Nick mi fissò, sorpreso di vedere me quanto io lo ero di
vedere lui.
Si avvicinò e mi strinse la mano.
"Ehi, Linc! Che ci fai qui?" mi domandò.
"Stavo per farti la stessa domanda..." gli risposi, mentre Hank mi
cercava la vena nel braccio per il prelievo.
"Vi conoscete?" domandò Logan, allontanandosi dal rifugio
del suo lupo.
"Sì, lui ci ha aiutato nell'ultima indagine congiunta prima
della chiusura del ponte." spiegai, poi tornai a parlare con Nick
"Allora? Che ci fai qui?"
"Oh, beh... poco tempo dopo avervi aiutato con quel caso ho scoperto di
avere delle abilità speciali: trasmettevo il mio stato
d'animo sulle persone vicine a me." raccontò "Il Professore,
poi, è venuto a trovarmi e mi ha fatto venire qui per
aiutarmi a padroneggiare la mutazione."
Io annuii, pensando alla situazione in cui mi trovavo.
"Comunque è davvero strano... io provengo da un mondo in cui
i mutanti non esistono, eppure sambra che io sia un mutante..."
commentai.
"Ma ricordo male, oppure mi avevate detto che il mio doppio e quella
bionda avevano capacità paragonabili a quelle dei mutanti?"
domandò Nick.
"Sì, ma erano dovute alle sperimentazioni con il
Cortexiphan!" protestai "Io, per quanto ne so, non sono mai entrato
nella sperimentazione..."
"Farò anche una ricerca di sostanze chimiche nel sangue,
allora." disse Hank, finendo di prelevarmi i campioni di sangue "Ma ci
vorrà tempo."
Annuii e scesi dalla brandina, non appena Hank ebbe finito i prelievi.
Salutai Nick e seguii Logan fuori dall'infermeria.
Mi portò nuovamente nell'ufficio del Professore, il quale ci
aspettava vicino a un tavolino con una scacchiera. Mi avvicinai e il
Professore mi fece cenno di sedermi di fronte a lui, dall'altra parte
del tavolino; ubbidii, mentre Logan si sistemava vicino alla scrivania.
"Dimmi qualcosa di te, Tenente Lee." disse Xavier, muovendo uno dei
suoi pedoni bianchi.
"Non c'è molto da dire, Professore." risposi, muovendo un
pedone nero "E comunque credo che lei possa aver già visto
qualcosa, qui dentro." mi toccai la tempia, in attesa di una sua
risposta.
"Oh, beh..." disse "Sembra che tu possieda una sorta di scudo mentale
che ti protegge dalla telepatia."
Annuii e mossi un altro pezzo degli scacchi, quindi gli raccontai la
mia vita prima di trasferirmi in questo universo. Il Professore
ascoltò in silenzio, continuando la partita a scacchi con
me, mantre Logan ci osservava dalla sua postazione, immobile.
Quando terminai, bussarono alla porta; quasi subito questa si
aprì e Tempesta entrò, portando dei documenti. Li
posò sulla scrivania del Professore, quindi si
sistemò accanto a Logan. Lui le passò un braccio
attorno ai fianchi e la guardò, sorridendole, poi le
posò un bacio sulle labbra.
Li fissai sorpreso. Sapevo tutto, o quasi, su di loro, ma questa non me
l'aspettavo.
"Voi... voi due state insieme?" domandai.
"Sì." rispose Ororo "Non è così anche
nei fumetti dell'altro lato?"
"In realtà no." risposi "Negli ultimi fumetti che ho letto
tu eri sposata, ma non con Logan."
Il Professore ascoltò interessato, quindi si
allontanò dalla scacchiera e parlò con la coppia.
"Accompagnate il Tenente alla sua stanza, poi avvertite Colosso.
Sarà lui ad addestrarlo e testare i suoi poteri ."
ordinò.
Tempesta annuì e mi fece cenno di seguirla.
I giorni seguenti subii un addestramento intensivo da parte degli
X-Men, e dopo più di un mese gestivo già in modo
accettabile le mie abilità mutanti.
Erano i primi giorni di giugno, i giorni precedenti avevo ricevuto dei
rapporti periodici da Olivia riguardo il caso delle anomalie
magnetiche, ma ancora non erano riusciti a trovare Magneto.
Quella avevo l'addestramento con Logan, il che significava passare
dalle due alle tre ore nella Stanza del Pericolo, che simulava un
ambiente, generalmente ostile, e battermi contro Logan, affrontando
anche i pericoli che l'ambiente olografico rendeva molto reali,
dopodiché passare altrettanto tempo in infermeria a
controllare i lividi e le eventuali ferite.
Eravamo nella Stanza del Pericolo da un'ora e già grondavo
di sudore, per via dell'ambiente olografico creato dal simulatore
olografico, quando Tempesta ci interruppe, parlandoci dalla sala
controllo.
"Ragazzi, interrompete l'allenamento." disse "abbiamo ospiti!"
Logan annuì e chiuse il programma, ed io andai a recuperare
la mia t-shirt, buttata in un angolo a inizio allenamento,quindi uscii
dietro Wolverine, asciugandomi il sudore.
Nel corridoio incrociammo Ororo, che scortava altre tre persone:
Olivia, Charlie e Astrid, la mia squadra alla Divisione Fringe.
"Oh, ciao... come mai siete qui?" domandai, mentre Olivia mi
abbracciava, ignorando il fatto che fossi ancora a torso nudo e sudato
fradicio. La lasciai fare e strinsi la mano che mi porgeva Charlie, per
salutarlo.
"Ehi, Linc! Come te la passi?" domandò l'uomo, mentre facevo
strada verso l'infermeria "Ti sei fatto di steroidi per caso?"
continuò, indicando il mio braccio, che si era irrobustito
nell'ultimo mese.
Io sorrisi senza rispondere ed entrammo nell'infermeria . Dentro il
locale era tutto in ordine, come al solito un angolo era predisposto a
tana per la lupa di Logan e per i suoi cuccioli; lei stava mangiando da
una ciotola, mentre Ororo le carezzava il pelo e Logan teneva d'occhio
i cuccioli, tre dei quali lottavano giocosamente tra loro.
Appena feci il mio ingresso nel locale, uno di loro smise di giocare e
corse da me, si trattava della femmina che si era legata a me fin dal
primo giorno. La presi in braccio e mi sedetti sul lettino, mentre Nick
eseguiva gli ordini del Dottor McCoy e preparava gli strumenti per i
contrilli di routine.
La piccola era cresciuta molto in quel mese, ed era un piccolo uragano,
non stava mai ferma e si lamentava se non le prestavo attenzione quando
mi trovavo in infermeria.
Notai subito che Astrid, che fino a quel momento era rimasta in
silenzio dietro Charlie, con i pugni chiusi, la schiena rigida e lo
sguardo basso, venne attratta dai cuccioli giocosi, e li fissava
incuriosita. Scambiai uno sguardo con Olivia, poi con Logan; entrambi
avevano notato il repentino cambiamento nella ragazza.
"Ehi, Astrid!" la chiamai "vieni qui."
Astrid mi fissò, indecisa, così le sorrisi,
mentre lasciavo che la cucciola mi mordesse giocosamente le mani. La
giovane fece qualche passo verso di me, senza togliere gli occhi dalla
piccola creatura che avevo tra le mani.
"I lupi vivono nelle foreste." disse, tutto d'un fiato "A causa del
decadimento del nostro universo sono quasi estinti. Ne rimangono solo
poche centinaia di esemplari, quasi tutti in Europa..."
"Oh, beh... qualcuno c'è anche nei Territori di Nord Ovest,
in Canada." la interruppe Logan, avvicinandosi con in braccio uno degli
altri cuccioli "la loro madre l'ho trovata da quelle parti, era finita
con la zampa in una tagliola, mentre il compagno era appena morto per
un boccone avvelenato messo lì da un bracconiere. Lei sono
riuscito a salvarla, ma non potrò restituitle la
libertà a causa del suo handicap, non sopravvivrebbe con la
zampa in quelle condizioni."
Astrid annuì, fissando il cucciolo; Logan glielo
passò, mettendoglielo delicatamente in braccio. La ragazza
sorrise e andò a sedersi in un angolo, coccolando il piccolo.
Io sorrisi, infilandomi una felpa della scuola, mentre la cucciola
giocava con Olivia; quindi mi rivolsi ai miei due colleghi.
"Ok, ditemi tutto. Notizie di Magneto?" domandai.
"Sì, ma non buone." rispose Charlie "C'è stato un
altro attentato, ma le conseguenze sono stati peggiori rispetto ai
precedenti: abbiamo dovuto ambrare la zona."
Annuii. Per quanto ne sapevo, l'ultima volta che avevano dovuto usare
l'ambra per arginare un Evento Fringe, io neanche sospettavo
dell'esistenza di questo universo, quindi se avevano dovuto ambrare
quel posto la situazione era davvero grave.
"Dove c'è stato l'attentato?" chiesi.
"A New York." rispose prontamente Charlie "L'Opera House."
Scattai in piedi "Come hai detto?"
"L'Opera House," ripetè l'altro "perché?"
"Perché la prima volta che Lincoln è passato da
questo lato, insieme a Peter Bishop, è passato da quel
punto." rispose la Rossa, anticipandomi. Io annuii, continuando la
spiegazione.
"È uno dei punti deboli che separa gli universi. Non mi
stupirei se anche Peter e gli altri abbiano registrato qualche
anomalia, dalla loro parte."
Rimasi in silenzio, pensieroso, ma venni distratto da Olivia, accanto a
me, che poggiava la testa sulla mia spalla. Mi girai verso di lei per
guardarla, e la vidi impallidire.
"Stai bene, Liv?" le chiesi, preoccupato.
"Sì, è solo un po' di mal di testa." rispose,
portandosi una mano sulla tempia.
"Di nuovo?" si intromise Charlie. Lo guardai interrogativo, e lui si
affrettò a spiegare "È da quando ti sei
trasferito qui che ha continui mal di testa."
Guardai nuovamente Olivia, mentre Nick si avvicinava con una pillola
per il mal di testa e un bicchiere d'acqua.
Sfiorai la fronte della rossa; era bollente. I miei occhi si spostavano
di nuovo su Nick, ed ebbi una folgorazione.
Presi in braccio Olivia proprio nell'istante in cui lei perse i sensi e
corsi fuori.
"Ehi! Che succede? Dove stai andando?" chiese Logan, venendomi dietro.
"Alla Stanza del Pericolo. È il posto più sicuro
per lei, al momento. Attiverò uno dei programmi, ma nessuno
deve entrare finché il posto non sarà sicuro!"
ordinai, poi entrai nella stanza del pericolo con Olivia tra le braccia
e bloccai la porta.
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