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Autore: katyjolinar    20/09/2013    2 recensioni
Il Ponte interuniversi venne chiuso nel 2012. Tempo dopo l'equilibrio viene minato da una nuova minaccia. La Divisione Fringe dovrà affrontare un pericolo mai affrontato prima, mentre il nuovo membro del team cerca di ambientarsi nel nuovo mondo. [Lincoln/AltLiv]
Genere: Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nick mi fissò, sorpreso di vedere me quanto io lo ero di vedere lui.
Si avvicinò e mi strinse la mano.
"Ehi, Linc! Che ci fai qui?" mi domandò.
"Stavo per farti la stessa domanda..." gli risposi, mentre Hank mi cercava la vena nel braccio per il prelievo.
"Vi conoscete?" domandò Logan, allontanandosi dal rifugio del suo lupo.
"Sì, lui ci ha aiutato nell'ultima indagine congiunta prima della chiusura del ponte." spiegai, poi tornai a parlare con Nick "Allora? Che ci fai qui?"
"Oh, beh... poco tempo dopo avervi aiutato con quel caso ho scoperto di avere delle abilità speciali: trasmettevo il mio stato d'animo sulle persone vicine a me." raccontò "Il Professore, poi, è venuto a trovarmi e mi ha fatto venire qui per aiutarmi a padroneggiare la mutazione."
Io annuii, pensando alla situazione in cui mi trovavo.
"Comunque è davvero strano... io provengo da un mondo in cui i mutanti non esistono, eppure sambra che io sia un mutante..." commentai.
"Ma ricordo male, oppure mi avevate detto che il mio doppio e quella bionda avevano capacità paragonabili a quelle dei mutanti?" domandò Nick.
"Sì, ma erano dovute alle sperimentazioni con il Cortexiphan!" protestai "Io, per quanto ne so, non sono mai entrato nella sperimentazione..."
"Farò anche una ricerca di sostanze chimiche nel sangue, allora." disse Hank, finendo di prelevarmi i campioni di sangue "Ma ci vorrà tempo."
Annuii e scesi dalla brandina, non appena Hank ebbe finito i prelievi. Salutai Nick e seguii Logan fuori dall'infermeria.
Mi portò nuovamente nell'ufficio del Professore, il quale ci aspettava vicino a un tavolino con una scacchiera. Mi avvicinai e il Professore mi fece cenno di sedermi di fronte a lui, dall'altra parte del tavolino; ubbidii, mentre Logan si sistemava vicino alla scrivania.
"Dimmi qualcosa di te, Tenente Lee." disse Xavier, muovendo uno dei suoi pedoni bianchi.
"Non c'è molto da dire, Professore." risposi, muovendo un pedone nero "E comunque credo che lei possa aver già visto qualcosa, qui dentro." mi toccai la tempia, in attesa di una sua risposta.
"Oh, beh..." disse "Sembra che tu possieda una sorta di scudo mentale che ti protegge dalla telepatia."
Annuii e mossi un altro pezzo degli scacchi, quindi gli raccontai la mia vita prima di trasferirmi in questo universo. Il Professore ascoltò in silenzio, continuando la partita a scacchi con me, mantre Logan ci osservava dalla sua postazione, immobile.
Quando terminai, bussarono alla porta; quasi subito questa si aprì e Tempesta entrò, portando dei documenti. Li posò sulla scrivania del Professore, quindi si sistemò accanto a Logan. Lui le passò un braccio attorno ai fianchi e la guardò, sorridendole, poi le posò un bacio sulle labbra.
Li fissai sorpreso. Sapevo tutto, o quasi, su di loro, ma questa non me l'aspettavo.
"Voi... voi due state insieme?" domandai.
"Sì." rispose Ororo "Non è così anche nei fumetti dell'altro lato?"
"In realtà no." risposi "Negli ultimi fumetti che ho letto tu eri sposata, ma non con Logan."
Il Professore ascoltò interessato, quindi si allontanò dalla scacchiera e parlò con la coppia.
"Accompagnate il Tenente alla sua stanza, poi avvertite Colosso. Sarà lui ad addestrarlo e testare i suoi poteri ." ordinò.
Tempesta annuì e mi fece cenno di seguirla.
I giorni seguenti subii un addestramento intensivo da parte degli X-Men, e dopo più di un mese gestivo già in modo accettabile le mie abilità mutanti.
Erano i primi giorni di giugno, i giorni precedenti avevo ricevuto dei rapporti periodici da Olivia riguardo il caso delle anomalie magnetiche, ma ancora non erano riusciti a trovare Magneto.
Quella avevo l'addestramento con Logan, il che significava passare dalle due alle tre ore nella Stanza del Pericolo, che simulava un ambiente, generalmente ostile, e battermi contro Logan, affrontando anche i pericoli che l'ambiente olografico rendeva molto reali, dopodiché passare altrettanto tempo in infermeria a controllare i lividi e le eventuali ferite.
Eravamo nella Stanza del Pericolo da un'ora e già grondavo di sudore, per via dell'ambiente olografico creato dal simulatore olografico, quando Tempesta ci interruppe, parlandoci dalla sala controllo.
"Ragazzi, interrompete l'allenamento." disse "abbiamo ospiti!"
Logan annuì e chiuse il programma, ed io andai a recuperare la mia t-shirt, buttata in un angolo a inizio allenamento,quindi uscii dietro Wolverine, asciugandomi il sudore.
Nel corridoio incrociammo Ororo, che scortava altre tre persone: Olivia, Charlie e Astrid, la mia squadra alla Divisione Fringe.
"Oh, ciao... come mai siete qui?" domandai, mentre Olivia mi abbracciava, ignorando il fatto che fossi ancora a torso nudo e sudato fradicio. La lasciai fare e strinsi la mano che mi porgeva Charlie, per salutarlo.
"Ehi, Linc! Come te la passi?" domandò l'uomo, mentre facevo strada verso l'infermeria "Ti sei fatto di steroidi per caso?" continuò, indicando il mio braccio, che si era irrobustito nell'ultimo mese.
Io sorrisi senza rispondere ed entrammo nell'infermeria . Dentro il locale era tutto in ordine, come al solito un angolo era predisposto a tana per la lupa di Logan e per i suoi cuccioli; lei stava mangiando da una ciotola, mentre Ororo le carezzava il pelo e Logan teneva d'occhio i cuccioli, tre dei quali lottavano giocosamente tra loro.
Appena feci il mio ingresso nel locale, uno di loro smise di giocare e corse da me, si trattava della femmina che si era legata a me fin dal primo giorno. La presi in braccio e mi sedetti sul lettino, mentre Nick eseguiva gli ordini del Dottor McCoy e preparava gli strumenti per i contrilli di routine.
La piccola era cresciuta molto in quel mese, ed era un piccolo uragano, non stava mai ferma e si lamentava se non le prestavo attenzione quando mi trovavo in infermeria.
Notai subito che Astrid, che fino a quel momento era rimasta in silenzio dietro Charlie, con i pugni chiusi, la schiena rigida e lo sguardo basso, venne attratta dai cuccioli giocosi, e li fissava incuriosita. Scambiai uno sguardo con Olivia, poi con Logan; entrambi avevano notato il repentino cambiamento nella ragazza.
"Ehi, Astrid!" la chiamai "vieni qui."
Astrid mi fissò, indecisa, così le sorrisi, mentre lasciavo che la cucciola mi mordesse giocosamente le mani. La giovane fece qualche passo verso di me, senza togliere gli occhi dalla piccola creatura che avevo tra le mani.
"I lupi vivono nelle foreste." disse, tutto d'un fiato "A causa del decadimento del nostro universo sono quasi estinti. Ne rimangono solo poche centinaia di esemplari, quasi tutti in Europa..."
"Oh, beh... qualcuno c'è anche nei Territori di Nord Ovest, in Canada." la interruppe Logan, avvicinandosi con in braccio uno degli altri cuccioli "la loro madre l'ho trovata da quelle parti, era finita con la zampa in una tagliola, mentre il compagno era appena morto per un boccone avvelenato messo lì da un bracconiere. Lei sono riuscito a salvarla, ma non potrò restituitle la libertà a causa del suo handicap, non sopravvivrebbe con la zampa in quelle condizioni."
Astrid annuì, fissando il cucciolo; Logan glielo passò, mettendoglielo delicatamente in braccio. La ragazza sorrise e andò a sedersi in un angolo, coccolando il piccolo.
Io sorrisi, infilandomi una felpa della scuola, mentre la cucciola giocava con Olivia; quindi mi rivolsi ai miei due colleghi.
"Ok, ditemi tutto. Notizie di Magneto?" domandai.
"Sì, ma non buone." rispose Charlie "C'è stato un altro attentato, ma le conseguenze sono stati peggiori rispetto ai precedenti: abbiamo dovuto ambrare la zona."
Annuii. Per quanto ne sapevo, l'ultima volta che avevano dovuto usare l'ambra per arginare un Evento Fringe, io neanche sospettavo dell'esistenza di questo universo, quindi se avevano dovuto ambrare quel posto la situazione era davvero grave.
"Dove c'è stato l'attentato?" chiesi.
"A New York." rispose prontamente Charlie "L'Opera House."
Scattai in piedi "Come hai detto?"
"L'Opera House," ripetè l'altro "perché?"
"Perché la prima volta che Lincoln è passato da questo lato, insieme a Peter Bishop, è passato da quel punto." rispose la Rossa, anticipandomi. Io annuii, continuando la spiegazione.
"È uno dei punti deboli che separa gli universi. Non mi stupirei se anche Peter e gli altri abbiano registrato qualche anomalia, dalla loro parte."
Rimasi in silenzio, pensieroso, ma venni distratto da Olivia, accanto a me, che poggiava la testa sulla mia spalla. Mi girai verso di lei per guardarla, e la vidi impallidire.
"Stai bene, Liv?" le chiesi, preoccupato.
"Sì, è solo un po' di mal di testa." rispose, portandosi una mano sulla tempia.
"Di nuovo?" si intromise Charlie. Lo guardai interrogativo, e lui si affrettò a spiegare "È da quando ti sei trasferito qui che ha continui mal di testa."
Guardai nuovamente Olivia, mentre Nick si avvicinava con una pillola per il mal di testa e un bicchiere d'acqua.
Sfiorai la fronte della rossa; era bollente. I miei occhi si spostavano di nuovo su Nick, ed ebbi una folgorazione.
Presi in braccio Olivia proprio nell'istante in cui lei perse i sensi e corsi fuori.
"Ehi! Che succede? Dove stai andando?" chiese Logan, venendomi dietro.
"Alla Stanza del Pericolo. È il posto più sicuro per lei, al momento. Attiverò uno dei programmi, ma nessuno deve entrare finché il posto non sarà sicuro!" ordinai, poi entrai nella stanza del pericolo con Olivia tra le braccia e bloccai la porta.
   
 
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