Salve gente!
Un pò in ritardo, scusate.
Risponderò a breve alle vostre recensioni, scusatemi anche
per questo ritardo!
Buona lettura.
Laura
I’m coming for you
My body’s hungry
I’m coming
for you
Like a junkie
I can’t stop
The desire in me
I’m not
waiting
Patiently
There’s only
one way to soothe my soul
There’s only
one way to soothe my soul
Soothe
my soul - Depeche Mode
CHAPTER FOUR - FIRST TIMES
Embry
è così impaziente di entrare in casa che arriva
quasi a
scardinare la porta tanta è l'irruenza con cui la apre.
Poi deposita a terra Samantha
e le prende il viso tra le mani,
piegandolo all'insù e posando le labbra sulle sue. Le dita
gli
scivolano tra i capelli bagnati, mentre la bacia quasi divorandole
le labbra.
Non smetterebbe mai, solo che
ad un certo punto si rende conto che lei
deve anche respirare, così si sforza di allontanarla quel
tanto
che basta per guardarla, cercando di memorizzarla così come
la
vede: gli occhi languidi, le gote arrossate e la bocca gonfia per i
suoi baci.
Allora le fa scivolare una
mano intorno alla nuca e le sfiora il labbro
inferiore con il pollice, per poi premerlo e costringerla ad aprirsi
ancora per lui.
Sta perdendo il controllo, e
se ne rende conto, ma non può
evitare lo stesso che le sue mani viaggino sul corpo di Sam
stringendole il seno, accarezzandole la schiena fino a scendere sulle
sue natiche, per stringerla con forza contro di lui.
Il desiderio che prova per lei gli brucia dentro come un fuoco
inestinguibile.
Si impone lo stesso di
rallentare, fa risalire le mani sulla sua vita,
smette di baciarla e inspira profondamente per calmare il battito
impazzito del suo cuore.
Quello che non può
prevedere, però, è che sia lei a non lasciargli
più di qualche secondo prima di
sollevarsi verso di lui e posare le labbra sulle sue.
A quel punto il suo
autocontrollo si spezza irrimediabilmente.
Si impossessa di nuovo della
sua bocca, baciandola profondamente,
mentre le sue mani volano sul nodo che chiude il reggiseno del costume,
slacciandolo. Poi fa lo stesso con l'altro, lasciando che il pezzo di
stoffa cada a terra.
La spinge verso il divano che
si trova alle sue spalle, fino a quando
ci cade sopra. Lui rimane in piedi, lo sguardo puntato sul seno che si
alza e si abbassa sotto l'affanno del suo respiro.
Quando alza lo sguardo e
incontra quegli occhi così
maledettamente azzurri, ci vede un timore che gli fa capire come le
debba apparire seducente e minaccioso nello stesso momento.
- Non lo fare!
Lo sa anche lui di essere
stato troppo brusco nel rivolgerle quella
preghiera, ma quello che gli si è agitato dentro nel vederla
alzare un braccio verso il seno per coprirsi alla sua vista,
è un istinto
troppo forte per riuscire a reprimerlo.
Lei è sua, non ha
alcun dubbio che sia così.
Si china su di lei
e nei suoi occhi continua ad esserci
timore misto a passione. Vorrebbe dirle un'infinità di
parole
rassicuranti, ma l'unica cosa che riesce a fare è baciarla e
stringerla a sè, in modo da poter sentire i suoi seni
morbidi
premuti contro di lui.
E' incredibile quello che
sente dentro, è un'esplosione... forse è la fine
e l'inizio del mondo tutto insieme.
Ma le mani di Sam ora premono
contro il suo torace, un gesto che ha
subito il potere di farlo sollevare e fissarla con la preoccupazione di
chi è cosciente di aver sbagliato.
- Embry... io... tu...
Non gli serve altro per capire
di aver fatto un gran casino,
così si alza di scatto e si allontana, imprecando contro se
stesso.
- Scusami... quello che ho
fatto è... è imperdonabile!
Lei lo sta guardando in una
maniera che lui non riesce bene a capire.
- Imperdonabile?
- Sì, certo. Avevo
giurato a me stesso che non ti avrei forzato e invece...
- Forzato?
Cristo Santo, ma quanto
è stato stronzo? L'ha completamente
mandata in tilt, saltandole addosso come un animale in calore. Forse
dovrebbe gettarsi in ginocchio e implorare il suo perdono, invece di
darle le spalle come il peggiore dei codardi.
- Embry... forse non hai
capito... non volevo che... smettessi... solo che... ecco che
rallentassi!
Si volta e lei è
ancora lì, quasi nuda e bellissima. Le
guarda il seno, il ventre morbido, l'intimità ancora coperta
dal
costume e si sente caldo, affamato.
Però si impone di
pensare a quello che lei gli ha appena detto.
Così aspetta ancora un attimo per lasciare che le
sue
pulsazioni tornino entro una soglia accettabile prima di riavvicinarsi
e sedersi di nuovo vicino a lei. Cerca anche di ammorbidire
lo
sguardo e il tono di voce, perchè l'ultima cosa che vuole
è spaventarla ancora.
- Scusami.
Lei arrossisce e per lui
è come essere colpito da un pugno nello stomaco.
- Io non sono...
cioè... ho avuto altri ragazzi... eppure... non
so, con te mi sembra quasi che... ecco... che sia come se fosse la mia
prima volta.
Arrossisce ancora di
più ed è un altro diretto nello stomaco.
Lui ha provato la stessa cosa,
reagendo però con l'istinto predatorio del lupo: possedere e
marchiare.
- Ti desidero
così tanto, Samantha. Anch'io non ho mai provato per
nessun'altra quello che sento per te.
Alza una mano e gliela passa
lentamente tra i capelli, scostandoglieli dalla spalla.
- Penso che molti abbiano
desiderato farlo.
Lei lo guarda perplessa.
- Fare che cosa?
- Passare le mani tra i tuoi
capelli. E' una delle prime cose che ho sognato di poter fare.
E' con le parole che adesso
cerca di mostrarle cosa sente,
ignorando il bisogno che ha di entrare subito dentro di lei e renderla
certa che non ci sarà mai nessun'altro in grado di amarla
come
saprà fare lui.
Non sarà stato il
primo, ma farà il possibile per diventare l'unico a poterlo
fare.
Non può
concepire che lei possa tornare ad essere di altri.
- Mi sono anche chiesto che
sapore avrebbero avuto le tue labbra... e
se la tua pelle sarebbe stata morbida come mi sembrava solo guardandola.
La sente trattenere
leggermente il fiato, mentre lui le sfiora una guancia delicatamente.
- Lo è, morbida e
profumata... e la tua bocca.... Dio, la tua bocca ha un sapore
fantastico.
Non riesce a trattenere la
mano, che scivola lungo la sua gola, sopra
le spalle, e poi più giù, a coprirle un seno.
- E il tuo seno è
stupendo.
Il suo pollice si sta muovendo
avanti e indietro sul capezzolo che sta diventando sempre
più turgido.
- Sto morendo dalla voglia di
toccarlo e baciarlo.
L'azzurro di quegli occhi che
non ha smesso di fissare si incupisce e allora lui osa sfiorarle le
labbra con la lingua.
- Sei così dolce,
Sam.
Lo sussurra appena, sperando
di spazzare via la paura di entrambi per quelle sensazioni troppo forti
e inaspettate.
- Lasciati amare, ti prego.
XXXXXXXXXXXXXXXX
Non ha più nessuna
paura, non quando negli occhi di Embry c'è quell'emozione
intensa e dannatamente sincera.
Con un gemito soffocato, gli
passa una mano dietro la nuca, tra i capelli, attirandolo con forza
sulla sua bocca.
Lo bacia con tutta la forza
della passione che cresce dentro di lei,
mentre la bocca di Embry si apre alla sua. Si trova ben presto lei ad
intensificare quel bacio, perchè vuole tornare ad accendere
in
lui quel desiderio che all'inizio l'aveva spaventata.
Capisce di esserci riuscita,
quando lui con un gemito roco la fa
sdraiare, baciandola con urgenza, quasi rudemente. Sente la sua bocca
scivolarle sul seno e le mani sulla vita, sulla schiena, sulle natiche.
Poi con la bocca torna sulla
sua, passandole le dita tra i capelli e imprigionandola.
- Guardami, Sam.
Lei lo fa, e vede l'effetto
che ha su di lui: una vena gli pulsa veloce
sulla tempia, lo sguardo si è fatto cupo, quasi fosco, la
mascella è contratta in una linea dura.
Allora alza una mano e fa
scivolare le dita lungo la sua guancia ,
sulla mascella, sul collo, sulle spalle e poi più
giù,
lungo il torace. Quando si sporge per baciarglielo, sente i muscoli
contrarsi di riflesso. Allora azzarda di più, gli sfiora i
capezzoli e gli lascia una scia di baci che vanno sempre più
in
basso.
A Embry sfugge un gemito
più alto mentre l'afferra per la vita,
obbligandola a ritornare su, per poterla baciare ancora. La intrappola
sotto di lui, insinuandosi tra le sue gambe.
Non c'è un punto dove non desideri essere toccata,
accarezzata, baciata da lui.
E' così persa in
quel fuoco che le brucia dentro, da non
accorgersi della mano che è scesa tra le sue cosce,
finchè non sente le dita di Embry esplorarla intimamente.
Allora chiude gli occhi con
forza e si lascia andare all'intenso
piacere che quelle dita esperte stanno suscitando dentro di lei. Si
sente calda e bagnata come non lo è mai stata, arrivando ben
presto sull'orlo dell'orgasmo.
- Embry, ti prego...
Per un attimo teme di aver
fatto un errore, perchè non avverte
più il calore del suo corpo sulla pelle, ma è
solo
perchè lui si è alzato per strappare gli ultimi
due
indumenti che li separavano.
Ora è di nuovo tra
le sue cosce, i fianchi incastrati con i suoi, l'erezione che inizia a
farsi strada dentro di lei.
- Samantha ...
Sta solo pronunciando il suo
nome, eppure il tono basso e arrochito con
cui lo fa vale più di qualsiasi potente afrodisiaco.
Gli circonda i fianchi con le
gambe, attirandolo ancora più in
profondità, perchè sente di volergli fare spazio
dentro
di sè sino in fondo all'anima.
Lui reagisce sollevandole i
fianchi ancora più in alto, mentre
la bacia ancora una volta come se le volesse divorare la bocca.
La sta penetrando lentamente,
roteando il bacino per sfregarlo contro
la sua eccitazione e riportarla così sull'orlo dell'orgasmo.
Sente di essere molto vicina e
lo avvolge ancora più stretto,
circondandogli anche le spalle con le braccia. Arriva persino a
morderlo sul collo, in un impeto di passione che spaventa persino lei.
Il sesso le è
sempre piaciuto, ma prima di lui è come se avesse provato
solo una tiepida eccitazione.
Embry affonda
dentro di lei con più violenza, lo sente
dentro il suo ventre ma anche più sù, dentro il
cervello.
Sì, la sta possedendo
anima e corpo. Non c'è spazio per altro che non sia lui e
quello che le sta facendo provare.
La bacia ancora
adesso, o è lei a farlo, non la sa bene
perchè ormai l'orgasmo le è esploso dentro,
riducendola
ad un fascio di terminazioni nervose percorse da una corrente elettrica.
Potrebbe morire in quel
momento e non accorgersene.
Ma non è ancora
finita, perchè c'è un'ultima
sensazione a portarla definitivamente in un'altra dimensione ed
è l'orgasmo di Embry.
Sentire il suo seme riversarsi
dentro di lei, vedergli i lineamenti
stravolti da un'espressione di puro piacere, percepire il suo cuore
battere furiosamente, la fa sentire completamente appagata.
E' questo l'amore vero?
Non può
non domandarselo, mentre lui le crolla addosso e
lei arriva a trovare bello anche quello, essere intrappolata sotto di
lui.
Si sente protetta dalla sua
forza, non minacciata.
Le viene quasi da piangere,
perchè è bello e terribile nello stesso momento
quello che sta provando.
- Scusa...
Succedono tre cose
contemporaneamente dopo quella parola pronunciata da
Embry: si distende sul fianco per non pesarle più addosso,
continuando però a tenerla stretta contro di lui; la guarda
negli occhi e le accarezza una guancia quasi come ad assicurarsi che
lei non sia un sogno pronto a svanire.
Quei tre gesti l'hanno resa
certa che quelle scuse non la feriranno in alcun modo, anzi.
Così riesce a
guardarlo a sua volta negli occhi, trovandoci un
calore che ha il potere di sciogliere tutti i suoi pensieri come neve
al sole.
- Perchè?
Nei suoi occhi scuri si agita
qualcosa che lei ha già visto, ma non riesce a capire cosa
sia.
- Perchè sono stato
un fottuto egoista, oltre che un assoluto coglione.
La sua coscienza sta lottando
per emergere, ma ancora non riesce a capire cosa stia cercando di dirle
Embry.
Forse perchè la sua
voce è dispiaciuta, ma i suoi occhi non riescono ad esserlo
totalmente.
C'è una sicurezza
nel suo sguardo che le fa battere forte il
cuore, nonostante ormai le sensazioni travolgenti dell'orgasmo si
stiano placando, lasciandole solo un piacevole languore in tutto il
corpo.
- Non avrei dovuto
approfittarmi così di te... liberamente.
Finalmente riesce ad afferrare
cosa sta cercando di dirle, e contemporaneamente i suoi occhi sembrano
svelarle il loro segreto.
E' troppo presto e troppo...
semplicemente troppo di tutto!
- Prendo la pillola e sei il
primo a cui non ho chiesto di indossare il preservativo. Puoi stare
tranquillo.
La voce le esce dura,
più di quanto lei stessa voglia, perchè in
realtà è spaventata da quello che ha appena
scoperto.
- Sam... Sam... ti prego, non
fare così.
Non si rende conto di quello
che sta facendo, sino a quando le mani di
Embry non le impediscono con più forza di districarsi da lui.
- Volevo solo rassicurarti sul
fatto che sono sempre stato attento anch'io e che se questa volta...
- Non lo dire!
E' arrabbiata, anzi no,
è decisamente terrrorizzata
perchè il suo sguardo si è fatto ancora
più sicuro
e determinato nell'esprimerle ciò che prova per lei.
Cazzo, no! Non vuole che glielo
dica!
- Sam... Sam...
ascoltami.
La sua presa è
forte, ma gentile. E lei lo odia anche per
questo, perchè sa che se solo insistesse un pochino di
più, lui la lascerebbe andare, facendola sentire ancora
peggio.
- Se vuoi non lo dico, ma ti
prego, non scappare da me.
E' una supplica, quella di
Embry, a cui tutto il suo essere
risponde con un trasporto immediato e totale, forzandola a rimanere
lì dov'è, tra le sue braccia.
Come può avere un
tale potere su di lei, quando nemmeno lei riesce ad averlo su stessa?
- Che cosa mi hai
fatto, Embry? Maledizione, non riesco più nemmeno a
respirare se tu non mi sei intorno!
Lo sguardo che le rivolge
è talmente intenso, da provocarle un lungo brivido gelato
lungo la schiena.
- Anzi no, non lo voglio
sapere.
E' di nuovo a pezzi.
Non potrebbe essere
diversamente, non dopo aver acquisito la piena
consapevolezza che potrebbe di nuovo essere distrutta dall'amore.
Sam è convinta che
questa volta non potrebbe sopravvivere, non
dopo aver già attraversato l'inferno di perdere quello di
suo fratello Peter.
Lui era tutta la sua vita, e
per continuare senza di
lui ha dovuto rinunciare ad una parte importante di sè.
Ora pensa che se dovesse
perdere Embry, cos'altro rimarrebbe di lei?
Eppure non può
pensare di allontanarlo. E' come se una forza invisibile la legasse a
lui.
- Sam? Mi guarderesti un
attimo?
Lo ha chiuso fuori dal suo
mondo in quella maniera infantile, "non lo
vedo allora non può esistere", e le viene quasi da ridere,
perchè sta per completare un ciclo di studi che avrebbero
dovuto
renderla immune a negazioni di quel tipo.
Apre gli occhi e lo guarda.
- Non ti chiederò
niente di più di quello che sarai
disposta a concedermi. Un giorno, un mese, un anno... quando ti
stancherai di me, io mi farò da parte. Ma sino ad allora,
lascia
che io...
Gli ha letteralmente chiuso la
bocca con la mano, sentendo il suo fiato caldo solleticarle il palmo.
- E se fossi prima tu, a
stancarti di me? Ci hai pensato? Abbiamo
cinque anni di differenza, Embry. Sembri di certo molto più
maturo della tua età ma questo non vuol dire che...
Si ritrova anche lei con la
bocca chiusa, e decisamente meglio dal
momento che la mano di lui copre una superficie più ampia.
Se qualcuno potesse vedere la
scena dal di fuori, forse gli apparirebbe
anche comica: due ragazzi nudi sul divano, dopo aver appena fatto
l'amore in maniera travolgente, a tapparsi rispettivamente la bocca per
non dare voce a quel sentimento che comunque è scritto nei
loro
occhi.
La conversazione, infatti, non
è cessata tra loro, si è
spostata solo ad un livello più profondo. A parole si
può
anche mentire, ma con le emozioni è già
più
difficile farlo.
E se guarda negli occhi di
Embry, le è impossibile credere che
arriverà il giorno in cui si potrà stancare di
lei.
E allora cosa deve fare?
Rischiare di vedere
se succederà, quando magari sarà anche
più innamorata di lui?
Oddio, allora è vero.
E' proprio
innamorata... persa tra l'altro.
Non può nemmeno
pensare di allontanarlo, perchè ci ha
già provato e questo l'ha riportata dritta dritta da lui, e
poi
dritta dritta su quel divano, dove ha fatto l'amore con lui senza
nemmeno preoccuparsi di usare qualche precauzione.
Maledizione, con lui il pensiero
non l'ha nemmeno sfiorata.
Non c'è
niente da fare, se non arrendersi definitivamente al fatto che non
può fingere qualcosa che non è.
E deve averla scritta in
faccia quella resa, perchè improvvisamente gli
occhi scuri che sta ancora fissando, si illuminano dello stesso sorriso
che sente fiorire sotto il palmo della sua mano.
Non è il sorriso
vittorioso di chi ha vinto la guerra, ma
è quello di chi è felice di essergli
sopravvissuto.
E' un punto di partenza, non
un punto di arrivo quel sorriso meraviglioso.
XXXXXXXXXXXXXXXX
Hanno fatto di nuovo l'amore,
con più calma, esplorando i loro corpi alla ricerca di quei
punti sensibili e ricettivi.
Ha scoperto così
che adora essere baciata sotto la mandibola, ma non vicino
all'orecchio, perchè lì diventa solo solletico; che le piace una presa
più decisa quando le tocca il seno, meno quando lo sfiora
solo con delle carezze. Non sopporta, invece, che le
tocchi l'ombelico, ma se lo bacia soltanto allora può anche
lasciarglielo fare.
Gli ha guidato la mano tra le
pieghe del suo sesso, mostrandogli esattamente il punto in cui voleva
sentire il suo tocco, stupendosi poi di come lui le abbia fatto
scoprire che essere contemporaneamente stimolata da un'altra parte lo
rendesse ancora più eccitante.
Infatti, quando ha fatto
scivolare le dita nella fessura tra le sue natiche, c'è
stata una resistenza iniziale, subito superata dal piacere della
scoperta che con lui non era stato sgradevole come con altri.
Questa confessione gli ha
fatto provare una tale sensazione di reciproca appartenenza e possesso,
che l'ha quasi portato sull'orlo dell'orgasmo.
Ha tracciato nuove rotte sul
corpo di Samantha, inesplorate e del tutto sue.
Si è
nuovamente tuffato nel suo calore, assaporandola in ogni sfumatura,
sino a quando non ha avuto solo il suo sapore in bocca.
E poi ne avrebbe voluto
ancora, ma è stata lei ad obbligarlo a darle di
più, scoprendola così capace di prendersi
ciò che vuole.
Si è ritrovato con
lei sopra, senza respiro e senza la forza di fare altro, se non
assecondare quella sottomissione così erotica e coinvolgente.
Ha scoperto anche che dopo
l'amore, Samantha è ancora più bella.
Saranno due ore buone che la
guarda dormire, eppure ancora non è stufo. Certo, anche lui
si è addormentato ad un certo punto, però si
è svegliato prima di lei e non è più
riuscito a chiudere gli occhi.
E' innamorato perso.
E' inutile girarci
intorno, che sia imprinting o amore vero, lui è fottuto lo
stesso.
Ma contrariamente a quanto si
aspettava, non è incazzato, o triste, o l'insieme delle due
cose. Non si sta spaccando la testa sulla questione.
No, è soltanto
felice.
Ma se si sente
così bene, ha senso combattere questa cosa, allora?
Cioè, vuol dire che dopo tutte le paranoie che si
è sempre fatto, si deve arrendere anche lui a diventare
l'ombra di qualcun'altro?
Perchè se il sole
sparisse, morirebbe anche lui.
Già che pensa queste
cose, come se fosse uno dei libri di sua madre, gli fa capire quanto
sia andato oltre.
Allora Jacob aveva
ragione e lui torto?
Bastava trovare l'altra
metà, perchè tutto l'universo prendesse la giusta
piega?
Si domanda allora come si
senta rispetto alle questioni che si è lasciato alle spalle:
il lupo, il branco, sua madre... suo padre. Quello vero, ovviamente.
Già, cosa pensa
adesso se si guarda indietro?
Chissenefrega?
No, non
è proprio così. E' un "chissenefrega" se Sam non
lo molla. Se Sam lo aiuta a vedere le cose anche attraverso i suoi
occhi. Se Sam lo prende per mano e lo accompagna in quel passato che lo
ha ferito così nel profondo.
Ma c'è la questione
del lupo.
E lui non
è mica tanto convinto che lei la prenderà bene.
Già ha fatto fatica ad accettare lui così
com'è, figurarsi se dovesse mostrarle il suo alter ego.
Eppure... eppure lui
è così grazie anche al lupo.
Cioè, lui
è l'insieme delle due cose.
Ma se ne accorge solo adesso,
cazzo?
- Se hai un
segreto, Embry, questo è il momento di dirmelo.
La voce di Samantha lo fa
letteralmente sobbalzare, perchè si deve essere perso nei
suoi ragionamenti, senza accorgersi che adesso è sveglia
anche lei.
- Perchè dici cosi?
Intanto non ha resistito dall'afferarla per la vita e trascinarla verso
di lui. Mentire e ingannare è una specie di seconda pelle
per lui.
Per quanti anni ha detto "tranquillo, Jacob, va tutto bene",
"tranquilla ma', va tutto bene", "tranquilli, amici, va tutto bene"?
Praticamente da sempre.
- Avevi la faccia di uno che stava litigando con se stesso. E non su
cosa mangiare stasera, giusto per farti capire.
Lui sorride, anche se dentro trema.
- Questa mi sembra psicologia spicciola, veramente.
Anche lei sorride, ma sa di non averla ingannata.
- La psicologia è roba spicciola, solo che la gente ha
bisogno di credere che non lo sia. Quindi paga fior di soldi per farsi
dire quello che in realtà già conosce.
Le sfiora le labbra con un bacio, mentre le aggancia anche una gamba
tra le sue.
Una cosa che piace a lui
è il modo in cui il corpo minuto di Sam si avvinghia al suo.
- Più o meno è il concetto che
esprime anche Julia Robert a Richard Gere in Pretty Woman. La tua
è solo una conferma, quindi.
Lei scoppia a ridere, questa volta sinceramente.
- Ti prego! Conosci Pretty Woman! Ma è un film vecchio e
stravecchio! Tra l'altro è roba da maratona romantica per
una serata tra ragazze!
Lui si sente già meglio e solo perchè lei sta
ridendo.
- Guarda che è così che sono arrivato a capire le
donne. Studiandole nel loro punto debole: i film romantici!
Lei ride più forte adesso, la faccia nascosta nell'incavo
del suo collo.
Ecco, adesso si sente anche meglio con lei così vicina.
Può inspirare il suo profumo, un misto di salsedine, sesso e
lui.
- Embry, ti giuro, se lo hai fatto sei un mito!
Lui la stringe, mentre sente un primo accenno di desiderio risvegliarsi.
- Certo che l'ho fatto. Dove credi che abbia scoperto i trucchi
migliori?
Lei gli rifila una specie di cazzotto, dando segno di stare al suo
gioco.
- E io che pensavo fosse tutta farina del tuo sacco. Mi sembrava troppo
bello che tu fossi carino, giovane e anche così capace.
Lui non si fa sfuggire l'occasione.
- Bè, che sono "capace" mi sembra di avertelo dimostrato
già più volte... per la precisione tre. Ma sono
già pronto per la quarta ...
Lei lo caccia via, ridendo e avvolgendosi nel lenzuolo come in uno
scudo protettivo.
- Eh, no! Sono io che non sono pronta. I cinque anni di differenza si
fanno sentire, ragazzino!
Mi spiace, devo recuperare le forze!
Si è gettata giù dal letto, sfuggendogli per un
soffio. Si allontana di qualche passo e lo minaccia con una finta
espressione truce.
- Se vuoi la quarta, come minimo prima mi devi portare a cena fuori. E
prima mi devo fare anche una doccia...
Lui è già pronto a seguirla, con l'idea di
insaponarla e ...
- Non ci provare! Docce separate!
Lo minaccia ancora, facendo due passi indietro.
- Devo anche schiarirmi le idee, e con te vicino non è di
certo possibile.
Se doveva arrivare una nota dolente, eccola.
Vuole riflettere.
Su che cosa? Sul fatto che ha capito davvero che le
nasconde qualcosa di serio? O sul fatto che è innamorato di
lei? O sul fatto che anche lei è persa di lui?
Perchè la discussione dopo la loro prima volta sa che non
è dimenticata, ma solo accantonata. Anche lui deve chiederle
qualcosa, perchè dietro alle sue paure gli sembra ci sia
anche dell'altro, non solo il fatto che lui è giovane o che
tra loro tutto è successo così rapidamente.
- Va bene, ma se vedo che rifletti troppo, ti vengo a prendere, okay?
Mette su anche lui un'espressione più minacciosa, ma ottiene
solo di farla ridacchiare ancora.
- Non sei credibile. Non mi fai paura nemmeno un pò.
Per un attimo si immagina di trasformarsi davanti ai suoi occhi, e
quello che vede lo terrorizza.
- Embry? Che c'è, stai male?
Il tono allarmato di Samantha scaccia via quell'immagine terribile,
facendogli scuotere la testa per liberarsi anche dell'ultimo brandello
di angoscia provata.
- No, tranquilla. Mi sa che ho bisogno di nuove energie anch'io!
Giovane o non giovane, sono state tre volte anche per me...
Lei non è pienamente convinta di quella risposta, ma dal
momento che lui si è alzato in tutto il suo metro e
novantatrè di nudità, tra l'altro non proprio
così a riposo, decide di non rischiare.
Forse pensa che è stato un trucco per farla riavvicinare, e
lui alimenta il suo dubbio per distrarla.
- Però, forse, dopotutto...
Le rivolge uno sguardo languido, perchè comunque lei
è bella da morire così scarmigliata e
drappeggiata nel lenzuolo stropicciato.
- Traditore... ma se poi stai male veramente e io non ti soccorro,
prenditela solo con te stesso!
Dato che lui ha fatto qualche altro passo in avanti, non le lascia
altra scelta se non quella di correre a rifugiarsi in bagno,
sbattendosi la porta alle spalle.
- Vedi di farti trovare pronto quando esco!
Lui si appoggia alla porta, meditando per un attimo di aprirla
comunque. La tentazione di fare la doccia con lei è
altissima, nonostante tutto.
- In che senso?
- Nel senso che se non sei vestito, ti lascio qui a morire di fame!
Sente che ha già aperto l'acqua, e una parte di lui
è di nuovo pronta per lei.
- Donna crudele.
La sente ridere.
- Puoi dirlo forte. E adesso vattene, sul serio.
- Va bene. Per questa volta cedo... ma non ti abituare, piccola donna.
- Okay, Toro Seduto. Lo terrò a mente.
Lo congeda con un'ultima risata, un bel suono che su di lui continua ad
avere un effetto devastante.
Andrà a farsi una doccia anche lui, ovviamente fredda e poi
cercherà di capire come dovrà fare con lei.
Perchè in qualche maniera dovrà trovare il modo
di dirle il suo segreto, sa bene che non potrà rimanere per
sempre lontano dal branco, da sua madre e da La Push.
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