Capitolino
Ciao a tutti! Stavolta ci ho messo più del solito a postare....perdonatemi! Comunque innanzitutto i ringraziamenti:
-Sarah92: Grazie per il
complimento =) e comunque ho cercato di rendere Bill più
umano , rispetto alla visione angelica che molti hanno di lui....e
vista la tua recensione credo di esserci riuscita!
-Windsturm: Mi dispiace di averti fatta piangere!!!!! Davvero!Ma tranquilla...ora la situazione si anima un po'...=)
-Tesorinely: mi fa piacere che la mia storia ti piaccia e in quanto a Gus e Geo....beh la risposta è questo capitolo!
Adesso vi lascio alla lettura! Baci!
Passò un mese da quel giorno e le cose erano tornate come
prima che “tutto” cominciasse.
Addirittura Giulia riusciva a trascorrere del tempo con Bill,
a ridere con lui, a scherzare e a sorridere.
Lui aveva capito che gli bastava vederla sorridere per stare
bene e tutto procedeva nel migliore dei modi.
Quella sera Giulia sarebbe dovuta rimanere a mangiare e a
dormire da Veronica ma all’ultimo l’amica le disse che doveva andare a mangiare
fuori con i suoi e così tornò a casa.
I ragazzi quella sera erano andati in discoteca e quindi la
casa era vuota.
La bionda mangiò un panino e si mise a guardare la
tv…trasmettevano un programma demenziale che però la fece ridere: c’erano delle
persone che facevano cose allucinanti per scommessa e si cacciavano in
situazioni assurde e il presentatore se la rideva.
Rimase davanti alla televisione per tutta la sera.
Ad un tratto guardò l’orologio e vide che era l’una di
notte.
“Ma dove sono finiti quei 4 squinternati?? Certo, ora mi
ritrovo anche a pensare come una mamma apprensiva…wow!” pensò fra se e se non
potendo fare a meno di sorridere.
Ma la risposta le arrivò praticamente subito quando la porta
si aprì e ne entrò Bill avvinghiato ad una ragazza che ridacchiava
istericamente tra un bacio e un altro.
Non appena Bill vide Giulia sbiancò e si staccò dalla
ragazza.
-S-s-scusa…non pensavo fossi in casa…pensavo fossi da
Veronica…ehm…-
-Questa scena non mi è nuova…chissà perché? Comunque non fa
niente non ti preoccupare…e…ehm…continuate pure, io vado a dormire…-disse
nascondendo i suoi impulsi omicidi dietro un sorriso abbastanza convincente da
sembrare quasi divertito.
Non appena giunse in camera e si chiuse la porta alle spalle
si sdraiò sul letto, ancora vestita e si mise le cuffie dell’i-pod.
“E’ giusto così…sono io che ho voluto questo…certo non può
aspettare in eterno me….”si ripeteva, ma in cuor suo sapeva che stava ancora
una volta mentendo a se stessa.
Si addormentò così, con l’i-pod nelle orecchie ascoltando BY
YOUR SIDE.
Quella mattina si svegliò tardi, erano le 11,30, ma per
fortuna era domenica e non c’era scuola.
Arrivata in cucina vi trovò i gemelli intenti a fare
colazione.
-Buongiorno!- esclamò sorridendo, volendo nascondere a Bill
i suoi turbamenti interiori.
-’giorno!- risposero in coro, ma Bill la guardava come se si
aspettasse che da un momento all’altro lo avrebbe picchiato a sangue e gli
avrebbe urlato in faccia.
Quando la vide tanto indifferente, da un lato ne fu
tranquillizzato, dall’altro deluso, perché ciò voleva dire che non gli
interessava più niente di lui.
-Tomi, ma a che ora sei tornato ieri sera? Ho visto tornare
tuo fratello in dolce compagnia, ma te non c’eri! E mio cugino e Geo?- chiese
scherzosa.
-Tesoro ieri sono stato a ballare fino alle 4!- rispose il
rasta orgoglioso.
-Anch’io!-disse Georg entrando molto assonnato in cucina e
buttandosi letteralmente su una sedia accanto a Giulia.
-Oooooooooooh! Entusiasmante!-
-Non tanto a dire la verità…- disse Georg dopo un paio di sbadigli.
-Perché o_O?
-Perché tu non c’eri!-
-Oh Geoooooo! Che sei dolce, ma tanto lo so che ti sei
divertito lo stesso!-
Lui rispose con una espressione della serie “Chi?????
Io?????” che fece scoppiare a ridere la ragazza.
Bill notò il feeling fra i due e la gelosia si impossessò di
lui.
-Vado di là… devo fare la doccia!- annunciò guardando torvo Georg
e Giulia. Detto questo, uscì dalla cucina seguito a ruota da Tom.
-Comunque a parte gli scherzi…siccome io e gli altri oggi
non dobbiamo provare….e quindi sono libero….mi chiedevo se…se non avevi niente
da fare….insomma…ti va di uscire oggi? Magari per pranzo mangiamo un boccone
fuori… …ma se non ti va non me la prendo….cioè…ti capisco….- disse Georg
impacciato.
-Ei frena frena….certo che mi va!
-Davvero?? Ehm…perfetto!
-Ok…vedo a cambiarmi e arrivo!
-Ja!- rispose entusiasta il ragazzo.
Lei uscì dalla cucina e si avviò verso la sua stanza.
Nel corridoio si scontrò con Bill che, in boxer, stava
bussando senza tregua alla porta del bagno; evidentemente Tom era stato più
veloce!
-Oi…ma…quindi…..ehm…di che parlavate con Georg?- chiese
timidamente il moro mantenendo tuttavia uno sguardo inquisitorio alquanto
fastidioso.
-Nulla….abbiamo deciso che mangiamo fuori a pranzo…
-Come? Perché?
-Così….perchè ci va!
Bill sapeva che non poteva dirle niente se ricominciava a
frequentare qualcuno, ma stava male al pensiero di vederla con un altro.
-Tuo cugino lo sa?
-Mica devo chiedere il permesso a lui! E comunque dorme…anche
lui ha fatto le ore piccole ieri…
-Credi che sarà d’accordo?- chiese per mettere dubbi in
testa alla ragazza.
-Senti Bill, sei l’ultimo che può farmi il terzo grado e
tanto meno la ramanzina….perciò vedi di darci un taglio.- rispose stizzita.
-Mi preoccupo solo per te!E’ un reato? E poi è possibile che
tu abbia già dimenticato tutto?- chiese alterandosi.
-Mi sembra che non ci sia stato niente di importante e
quindi così impossibile da dimenticare…il primo a non pensare a “tutto”, come
dici tu, sei stato tu, Bill!
-Ti ho chiesto scusa!
-E io ti ho detto che non me ne faccio proprio niente delle
tue scuse avendo sempre nella mente l’immagine di quella sera! Di te e quella …-
non potè finire la frase che Gustav uscì dalla sua stanza pronunciando qualcosa
di simile a un “Che succede?” intriso di
sonno.
Senza accorgersene dovevano aver alzato un po’ troppo il
tono della voce.
-Niente Gus…è solo che il tuo amico qui deve smettere di
credere che il mondo giri unicamente intorno a lui.- e dopo aver dato questa
secca risposta al cugino, entrò nella sua stanza e si chiuse a chiave.
“Lo odio lo odio lo odio! Ma come è possibile che non riesco
a non pensare a quei suoi maledetti occhi!!! Sono un disastro….non capisco più
neanche me stessa….non riesco più a sentire ciò che mi dice il cuore….o meglio,
quel che rimane del mio cuore…” e abbandonandosi a questi tristi pensieri
scelse i vestiti e li indossò velocemente.
Andò in bagno a sciacquarsi il viso e lavarsi i denti e poi
si avviò verso la cucina.
Georg stava appoggiato al tavolo già bello ( nda: Bellissimo!)
e pronto.
-Allora andiamo?- le chiese con dolcezza, ignaro della
tempesta che impazzava dentro la ragazza.
-Certo…andiamo…
Urlarono un saluto generale e uscirono, pronti a trascorrere
una giornata insieme.
Georg sperava di riuscire a conquistarla…
Giulia sperava di riuscire a dimenticare Bill...
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