Ahiru si
svegliò di soprassalto, guardò la sveglia sul
comodino antico e fece un urlo che spaventò tutti gli
uccelli che stavano sul suo balcone. –Sono in ritardo!- la
ragazza corse come una matta, si vestì, si lavò i
denti e corse fuori dalla stanza, percorrendo le scale e il viale come
un tornado. Il sole splendeva alto nel cielo, i fiori erano tutti
fioriti e nell’aria c’era odore d’estate.
Riuscì a entrare in aula giusto un secondo prima che
suonasse la campanella.
-Salva…- -Sei sempre la solita!- Melany la stava
rimproverando con sguardo contrariato, Sonia la guardava con il solito
sorriso stampato in faccia. –Non dirgli così! La
nostra Ahiru ci piace proprio così
com’è!- l’altra sbuffò per
poi sorridere contenta, -Hai ragione!- l’insegnate
entrò dalla porta e con battito di mani riportò
l’ordine in aula.
–Bene, per cominciare voglio dare il benvenuto nella classe
di primo grado alle nuove allieve. Ahiru, Sonia e Melany, un bel
applauso.- tutti applaudirono entusiasti, Ahiru e le altre avevano
tenuto un esame per passare alla classe più importante e
difficile di tutte, Dio volle che ce la fecero tutte e tre. Ora la
nostra ragazza poteva stare con gli altri suoi amici, si
avvicinò al gruppo d’élite composto da
Mytho, Rue e Fakir, ma del quale ormai faceva parte anche lei.
–Buon giorno a tutti!- -Buon giorno!- risposero in coro gli
altri, Fakir gli dedicò uno speciale sorriso che fece
avvampare la giovane. –Ahiru, sai diventata tutta
rossa solo per un sorriso?- scherzo Rue divertita, -Ehhh!
N-non è vero!- -A no?- chiese Fakir, lei non
riuscì a mentirli e quindi annuì. Lui le
alzò il viso con una mano, -Non devi essere imbarazzata, in
fondo ti amo.- e gli schioccò in bacio sulla guancia che
fece andare in estasi la povera ballerina. Mytho sorrise alla sua amata
e le diede un bacio pure lui.
–Potresti avere un po’ più di fantasia!-
lo rimproverò il moro, -Hai ragione, ma in classe bisogna
contenersi…-
Il sorriso malizioso che si stampò sulla faccia del bel
principe fece arrossire Rue e ovviamente la nostra Ahiru non
poté che darle pan per focaccia. –Chi è
quella rossa adesso?- -Io, non di certo.- il gruppo scoppiò
in un’allegra risata, che venne interrotta dal professore,
che cominciò a spiegare un nuovo esercizio da fare in
coppia. Fakir prese la mano della rossa e cominciarono a provare
insieme, Mytho e Rue non erano mai stati più felice e la
loro danza era diventata ancora più bella da guardare.
Erano passate due settimane dalla sconfitta del Grande Corvo e tutto
era tornato normale, il nostro Mytho sarebbe dovuto tornare nel suo
regno, ma non aveva voluto lasciare i suoi amici, per quanto riguarda
Rue invece, era diventata la sola e unica fidanzata di Mytho e lo
sarebbe stata per sempre. Fakir non aveva intenzione di scrivere mai
più, dopo la brutta esperienza passata, gli veniva male alla
mano soltanto vedendo una penna. Ahiru era migliorata moltissimo nel
ballo, era una tra le più brave dell’accademia
insieme agl’altri tre amici. La piccola Uzura viveva sempre a
casa di Fakir, che considerava lui e Ahiru come i suoi fratelli
maggiori.
Quella stessa sera ci sarebbe stata una piccola festa nella camera di
Ahiru per festeggiare la sua entrata nelle classe di primo rango.
Mangiarono macarons e bevvero champagne di ottima qualità.
Ad un certo punto saltò fuori una cosa a cui nessuno ci
aveva fatto caso. –Ma scusate, come mai Drosselmeyer mi
avrebbe salvata?- quella domanda lasciò tutti muti, non
avevano la minima idea del perché, in fondo, lui aveva fatto
di tutto per far finire quella storia con un finale tragico. Ma non ci
era riuscito. –Forse ha capito che quello che ha fatto
è sbagliato.- Ahiru era sempre quella più
ottimista e buona del gruppo, gli altri la guardavano incerti.
–Bhè non potremo mai saperlo.- disse saggiamente
Mytho, gli altri annuirono. Finirono per addormentarsi tutti, dopo aver
parlato fino a mattina. Mytho e Rue erano sdraiati sul divano, lei con
la testa appoggiata sul petto del principe, mentre Ahiru e Fakir si
erano addormentati sul letto, lui le teneva teneramente la mano e lei
aveva un sorriso pieno d’amore stampato in volto. Un vento
fresco entrò dalla finestra aperta, facendo muovere le tende
di velluto. La Luna splendeva in cielo, la sua fredda luce illuminava
la stanza dei giovani, avvolgendoli come una calda coperta di seta.
E così finisce la nostra storia, tutto è bene
quel che finisce bene. La storia aveva finalmente ottenuto il lieto
fine che meritava. I nostri protagonisti erano riusciti a cambiare il
loro destino, erano diventati loro i padroni della loro vita, hanno
dimostrato, che se si ha speranza e forza di volontà tutto
può accadere. Ma cosa più importante,
l’amore e l’amicizia danno senso alla vita, un
mondo senza amore sarebbe un mondo vuoto e triste dove nessuno
sorriderebbe.
-A quanto pare, ho perso… Però devo ammettere che
è stato divertente. Ahahah! Infondo mi stanno simpatici,
sono riusciti a tenermi testa fino alla fine.- una donna gli si
avvicinò, -Maestro è ora di andare.- -Arrivo
subito Luise.- la donna era la nuova assistente di Drosselmeyer, aveva
deciso di creare qualcuno con un cuore, che potesse tenergli compagnia
e aiutarlo nel suo lavoro, la solitudine non era poi così
bella come gli era sembrato in passato.
–Avevo dimenticato il perché scrivevo
storie, ma quando ho visto la danza di quella piccola paperella
impacciata, mi è ritornato in mente. Io amo scrivere ed
è ora che cominci una nuova storia, ma questa volta
sarà una storia piena d’amore dove non
potrà che esserci un lieto fine.- l’umo crudele
che giocò con la vita delle persone, era stato cambiato da
una semplice paperella, che con la sua purezza e speranza aveva
cambiato il destino di tutti.
“E
così finisce la storia di un principe che
riacquistò il proprio cuore,
di una principessa che scoprì chi era in realtà,
di un cavaliere che riuscì a proteggere le persone che amava
e di una papera diventata ragazza che realizzò il proprio
sogno d’amore.”