La donna
fece un movimento improvviso, svegliandosi dal torpore in cui era
caduta. Distolse lo sguardo dallo specchio e si girò a
osservare la piccola camera: c’erano soltanto un vecchio
materasso, una sedia sgangherata e un piccolo tavolo, oltre allo
specchio. Sul tavolo c’erano un quaderno sgualcito, con la
copertina rossa scolorita, una piuma ed un calamaio. La donna si
sedette e iniziò a scrivere. Mentre la sua mano danzava
sulla carta il suo viso si rilassò, lei sorrise. Era un
sorriso molto triste.
Non
ricordo il mio nome.
Ricordo
di avere vissuto, ma è come quando si pensa ad un sogno:
tutto è lontano, confuso. Fui una scrittrice, solo di questo
sono completamente sicura. So di avere scritto molti libri, inventato
storie, manipolato vite immaginarie.
Ho
passato del tempo a dormire, rinchiusa in questa stanza, forse un
giorno, forse pochi minuti, forse anni. Non m’importa: quello
che conta è che ora sono sveglia, e posso raccontare quello
che ricordo della mia storia.
La
mia vita fu per la maggior parte normale. Anzi, no, non è
esatto; non credo di essere mai stata una persona nella norma. Prima di
tutto, sono muta. Forse nella prima parte della mia esistenza non lo
ero, e in quel caso allora parlavo pochissimo.
Odiavo
la mia vita, la trovavo monotona, preferivo di gran lunga quella
dei personaggi che creavo: loro erano coraggiosi, amavano
appassionatamente, compivano imprese eroiche. In pubblico ero una
ragazza timida, ma in segreto sognavo l’avventura.
Sì, sognavo che un giorno un mago bellissimo, forte e
potente si sarebbe innamorato di me e sarebbe venuto a prendermi, mi
avrebbe portato via per sempre, come i principi senza macchia e senza
paura delle fiabe.
In
effetti successe, in un certo senso. Che ironia. Ma di questo
scriverò dopo, non sono ancora pronta. Dopotutto, il tempo
per scrivere non mi manca affatto...
~
Mike osservava Helena,
trattenendo un sorriso. Era totalmente diversa dalla ragazzina
imbronciata e in qualche modo inquietante che aveva conosciuto il mese
prima. Ora camminava al suo fianco, quasi saltellando, un grande
sorriso dipinto sul volto. Era così da quando erano arrivati
a Diagon Alley. Quando si era separata dalla madre, alla stazione di
Londra, sembrava nervosa, impaziente, ma quando Michael aveva aperto il
muro con la bacchetta si era fermata, la bocca spalancata, gli occhi
che si muovevano frenetici cercando di cogliere tutti i dettagli di
ciò che le si presentava davanti.
In effetti, per chi
era cresciuto tra i Babbani Diagon Alley doveva essere uno spettacolo,
con i negozi magici e tutto il resto, ma Mike non aveva mai visto
nessuno sbalordirsi così tanto a quella vista, e la reazione
di Helena lo lasciò perplesso. Subito dopo, però,
ne fu felice: finalmente si comportava una bambina normale!
Il primo
negozio che visitarono fu Olivander, per comprare la bacchetta; il
vecchio proprietario era morto da qualche anno, ed era stato sostituito
da un suo nipote, che da quello che Michael aveva sentito dire era
molto abile come fabbricante di bacchette, quasi come il suo
predecessore.
Mike
spinse il pesante portone e fece entrare Helena, chiudendoselo poi alle
spalle. Il negozio non era molto cambiato da quando Michael aveva
comprato la sua bacchetta, venticinque anni prima: era ancora un locale
piccolo, polveroso e buio. Michael si sedette su una delle sedie
traballanti in disordine vicino alla porta, e sobbalzò
quando sentì la voce forte e profonda di Olivander.
«Salve. Cosa
posso fare per voi?»
Quell’uomo
non poteva essere più diverso da suo zio: era altissimo,
imponente, e avrebbe potuto incutere soggezione, ma guardava Helena e
Mike con un sorriso affabile, e c’era qualcosa di
rassicurante nella sua voce.
«Sono
Michael Tibbs, piacere», disse Mike, sorridendo a sua volta.
«Douglas
Olivander. La signorina Richards ha bisogno di una bacchetta,
suppongo… Seguitemi.»
«Ma come fa
a sapere…» iniziò a dire Helena,
confusa, ma Olivander la interruppe con un gesto sbrigativo.
«Non
importa, non importa. Con quale mano tieni la bacchetta?»
«Sinistra,
ma…»
«Perfetto.»
~
Circa tre ore dopo,
Mike e Helena erano seduti a un tavolo del Paiolo Magico. Helena aveva
preso un tè, Michael una strana bevanda densa e
dall’odore penetrante sulla quale lei non aveva voluto
indagare. Nelle borse appoggiate per terra c’erano alcune
cose che Helena aveva comprato a Diagon Alley: i libri di testo, gli
strumenti per Pozioni, l’uniforme della scuola e la
bacchetta. Accoccolato sulle gambe della ragazzina c’era un
grosso gatto grigio chiaro, che faceva le fusa strofinando il muso
sulla sua maglietta.
«Tu
che fai, Mike? Di lavoro, intendo… insomma, sei una specie
di, non so… messaggero dei maghi?»
«Messaggero dei maghi?»
ripeté Michael ridendo «no, lavoro a Hogwarts.
Faccio un po’ di tutto, a volte faccio delle commissioni per
gli insegnanti e cose del genere, e in certi casi accompagno i Nati
Babbani qui a Diagon Alley, come con te.»
«I Nati
Babbani?»
«Sì,
te l’ho già spiegato, i Babbani sono quelli che
non hanno poteri magici, ma a volte può succedere
che...»
«Sì,
me l’hai già detto, lo so, ma io non sono una Nata
Babbana, no? Susan non è mica mia madre!» lo
interruppe Helena, improvvisamente irritata.
«Susan non
è tua…?»
«No, non lo
è» borbottò lei, aggrottando la fronte.
«Andiamo via, sono stanca.»
Okay,
a questo punto avrete capito che la velocità nello scrivere
non è esattamente la mia più grande
qualità xD Però tutto sommato sono soddisfatta di
questo capitolo, mi piace di più del secondo ^^ Spero che
sia anche un po’ più sensato °-°
Poi dovrei fare dei ringraziamenti xD
Prima
di tutto al Signore Alto Del Negozio Di Libri Usati, che non
è un utente dal nick chilometrico ma è davvero un
signore alto che lavora in un negozio di libri usati, ed è
stupendo *_* {il negozio però, non il signore xD} grazie
perché mi ha ispirato per Olivander Junior xD
Poi
ringrazio le mie adorate lettrici, ovvero:
LuBlack:
TesoraH, io scrivo sempre, anche se al ritmo di una parola al giorno
xDD Tu intanto leggi, leggi e recensisci, recensisci! Smack <3
Honey
Evans: evvai, una nuova lettrice! *_* il seguito non è
esattamente “molto presto” ma
c’è xD
Killme:
Tu continua a leggere e tutti i misteri verranno svelatiH *_* Silente
è già morto e sepolto, purtroppo
ç_ç grazie dei complimenti ^^
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