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DI NUOVO INSIEME
"Questa volta siamo davvero
nei guai!", fu il commento di Shikamaru. "Hai ragione", rispose Kiba. "Cosa
possiamo fare?". Naruto e i suoi compagni erano arrivati nei pressi della
cascata e lì erano stati attaccati dagli shinobi della Roccia; i nemici erano di
gran lunga superiori di numero e solo dopo un duro combattimento gli shinobi di
Konoha erano riusciti a sfuggire alle grinfie del nemico e a rifuiarsi nella
foresta. Dopo alcuni minuti Sasuke, promosso a capo del gruppo, aveva
estratto una mappa dal taschino della sua divisa e l'aveva adagiata sul
terreno. "Noi ci troviamo in questa posizione", disse il giovane con il dito
puntato su un punto della mappa. "I nostri nemici si trovano sulla riva opposta
del fiume; perciò uno di noi dovrà distrarli per permettere al resto del gruppo
di seguire il corso del fiume". "Ottima idea!", fu la risposta di Shikamaru
alla proposta del capogruppo. "Solo così possiamo distruggere i ponti posti
lungo il fiume e completare la missione; senza i rifornimenti, i ninja della
Roccia si troveranno presto a corto di viveri e saranno costretti alla
resa". "Allora sarò io ad affrontare i nemici!" disse Naruto alzandosi
improvvisamente in piedi. "Ne sei sicuro?", domandò Kiba
all'amico. "Sicurissimo!", fu la risposta. "Grazie alla Tecnica superiore
della moltiplicazione del corpo non avrò alcun problema". "Allora è deciso;
muoviamoci!", fu l'ordine di Sasuke. Dopo poche ore, il gruppo si ritrovò
davanti ai ninja nemici seminascosti tra i cespugli. "Buona fortuna, Naruto",
disse Sasuke all'amico mentre si allontanava insieme a Kiba e
Shikamaru. "Naruto...", disse il giovane esponente del clan Inuzuka
voltandosi di scatto. "Torna sano e salvo. Fallo soprattutto per Hinata: lei ti
ama e non potrebbe vivere senza di te". "Lo so!", fu la risposta di
Naruto. A quel punto il ninja biondo uscì allo scoperto e si lanciò contro i
nemici.
Naruto aprì gli occhi e fissò le stalattiti poste sul soffitto
della grotta; il sole era ormai sorto e i suoi raggi che filtravano dalle
fessure sulle pareti illuminavano l'intera caverna. "Allora è stato tutto un
sogno" pensò Naruto, ma non appena tentò di alzarsi avvertì una dolorosa fitta
al torace e mentre si passava la mano sul petto si accorse che qualcuno lo aveva
medicato. Naruto si voltò alla sua destra e vide Hinata che giaceva
addormentata al suo fianco; non appena la vide, il volto di Naruto si rallegrò e
le sfiorò il volto scostando una ciocca di capelli. "Perdonami, amore mio",
disse Naruto sottovoce per non svegliarla. "Sono stato uno stupido; ho rischiato
la mia vita in un'azione avventata e tu ne hai pagato le conseguenze. Ti
prometto che non soffrirai più per i miei sbagli". Non appena Naruto terminò
di parlare, Hinata si svegliò e non appena i suoi occhi si posarono su quelli
del ninja biondo, la giovane si alzò di scatto e lo abbracciò al collo. "Mi
sei mancato tanto!", riuscì a dire Hinata tra le lacrime. "Anche tu mi sei
mancata!", fu la risposta di Naruto.
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