Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: rebshuxley    04/05/2008    3 recensioni
Michael la lasciò perdere e si rivolse a Helena.
«Anche tu sai fare queste cose, vero? Tu sei una strega
Lei era rimasta impassibile davanti alla piccola esibizione di Mike, ma improvvisamente la sua espressione cambiò. Sorrideva, incredula, e mormorò le parole che, a sua insaputa, erano state già pronunciate da qualcun altro, più di cinquant’anni prima.
«Lo sapevo che ero diversa… Lo sapevo che ero speciale. Ho sempre saputo che c’era qualcosa.»
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La donna fece un movimento improvviso, svegliandosi dal torpore in cui era caduta. Distolse lo sguardo dallo specchio e si girò a osservare la piccola camera: c’erano soltanto un vecchio materasso, una sedia sgangherata e un piccolo tavolo, oltre allo specchio. Sul tavolo c’erano un quaderno sgualcito, con la copertina rossa scolorita, una piuma ed un calamaio. La donna si sedette e iniziò a scrivere. Mentre la sua mano danzava sulla carta il suo viso si rilassò, lei sorrise. Era un sorriso molto triste.

Non ricordo il mio nome.
Ricordo di avere vissuto, ma è come quando si pensa ad un sogno: tutto è lontano, confuso. Fui una scrittrice, solo di questo sono completamente sicura. So di avere scritto molti libri, inventato storie, manipolato vite immaginarie.
Ho passato del tempo a dormire, rinchiusa in questa stanza, forse un giorno, forse pochi minuti, forse anni. Non m’importa: quello che conta è che ora sono sveglia, e posso raccontare quello che ricordo della mia storia.
La mia vita fu per la maggior parte normale. Anzi, no, non è esatto; non credo di essere mai stata una persona nella norma. Prima di tutto, sono muta. Forse nella prima parte della mia esistenza non lo ero, e in quel caso allora parlavo pochissimo.
Odiavo la mia vita, la trovavo monotona, preferivo di gran lunga quella dei  personaggi che creavo: loro erano coraggiosi, amavano appassionatamente, compivano imprese eroiche. In pubblico ero una ragazza timida, ma in segreto sognavo l’avventura. Sì, sognavo che un giorno un mago bellissimo, forte e potente si sarebbe innamorato di me e sarebbe venuto a prendermi, mi avrebbe portato via per sempre, come i principi senza macchia e senza paura delle fiabe.
In effetti successe, in un certo senso. Che ironia. Ma di questo scriverò dopo, non sono ancora pronta. Dopotutto, il tempo per scrivere non mi manca affatto...

~

Mike osservava Helena, trattenendo un sorriso. Era totalmente diversa dalla ragazzina imbronciata e in qualche modo inquietante che aveva conosciuto il mese prima. Ora camminava al suo fianco, quasi saltellando, un grande sorriso dipinto sul volto. Era così da quando erano arrivati a Diagon Alley. Quando si era separata dalla madre, alla stazione di Londra, sembrava nervosa, impaziente, ma quando Michael aveva aperto il muro con la bacchetta si era fermata, la bocca spalancata, gli occhi che si muovevano frenetici cercando di cogliere tutti i dettagli di ciò che le si presentava davanti.
In effetti, per chi era cresciuto tra i Babbani Diagon Alley doveva essere uno spettacolo, con i negozi magici e tutto il resto, ma Mike non aveva mai visto nessuno sbalordirsi così tanto a quella vista, e la reazione di Helena lo lasciò perplesso. Subito dopo, però, ne fu felice: finalmente si comportava una bambina normale!

Il primo negozio che visitarono fu Olivander, per comprare la bacchetta; il vecchio proprietario era morto da qualche anno, ed era stato sostituito da un suo nipote, che da quello che Michael aveva sentito dire era molto abile come fabbricante di bacchette, quasi come il suo predecessore.

Mike spinse il pesante portone e fece entrare Helena, chiudendoselo poi alle spalle. Il negozio non era molto cambiato da quando Michael aveva comprato la sua bacchetta, venticinque anni prima: era ancora un locale piccolo, polveroso e buio. Michael si sedette su una delle sedie traballanti in disordine vicino alla porta, e sobbalzò quando sentì la voce forte e profonda di Olivander.
«Salve. Cosa posso fare per voi?»
Quell’uomo non poteva essere più diverso da suo zio: era altissimo, imponente, e avrebbe potuto incutere soggezione, ma guardava Helena e Mike con un sorriso affabile, e c’era qualcosa di rassicurante nella sua voce.
«Sono Michael Tibbs, piacere», disse Mike, sorridendo a sua volta.
«Douglas Olivander. La signorina Richards ha bisogno di una bacchetta, suppongo… Seguitemi.»
«Ma come fa a sapere…» iniziò a dire Helena, confusa, ma Olivander la interruppe con un gesto sbrigativo.
«Non importa, non importa. Con quale mano tieni la bacchetta?»
«Sinistra, ma…»
«Perfetto.»
~

Circa tre ore dopo, Mike e Helena erano seduti a un tavolo del Paiolo Magico. Helena aveva preso un tè, Michael una strana bevanda densa e dall’odore penetrante sulla quale lei non aveva voluto indagare. Nelle borse appoggiate per terra c’erano alcune cose che Helena aveva comprato a Diagon Alley: i libri di testo, gli strumenti per Pozioni, l’uniforme della scuola e la bacchetta. Accoccolato sulle gambe della ragazzina c’era un grosso gatto grigio chiaro, che faceva le fusa strofinando il muso sulla sua maglietta.

 «Tu che fai, Mike? Di lavoro, intendo… insomma, sei una specie di, non so… messaggero dei maghi?»
«Messaggero dei maghi?» ripeté Michael ridendo «no, lavoro a Hogwarts. Faccio un po’ di tutto, a volte faccio delle commissioni per gli insegnanti e cose del genere, e in certi casi accompagno i Nati Babbani qui a Diagon Alley, come con te.»
«I Nati Babbani?»
«Sì, te l’ho già spiegato, i Babbani sono quelli che non hanno poteri magici, ma a volte può succedere che...»
«Sì, me l’hai già detto, lo so, ma io non sono una Nata Babbana, no? Susan non è mica mia madre!» lo interruppe Helena, improvvisamente irritata.
«Susan non è tua…?»
«No, non lo è» borbottò lei, aggrottando la fronte. «Andiamo via, sono stanca.»




Okay, a questo punto avrete capito che la velocità nello scrivere non è esattamente la mia più grande qualità xD Però tutto sommato sono soddisfatta di questo capitolo, mi piace di più del secondo ^^ Spero che sia anche un po’ più sensato °-° Poi dovrei fare dei ringraziamenti xD
Prima di tutto al Signore Alto Del Negozio Di Libri Usati, che non è un utente dal nick chilometrico ma è davvero un signore alto che lavora in un negozio di libri usati, ed è stupendo *_* {il negozio però, non il signore xD} grazie perché mi ha ispirato per Olivander Junior xD
Poi ringrazio le mie adorate lettrici, ovvero:
LuBlack: TesoraH, io scrivo sempre, anche se al ritmo di una parola al giorno xDD Tu intanto leggi, leggi e recensisci, recensisci! Smack <3
Honey Evans: evvai, una nuova lettrice! *_* il seguito non è esattamente “molto presto” ma c’è xD
Killme: Tu continua a leggere e tutti i misteri verranno svelatiH *_* Silente è già morto e sepolto, purtroppo ç_ç grazie dei complimenti ^^
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: rebshuxley