lei con arroganza "stanne assolutamente fuori!"

 

Era si fermò e Smith proseguì. Perchè si stava comportando così?

 

"che c'è Smith?" chiese sempre con voce dolce, lui si fermò, quasi lo irritò questa sua calma e pazienza.

 

"non farmi queste domande, lasciami stare!" le urlò.

 

Era lo guardò soltanto, quello non era lui, era freddo, privo di emozioni, non umano "torna in te Smith..."

 

Smith fu preso da uno scatto d'ira "basta! Non dirmi cosa diavolo devo fare! Non capisci proprio nulla! Ti ho detto di starne fuori maledizione!"

 

"Smith..." sospirò Era lentamente, avvicinandosi a lui.

 

"stammi lontana!" disse indietreggiando "non avvicinarti a me, non voglio più saperne nulla di umani macchine e tutta questa faccenda!"

 

Aveva troppa confusione in testa, troppa ira e tristezza tenuta dentro senza mai parlarne a nessuno, non capiva che Era era li per lui, per aiutarlo. Lei si avvicinò ancora un po'.

 

"ti ho detto di starmi lontana, non avvicinarti di un'altr..." Era lo baciò.

 

Smith allora si vergognò di se stesso, non trovò nemmeno le parole per scusarsi, mai avrebbe pensato che le avrebbe parlato in quel modo. Niente stava ormai andando nel verso giusto...

 

Era lo abbracciò e lo strinse a se "lo so che devi andare nel mondo delle macchine...lo so che hai paura, lo so che non sai se tornerai vivo..." disse dolcemente "posso sentire tutta la confusione che ti affligge ma io sono qui...non ti lascerò, io verrò con te"

 

Smith l'abbracciò, non riuscendo a esprimere tutto ciò che avrebbe voluto dirgli in quel momento, lei era tutto ciò di cui aveva sempre avuto bisogno, lei era la sua donna e lui l'amava.

 

"le macchine sta notte attaccheranno Zion...se la città non si preparerà sarà la fine" disse Smith.

 

 ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Tornando nel mondo reale, Morpheus li stava aspettando, voleva sapere cosa gli aveva detto l'Oracolo. Smith lo avvertì di preparate tutta Zion a una durissima battaglia.

 

Stando alle parole di Smith a Morpheus sembrava l'inizio della fine, era passato solo qualche anno dalla dura battaglia, quella in cui c'era anche Neo... e ora erano ancora li, ad affrontare una battaglia che sarebbe stata ancora più dura della precedente.

 

Il gruppo si diresse al consiglio di Zion, non doveva esserci assolutamente panico, ma il tempo era poco, troppo poco...

 

"davvero le macchine ci attaccheranno di nuovo?" chiese un membro del consiglio.

 

"si..." rispose Morpheus.

 

"E l'Oracolo? Non ha predetto nulla?" chiese un'altro.

 

"si, consigliere. E' stata proprio lei a rivelarmelo, le macchine vogliono riprendersi tutte le macchine, e probabile che stiano già scavando, sta notte saranno a Zion..." disse Smith.

 

"allora non c'è tempo da perdere...Morpheus, avverti Lock di prendere il comando delle armate e cercare più volontari possibili, saremo pronti a riceverli!"

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Lock prese ancora una volta il comando. Ma ancora non era convinto della notizia dell'attacco delle macchine.

 

"Morpheus! Spero che ciò che dici non sia falso!" disse irritato.

 

"L'Oracolo non dice falsità..." rispose pacato.

 

"tsk! Lo sai che non credo in queste cose o rivelazioni da parte di oracoli..."

 

"Allora credi in Smith, lui andrà nel mondo delle macchine..."

 

"Cosa?! Il mondo delle macchine?! Ma sei impazzito?" urlò.

 

"partirà tra poco"

 

"Se hai voglia di prendermi in giro ti avviso, non è un buon momento! Non siamo affatto nella posizione di permetterci sprechi di astronavi! E neanche nella posizione di permetterci eroici suicidi! Ci possono servire sia uomini che navi! Non te lo permetterò!"sbraitò infuriato.

 

"userà il Nabucchadnezzar...non si discute su quanto riguarda la sorte della mia nave e del mio equipaggio" continuò con calma.

 

"ah si? vedremo, se sopravviveremo, ti aspetta solo la galera stanne certo!" Lock, rabbioso più che mai, gli voltò le spalle e se ne andò. Morpheus continuò a seguirlo con lo sguardo sorridendo.

 

Smith intanto stava sistemando il necessario dentro la nave, Era si avvicinò. Smith si voltò e pensò a ciò che avrebbe voluto dirgli.

 

"Era, ascolta, io..."

 

Era lo guardò.

 

"credo sia meglio che tu rimanga qui..."

 

"Smith, non ti lascerò andare da solo, hai bisogno di più aiuto e sostegno possibile, non posso lasciarti..." disse confusa.

 

"con me ci sono già Jones e Brown..."

 

Era rimase in silenzio per qualche secondo "...non voglio perderti..."

 

Smith l'abbracciò "neanche io, e per questo che non voglio che vieni, nasconditi con gli altri umani...resta qui al sicuro" disse con la sua solita voce calma.

 

Jones e Brown erano pronti a partire, Smith lasciò scendere Era dalla nave "io ti aspetto..." gli disse e Smith le sorrise.

 

Morpheus salutò Smith da lontano, sperava con tutto il cuore che ce l'avrebbe fatta.

 

Jones e Brown si misero alle torrette, Smith ai comandi "si parte..." disse accendendo i motori.

 

La nave si mise in moto e uscì dal varco 3, Morpheus mise una mano sopra la spalla di Era "la città delle macchine è un luogo sperduto e spietato, uasi un suicidio, ma non preoccuparti, ha la pelle dura!" Era incrociò le braccia, pensando.

 

"Quanti volontari avete?" chiese.

 

"quasi mille, ma da quanto ha predetto l'Oracolo, le macchine saranno almeno 40 volte più di noi, sarà molto, molto dura, senza contare che avremo a disposizione solo venti unità APU" disse un po' preoccupato.

 

"allora mi unirò anche io... avete bisogno di più aiuto possibile"

 

"Che dici Era, tu devi nasconderti con tutti gli altri, rimanere al sicuro, non rischiare la tua vita inutilmente"

 

"non la rischierò inutilmente, io darò una mano, con tutta la forza che ho in corpo farò la mia parte"

 

"Era, ragiona, mettiti al sicuro"

 

"no...no, perchè Smith sta rischiando la sua vita per far cessare una volta per tutte questa dannata guerra, non voglio star qui a far nulla , vi aiuterò"

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro il nabucchadnezzar  ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Smith guidava la nave attraverso quelle buie e tristi tubature, Jones e Brown erano alle sue spalle, un silenzio di tomba regnava in quel luogo. C'era molta tensione nell'aria.

 

Smith stava solo un po' pensando, si ricordò delle parole di Morpheus che gli disse tempo fa "Neo è stato l'unico a riuscire ad arrivare nel mondo delle macchine, è riuscito non so come, a far tornare la pace, ma non è mai tornato indietro..."

 

Se non ce la fece l'Eletto, quante possibilità avrebbe potuto avere lui, umano qualunque? Smith tornò in se.

 

"com'è il mondo delle macchine?" chiese Brown.

 

"non lo so, non ci sono mai stato..." rispose Smith.

 

"e da li che ci creano, giusto?"

 

Smith tacque.

 

In quell'istante una leggera luce si intravise alla fine di quei tubicoli, erano usciti fuori, il cielo oscurato da grossi nuvoloni neri era ben visibile, si ricordò che furono gli umani ad oscurarlo, credendo di riuscire  fermare le macchine.

 

Qualcosa attirò l'attenzione di Brown "guardate, venite a vedere"

 

I campi di esseri umani coltivati si estendevano sotto di loro, è li che gli umani nascono, ma erano quasi tutti vuoti, grazie al lavoro di Morpheus e gli altri.

 

"...è stato orribile uscire da li" ricordò Jones appoggiando la testa al vetro.

 

La città delle macchine era dritta per quella strada, non avrebbero potuto sbagliare.

 

Jones spalancò gli occhi, attirando l'attenzione degli altri due, un gruppo di seppie passò davanti alla loro nave, erano dirette a Zion.

 

"avete visto?" disse Brown.

 

"oh no, sono dirette a Zion, questo vuol dire che tra poco lo scontro avrà inizio" disse Jones.

 

"...Era" sussurrò Smith.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro la darsena ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

"Era mi raccomando, stammi vicina, non allontanarti da me"le disse Morpheus dandole un lanciarazzi "se ti succedesse qualcosa Smith non me lo perdonerebbe mai!" Era arrossì.

 

Uomini e Unità APU occupavano il centro e i bordi della grande darsena. Tra poco le seppie sarebbero penetrate all'interno.

 

Era aveva molta paura, ma quella era stata la sua scelta, come la scelta che decise di operare Smith, aiutare Zion e portare la pace.

 

Un soldato avvertì tutti che tra pochi istanti le seppie sarebbero entrate.

 

In quel momento una grande trivella perforò il soffitto della darsena, schiantandosi rumorosamente al suolo, da li uscirono fuori centinaia di sentinelle, le unità APU cominciarono a far fumare i loro grossi mitragliatori, la battaglia cominciò.

 

Morpheus ed Era salirono in superficie, cercavano di fermare l'attacco delle trivelle perforatrici mettendole fuori uso con i lanciarazzi, altri oltre a loro attaccavano in questo modo.

 

Tra un colpo e l'altro dovevano mettersi al sicuro, le sentinelle si accorgevano di loro molto facilmente, se non sarebbero riusciti a nascondersi in tempo sarebbero morti.

 

Mentre loro combattevano, tutti gli altri uomini incapaci di combattere erano nascosti dentro la caverna di Zion.

 

Lock urlava ordini ai suoi uomini con molta sicurezza.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro il nabucchadnezzar  ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Intanto Smith guidava il Nab verso la città delle macchine, tra poco avrebbero dovuto affrontare le sue potentissime difese esterne.

 

Jones scorse all'orizzonte delle strane luci, che avanzavano a grande velocità verso di loro.

 

"attenzione Smith! Sono Bombe!" urlò Brown.

 

"andate alle torrette, preparatevi ad attaccare e tenetevi forte!"urlò Smith aumentando la velocità della nave, Jones e Brown andarono alle torrette pronti a far fuoco.

 

Le bombe si avvicnarono sempre di più, fino a sfiorare i bordi della nave, Smith, con violente virate ne schivò molte, mentre i suoi due assistenti facevano brillare le altre che non riusciva a schivare a colpi di mitragliatrice.

 

Ma fecero brillare una bomba troppo vicino alla loro nave, fortunatamente non causando molti danni, solo un grande spavento all'equipaggio. Le bombe aumentavano sempre di più, la situazione era fuori controllo, Smith guidò la nave verso il basso, sperando così di riuscire a nascondersi di più.

 

Le bombe mancarono la nave, ma una esplose li vicino, facendola oscillare, Jones e Brown caddero per terra, mentre un piccolo monitor si staccò cadendo in testa a Smith, ferendolo e facendogli perdere il contollo del Nab, che cadde violentemente al suolo.

 

...silenzio...

 

polvere, polvere ovunque e un gran silenzio.

 

solo una voce "Smith, Smith stai bene?" disse Brown cercando di rimettersi in piedi, ma il fumo lo confondeva

 

Nessuno rispose.

 

"Brown..." disse una voce.

 

"Smith sei tu?" chiese Jones che cercava di trovarlo.

 

Smith stava sdraiato per terra in mezzo alle macerie, era ferito e non riusciva ad alzarsi, Jones e Brown lo trovarono.

 

"Smith, Smith tutto ok?" chiese Brown che aveva qualche ferita lieve sulle braccia.

 

"non tanto..."

 

"sei ferito alla testa" disse Jones che dei tre era quello meno ferito. Del sangue scendeva visibilmente sul viso di Smith.

 

"voi come state?"

 

"niente di grave, non ti preoccupare" rispose Jones mentre Brown si strazzava un pezzo della sua manica per cercare di curare il suo amico.

 

"dobbiamo sbrigarci, le sentinelle ci troveranno se non usciamo subito di qui" disse Smith rialzandosi in piedi e asciugandosi il sangue con la manica di Brown.

 

"sei sicuro di stare bene?"chiese uno.

 

"non è una ferita profonda, sta tranquillo" rispose mentre si dirigeva verso l'uscita della nave.

 

Il trio abbandonò il Neb per proseguire a piedi in mezzo all'oscurità, non mancava ormai molto.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ dentro la darsena ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Dentro la darsena la situazione era peggiorata, molti uomini avevano perso la vita, ma le unità APU erano ancora quasi tutte operative, quindi la situazione era ancora sotto controllo ma di questo passo sarebbero durati ancora per molto.

 

Morpheus ed Era erano tra i pochi soldati ancora sopravvissuti, erano entrambi stravolti, ma sapevano che avrebbero dovuto continuare, ogni errore avrebbe permesso alle macchine di distruggere Zion.

 

Era si sedette per terra, era davvero stanca.

 

"tutto bene Era?"chiese Morpheus.

 

"si, sono solo stanca..."disse chiudendo gli occhi.

 

Morpheus si guardò intorno per assicurarsi che non arrivassero sentinelle. Le macchine sembravano non finire più, e sia Era che Morpheus pensavano se mai sarebbero riusciti a sopravvivere ancora.

 

"come starà Smith?" disse a bassa voce Era.

 

"chi lo sa...spero solo che riesca nel suo intento...la sua impresa è pura pazzia, ma è l'unica soluzione"

 

L'attenzione di Era venne attratta da delle sentinelle che trasportavano umani mezzo morti, si dirigevano verso il mondo delle macchine, quegli uomini sarebbero presto divenuti ancora una volta schiavi.

 

Era si alzò in piedi, ira scorreva dentro di lei.

 

Morpheus la guardò "calmati Era, non dobbiamo farci scoprire"

 

Era non badò a Morpheus, strinse il lanciarazzi e prese bene la mira "Maledetti bastardi!!!" e sparò, colpendo in pieno una di quelle seppie, facendola cadere al suolo con il corpo di quel poveretto.

 

Le altre seppie si accorsero della loro presenza e si gettarono su di loro, lasciando cadere a terra i corpi che trasportavano.

 

"scappiamo!" urlò Morpheus.

 

Si nascosero sotto delle macerie, ma non si accorsero che una sentinella era dietro di loro, questa colpì Era a una gamba, ferendola. Morpheus sparò e la mise fuori uso.

 

"Era, Era come stai?" chiese gettandosi a sollevarla.

 

"non so se potrò continuare a proteggere Zion..."

 

"sei stata molto coraggiosa..."

 

"spero solo che Smith riesca nel suo scopo e tornare vivo qui da me..."

 

"questo lo speriamo tutti..."

 

Morpheus si nascose sotto una piccola grotta piena di macerie insieme ad Era, che non riusciva a camminare, attendendo per un miracolo.

 

Un'altra sentinella però si accorse di loro sotto la grotta e si mise di fronte a loro "stammi vicina Era" disse Morpheus stringendola.

 

La seppia si accorse che erano ancora vivi, e che quindi potevano essere inseriti dentro la matrice.ue tentacoli avvolsero sia Era che Morpheus che invano avevano cercato di liberarsi.

 

"Era, non ti preoccupare, andrà tutto bene!" urlava Morpheus, ma entrambi sapevano che non era vero.

 

La seppia si allontanò da Zion insieme ad altre, il mondo delle macchine era la loro prossima e ultima tappa.

 

Le altre seppie portavano gli altri esseri umani.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

Smith continava il suo lungo viaggio con i suoi due fedeli compagni, che gli coprivano le spalle. Improvvisamente si fermò.

 

"che ti prende Smith?" chiese Brown.

 

"è da un po' che cerco di capire se la direzione è giusta o no..." ammise.

 

"in poche parole: ci siamo persi?" intervenì Jones.

 

"Non ho detto che ci siamo persi, solo che momentaneamente sono un po' disorientato..."

 

"Ah si? Bè, questo vuol dire perdersi!" disse con fare sarcastico Brown.

 

Smith si sedette per terra a riflettere sul da farsi, intanto Jones alzò lo sguardo, un gruppo di seppie stava viaggiando sopra di loro.

 

"guardate!" urlò.

 

Smith e Brown alzarono lo sguardo, una di quelle seppie teneva Era, la riconobbe subito.

 

"Era!" urlò Smith.

 

"il mondo delle macchine sarà da quella parte" disse Brown.

 

"Era! Eraaa!" cominciò ad urlare Smith inseguendoli con tutta la forza che gli era ancora rimasta. Brown e Jones facevano fatica a stargli dietro. Smith temeva fosse morta. Ma fortunatamente notò che si muoveva ancora.

 

Se solo avessero osato sfiorarla...Smith stesso non conoscerebbe le sue reazioni.

 

Alcune seppie cercarono di attaccare i tre intrusi, con le loro pistole che lanciavano scariche elettriche le misero fuori uso, fortunatamente per loro potevano nascondersi la sotto, avrebbero evitato molti scontri mortali.

 

Le seppie con i prigionieri entrarono nella città delle macchine, e posarono i alcapitati, tra cui Morpheus ed Era, in un angolo in attesa di reinserirli quando avrebbero catturato anche tutti gli altri. Tra gli uomini catturati solo Era e Morpheus erano coscenti, gli altri erano evidentemente svenuti.

 

"dobbiamo trovare un modo di andarcene" disse sotto voce la ribelle.

 

"tu conosci una via di fuga?" disse sarcasticamente Morpheus.

 

"Smith sarà già arrivato?"

 

"Non vedo scompigli, evidentemente ancora no..."

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

"Oracolo, come sta Smith?" chiese la piccola Sati stringendosi all'Oracolo che stava seduta in cucina "sta bene tesoro, sta bene... ce la sta mettendo tutta"

 

Seraph entrò in cucina e si fermò davanti all'Oracolo.

 

"Si, tra poco sarà il momento" lo anticipò lei.

 

Seraph abbassò lo sguardo verso la bambina e le strinse la mano, Sati gli sorrise.

 

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

 

"wow, guardate che roba!" disse Brown osservando la maestosità di quegli altissimi palazzi scuri e tetri. Eccoli finalmente nella città delle macchine.

 

Smith proseguì velocemente lasciando indietro i suoi due amici, Jones afferrò Brown per la maglietta per trasportarlo via, aveva ancora con lo sguardo per aria al guardare quei palazzi.

 

"dove potranno mai averla portata?" urlò Smith guardandosi in giro.

 

"calmati, sono sicuro che sarà qui da qualche parte..." disse Jones.

 

Brown vide alcune persone ammucchiate poco più avanti di loro "magari sono li" i tre corsero in quella direzione, c'erano una decina di persone, ma non c'era Era e neanche Morpheus.

 

"avete visto una donna?" disse ai presenti che però sembravano non dar segni di vita.

 

"Smith?" disse una voce dolce dietro di loro, si girarono. Era Era insieme a Morpheus.

 

"Era!" urlò correndo ad abbracciarla, notò che aveva una gamba ferita, allora capì che Era aveva deciso di combattere"come diavolo hai fatto a finire qui? Ti avevo detto di metterti al sicuro stupida!"

 

Era avrebbe voluto spiegargli il motivo del suo gesto, ma l'amore è troppo complicato da spiegare, si limitò ad abbandonarsi tra le sue braccia "che cos'hai fatto alla testa?"

 

"non ti preoccupare, un piccolo incidente di percorso"

 

"ora come farai con le macchine?" chiese Morpheus.

 

"tranquillo, è tutto qui dentro" disse indicandosi la testa "tu ed Era prendete quel gruppo di persone e mettetele al sicuro, poi anche voi due vi nasconderete con loro, capito Era?" Era abbassò la testa.

 

Smith proseguì verso una  collinetta di detriti di seppie poco poiù avanti, Jones e Brown lo seguirono, lasciando Moepheus ed Era al loro compito.

 

Una strana sensazione gli attraversò il corpo, Smith strinse la sua arma mentre percorse uno strano corridoietto corcondato da travi e tentacoli metallici, il trio si fece più compatto, Smith si fermò alla fine del corridoio e attese. Qualche seppia passò davanti a loro, ma lui aspettava ben altro.

 

"Jones...Brown..." disse Smith olto lentamente mentre una strana macchina gigante piena di aculei stava salendo verso di loro. Jones e Brown si strinsero di più a Smith stringendo le loro armi.

 

"...siete i migliori amici che si possano avere"

 

Jones e Brown lo guardarono, capirono che da quel momento avrebbero dovuto cavarsela da soli e aiutare il suo amico. DEtto questo Smith prese un po' di rincorsa e non appena il capo delle macchine gli fu di fronte saltò sopra di questa.

 

Smith notò un buco dove potersi infilare e infliggere danni mortali alla grossa macchina, non appena fu dentro centinaia d seppie volarono a cercare di ucciderlo, Jones e Brown erano rimasti giù per evitare che accadesse. Fermarono tantissime seppie, ma stavano diventando troppe.

 

Smith, che era all'interno del capo delle macchine, cominciò a far fuoco con la sua arma e a far danni ai grossi circuiti.

 

"Questo è per tutto il male e le sofferenze che hai inflitto a me, gli agenti e tutti quanti gli esseri umani, crepa una volta per tutte!"

 

Jones e Brown videro la grossa macchina emettere grossi bagliori di luce ed elettricità, fumo cominciò ad uscire da essa, Jones e Brown capirono che Smith stava riuscendo nel suo intento, ma in quel momento di distrazione furono circondati da troppe seppie, tutto si fece buio.

 

'Sati, Oracolo, Seraph, non vi dimenticherò mai'

 

Un grosso boato echeggiò per tutta la città delle macchine.

 

...

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Silenzio e polvere...

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Morpheus ed Era uscirono allo scoperto, uno strano silenzio regnava sovrano, seguirono la stessa strada che avevano fatto Smith, Jones e Brown e, dopo aver percorso anche quello strano corridoio, videro una lunghissima distesa di seppie senza vita.

 

Si affacciarono alla fine del corridoio e, a molti metri di profondità da loro, giaceva il mostruoso corpo meccanico senza vita del capo delle macchine.

 

Accanto a loro una voce debole chiedeva aiuto sotto un gruppo di seppie senza vita.

 

Morpheus le spostò e sotto di esse si presentarono Jones e Brown, ancora vivi.

 

"che diavolo è successo?" chiese Morpheus.

 

"Smith ce l'ha fatta!!!" urlò Brown felice più che mai.

 

"cosa?" dissero all'unisono Era e Morpheus.

 

"Smith ha distrutto il capo delle macchine, Matrix non esiste più, tutte le macchine non esistono più, è tutto finito ormai!!" urlò Jones.

 

"davvero?" chiese Morpheus.

 

"Guardati un po' intorno..." disse Era ridendo. Ovunque si metteva lo sguardo c'erano solo corpi metallici distesi senza alcuna vita.

 

Smith ce l'aveva davvero fatta, questa è stata la sua vendetta, la vendetta di tutti, ma...

 

"...ma Smith dov'è?" chiese Era.

 

"...be, era dentro il capo delle macchine, è così che è riuscito a fermarlo..." disse Brown.

 

Tutto il gruppo si rese subito conto che Smith poteva essere rimasto coinvolto nella caduta della grossa macchina poichè ne era all'interno. Tutti scesero giù a cercarlo, c'era ancora un sacco di polvere per aria e si vedeva a fatica.

 

"Smith!" cominciarono a urlare.

 

Brown entrò dentro la macchina, magari era ancora all'interno "...venite...l'ho trovato..." disse.

 

Jones lo aiutò a tirarlo fuori, aveva acora in mano la sua arma, ma i suoi occhi erano chiusi.

 

"Smith!" lo chiamò Brown sperando di svegliarlo, ma sembrava tutto fiato sprecato...

 

Jones lo chiamò insistentemente ma non rispose ancora. Morpheus strinse Era a se perchè nei suoi occhi si stavano formando lacrime "no..." disse mentre queste le attraversarono il viso "...non finirà così..."

 

Brown e Jones si voltarono verso di lei, ma le loro espressioni non davano molte speranze. Era si allontanò da Morpheus e si avvicinò a Smith, Jones e Brown si allontanarono.

 

Si chinò a lui e lo abbracciò "...tu non mi lascerai ora..." gli sussurrò all'orecchio singhiozzando "...non puoi..."

 

Brown e Jones guardarono altrove, potevano capire il suo dolore. "..io...io non ti lascerò mai...Era..." tossì debolmente Smith attirando l'attenzione di tutti i presenti.

 

Era lo guardò sorpresa, Smith riaprì gli occhi, mostrando quell'immenso blu di cui lei sentiva già la mancanza. Morpheus, Jones e Brown rimasero paralizzati dallo stupore.

 

Era lo strinse forte "...temevo di averti perso"

 

"ora è tutto finito...l'impero delle macchine non esiste più, ce l'ho fatta finalmente!"

 

Jones e Brown gli andarono addosso pieni di felicità abbracciandolo, mentre Morpheus lo guardò sorridente a qualche metro di distanza "tu hai nove vite ragazzo mio..."

 

Smith si rialzò in piedi e si voltò verso di lui, Morpheus era così felice che fosse riuscito nella sua impresa "dove Neo ha fallito, tu hai avuto successo..."

 

"ovvio, lui è qui dentro di me" disse toccandosi il petto "da quando mi uccise per la prima volta in quel corridoio"

 

uno strano raggio di luce li illuminò, Smith alzò lo sguardo "guardate!"

 

Tutti alzarono lo sguardo, i nuvoloni neri si dissolsero fino a scomparire, lasciando spazio a un cielo stellato con una grandissima e bellissima luna piena.

 

"...stupenda... è come l'ho sempre sognata..." sussurrò Era. Smith la guardò prfondamente e infine la baciò.

 

Sati, l'Oracolo e Seraph si erano sacrificati affinchè la felicità potesse raggiungere finalmente i cuori di tutti gli uomini. Smith non avrebbe mai dimenticato i loro insegnamenti.

 

Presto sarebbero tornati a Zion, a dare una spiegazione a quanto è accaduto, probabilmente in quell'istante stavano esultando anche loro, il cielo visibile era il simbolo che finalmente avevano vinto.

 

Smith, ex-agente, timido essere umano, riuscì a finire il cammino che Neo, l'Eletto, lasciò a metà. Era destino, dove Neo aveva cominciato, Smith avrebbe concluso, perchè il suo spirito era in lui.

 

From Delusion lead me to Truth.

 

From Darkness lead me to Light.

 

From Death lead me to Immortality...

 

                                                                                                                                                            FINEEEEEEEEEE by Nutty Isa!!!!

 

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Finalmente ce l'ho fattaaaaa! Ho finito ste nove storie!!! Ci lavoro sopra da giugno, direi parecchio! Bene, ora dovrebbe esserci spazio per i mitici ringraziamenti, vero? mmm...dunque dunque, ah si! pertendo per ordine esatto: grazie mille alla Bea, la mia migliore amica, che mi ha aiutato con quest'ultima storia che è quella che mi ha impegnato più tempo, grazie per avermele lette, valutate e anche per il tuo sostegno morale! ti voglio troppo beneee! Poi grazie alla Anna (o Annichan!) per averle lette e per avermi sostenuto sino all'ultimo grazie davvero! E infine grazie mille a tutti gli altri che me le hanno lette (compreso tu Andrea, non te lo meriti neanche un posto nei miei ringraziamenti!) e anche a chi me le pubblicherà, GRAZIEEEE!

 

 

 

  

 

 

 

  
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