“Come
facciamo adesso?” chiese nervoso Zayn, mentre camminava avanti
e indietro per l'appartamento di Louis.
“Di
cosa stai parlando?” Louis invece sembrava fin troppo calmo,
seduto su quella poltrona in pelle marrone del salotto, mentre
sorseggiava tranquillamente un bicchiere del suo whisky preferito.
“Sai
di cosa sto parlando... di Niall!” esclamò Zayn
sbuffando “E dell'indagine in corso della polizia, dell'anello,
e di tutto!” continuava a muoversi per la stanza come un razzo,
per sfogare tutta l'ansia che aveva in corpo.
“Non
c'è niente di cui preoccuparsi Zayn! Niall è troppo
stupido per essere un pericolo, e la polizia non troverà nulla
che riconduca a noi..” disse lentamente Louis, concentrato a
fissare il bicchiere, come se volesse scoprire qualcosa all'interno
del liquido ambrato..
“Ma
Niall sa tutte quelle cose...” iniziò il moro sempre
agitato, gesticolando con le mani per poi passarsele tra i capelli;
ma Louis lo interruppe prima che a Zayn scoppiasse un attacco
isterico in grande stile.
“Niall
non sa nulla di più di quello che Elisa scoprirà da
nostra nonna” disse contrariato, stringendo nella mano il
bicchiere di vetro come se volesse romperlo.
La
cosa lo scocciava, e non poco; quella donna aveva il dono di parlare
solo quando non doveva.
E
ora quella piccola questione da niente si era trasformata in una
guerra aperta, pensò.
“L'unica
cosa che mi preoccupa è Elisa..” disse Louis alzandosi,
dopo aver finito in un solo sorso il whisky come fosse stata acqua.
“E
perchè?” chiese Zayn senza capire, scuotendo la testa
lentamente.
Non
aveva mai pensato che Louis si preoccupasse della sorellina piccola.
Anche
perché, sinceramente, lui non avrebbe neanche mai minimamente
immaginato che lui e Elisa fossero fratelli, fino a qualche notte
prima.
Il
modo in cui l'aveva trattata e ne parlava... senza interesse...
semplicemente non era lo stesso modo in cui lui parlava di Becky.
Di
sicuro c'era sotto molto più di quanto Louis gli avesse
raccontato.
“Perchè
è una strega e perchè sono sicura che ha sia l'anello
che la collana.” stava spiegando Louis, più che a Zayn,
a se stesso. “Come fai a dirlo...?” chiese l'altro che
aveva finalmente cessato di camminare per la stanza ed era
concentrato sul ragazzo di fronte a se.
“Lo
sento” mormorò semplicemente Louis, ed era la verità.
“Louis...”
iniziò Zayn dopo qualche secondo. “Se vuoi che io ti
aiuti in questa storia ho bisogno di sapere tutto.”
Louis
sorrise, forse Zayn non era così stupido come aveva
immaginato, anche lui aveva capito che sotto c'era più di
quanto sembrasse.
“Devo
essere sicuro che tu stia dalla mia parte Zayn.” rispose dopo
qualche secondo guardandolo dritto negl' occhi, cercando
disperatamente, senza esserne conscio, una persona su cui contare.
Non
ne aveva mai avuta nessuna in tutta la sua vita.
A
parte Elisa. Ma ormai l'aveva persa.
“Io
non sono come Niall, io ho qualcosa per cui combattere.” disse
Zayn alzando la testa e ricambiando con uno sguardo altrettanto
intenso.
Niall
era un argomento che non era ancora pronto ad affrontare. Era
incazzato nero con il suo migliore amico, sì, ma alla fine lo
capiva. In fondo anche lui forse si sarebbe ribellato a Louis, se non
avesse avuto Becky per cui combattere.
E
per questo aveva lasciato che lui il giorno prima andasse a casa per
portare via tutti i suoi vestiti e trasferirsi da Giselle.
“Si
lo so, e credimi Zayn, appena avrò le quattro pietre potrò
riportarla in vita. Lo prometto” disse Louis, appoggiando la
sua mano sulla spalla dell'altro.
Zayn
gli sorrise riconoscente. Gli bastava sapere questo.
E
avrebbe creduto alla sua promessa. Non aveva alternative.
“Ok
quindi, Zayn, penso tu ci sia arrivato da solo, che non sono l'unico
a cercare quelle pietre” disse Louis e sorrise, spezzando la
tensione di poco prima e allontanandosi dal moro.
“E
tu sai chi altro le sta cercando?” chiese Zayn.
“Certo”
rispose in modo tranquillo.
“Chi?”
Perchè
non glielo diceva e basta?
Louis
però si limitò a sorridere maliziosamente rivolto verso
la finestra.
“E'
giunto il momento che tu conosca il resto della mia allegra
famigliola” disse Louis ridendo, divertito dall'idea di come
dovesse sembrare complicata la situazione da fuori.
Meglio
di Beautiful.
Giselle
prese a scrivere su un quadernetto da bambini delle elementari una
serie di nomi e frecce colorate con i tratto-pen.
“Quindi-
stava dicendo- abbiamo tua nonna che è una strega, tua madre
pure.. ma entrambe non ne volevano mezza di magia, e poi c'era
Morgana, la tua cara zietta, che a quanto pare non era troppo
apprezzata dal resto della famiglia... Lei invece era affascinata
da questa storia e voleva le pietre per farci qualcosa.
Prima
domanda, cosa
ci voleva fare tua zia con i gioielli?..
magari è quello che vuole fare anche tuo fratello, no?”
Giselle,
Niall, Harry e Elisa erano seduti al tavolo di casa di Elisa da due
ore, mentre fuori pioveva a dirotto, e stavano disperatamente
cercando di capire qualcosa di quello che la nonna gli aveva rivelato
la mattina. “E poi seconda domanda.. -riprese Giselle- che
fine ha fatto tua Zia?
Tua nonna ha solo detto che non avrebbero mai voluto farle del male,
ma cosa le hanno fatto esattamente?” Come per la prima domanda
di Giselle, Elisa si limitò ad alzare le spalle.
“Forse
l'hanno uccisa..” ipotizzò Harry, cercando di essere
d'aiuto.
“No,
mia nonna non farebbe male a una mosca, figuriamoci uccidere sua
figlia” esclamò Elisa, irritata all' idea che qualcuno
ipotizzasse anche solo la remota possibilità che sua nonna
fosse un'assassina. Harry come risposta si limitò a scuotere
le spalle indifferente, facendo cadere l'argomento.
“Ok,
allora è ancora viva da qualche parte, e magari lei sa
qualcosa in più... anche se è probabile che neanche lei
si sia arresa alla questione dei gioielli..” disse Giselle.
“Una
cosa è sicura però” Disse Niall intervenendo per
la prima volta nella conversazione “Qualcun' altro sta cercando
i gioielli,
e non è una donna.”
Elisa
annuì. Era sollevata da questo, non voleva altri
coinvolgimenti da parte della sua famiglia.
“Ok...
terza domanda” riprese Giselle “Tua nonna non ha
specificato se quando hanno combattuto contro tua zia, avevano tutti
i gioielli o solo tre. Quindi ecco la domanda tre... dov'è
la collana?
Se non l'hai tu, non l'ha la nonna, non l'ha Louis, e neanche l'altro
uomo che la sta cercando, allora dov'è questa benedetta
collana?”
“Potrebbe
ancora essere in soffitta dove c'era l'anello!” esclamò
Harry.
“No
non credo” disse Elisa scuotendo la testa. “Ho pulito la
soffitta quest'anno, l'avrei notata in qualche modo se fosse stata
lì.”
“Quarta
domanda, come
ha fatto tuo fratello a scoprire tutto?”
disse allora Giselle.
“Forse
l'ha scoperto per caso” tentò Niall.
“No
non è possibile, perché vedi, solo in pochi sanno la
leggenda delle pietre.” disse Elisa “Qualcuno glielo deve
aver detto per forza”
“E
in fine quinta e ultima domanda. La più critica
aggiungerei..... Cosa
facciamo adesso?”
Giselle abbandonò il quaderno e li guardò uno a uno.
“Troviamo
mio padre...” disse Elisa tutto d'un tratto, lasciandoli
spiazzati.
“E
perché?” chiese Harry “tuo padre non è un
mago, o no? E sembra anche l'unico della famiglia fuori da questa
storia!”
“No
non è un mago..ma lui scoprì della mamma tanti anni fa
non so come, e la lasciò. E mio fratello andò da lui
dopo anni.” Neanche Elisa sapeva dove stava arrivando, ma lei
non era certa che suo padre fosse la soluzione, ma era un buon punto
da cui partire, no?
“Appunto,
tuo fratello potrebbe essere ancora da tuo padre. Non possiamo
correre il rischio” disse Harry spaventato da un possibile
scontro tra lui e il fratello della sua ragazza.
“Potrebbe
essere, ma tanto vale la pena provare, no? Lui c'era quando ci fu la
litigata tra mia madre, la nonna e Morgana, sa cosa successe a mia
zia e magari, se siamo fortunati, sa anche della collana.”
disse Elisa con le mani incrociate sul tavolo, e si stupì di
essere così stranamente tranquilla e lucida nonostante gli
avvenimenti di quei giorni. “Ok..quindi.. come lo troviamo?
Se n'è andato quattordici anni fa, potrebbe essere ovunque!”
disse Harry alzando le braccia.
“Mio
padre è nato nell' Isle of Man, ci è molto legato e
magari è ritornato lì.” ipotizzò Elisa.
Aveva sempre pensato che l'avrebbe trovato lì se l'avesse
voluto cercare. Non che la cosa le fosse mai passata per la testa, in
quei quattordici anni.
“Come
si chiamava tuo padre?” chiese Niall tutto d' un tratto.
“Josh
Tomlinson, perchè?” chiese Elisa senza capire dove
volesse andare a parare? Voleva cercarlo sulle pagine gialle per
caso?
“Forse
so come trovarlo....” disse Niall sorridendo.
“La
terribile aggressione accaduta lo scorso giovedì sera nei
pressi di Berwick on Tweed, Scozia, ha allarmato l'intera popolazione
della contea.
Le
due vittime, delle ragazze di 20 e 21 anni, sono state attirate nel
vecchio castello nel bosco con un inganno da due coetanei, le cui
identità sono ancora ignote. Le due sono state selvaggiamente
picchiate e torturate, anche se a quanto pare, non hanno subito
alcuna violenza sessuale.
È
aperta la caccia ai due mostri. Intanto continuano le indagine della
polizia sull'accaduto. Ecco cosa il commissario della polizia ha
dichiarato a proposito:
'non
sappiamo cosa abbia spinto i due ragazzi, forse tre, ad aggredire
così le due povere vittime, che per ora sono troppo sotto
shock per parlare dell'accaduto. Noi sospettiamo si tratti di un
effetto di una qualche droga che li ha spinti a diventare così
violenti.'
Per
ora è tutto, linea allo studio.”
“Vedi!”
esclamò Zayn alzandosi dalla sedia dello squallido bar semi
deserto dove erano seduti “E' come ti dicevo! La polizia sta
indagando, Louis! Cosa ti da la garanzia che tua sorella e
quell'altra scema non parlino!?” continuò, le vene sul
suo collo sembravano sul punto di esplodere e nonostante la sua pelle
ambrata e perennemente abbronzata, ora sembrava pallido e con un
colorito tendente al verde vomito. La barba incolta e le profonde
occhiaia gli davano un aria di uno gravemente malato, ma infondo a
Zayn non importava: aveva rinunciato da tempo al suo look
impeccabile.
“Intanto
siediti e abbassa la voce, se non vuoi che sia la barista
a denunciarti, cretino!” disse Louis a denti stretti.
Zayn
fece quello che gli era stato detto, contraendo la mascella come se
fosse stato sul punto di vomitare pure i pasticcini della prima
comunione.
“Elisa
e Giselle potrebbero parlare..” sussurrò di nuovo,
mentre il suo viso andava verso il verde pisello e il ciuffo di
capelli gli copriva gli occhi stanchi.
“Non
lo faranno” disse semplicemente Louis scuotendo la testa.
“Cosa
ti rende così sicuro di ciò?” chiese Zayn.
Avrebbe pagato per essere tranquillo come Louis, ma proprio non ce la
faceva.
Era
letteralmente spaventato a morte.
Sapeva
che le accuse erano gravi, e lui non voleva di certo passare il resto
della sua giovinezza in una cella di tre metri per quattro.
“Perchè
Elisa sa benissimo che sbatterti in prigione non risolverebbe nulla,
e non vuole assolutamente mettere la polizia in mezzo a questa
storia.” disse sicuro.
“Forse
questo vale per te, ma fidati che Giselle mi sbatterebbe volentieri
in galera e getterebbe via la chiave se potesse...” mormorò
il moro. “Si, sei andato decisamente oltre con lei e mia
sorella, e ti conviene non ricordarmelo perché sono ancora
sensibile sull'argomento.” disse Louis, che in un primo momento
poteva sembrare divertito, ma era tutt'altro.
“Cosa?”
chiese Zayn, senza capire “sensibile su quale argomento?”
“Sul
fatto che hai selvaggiamente picchiato mia sorella, razza di idiota!”
disse Louis fulminandolo con lo sguardo.
“Ma
che te ne frega, neanche la vedevi più da anni! Cos'è
tutto questo improvviso interesse per lei?!”
Louis
perse la pazienza. Afferrò il moro per le spalle sbattendolo
contro il muro facendo tremare i vetri delle finestre del bar,
facendo sobbalzare la bionda dietro il bancone, che però non
si azzardò ad intervenire.
“Non
credere,
neanche per un secondo,
che a me non interessi di Elisa, se non l'ho cercata o non le ho
chiesto l'anello subito, è stato solo per proteggerla!
Davvero credi che se non le volessi un bene dell'anima non l'avrei
già uccisa o forzata con i miei poteri, a darmi quello che
voglio!?”
Zayn
fissava il viso di Louis fuori di se a pochi centimetri dal suo. Non
pensava davvero che gli interessasse di Elisa. Insomma, da come si
era comportato non sembra per nulla. Louis lo strinse ancora,
spingendolo contro il muro con rabbia.
“E
credi che non ti avrei già spaccato la faccia per cosa le hai
fatto, se non mi servissi?! Io non voglio combattere contro
di lei Zayn, io voglio che lei combatta al mio fianco ora. Prima
volevo solo proteggerla,
tenendola fuori da tutta questa merda... Quindi, la prossima volta
che ti chiedo di rapirla, non vuol dire che la devi torturare in quel
modo, è chiaro!?” esclamò Louis, lasciandolo
finalmente cadere sulla sedia.
“Certo
Louis, bè... io non pensavo..” mormorò Zayn
timidamente, col viso completamente rosso, dopo qualche secondo. “Bè,
mettiamola così, se io avessi torturato Becky, tu come
l'avresti presa?” chiese Louis.
“Molto
peggio di così decisamente” concluse Zayn.
“Ecco
appunto. Io non lo faccio solo perché non servirebbe a nulla.
Ma fidati Zayn in altre circostanze, ti avrei ucciso” disse
Louis stringendo i denti.
Zayn
rimase a testa bassa a fissare la birra tra le sue mani.
“Mi
dispiace...” mormorò.
Gli
dispiaceva veramente aver trattato così Giselle ed Elisa.
Si
vergognava come un cane. Ma ormai era fatta. Quella sera la rabbia e
la paura avevano preso potere in lui come non mai. Era stato un
mostro.
Se
Becky lo avesse visto probabilmente non lo avrebbe mai più
guardato in faccia.
“Darei
qualsiasi cosa per tornare a quando avevo sedici anni. Io e lei
eravamo così...uniti. Legati dall' abbandono di nostro padre,
dalla malattia di mia madre, e dall'amore di nostra nonna. Eravamo
legati ai nostri dolori. C'è sempre stato un legale sin da
bambini. Poi l'ho lasciata e non c'è cosa di cui più mi
pento in tutta la mia vita. L'ho abbandonata, quando più le
dovevo stare accanto, e mai me lo perdonerò, Zayn.”
Louis stava torturando il suo bel viso con le mani, dalla rabbia che
provava verso se stesso. “Perché te ne andasti
allora? E perché non tornasti?” chiese Zayn.
“Perché
ero sconvolto, dalla verità che avevo scoperto, e da tutte le
bugie che mia nonna e mia madre mi avevano raccontato. Mia nonna
disse che lo aveva fatto per proteggermi, la verità è
che mi nascose tutto per proteggere se stessa da ricordi troppo
dolorosi.”
“Ma
adesso l'hai ritrovata, perché non vai da Elisa e chiarisci?”
“Perché
Zayn, so che non ho uno splendido futuro davanti a me, e preferisco
che lei mi odi, così almeno quando me ne andrò di nuovo
dalla sua vita lei non soffrirà” disse Louis, e una
lacrima scese timida dal suo occhio color azzurro mare. Zayn era
scioccato.
Non
credeva che Louis fosse capace di amare o di provare dolore, ma era
chiaro che quel ragazzo non fosse solo malvagio, a volte lo era si..
ma era solo schiavo del suo destino.
Come
Zayn. Come tutti.
Tutti
abbiamo qualcosa per cui combattere e tutti dobbiamo fare cose di cui
non siamo fieri. Tutti proviamo dolore, amore e paura.
Persino
un mago. Persino Louis.
Fino
a cinque minuti prima, se qualcuno avesse chiesto a Zayn chi secondo
lui era l'emblema della cattiveria, lui avrebbe risposto Louis senza
esitazioni.
Ora?
Avrebbe
risposto la
vita.
“Sai
Zayn, io ti invidio, tu avrai sempre tua sorella. Nel tuo cuore. Tu
hai la certezza che ti ami. Io Elisa l'ho persa anni fa, quando le ho
spezzato il cuore, e ora lei mi odia. Come tutti. Credo che se
morissi domani, nessuno verrebbe al mio funerale... si Zayn, la mia
vita fa schifo..” disse Louis scuotendo la testa, lasciando che
altre lacrime bagnassero il suo bel viso, ma allo stesso tempo
ridendo amaramente.
E
per la prima volta Zayn notò qualche somiglianza con Elisa. Il
modo di tenere lo sguardo basso. La forma degli occhi e del viso, e
la sua capacità di bloccarti il cuore con uno sguardo.
Erano
così magici
quei due fratelli. In Elisa non lo aveva notato subito.
Ma
ne era rimasto affascinato, così come da Louis.
“Lei
non ti odia Louis” disse Zayn “lei si sente solo ferita e
abbandonata. Ed è difficile come sentimento.”
“Non
lo so Zayn...” rispose l'altro, nascondendo il viso nelle mani.
Lasciando
finalmente che lo scudo cadesse e potesse finalmente piangere senza
paura che qualcuno lo giudicasse.
“Louis....”
disse dopo qualche secondo Zayn, ma il suo tono di voce era parecchio
diverso da quello di un attimo prima.
“Dimmi
Zayn” disse Louis ,sollevando la testa e asciugandosi le
lacrime dalle guance.
“Credo
che sia arrivato chi stiamo aspettando da un'ora.”
Louis
immediatamente girò la testa, scorgendo fuori dal vetro i due
visi famigliari.
Eccoli
qui. Finalmente.
Zayn
ora avrebbe potuto conoscere il resto della famiglia.
“Zayn”
mormorò compiaciuto.
Ecco.....
se prima Louis era parso così fragile e umano, ora era tornato
quello di prima. Freddo, bastardo e calcolatore.
“Sono
lieto di presentarti la mia amata Zietta Morgana e il suo amabile
figliolo, Liam....” disse sorridendo.
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