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Autore: hunterd    04/11/2013    3 recensioni
La domenica è l'unico giorno della settimana che Embry si rifiuta di trascorrere alla riserva in compagnia dei suoi amici.
C'è troppo "amore" nell'aria per i suoi gusti, troppa gente dagli occhi languidi e dalle mani intrecciate.
Sente i confini della riserva sempre più stretti intorno a lui, come se in quell'ultimo anno si fosse rimpicciolita e lui fosse stato l'unico ad accorgersene.
Così, in sella alla sua moto, anche quella domenica se ne va in cerca di una meta che gli faccia dimenticare per un pò La Push e il lupo che c'è in lui, causa di una sofferenza mai superata.
Per Samantha, invece, quella è una domenica lavorativa come tante altre sull'ascensore panoramico dello Space Needle di Seattle.
Ancora non sa che qualcosa di molto "pericoloso" sta per entrare in quello spazio che considera un buon punto di "osservazione" per i suoi studi di psicologia.
Così, Embry sarà per lei la variante impazzita nello schema ripetitivo che è stata sino ad allora la sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Embry Call, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Salve gente!
Un pò in ritardo, scusate.
Risponderò a breve alle vostre recensioni, scusatemi anche per questo ritardo!
Buona lettura.
Laura








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I’m coming for you
My body’s hungry
I’m coming for you
Like a junkie

I can’t stop
The desire in me
I’m not waiting
Patiently

There’s only one way to soothe my soul
There’s only one way to soothe my soul

Soothe my soul - Depeche Mode




CHAPTER FOUR - FIRST TIMES




Embry è così impaziente di entrare in casa che arriva quasi a scardinare la porta tanta è l'irruenza con cui la apre.

Poi deposita a terra Samantha e  le prende il viso tra le mani, piegandolo all'insù e posando le labbra sulle sue. Le dita gli scivolano tra i capelli bagnati, mentre la bacia quasi divorandole le labbra.
Non smetterebbe mai, solo che ad un certo punto si rende conto che lei deve anche respirare, così si sforza di allontanarla quel tanto che basta per guardarla, cercando di memorizzarla così come la vede: gli occhi languidi, le gote arrossate e la bocca gonfia per i suoi baci.
Allora le fa scivolare una mano intorno alla nuca e le sfiora il labbro inferiore con il pollice, per poi premerlo e costringerla ad aprirsi ancora per lui.
Sta perdendo il controllo, e se ne rende conto, ma non può evitare lo stesso che le sue mani viaggino sul corpo di Sam stringendole il seno, accarezzandole la schiena fino a scendere sulle sue natiche, per stringerla con forza contro di lui.
Il desiderio che prova per lei gli brucia dentro come un fuoco inestinguibile.
Si impone lo stesso di rallentare, fa risalire le mani sulla sua vita, smette di baciarla e inspira profondamente per calmare il battito impazzito del suo cuore.
Quello che non può prevedere, però, è che sia lei a non lasciargli più di qualche secondo prima di sollevarsi verso di lui e posare le labbra sulle sue.
A quel punto il suo autocontrollo si spezza irrimediabilmente.
Si impossessa di nuovo della sua bocca, baciandola profondamente, mentre le sue mani volano sul nodo che chiude il reggiseno del costume, slacciandolo. Poi fa lo stesso con l'altro, lasciando che il pezzo di stoffa cada a terra.
La spinge verso il divano che si trova alle sue spalle, fino a quando ci cade sopra. Lui rimane in piedi, lo sguardo puntato sul seno che si alza e si abbassa sotto l'affanno del suo respiro.
Quando alza lo sguardo e incontra quegli occhi così maledettamente azzurri, ci vede un timore che gli fa capire come le debba apparire seducente e minaccioso nello stesso momento.
- Non lo fare!
Lo sa anche lui di essere stato troppo brusco nel rivolgerle quella preghiera, ma quello che gli si è agitato dentro nel vederla alzare un braccio verso il seno per coprirsi alla sua vista, è un istinto troppo forte per riuscire a reprimerlo.
Lei è sua, non ha alcun dubbio che sia così.
Si china su di lei e nei suoi occhi continua ad esserci timore misto a passione. Vorrebbe dirle un'infinità di parole rassicuranti, ma l'unica cosa che riesce a fare è baciarla e stringerla a sè, in modo da poter sentire i suoi seni morbidi premuti contro di lui.
E' incredibile quello che sente dentro, è un'esplosione... forse è la fine e l'inizio del mondo tutto insieme.
Ma le mani di Sam ora premono contro il suo torace, un gesto che ha subito il potere di farlo sollevare e fissarla con la preoccupazione di chi è cosciente di aver sbagliato.
- Embry... io... tu...
Non gli serve altro per capire di aver fatto un gran casino, così si alza di scatto e si allontana, imprecando contro se stesso.
- Scusami... quello che ho fatto è... è imperdonabile!
Lei lo sta guardando in una maniera che lui non riesce bene a capire.
- Imperdonabile?
- Sì, certo. Avevo giurato a me stesso che non ti avrei forzato e invece...
- Forzato?
Cristo Santo, ma quanto è stato stronzo? L'ha completamente mandata in tilt, saltandole addosso come un animale in calore. Forse dovrebbe gettarsi in ginocchio e implorare il suo perdono, invece di darle le spalle come il peggiore dei codardi.
- Embry... forse non hai capito... non volevo che... smettessi... solo che... ecco che rallentassi!
Si volta e lei è ancora lì, quasi nuda e bellissima. Le guarda il seno, il ventre morbido, l'intimità ancora coperta dal costume e si sente caldo, affamato.
Però si impone di pensare a quello che lei gli ha appena detto.  Così aspetta ancora un attimo per lasciare che le sue pulsazioni tornino entro una soglia accettabile prima di riavvicinarsi e sedersi di nuovo vicino a lei.  Cerca anche di ammorbidire lo sguardo e il tono di voce, perchè l'ultima cosa che vuole è spaventarla ancora.
- Scusami.
Lei arrossisce e per lui è come essere colpito da un pugno nello stomaco.
- Io non sono... cioè... ho avuto altri ragazzi... eppure... non so, con te mi sembra quasi che... ecco... che sia come se fosse la mia prima volta.
Arrossisce ancora di più ed è un altro diretto nello stomaco.
Lui ha provato la stessa cosa, reagendo però con l'istinto predatorio del lupo: possedere e marchiare.
- Ti desidero così tanto, Samantha. Anch'io non ho mai provato per nessun'altra quello che sento per te.
Alza una mano e gliela passa lentamente tra i capelli, scostandoglieli dalla spalla.
- Penso che molti abbiano desiderato farlo.
Lei lo guarda perplessa.
- Fare che cosa?
- Passare le mani tra i tuoi capelli. E' una delle prime cose che ho sognato di poter fare.
E' con le parole che adesso cerca di mostrarle cosa sente, ignorando il bisogno che ha di entrare subito dentro di lei e renderla certa che non ci sarà mai nessun'altro in grado di amarla come saprà fare lui.
Non sarà stato il primo, ma farà il possibile per diventare l'unico a poterlo fare.
Non può concepire che lei possa tornare ad essere di altri.
- Mi sono anche chiesto che sapore avrebbero avuto le tue labbra... e se la tua pelle sarebbe stata morbida come mi sembrava solo guardandola.
La sente trattenere leggermente il fiato, mentre lui le sfiora una guancia delicatamente.
- Lo è, morbida e profumata... e la tua bocca.... Dio, la tua bocca ha un sapore fantastico.
Non riesce a trattenere la mano, che scivola lungo la sua gola, sopra le spalle, e poi più giù, a coprirle un seno.
- E il tuo seno è stupendo.
Il suo pollice si sta muovendo avanti e indietro sul capezzolo che sta diventando sempre più turgido.
- Sto morendo dalla voglia di toccarlo e baciarlo.
L'azzurro di quegli occhi che non ha smesso di fissare si incupisce e allora lui osa sfiorarle le labbra con la lingua.
- Sei così dolce, Sam.
Lo sussurra appena, sperando di spazzare via la paura di entrambi per quelle sensazioni troppo forti e inaspettate.
- Lasciati amare, ti prego.



XXXXXXXXXXXXXXXX



Non ha più nessuna paura, non quando negli occhi di Embry c'è quell'emozione intensa e dannatamente sincera.
Con un gemito soffocato, gli passa una mano dietro la nuca, tra i capelli, attirandolo con forza sulla sua bocca.
Lo bacia con tutta la forza della passione che cresce dentro di lei, mentre la bocca di Embry si apre alla sua. Si trova ben presto lei ad intensificare quel bacio, perchè vuole tornare ad accendere in lui quel desiderio che all'inizio l'aveva spaventata.
Capisce di esserci riuscita, quando lui con un gemito roco la fa sdraiare, baciandola con urgenza, quasi rudemente. Sente la sua bocca scivolarle sul seno e le mani sulla vita, sulla schiena, sulle natiche.
Poi con la bocca torna sulla sua, passandole le dita tra i capelli e imprigionandola.
- Guardami, Sam.
Lei lo fa, e vede l'effetto che ha su di lui: una vena gli pulsa veloce sulla tempia, lo sguardo si è fatto cupo, quasi fosco, la mascella è contratta in una linea dura.
Allora alza una mano e fa scivolare le dita lungo la sua guancia , sulla mascella, sul collo, sulle spalle e poi più giù, lungo il torace. Quando si sporge per baciarglielo, sente i muscoli contrarsi di riflesso. Allora azzarda di più, gli sfiora i capezzoli e gli lascia una scia di baci che vanno sempre più in basso.
A Embry sfugge un gemito più alto mentre l'afferra per la vita, obbligandola a ritornare su, per poterla baciare ancora. La intrappola sotto di lui, insinuandosi tra le sue gambe.
Non c'è un punto dove non desideri essere toccata, accarezzata, baciata da lui.
E' così persa in quel fuoco che le brucia dentro, da non accorgersi della mano che è scesa tra le sue cosce, finchè non sente le dita di Embry esplorarla intimamente.
Allora chiude gli occhi con forza e si lascia andare all'intenso piacere che quelle dita esperte stanno suscitando dentro di lei. Si sente calda e bagnata come non lo è mai stata, arrivando ben presto sull'orlo dell'orgasmo.
- Embry, ti prego...
Per un attimo teme di aver fatto un errore, perchè non avverte più il calore del suo corpo sulla pelle, ma è solo perchè lui si è alzato per strappare gli ultimi due indumenti che li separavano.
Ora è di nuovo tra le sue cosce, i fianchi incastrati con i suoi, l'erezione che inizia a farsi strada dentro di lei.
- Samantha ...
Sta solo pronunciando il suo nome, eppure il tono basso e arrochito con cui lo fa vale più di qualsiasi potente afrodisiaco.
Gli circonda i fianchi con le gambe, attirandolo ancora più in profondità, perchè sente di volergli fare spazio dentro di sè sino in fondo all'anima.
Lui reagisce sollevandole i fianchi ancora più in alto, mentre la bacia ancora una volta come se le volesse divorare la bocca.
La sta penetrando lentamente, roteando il bacino per sfregarlo contro la sua eccitazione e riportarla così sull'orlo dell'orgasmo.
Sente di essere molto vicina e lo avvolge ancora più stretto, circondandogli anche le spalle con le braccia. Arriva persino a morderlo sul collo, in un impeto di passione che spaventa persino lei.
Il sesso le è sempre piaciuto, ma prima di lui è come se avesse provato solo una tiepida eccitazione.
Embry affonda dentro di lei con più violenza, lo sente dentro il suo ventre ma anche più sù, dentro il cervello.
Sì, la sta possedendo anima e corpo. Non c'è spazio per altro che non sia lui e quello che le sta facendo provare.
La bacia ancora adesso, o è lei a farlo, non la sa bene perchè ormai l'orgasmo le è esploso dentro, riducendola ad un fascio di terminazioni nervose percorse da una corrente elettrica.
Potrebbe morire in quel momento e non accorgersene.
Ma non è ancora finita, perchè c'è un'ultima sensazione a portarla definitivamente in un'altra dimensione ed è l'orgasmo di Embry.
Sentire il suo seme riversarsi dentro di lei, vedergli i lineamenti stravolti da un'espressione di puro piacere, percepire il suo cuore battere furiosamente, la fa sentire completamente appagata.
E' questo l'amore vero?
Non può non domandarselo, mentre lui le crolla addosso e lei arriva a trovare bello anche quello, essere intrappolata sotto di lui.
Si sente protetta dalla sua forza, non minacciata.
Le viene quasi da piangere, perchè è bello e terribile nello stesso momento quello che sta provando.
- Scusa...
Succedono tre cose contemporaneamente dopo quella parola pronunciata da Embry: si distende sul fianco per non pesarle più addosso, continuando però a tenerla stretta contro di lui; la guarda negli occhi e le accarezza una guancia quasi come ad assicurarsi che lei non sia un sogno pronto a svanire.
Quei tre gesti l'hanno resa certa che quelle scuse non la feriranno in alcun modo, anzi.
Così riesce a guardarlo a sua volta negli occhi, trovandoci un calore che ha il potere di sciogliere tutti i suoi pensieri come neve al sole.
- Perchè?
Nei suoi occhi scuri si agita qualcosa che lei ha già visto, ma non riesce a capire cosa sia.
- Perchè sono stato un fottuto egoista, oltre che un assoluto coglione.
La sua coscienza sta lottando per emergere, ma ancora non riesce a capire cosa stia cercando di dirle Embry.
Forse perchè la sua voce è dispiaciuta, ma i suoi occhi non riescono ad esserlo totalmente.
C'è una sicurezza nel suo sguardo che le fa battere forte il cuore, nonostante ormai le sensazioni travolgenti dell'orgasmo si stiano placando, lasciandole solo un piacevole languore in tutto il corpo.
- Non avrei dovuto approfittarmi così di te... liberamente.
Finalmente riesce ad afferrare cosa sta cercando di dirle, e contemporaneamente i suoi occhi sembrano svelarle il loro segreto.
E' troppo presto e troppo... semplicemente troppo di tutto!
- Prendo la pillola e sei il primo a cui non ho chiesto di indossare il preservativo. Puoi stare tranquillo.
La voce le esce dura, più di quanto lei stessa voglia, perchè in realtà è spaventata da quello che ha appena scoperto.
- Sam... Sam... ti prego, non fare così.
Non si rende conto di quello che sta facendo, sino a quando le mani di Embry non le impediscono con più forza di districarsi da lui.
- Volevo solo rassicurarti sul fatto che sono sempre stato attento anch'io e che se questa volta...
- Non lo dire!
E' arrabbiata, anzi no, è decisamente terrrorizzata perchè il suo sguardo si è fatto ancora più sicuro e determinato nell'esprimerle ciò che prova per lei.
Cazzo, no! Non vuole che glielo dica!
- Sam... Sam... ascoltami.
La sua presa è forte, ma gentile. E lei lo odia anche per questo, perchè sa che se solo insistesse un pochino di più, lui la lascerebbe andare, facendola sentire ancora peggio.
- Se vuoi non lo dico, ma ti prego, non scappare da me.
E' una supplica, quella di Embry,  a cui tutto il suo essere risponde con un trasporto immediato e totale, forzandola a rimanere lì dov'è, tra le sue braccia.
Come può avere un tale potere su di lei, quando nemmeno lei riesce ad averlo su stessa?
- Che cosa mi hai fatto, Embry? Maledizione, non riesco più nemmeno a respirare se tu non mi sei intorno!
Lo sguardo che le rivolge è talmente intenso, da provocarle un lungo brivido gelato lungo la schiena.
- Anzi no, non lo voglio sapere.
E' di nuovo a pezzi.
Non potrebbe essere diversamente, non dopo aver acquisito la piena consapevolezza che potrebbe di nuovo essere distrutta dall'amore.
Sam è convinta che questa volta non potrebbe sopravvivere, non dopo aver già attraversato l'inferno di perdere quello di suo fratello Peter.
Lui era tutta la sua vita, e per continuare senza di lui ha dovuto rinunciare ad una parte importante di sè.
Ora pensa che se dovesse perdere Embry, cos'altro rimarrebbe di lei?
Eppure non può pensare di allontanarlo. E' come se una forza invisibile la legasse a lui.
- Sam? Mi guarderesti un attimo?
Lo ha chiuso fuori dal suo mondo in quella maniera infantile, "non lo vedo allora non può esistere", e le viene quasi da ridere, perchè sta per completare un ciclo di studi che avrebbero dovuto renderla immune a negazioni di quel tipo.
Apre gli occhi e lo guarda.
- Non ti chiederò niente di più di quello che sarai disposta a concedermi. Un giorno, un mese, un anno... quando ti stancherai di me, io mi farò da parte. Ma sino ad allora, lascia che io...
Gli ha letteralmente chiuso la bocca con la mano, sentendo il suo fiato caldo solleticarle il palmo.
- E se fossi prima tu, a stancarti di me? Ci hai pensato? Abbiamo cinque anni di differenza, Embry. Sembri di certo molto più maturo della tua età ma questo non vuol dire che...
Si ritrova anche lei con la bocca chiusa, e decisamente meglio dal momento che la mano di lui copre una superficie più ampia.
Se qualcuno potesse vedere la scena dal di fuori, forse gli apparirebbe anche comica: due ragazzi nudi sul divano, dopo aver appena fatto l'amore in maniera travolgente, a tapparsi rispettivamente la bocca per non dare voce a quel sentimento che comunque è scritto nei loro occhi.
La conversazione, infatti, non è cessata tra loro, si è spostata solo ad un livello più profondo. A parole si può anche mentire, ma con le emozioni è già più difficile farlo.
E se guarda negli occhi di Embry, le è impossibile credere che arriverà il giorno in cui si potrà stancare di lei.
E allora cosa deve fare?
Rischiare di vedere se succederà, quando magari sarà anche più innamorata di lui?
Oddio, allora è vero.
E' proprio innamorata... persa tra l'altro.
Non può nemmeno pensare di allontanarlo, perchè ci ha già provato e questo l'ha riportata dritta dritta da lui, e poi dritta dritta su quel divano, dove ha fatto l'amore con lui senza nemmeno preoccuparsi di usare qualche precauzione.
Maledizione, con lui il pensiero non l'ha nemmeno sfiorata.
Non c'è niente da fare, se non arrendersi definitivamente al fatto che non può fingere qualcosa che non è.
E deve averla scritta in faccia quella resa, perchè improvvisamente gli occhi scuri che sta ancora fissando, si illuminano dello stesso sorriso che sente fiorire sotto il palmo della sua mano.
Non è il sorriso vittorioso di chi ha vinto la guerra, ma è quello di chi è felice di essergli sopravvissuto.
E' un punto di partenza, non un punto di arrivo quel sorriso meraviglioso.





XXXXXXXXXXXXXXXX



Hanno fatto di nuovo l'amore, con più calma, esplorando i loro corpi alla ricerca di quei punti sensibili e ricettivi.
Ha scoperto così che adora essere baciata sotto la mandibola, ma non vicino all'orecchio, perchè lì diventa solo solletico; che le piace una presa più decisa quando le tocca il seno, meno quando lo sfiora solo con delle carezze. Non sopporta, invece, che le tocchi l'ombelico, ma se lo bacia soltanto allora può anche lasciarglielo fare.
Gli ha guidato la mano tra le pieghe del suo sesso, mostrandogli esattamente il punto in cui voleva sentire il suo tocco, stupendosi poi di come lui le abbia fatto scoprire che essere contemporaneamente stimolata da un'altra parte lo rendesse ancora più eccitante.
Infatti, quando ha fatto scivolare le dita nella fessura tra le sue natiche, c'è stata una resistenza iniziale, subito superata dal piacere della scoperta che con lui non era stato sgradevole come con altri.
Questa confessione gli ha fatto provare una tale sensazione di reciproca appartenenza e possesso, che l'ha quasi portato sull'orlo dell'orgasmo.
Ha tracciato nuove rotte sul corpo di Samantha, inesplorate e del tutto sue.
Si è nuovamente tuffato nel suo calore, assaporandola in ogni sfumatura, sino a quando non ha avuto solo il suo sapore in bocca.
E poi ne avrebbe voluto ancora, ma è stata lei ad obbligarlo a darle di più, scoprendola così capace di prendersi ciò che vuole.
Si è ritrovato con lei sopra, senza respiro e senza la forza di fare altro, se non assecondare quella sottomissione così erotica e coinvolgente.
Ha scoperto anche che dopo l'amore, Samantha è ancora più bella.
Saranno due ore buone che la guarda dormire, eppure ancora non è stufo. Certo, anche lui si è addormentato ad un certo punto, però si è svegliato prima di lei e non è più riuscito a chiudere gli occhi.
E' innamorato perso.
E' inutile girarci intorno, che sia imprinting o amore vero, lui è fottuto lo stesso.
Ma contrariamente a quanto si aspettava, non è incazzato, o triste, o l'insieme delle due cose. Non si sta spaccando la testa sulla questione.
No, è soltanto felice.
Ma se si sente così bene, ha senso combattere questa cosa, allora? Cioè, vuol dire che dopo tutte le paranoie che si è sempre fatto, si deve arrendere anche lui a diventare l'ombra di qualcun'altro?
Perchè se il sole sparisse, morirebbe anche lui.
Già che pensa queste cose, come se fosse uno dei libri di sua madre, gli fa capire quanto sia andato oltre.
Allora Jacob aveva ragione e lui torto?
Bastava trovare l'altra metà, perchè tutto l'universo prendesse la giusta piega?
Si domanda allora come si senta rispetto alle questioni che si è lasciato alle spalle: il lupo, il branco, sua madre... suo padre. Quello vero, ovviamente.
Già, cosa pensa adesso se si guarda indietro?
Chissenefrega?
No, non è proprio così. E' un "chissenefrega" se Sam non lo molla. Se Sam lo aiuta a vedere le cose anche attraverso i suoi occhi. Se Sam lo prende per mano e lo accompagna in quel passato che lo ha ferito così nel profondo.
Ma c'è la questione del lupo.
E lui non è mica tanto convinto che lei la prenderà bene. Già ha fatto fatica ad accettare lui così com'è, figurarsi se dovesse mostrarle il suo alter ego.
Eppure... eppure lui è così grazie anche al lupo.
Cioè, lui è l'insieme delle due cose.
Ma se ne accorge solo adesso, cazzo?
- Se hai un segreto, Embry, questo è il momento di dirmelo.
La voce di Samantha lo fa letteralmente sobbalzare, perchè si deve essere perso nei suoi ragionamenti, senza accorgersi che adesso è sveglia anche lei.
- Perchè dici cosi?
Intanto non ha resistito dall'afferarla per la vita e trascinarla verso di lui. Mentire e ingannare è una specie di seconda pelle per lui.
Per quanti anni ha detto "tranquillo, Jacob, va tutto bene", "tranquilla ma', va tutto bene", "tranquilli, amici, va tutto bene"?
Praticamente da sempre.
- Avevi la faccia di uno che stava litigando con se stesso. E non su cosa mangiare stasera, giusto per farti capire.
Lui sorride, anche se dentro trema.
- Questa mi sembra psicologia spicciola, veramente.
Anche lei sorride, ma sa di non averla ingannata.
- La psicologia è roba spicciola, solo che la gente ha bisogno di credere che non lo sia. Quindi paga fior di soldi per farsi dire quello che in realtà già conosce.
Le sfiora le labbra con un bacio, mentre le aggancia anche una gamba tra le sue.
Una cosa che piace a lui è il modo in cui il corpo minuto di Sam si avvinghia al suo.
- Più o meno è il concetto che esprime anche Julia Robert a Richard Gere in Pretty Woman. La tua è solo una conferma, quindi.
Lei scoppia a ridere, questa volta sinceramente.
- Ti prego! Conosci Pretty Woman! Ma è un film vecchio e stravecchio! Tra l'altro è roba da maratona romantica per una serata tra ragazze!
Lui si sente già meglio e solo perchè lei sta ridendo.
- Guarda che è così che sono arrivato a capire le donne. Studiandole nel loro punto debole: i film romantici!
Lei ride più forte adesso, la faccia nascosta nell'incavo del suo collo.
Ecco, adesso si sente anche meglio con lei così vicina. Può inspirare il suo profumo, un misto di salsedine, sesso e lui.
- Embry, ti giuro, se lo hai fatto sei un mito!
Lui la stringe, mentre sente un primo accenno di desiderio risvegliarsi.
- Certo che l'ho fatto. Dove credi che abbia scoperto i trucchi migliori?
Lei gli rifila una specie di cazzotto, dando segno di stare al suo gioco.
- E io che pensavo fosse tutta farina del tuo sacco. Mi sembrava troppo bello che tu fossi carino, giovane e anche così capace.
Lui non si fa sfuggire l'occasione.
- Bè, che sono "capace" mi sembra di avertelo dimostrato già più volte... per la precisione tre. Ma sono già pronto per la quarta ...
Lei lo caccia via, ridendo e avvolgendosi nel lenzuolo come in uno scudo protettivo.
- Eh, no! Sono io che non sono pronta. I cinque anni di differenza si fanno sentire, ragazzino! Mi spiace, devo recuperare le forze!
Si è gettata giù dal letto, sfuggendogli per un soffio. Si allontana di qualche passo e lo minaccia con una finta espressione truce.
- Se vuoi la quarta, come minimo prima mi devi portare a cena fuori. E prima mi devo fare anche una doccia...
Lui è già pronto a seguirla, con l'idea di insaponarla e ...
- Non ci provare! Docce separate!
Lo minaccia ancora, facendo due passi indietro.
- Devo anche schiarirmi le idee, e con te vicino non è di certo possibile.
Se doveva arrivare una nota dolente, eccola.
Vuole riflettere.
Su che cosa? Sul fatto che ha capito davvero che le nasconde qualcosa di serio? O sul fatto che è innamorato di lei? O sul fatto che anche lei è persa di lui? 
Perchè la discussione dopo la loro prima volta sa che non è dimenticata, ma solo accantonata. Anche lui deve chiederle qualcosa, perchè dietro alle sue paure gli sembra ci sia anche dell'altro, non solo il fatto che lui è giovane o che tra loro tutto è successo così rapidamente.
- Va bene, ma se vedo che rifletti troppo, ti vengo a prendere, okay?
Mette su anche lui un'espressione più minacciosa, ma ottiene solo di farla ridacchiare ancora.
- Non sei credibile. Non mi fai paura nemmeno un pò.
Per un attimo si immagina di trasformarsi davanti ai suoi occhi, e quello che vede lo terrorizza.
- Embry? Che c'è, stai male?
Il tono allarmato di Samantha scaccia via quell'immagine terribile, facendogli scuotere la testa per liberarsi anche dell'ultimo brandello di angoscia provata.
- No, tranquilla. Mi sa che ho bisogno di nuove energie anch'io! Giovane o non giovane, sono state tre volte anche per me...
Lei non è pienamente convinta di quella risposta, ma dal momento che lui si è alzato in tutto il suo metro e novantatrè di nudità, tra l'altro non proprio così a riposo, decide di non rischiare.
Forse pensa che è stato un trucco per farla riavvicinare, e lui alimenta il suo dubbio per distrarla.
- Però, forse, dopotutto...
Le rivolge uno sguardo languido, perchè comunque lei è bella da morire così scarmigliata e drappeggiata nel lenzuolo stropicciato.
- Traditore... ma se poi stai male veramente e io non ti soccorro, prenditela solo con te stesso!
Dato che lui ha fatto qualche altro passo in avanti, non le lascia altra scelta se non quella di correre a rifugiarsi in bagno, sbattendosi la porta alle spalle.
- Vedi di farti trovare pronto quando esco!
Lui si appoggia alla porta, meditando per un attimo di aprirla comunque. La tentazione di fare la doccia con lei è altissima, nonostante tutto.
- In che senso?
- Nel senso che se non sei vestito, ti lascio qui a morire di fame!
Sente che ha già aperto l'acqua, e una parte di lui è di nuovo pronta per lei.
- Donna crudele.
La sente ridere.
- Puoi dirlo forte. E adesso vattene, sul serio.
- Va bene. Per questa volta cedo... ma non ti abituare, piccola donna.
- Okay, Toro Seduto. Lo terrò a mente.
Lo congeda con un'ultima risata, un bel suono che su di lui continua ad avere un effetto devastante.
Andrà a farsi una doccia anche lui, ovviamente fredda e poi cercherà di capire come dovrà fare con lei.
Perchè in qualche maniera dovrà trovare il modo di dirle il suo segreto, sa bene che non potrà rimanere per sempre lontano dal branco, da sua madre e da La Push.



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