Fandom:
Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: Rosso.
Genere: drammatico,
erotico, sovrannaturale
Warning: slash, linguaggio non censurato
Words: ??
Note: Eccomi
tornata da voi ^^ Allora sì ho deciso di pubblicare un
secondo capitolo che sicuramente non sarà l'ultimo. Anche
perchè è...beh ecco è diviso a
metà xD L'attesa non sarà lunga, forse
pubblicherò già domani la seconda parte ma ho
deciso di spezzarlo perchè a) non avevo l'ispirazione giusta
per finirlo in maniera decente e b) mi sembrava affrettato chiuderlo
subito e diventava troppo lungo per la chiusura che avevo in mente
quindi ho deciso che la conclusione sarà nel prossimo
capitolo v.v
Spero che possiate apprezzare, e che la storia cominci a prendervi
almeno un po'.
Bacio e a presto <3
Ringraziamenti:
un grazie speciale va a JunJun, chibisaru81 e Owlien che hanno
recensito e che sono le mie prime supporter ^^ Grazie mille, spero di
leggere ancora le vostre recensioni e ricevere ancora i vostri consigli
;)
Dopo la
discussione con Castiel, che mi aveva lasciato confuso e con l'amaro in
bocca, oltre che con la rabbia repressa ancora nel sangue, avevo deciso
di tornare nel mio giaciglio e finalmente ero riuscito a prendere
sonno. Era un passo avanti, almeno potevo sperare che un sonno
più o meno ristoratore avrebbe chiarito le cose.
Non ero sicuro che la mia teoria fosse corretta, e non osai crederci
troppo. Mi svegliai la mattina seguente, se possibile ancora
più indolenzito della sera precedente. Brutto bastardo,
è sola colpa tua Castiel! Appena ti trovo ti faccio passare
la voglia di fare l'angelo sbruffone! imprecai nella mia
testa,
mettendomi a sedere e scompigliandomi ancora assonnato i capelli.
Lentamente mi tornarono in mente i pensieri della sera prima...mi ero
arrovellato almeno una cinquantina di volte su quanto fossero profondi
e belli i suoi occhi! Ero impazzito?! E poi quel bacio che cosa
significava nel misterioso vocabolario angelico?!
Ringhiai a mezza voce, a dir poco incazzato già da prima
mattina e sentii immediatamente gli occhi di Sam posarsi su di me.
Mi voltai solo allora, guardandolo mentre si infilava le sue scarpe da
gigante, la sua camicia da gigante e mi guardava dall'alto del divano. Hei
che c'è fratellino?! domandò
corrucciando le sopracciglia, con la sua aria da ragazzo seriamente
preoccupato, al che sbuffai rumorosamente e scattai in piedi,
stiracchiandomi. L'idea non era quello di farlo sentire in colpa per
l'alloggio che ero stato costretto a ritagliarmi per la notte, infondo
non era colpa di nessun se, malgrado le sue dimensioni, era ancora
capace di addormentarsi sul divano! La sua espressione la diceva lunga
sulla mal riuscita del mio tentativo, così sospirai
pesantemente e mi trascinai in cucina. La sensazione assurda che mi
avvolse lo stomaco era a dir poco insopportabile, come se davvero mi
facesse strano vedere quel posto così vuoto, senza Castiel!
Oh andiamo a Dean Winchester certi sentimentalismi non interessavano.
Lasciamo perdere, non
è giornata. bofonchiai dopo qualche minuto,
lasciando perdere tutti i pensieri che mi affollavano il cervello per
dedicarmi a questioni ben più importanti come, per esempio,
la caccia del cibo. Infondo non mi aspettavo che Bobby avesse una
dispensa troppo fornita, ed ero venuto a patto con me stesso decidendo
che mi sarei accontentato di un pezzo di crostata. La mia amatissima
crostata...potevo già assaporarne il sapore sulla punta
della lingua.
Sorrisi, già con l'acquolina in bocca, e cominciai ad aprire
gli sportelli in cerca di quel che volevo. Insomma chi avrebbe mai
potuto osare ospitare Dean Winchester in casa sua e non procurarsi
della crostata? Sicuramente non Bobby, che mi conosceva fin troppo bene
e da fin troppo tempo. Purtroppo però nemmeno quella vana
speranza servì a far apparire la mia colazione e alla fine
mi arresi, chiudendo bruscamente l'ennesima anta.
Nel frattempo Sam era riuscito ad alzarsi, cambiarsi e avviarsi alla
porta. Lo inchiodai con lo sguardo, costringendolo a fermarsi. Stai uscendo? Prendi l'Impala e
portami una crostata. dissi come se fosse la cosa
più ovvia del mondo. In effetti mi chiedevo come mai nessuno
ci avesse pensato prima, evidentemente stavano tutti lottando
affinchè quella giornata diventasse pessima, almeno per me.
Sam corrucciò le sopracciglia poi si aprì in un
sorriso e annuì Ma
certo, quando mai mi sono dimenticato la crostata?!
domandò allegramente chiudendosi poi la porta alle spalle.
Esatto quando mai se l'era dimenticata?! E quando mai gliene avevo dato
l'opportunità?!
Probabilmente Bobby stava lavorando da qualche parte e una volta solo
mi convinsi a cambiarmi, farmi una doccia e analizzare l'agenda di
papà in cerca di qualche indizio. Forse lui sapeva che
diavolo significava tutto quello!
Mi lavai con cura, perdendo anche fin troppo tempo sotto la doccia, per
colpa dei ricordi della sera prima che altro non facevano che
ripetersi, e ripetersi e ripetersi in un vortice snervante di scene
sempre uguali.
Ringhiai e uscii dal bagno, come se cambiare stanza potesse aiutare la
mia causa, trascinandomi in salotto. Mi avvicina alle carte di Bobby,
provando a darci una rapida occhiata, nella speranza di trovare
qualcosa. Forse la fortuna dopo un po' aveva deciso di darmi una mano,
quella stronza. Sospirai e spostai alcune carte, fino a trovare alcuni
appunti. Apocalisse, aveva scritto Bobby. Apocalisse?! Quella con
angeli e demoni e tutto quel che ci andava dietro? Sgranai gli occhi e
decisamente confuso, più che altro spiazzato e incazzato
visto che sembrava un'idea talmente stupida che avrebbe potuto
informarci! Oh
sì certo, e non gli avresti sbranato la faccia nel caso
vero? mi ricordò la solita dannatissima vocina.
Appoggiai i piedi all'angolo del tavolo, rilassandomi sulla sedia e
immergendomi nella lettura di quegli appunti. Sì non era da
me, quel lavoro da Nerd era compito di Sam ma...ma una parte di me
lottava per farmi conoscere quel che si nascondeva davanti alla storia
di Castiel, dei Testimoni e quant'altro. Forse quel bastardo di Dio
esisteva davvero...nel caso avrei trovato il modo migliore per
prenderlo a calci nel culo.
Mi persi in quella noia mortale, provando almeno a saltarci fuori, fino
a che non sentii delle voce. Alzai lo sguardo e la stanza davanti a me
era cambiata: c'era un'altra cucina, un'altro salotto, con altre
persone. Corrucciai le sopraccigliai e abbandonai la mia lettura,
alzandomi e avvicinandomi a quegli sconosciuti. Sussultai quando
davanti a me ricomparve la cucina di Bobby.
Ma che cazzo sta
succedendo?! ringhiai. La risposta arrivò
velocemente, sotto forma di una mano salda e decisa sulla spalla e gli
occhi di Castiel puntati nei miei. Aveva un'aria dispiaciuta e mi
sorpresi di riuscire ad avvertire come prima cosa il profumo intenso e
famigliare che emanava. Riusciva a farmi venire in mente cose strane,
pensieri che sembravano troppo mielosi. Il problema Dean è
che stai diventando un rincretinito!
Sospirai profondamente e cercai di mantenere una parvenza di calma,
anche se sapevo bene che le sue parole avrebbero reso inutile ogni mio
tentativo. Non usare quel
tono e quel linguaggio con me, Dean. Sto provando a risparmiarti tutto
questo...ma non posso! Va oltre le mie possibilità. Vorrei
tanto evitarti tutto questo...dico davvero... Bene. La
sua idea era quella di chiarirmi le idee? Perchè non sapeva
farlo, decisamente.
Lo fulminai con lo sguardo e mi scostai bruscamente dalla sua presa e
dalla sua figura che era anche troppo vicina. Come diavolo pensava che
tutto quello avrebbe potuto aiutarmi? Che diavolo poteva importarmene
se lui voleva evitare qualcosa eppure non ci stava riuscendo?! E poi
che cosa voleva evitare?
Di nuovo le voci di poco prima tornarono chiare e nette alle mie spalle
"Non sto dicendo che quel John Winchester non mi piace, Mary...!"
affermava un uomo sulla sesantina, pochi capelli grigi e un accento
famigliare. Una ragazza più piccola, bionda e dagli occhi
chiari rispose, piccata "Non mi importa, lo sposerò lo
stesso! Non voglio più saperne di tutto questo!".
Sussultai e mi voltai completamente, gli occhi lucidi e
l'incapacità totale di dare ascoltoa nche solo lontanamente
alla presenza di Castiel, ancora vicino a me. Tutto quello...era
ciò che non era riuscito a evitare? Ma...che cos'era di
preciso? Perchè l'unica cosa che riuscivo a vedere io erano
persone mai viste ma dal'aria conosciuta, una ragazza che somigliava
tremendamente a mia madre che parlava di un ragazzo che si chiamava
esattamente come mio padre...
Loro erano la mia famiglia, prima del disastro. Loro erano la mia
famiglia prima ancora che io venissi anche solo concepito...ma com'era
possibile? Quello era il passato dannazione, come mai potevo prenderne
parte?
La domanda sembrò inutile nel momento in cui mi trovai
almeno tre pistole puntate contro, e l'assenza totale di Castiel al mio
fianco. Ovvio, quello stronzo se ne andava quando ne avevo bisogno!
Alzai le mani in segno di resa, provando a mostrarmi affidabile e
tranquillo. Sono...venuto
in pace. Sono un...cacciatore e...non voglio farvi del male.
affermai con quanta più sicurezza possibile. Sui loro volti
passarono espressioni di astio e malfidenza ma alla fine Mary fu la
prima ad abbassare il fucile. Mia madre...l'unica volta che potevo
vedere mia madre Castiel cercava di impedirmelo?! Improvvisamente quel
che aveva detto mi sembrò tremendamente stupido e insensato.
Lui voleva impedirmi di conoscere mia madre, voleva impedire tutto
quello. Non era solo uno stronzo, era anche un egoista bastardo.
Tirai un sospiro di sollievo quando anche la donna, che evidentemente
poteva facilmente essere mia nonna, posò la pistola sul
tavolo. Mi aspettavo domande su domande, che non tardarono certo ad
arrivare eppure cominciai seriamente a sentirmi in qualche modo...in
famiglia. Loro erano la parte di me che non avevo mai conosciuto e
anche se non potevo dirglielo io volevo restare con loro.
Forse...forse avrei anche potuto salvare mia madre andando avanti col
tempo. Forse avrei potuto seguirli per un po' ma chi mi stava dando
quella possibilità?
Per la centesima volta nelle ultime ventiquattr'ore mi sentii in
pericolo: nessuno poteva favorirmi, non me. Cominciai a guardarmi
intorno con fare quasi febbrile, fino a che non suonò al
campanello...mio padre. O meglio una versione decisamente
più giovane e piacevole di John, che sembrava quasi non
conoscere quella parte che aveva sempre mostrato con me. E' colpa tua, tu l'hai reso quel
che è diventato. E' solamente colpa tua, vedi come era
migliore quando non ero ancora nato?! mi
suggerì la vocina di prima, chissà forse lei e
Castiel erano parenti...
Scossi il capo per dimenticare quei pensieri incoerenti e mi concentrai
su John e Mary: tutto quello mi stava offrendo una visione felice di
qualcosa che non avevo mai provato sulla mia pelle. Era una vita felice
che non avevo mai testato...desiderai che Sam potesse essere
lì con me e condividere tutto quello.
La mano sulla spalla tornò a farsi sentire, appena le altre
persone si allontanarono. Dean.
affermò Castiel, come se quel nome gli appartenesse, come se
sapesse che era destinato ad essere pronunciato solamente da lui. La
sua lingua sembrò accarezzare lentamente ogni singola
lettera, facendola poi rotolare oziosamente fuori in un suono delicato
e pieno. DEAN SMETTILA!
Sospirai e mi concentrai per riprendere un filo logico e costante nei
pensieri, più che altro per lo meno sensato dannazione! Che
cazzo mi stava prendendo? Che cosa mi stava succedendo? Io non ero
così...quei pensieri non erano da me. Attribuii il tutto
alla stranezza della situazione e all'emozione che tutte quelle
novità in qualche modo DOVEVANO scatutire anche in uno come
me. Alla buon'ora, bitch
angel! replicai piccato, ma non fece una minima piega
davanti alle mie parole, sembrava andare per la sua strada, sembrava
avere un obbiettivo preciso su cosa dire e cosa fare Tutto questo non ti fa bene e se
vuoi rimanere io non posso tirarti fuori lo capisci? Non puoi cambiare
quello che è stato...non può cambiare il passato.
Il destino andrà sempre per la sua strada.
disse con la voce di chi sembrava predicare qualcosa in una stupida
Chiesa. Lo guardai e desiderai con tutto me stesso che sparisse e me
lasciasse solo nella mia gioia temporanea. E per una volta qualunque
cosa mi circondasse sembrò accontentarmi e Castiel
sparì dalla scena.
Mi ero forse liberato di lui...per sempre?
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