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Autore: kleines licht    28/11/2013    2 recensioni
Con un colpo di anca deciso spostai di nuovo il peso da un fianco all'altro, entrabmi doloranti ormai alla stessa maniera, e puntai gli occhi verso la cucina. Subito non riuscii a realizzare quel che le mie iridi stavano registrando, ma lentamente diversi dettagli raggiunsero anche il mio cervello, odiosamente lento: c'era un uomo appoggiato mollemente al ripiano della cucina, avvolto da abiti famigliari, un lungo trench beige che era forse una delle poche cose che la luce della luna riusciva a illuminare, oltre a due occhi di un blu magnetico puntati su di me.
Genere: Drammatico, Erotico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: Rosso.
Genere: drammatico, erotico, sovrannaturale
Warning: slash, linguaggio non censurato
Words: ??
Note: Eccomi tornata da voi ^^ Allora sì ho deciso di pubblicare un secondo capitolo che sicuramente non sarà l'ultimo. Anche perchè è...beh ecco è diviso a metà xD L'attesa non sarà lunga, forse pubblicherò già domani la seconda parte ma ho deciso di spezzarlo perchè a) non avevo l'ispirazione giusta per finirlo in maniera decente e b) mi sembrava affrettato chiuderlo subito e diventava troppo lungo per la chiusura che avevo in mente quindi ho deciso che la conclusione sarà nel prossimo capitolo v.v
Spero che possiate apprezzare, e che la storia cominci a prendervi almeno un po'.
Bacio e a presto <3
Ringraziamenti: un grazie speciale va a JunJun, chibisaru81 e Owlien che hanno recensito e che sono le mie prime supporter ^^ Grazie mille, spero di leggere ancora le vostre recensioni e ricevere ancora i vostri consigli ;)


Dopo la discussione con Castiel, che mi aveva lasciato confuso e con l'amaro in bocca, oltre che con la rabbia repressa ancora nel sangue, avevo deciso di tornare nel mio giaciglio e finalmente ero riuscito a prendere sonno. Era un passo avanti, almeno potevo sperare che un sonno più o meno ristoratore avrebbe chiarito le cose.
Non ero sicuro che la mia teoria fosse corretta, e non osai crederci troppo. Mi svegliai la mattina seguente, se possibile ancora più indolenzito della sera precedente. Brutto bastardo, è sola colpa tua Castiel! Appena ti trovo ti faccio passare la voglia di fare l'angelo sbruffone! imprecai nella mia testa, mettendomi a sedere e scompigliandomi ancora assonnato i capelli. Lentamente mi tornarono in mente i pensieri della sera prima...mi ero arrovellato almeno una cinquantina di volte su quanto fossero profondi e belli i suoi occhi! Ero impazzito?! E poi quel bacio che cosa significava nel misterioso vocabolario angelico?!
Ringhiai a mezza voce, a dir poco incazzato già da prima mattina e sentii immediatamente gli occhi di Sam posarsi su di me.
Mi voltai solo allora, guardandolo mentre si infilava le sue scarpe da gigante, la sua camicia da gigante e mi guardava dall'alto del divano. Hei che c'è fratellino?! domandò corrucciando le sopracciglia, con la sua aria da ragazzo seriamente preoccupato, al che sbuffai rumorosamente e scattai in piedi, stiracchiandomi. L'idea non era quello di farlo sentire in colpa per l'alloggio che ero stato costretto a ritagliarmi per la notte, infondo non era colpa di nessun se, malgrado le sue dimensioni, era ancora capace di addormentarsi sul divano! La sua espressione la diceva lunga sulla mal riuscita del mio tentativo, così sospirai pesantemente e mi trascinai in cucina. La sensazione assurda che mi avvolse lo stomaco era a dir poco insopportabile, come se davvero mi facesse strano vedere quel posto così vuoto, senza Castiel! Oh andiamo a Dean Winchester certi sentimentalismi non interessavano.
Lasciamo perdere, non è giornata. bofonchiai dopo qualche minuto, lasciando perdere tutti i pensieri che mi affollavano il cervello per dedicarmi a questioni ben più importanti come, per esempio, la caccia del cibo. Infondo non mi aspettavo che Bobby avesse una dispensa troppo fornita, ed ero venuto a patto con me stesso decidendo che mi sarei accontentato di un pezzo di crostata. La mia amatissima crostata...potevo già assaporarne il sapore sulla punta della lingua.
Sorrisi, già con l'acquolina in bocca, e cominciai ad aprire gli sportelli in cerca di quel che volevo. Insomma chi avrebbe mai potuto osare ospitare Dean Winchester in casa sua e non procurarsi della crostata? Sicuramente non Bobby, che mi conosceva fin troppo bene e da fin troppo tempo. Purtroppo però nemmeno quella vana speranza servì a far apparire la mia colazione e alla fine mi arresi, chiudendo bruscamente l'ennesima anta.
Nel frattempo Sam era riuscito ad alzarsi, cambiarsi e avviarsi alla porta. Lo inchiodai con lo sguardo, costringendolo a fermarsi. Stai uscendo? Prendi l'Impala e portami una crostata. dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo. In effetti mi chiedevo come mai nessuno ci avesse pensato prima, evidentemente stavano tutti lottando affinchè quella giornata diventasse pessima, almeno per me. Sam corrucciò le sopracciglia poi si aprì in un sorriso e annuì Ma certo, quando mai mi sono dimenticato la crostata?! domandò allegramente chiudendosi poi la porta alle spalle. Esatto quando mai se l'era dimenticata?! E quando mai gliene avevo dato l'opportunità?!
Probabilmente Bobby stava lavorando da qualche parte e una volta solo mi convinsi a cambiarmi, farmi una doccia e analizzare l'agenda di papà in cerca di qualche indizio. Forse lui sapeva che diavolo significava tutto quello!
Mi lavai con cura, perdendo anche fin troppo tempo sotto la doccia, per colpa dei ricordi della sera prima che altro non facevano che ripetersi, e ripetersi e ripetersi in un vortice snervante di scene sempre uguali.
Ringhiai e uscii dal bagno, come se cambiare stanza potesse aiutare la mia causa, trascinandomi in salotto. Mi avvicina alle carte di Bobby, provando a darci una rapida occhiata, nella speranza di trovare qualcosa. Forse la fortuna dopo un po' aveva deciso di darmi una mano, quella stronza. Sospirai e spostai alcune carte, fino a trovare alcuni appunti. Apocalisse, aveva scritto Bobby. Apocalisse?! Quella con angeli e demoni e tutto quel che ci andava dietro? Sgranai gli occhi e decisamente confuso, più che altro spiazzato e incazzato visto che sembrava un'idea talmente stupida che avrebbe potuto informarci! Oh sì certo, e non gli avresti sbranato la faccia nel caso vero? mi ricordò la solita dannatissima vocina.
Appoggiai i piedi all'angolo del tavolo, rilassandomi sulla sedia e immergendomi nella lettura di quegli appunti. Sì non era da me, quel lavoro da Nerd era compito di Sam ma...ma una parte di me lottava per farmi conoscere quel che si nascondeva davanti alla storia di Castiel, dei Testimoni e quant'altro. Forse quel bastardo di Dio esisteva davvero...nel caso avrei trovato il modo migliore per prenderlo a calci nel culo.
Mi persi in quella noia mortale, provando almeno a saltarci fuori, fino a che non sentii delle voce. Alzai lo sguardo e la stanza davanti a me era cambiata: c'era un'altra cucina, un'altro salotto, con altre persone. Corrucciai le sopraccigliai e abbandonai la mia lettura, alzandomi e avvicinandomi a quegli sconosciuti. Sussultai quando davanti a me ricomparve la cucina di Bobby.
Ma che cazzo sta succedendo?! ringhiai. La risposta arrivò velocemente, sotto forma di una mano salda e decisa sulla spalla e gli occhi di Castiel puntati nei miei. Aveva un'aria dispiaciuta e mi sorpresi di riuscire ad avvertire come prima cosa il profumo intenso e famigliare che emanava. Riusciva a farmi venire in mente cose strane, pensieri che sembravano troppo mielosi. Il problema Dean è che stai diventando un rincretinito!
Sospirai profondamente e cercai di mantenere una parvenza di calma, anche se sapevo bene che le sue parole avrebbero reso inutile ogni mio tentativo. Non usare quel tono e quel linguaggio con me, Dean. Sto provando a risparmiarti tutto questo...ma non posso! Va oltre le mie possibilità. Vorrei tanto evitarti tutto questo...dico davvero... Bene. La sua idea era quella di chiarirmi le idee? Perchè non sapeva farlo, decisamente.
Lo fulminai con lo sguardo e mi scostai bruscamente dalla sua presa e dalla sua figura che era anche troppo vicina. Come diavolo pensava che tutto quello avrebbe potuto aiutarmi? Che diavolo poteva importarmene se lui voleva evitare qualcosa eppure non ci stava riuscendo?! E poi che cosa voleva evitare?
Di nuovo le voci di poco prima tornarono chiare e nette alle mie spalle "Non sto dicendo che quel John Winchester non mi piace, Mary...!" affermava un uomo sulla sesantina, pochi capelli grigi e un accento famigliare. Una ragazza più piccola, bionda e dagli occhi chiari rispose, piccata "Non mi importa, lo sposerò lo stesso! Non voglio più saperne di tutto questo!".
Sussultai e mi voltai completamente, gli occhi lucidi e l'incapacità totale di dare ascoltoa nche solo lontanamente alla presenza di Castiel, ancora vicino a me. Tutto quello...era ciò che non era riuscito a evitare? Ma...che cos'era di preciso? Perchè l'unica cosa che riuscivo a vedere io erano persone mai viste ma dal'aria conosciuta, una ragazza che somigliava tremendamente a mia madre che parlava di un ragazzo che si chiamava esattamente come mio padre...
Loro erano la mia famiglia, prima del disastro. Loro erano la mia famiglia prima ancora che io venissi anche solo concepito...ma com'era possibile? Quello era il passato dannazione, come mai potevo prenderne parte?
La domanda sembrò inutile nel momento in cui mi trovai almeno tre pistole puntate contro, e l'assenza totale di Castiel al mio fianco. Ovvio, quello stronzo se ne andava quando ne avevo bisogno! Alzai le mani in segno di resa, provando a mostrarmi affidabile e tranquillo. Sono...venuto in pace. Sono un...cacciatore e...non voglio farvi del male. affermai con quanta più sicurezza possibile. Sui loro volti passarono espressioni di astio e malfidenza ma alla fine Mary fu la prima ad abbassare il fucile. Mia madre...l'unica volta che potevo vedere mia madre Castiel cercava di impedirmelo?! Improvvisamente quel che aveva detto mi sembrò tremendamente stupido e insensato. Lui voleva impedirmi di conoscere mia madre, voleva impedire tutto quello. Non era solo uno stronzo, era anche un egoista bastardo.
Tirai un sospiro di sollievo quando anche la donna, che evidentemente poteva facilmente essere mia nonna, posò la pistola sul tavolo. Mi aspettavo domande su domande, che non tardarono certo ad arrivare eppure cominciai seriamente a sentirmi in qualche modo...in famiglia. Loro erano la parte di me che non avevo mai conosciuto e anche se non potevo dirglielo io volevo restare con loro. Forse...forse avrei anche potuto salvare mia madre andando avanti col tempo. Forse avrei potuto seguirli per un po' ma chi mi stava dando quella possibilità?
Per la centesima volta nelle ultime ventiquattr'ore mi sentii in pericolo: nessuno poteva favorirmi, non me. Cominciai a guardarmi intorno con fare quasi febbrile, fino a che non suonò al campanello...mio padre. O meglio una versione decisamente più giovane e piacevole di John, che sembrava quasi non conoscere quella parte che aveva sempre mostrato con me. E' colpa tua, tu l'hai reso quel che è diventato. E' solamente colpa tua, vedi come era migliore quando non ero ancora nato?! mi suggerì la vocina di prima, chissà forse lei e Castiel erano parenti...
Scossi il capo per dimenticare quei pensieri incoerenti e mi concentrai su John e Mary: tutto quello mi stava offrendo una visione felice di qualcosa che non avevo mai provato sulla mia pelle. Era una vita felice che non avevo mai testato...desiderai che Sam potesse essere lì con me e condividere tutto quello.
La mano sulla spalla tornò a farsi sentire, appena le altre persone si allontanarono. Dean. affermò Castiel, come se quel nome gli appartenesse, come se sapesse che era destinato ad essere pronunciato solamente da lui. La sua lingua sembrò accarezzare lentamente ogni singola lettera, facendola poi rotolare oziosamente fuori in un suono delicato e pieno. DEAN SMETTILA!
Sospirai e mi concentrai per riprendere un filo logico e costante nei pensieri, più che altro per lo meno sensato dannazione! Che cazzo mi stava prendendo? Che cosa mi stava succedendo? Io non ero così...quei pensieri non erano da me. Attribuii il tutto alla stranezza della situazione e all'emozione che tutte quelle novità in qualche modo DOVEVANO scatutire anche in uno come me. Alla buon'ora, bitch angel! replicai piccato, ma non fece una minima piega davanti alle mie parole, sembrava andare per la sua strada, sembrava avere un obbiettivo preciso su cosa dire e cosa fare Tutto questo non ti fa bene e se vuoi rimanere io non posso tirarti fuori lo capisci? Non puoi cambiare quello che è stato...non può cambiare il passato. Il destino andrà sempre per la sua strada. disse con la voce di chi sembrava predicare qualcosa in una stupida Chiesa. Lo guardai e desiderai con tutto me stesso che sparisse e me lasciasse solo nella mia gioia temporanea. E per una volta qualunque cosa mi circondasse sembrò accontentarmi e Castiel sparì dalla scena.

Mi ero forse liberato di lui...per sempre?
   
 
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