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Autore: Prinzesschen    08/04/2008    2 recensioni
Quando amare è complicato e perdonare lo è ancora di più, l'unica strada da seguire è quella indicata dal cuore, libero dalla razionalità che a volte pone barriere apparentemente insormontabili...Ed è proprio questo che la protagonista di questa storia dovrà imparare...ad amare e perdonare...vi prego siate clementi è la mia prima ff!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolino Ciao a tutti! Stavolta ci ho  messo più del solito a postare....perdonatemi! Comunque innanzitutto i ringraziamenti:
-Sarah92: Grazie per il complimento =) e comunque ho cercato di rendere Bill più umano , rispetto alla visione angelica che molti hanno di lui....e vista la tua recensione credo di esserci riuscita!
-Windsturm: Mi dispiace di averti fatta piangere!!!!! Davvero!Ma tranquilla...ora la situazione si anima un po'...=)
-Tesorinely: mi fa piacere che la mia storia ti piaccia e in quanto a Gus e Geo....beh la risposta è questo capitolo!
Adesso vi lascio alla lettura! Baci!


Passò un mese da quel giorno e le cose erano tornate come prima che “tutto” cominciasse.

Addirittura Giulia riusciva a trascorrere del tempo con Bill, a ridere con lui, a scherzare e a sorridere.

Lui aveva capito che gli bastava vederla sorridere per stare bene e tutto procedeva nel migliore dei modi.

Quella sera Giulia sarebbe dovuta rimanere a mangiare e a dormire da Veronica ma all’ultimo l’amica le disse che doveva andare a mangiare fuori con i suoi e così tornò a casa.

I ragazzi quella sera erano andati in discoteca e quindi la casa era vuota.

La bionda mangiò un panino e si mise a guardare la tv…trasmettevano un programma demenziale che però la fece ridere: c’erano delle persone che facevano cose allucinanti per scommessa e si cacciavano in situazioni assurde e il presentatore se la rideva.

Rimase davanti alla televisione per tutta la sera.

Ad un tratto guardò l’orologio e vide che era l’una di notte.

“Ma dove sono finiti quei 4 squinternati?? Certo, ora mi ritrovo anche a pensare come una mamma apprensiva…wow!” pensò fra se e se non potendo fare a meno di sorridere.

Ma la risposta le arrivò praticamente subito quando la porta si aprì e ne entrò Bill avvinghiato ad una ragazza che ridacchiava istericamente tra un bacio e un altro.

Non appena Bill vide Giulia sbiancò e si staccò dalla ragazza.

-S-s-scusa…non pensavo fossi in casa…pensavo fossi da Veronica…ehm…-

-Questa scena non mi è nuova…chissà perché? Comunque non fa niente non ti preoccupare…e…ehm…continuate pure, io vado a dormire…-disse nascondendo i suoi impulsi omicidi dietro un sorriso abbastanza convincente da sembrare quasi divertito.

Non appena giunse in camera e si chiuse la porta alle spalle si sdraiò sul letto, ancora vestita e si mise le cuffie dell’i-pod.

“E’ giusto così…sono io che ho voluto questo…certo non può aspettare in eterno me….”si ripeteva, ma in cuor suo sapeva che stava ancora una volta mentendo a se stessa.

Si addormentò così, con l’i-pod nelle orecchie ascoltando BY YOUR SIDE.

Quella mattina si svegliò tardi, erano le 11,30, ma per fortuna era domenica e non c’era scuola.

Arrivata in cucina vi trovò i gemelli intenti a fare colazione.

-Buongiorno!- esclamò sorridendo, volendo nascondere a Bill i suoi turbamenti interiori.

-’giorno!- risposero in coro, ma Bill la guardava come se si aspettasse che da un momento all’altro lo avrebbe picchiato a sangue e gli avrebbe urlato in faccia.

Quando la vide tanto indifferente, da un lato ne fu tranquillizzato, dall’altro deluso, perché ciò voleva dire che non gli interessava più niente di lui.

-Tomi, ma a che ora sei tornato ieri sera? Ho visto tornare tuo fratello in dolce compagnia, ma te non c’eri! E mio cugino e Geo?- chiese scherzosa.

-Tesoro ieri sono stato a ballare fino alle 4!- rispose il rasta orgoglioso.

-Anch’io!-disse Georg entrando molto assonnato in cucina e buttandosi letteralmente su una sedia accanto a Giulia.

-Oooooooooooh! Entusiasmante!-

-Non tanto a dire la verità…- disse Georg  dopo un paio di sbadigli.

-Perché o_O?

-Perché tu non c’eri!-

-Oh Geoooooo! Che sei dolce, ma tanto lo so che ti sei divertito lo stesso!-

Lui rispose con una espressione della serie “Chi????? Io?????” che fece scoppiare a ridere la ragazza.

Bill notò il feeling fra i due e la gelosia si impossessò di lui.

-Vado di là… devo fare la doccia!- annunciò guardando torvo Georg e Giulia. Detto questo, uscì dalla cucina seguito a ruota da Tom.

 

-Comunque a parte gli scherzi…siccome io e gli altri oggi non dobbiamo provare….e quindi sono libero….mi chiedevo se…se non avevi niente da fare….insomma…ti va di uscire oggi? Magari per pranzo mangiamo un boccone fuori… …ma se non ti va non me la prendo….cioè…ti capisco….- disse Georg impacciato.

-Ei frena frena….certo che mi va!

-Davvero?? Ehm…perfetto!

-Ok…vedo a cambiarmi e arrivo!

-Ja!- rispose entusiasta il ragazzo.

Lei uscì dalla cucina e si avviò verso la sua stanza.

Nel corridoio si scontrò con Bill che, in boxer, stava bussando senza tregua alla porta del bagno; evidentemente Tom era stato più veloce!

-Oi…ma…quindi…..ehm…di che parlavate con Georg?- chiese timidamente il moro mantenendo tuttavia uno sguardo inquisitorio alquanto fastidioso.

-Nulla….abbiamo deciso che mangiamo fuori a pranzo…

-Come? Perché?

-Così….perchè ci va!

Bill sapeva che non poteva dirle niente se ricominciava a frequentare qualcuno, ma stava male al pensiero di vederla con un altro.

-Tuo cugino lo sa?

-Mica devo chiedere il permesso a lui! E comunque dorme…anche lui ha fatto le ore piccole ieri…

-Credi che sarà d’accordo?- chiese per mettere dubbi in testa alla ragazza.

-Senti Bill, sei l’ultimo che può farmi il terzo grado e tanto meno la ramanzina….perciò vedi di darci un taglio.- rispose stizzita.

-Mi preoccupo solo per te!E’ un reato? E poi è possibile che tu abbia già dimenticato tutto?- chiese alterandosi.

-Mi sembra che non ci sia stato niente di importante e quindi così impossibile da dimenticare…il primo a non pensare a “tutto”, come dici tu, sei stato tu, Bill!

-Ti ho chiesto scusa!

-E io ti ho detto che non me ne faccio proprio niente delle tue scuse avendo sempre nella mente l’immagine di quella sera! Di te e quella …- non potè finire la frase che Gustav uscì dalla sua stanza pronunciando qualcosa di  simile a un “Che succede?” intriso di sonno.

Senza accorgersene dovevano aver alzato un po’ troppo il tono della voce.

-Niente Gus…è solo che il tuo amico qui deve smettere di credere che il mondo giri unicamente intorno a lui.- e dopo aver dato questa secca risposta al cugino, entrò nella sua stanza e si chiuse a chiave.

“Lo odio lo odio lo odio! Ma come è possibile che non riesco a non pensare a quei suoi maledetti occhi!!! Sono un disastro….non capisco più neanche me stessa….non riesco più a sentire ciò che mi dice il cuore….o meglio, quel che rimane del mio cuore…” e abbandonandosi a questi tristi pensieri scelse i vestiti e li indossò velocemente.

Andò in bagno a sciacquarsi il viso e lavarsi i denti e poi si avviò verso la cucina.

Georg stava appoggiato al tavolo già bello ( nda: Bellissimo!) e pronto.

-Allora andiamo?- le chiese con dolcezza, ignaro della tempesta che impazzava dentro la ragazza.

-Certo…andiamo…

Urlarono un saluto generale e uscirono, pronti a trascorrere una giornata insieme.

Georg sperava di riuscire a conquistarla…

Giulia sperava di riuscire a dimenticare Bill...


  
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