GUAI
IN PARADISO
Erano
le quattro del mattino quando l'auto di Debby accostò nei
pressi di un fast
food nella periferia di Londra, la ragazza lanciò
un'occhiata distratta a
Nathan, seduto accanto a lei, poi mise le quattro frecce e si
slacciò la
cintura.
-Torno subito.- disse Debby aprendo la
portiera.
Nathan
annuì abbozzando un sorriso e Debby scese dall'auto
richiudendosi la portiera
alle spalle.
La
ragazza rimase qualche istante ferma sul marciapiede chiedendosi se Tom
avrebbe
approvato quello che stava facendo. Quando lo aveva lasciato
all'ospedale una
ventina di minuti prima lui stava ormai dormendo e i medici le avevano
assicurato che non c'era bisogno che lei rimanesse lì tutta
la notte, così
aveva deciso di recuperare Nathan che se ne stava in sala d'aspetto e
di
aiutarlo a smaltire, almeno in parte, la grande quantità di
alcool che aveva
ingerito quella sera.
Debby
era ancora ferma sul marciapiede quando le tornarono in mente le parole
che le
aveva detto Tom mentre andavano all'ospedale "E'
stato un incidente, sono sicuro che non capiterà mai
più.
Nathan è un bravo ragazzo, se non avesse bevuto tutti quei
drink non avrebbe
mai fatto una cosa del genere. Non essere arrabbiata con lui."
e
convita di stare facendo la cosa giusta si incamminò a passo
svelto verso il
fast food.
La
temperatura era sotto zero e l'aria gelida le pizzicava la pelle.
Guardandosi
intorno notò che nel grande parcheggio davanti al locale
c'erano una decina di
macchine e questo voleva dire che probabilmente era ancora aperto.
Raggiunta la
porta Debby fece il suo ingresso nell'enorme salone e si diresse decisa
al
bancone, ordinò due hamburger e due porzioni di patatine e
lasciò detto che
sarebbe tornata subito, giusto il tempo di parcheggiare l'auto.
Uscita
dal locale Debby tornò velocemente alla sua auto e rimise in
moto entrando nel
parcheggio del fast food e parcheggiando vicino all'entrata,
così che Nathan
non dovesse fare troppa strada.
-Hai bisogno di aiuto?- chiese Debby
guardando Nathan aprire la portiera e poggiare i piedi sull'asfalto.
-Credo di farcela, grazie.- le sorrise
Nathan tenendosi alla portiera per aiutarsi a scendere.
-Come vuoi.- disse Debby scendendo a sua
volta dall'auto.
-Forse un aiuto potrebbe servirmi.- si
corresse Nathan chiudendo la portiera.
-Non muoverti che arrivo.- disse Debby
chiudendo a chiave l'auto per poi raggiungere Nathan.
Una
decina di minuti dopo i due ragazzi erano seduti a uno dei tavoli che
davano
sulla cucina a vista con davanti un piatto stracolmo di patatine con al
centro
un enorme hamburger.
-Posso chiederti una cosa?- Nathan
addentò il suo hamburger e lo posò nel piatto,
portando lo sguardo su Debby.
-Certo.- sorrise lei sgranocchiando una
patatina.
-Perchè ti stai prendendo cura di me?-
chiese Nathan pulendosi la bocca con un tovagliolo di carta.
"Perchè
nonostante tutto
ti voglio ancora bene."
pensò Debby, ma
pronunciare quelle parole poteva essere rischioso. Nathan l'amava
ancora mentre
le gli voleva solo bene.
-Perchè hai bevuto troppo e non eri in
grado
di tornare a casa da solo.- rispose Debby scegliendo una
versione credibile
ma non del tutto vera.
Debby
si aspettava un ulteriore domanda di Nathan ma non fu così.
I due ragazzi
continuarono a mangiare in silenzio per diversi minuti chini sui loro
piatti.
-Ho fatto una cazzata.- affermò
Nathan
bevendo un po' d'acqua.
Debby
rimase in silenzio, lo sguardo fisso sul piatto semivuoto.
-Non credo ci sia una spiegazione accettabile
per quello che ho fatto.- proseguì Nathan con tono
incerto -Non è nel mio carattere
prendere a pugni la
gente, credimi. Non so davvero cosa mi sia preso. Voglio solo tu sappia
che mi
dispiace.-
-Non è a me che devi chiedere scusa, non
sono
io quello in ospedale con il naso rotto e un occhio nero.-
disse Debby
incrociando lo sguardo del ragazzo.
-Lo so.- mormorò Nathan -Ma voglio lo stesso che tu sappia che non mi
perdonerò mai quello che ho fatto questa sera.-
aggiunse prendendo due
patatine dal piatto.
-Ok.- disse Debby dando un morso al suo
hamburger -Accetto le tue scuse.-
riprese posando il panino nel piatto -So
che il Nathan che conoscevo non avrebbe mai fatto una cosa simile, ci
può stare
la scusante dell'alcool e ci può stare anche il fatto che
vederci insieme in
quel momento ti abbia annebbiato il cervello, ma quello che hai fatto
resta
comunque grave. Detto questo, credo che Tom sia disposto a perdonarti e
forse
anche a dimenticare, è un ragazzo meraviglioso e tiene tanto
a tutti voi.-
Quando
Debby finì di parlare Nathan non disse nulla, sapeva che
probabilmente sarebbe
stato perdonato da tutti. C'era però una cosa di cui non era
certo, la fiducia
di Tom e soprattutto quella di Debby, avrebbe dovuto lavorare sodo e
dimostrare
a entrambi che l'episodio di quella sera era soltanto un episodio, uno
stupido
errore causato dall'alcool e dalla delusione per la rottura con Debby.
Il
sole stava sorgendo, erano le sei e mezza di una tranquilla domenica
invernale
e la neve aveva ricominciato a cadere su Londra. Debby stava dormendo
seduta su
un divanetto nella sala d'aspetto dell'ospedale con la testa appoggiata
al petto
di Nathan e il busto coperto dalla giacca del ragazzo.
Nathan
non era riuscito a chiudere occhio e se ne stava in silenzio a
osservare Debby
dormire, contemplando la sua bellezza.
-Il vostro amico è sveglio.-
disse un
uomo sulla quarantina avvicinandosi a Nathan -E'
ancora un po' confuso ma sta bene.- aggiunse rimanendo in
piedi
davanti al divanetto.
-Grazie.- gli sorrise Nathan.
Quando
il dottore se ne fu andato Nathan svegliò delicatamente
Debby accarezzandole
dolcemente i capelli.
-Si è svegliato?- chiese Debby
con la
voce ancora impastata dal sonno.
Nathan
le sorrise e annuì.
-Posso andare da lui?- chiese Debby
mettendosi a sedere.
-Certo.- disse Nathan guardandola.
Debby
si alzò dal divanetto ridando a Nathan la sua giacca e si
incamminò verso la
stanza di Tom.
-Grazie per essere rimasto qui con me.-
disse Debby voltandosi a guardarlo -Ti
voglio bene.- aggiunse quasi in un sussurro.
Al
sentire quelle parole Nathan sorrise e il suo cuore accelerò
i battiti. Non
doveva farsi illusioni, Debby amava Tom e Tom amava Debby, non poteva
mettersi
in mezzo, ma sapere che nonostante tutto la ragazza tenesse ancora lui
lo
rendeva il ragazzo più felice che avesse mai camminato sul
pianeta.
Dal
canto suo Debby aveva voluto ringraziare Nathan e dirgli che gli voleva
bene, perchè
voleva fargli sapere che lei teneva ancora lui e che non avrebbe voluto
perderlo, Nathan era davvero un ragazzo speciale e sì, aveva
sbagliato, ma
tutti meritano una seconda occasione.
-Ciao amore.- le sorrise Tom non appena
la vide.
-Giorno.- disse Debby entrando nella
stanza -Come stai?- chiese poi
baciandogli dolcemente la fronte.
-Bene ... credo.- rispose Tom facendola
sorridere.
-Ti hanno già detto quando potrai tornare
a
casa?- chiese Debby andando a sedersi sul bordo del letto a
lato di Tom.
-No.- disse Tom scuotendo la testa -Ti
amo piccola.- aggiunse dopo una breve pausa, prendendole una mano e
stringendola tra le sue.
-Ti amo anch'io.- sorrise Debby prima di
distendersi delicatamente accanto al ragazzo.
-Sei stanca?- chiese Tom accarezzandole
la schiena.
-Un pochino.- rispose Debby sbadigliando.
-Perchè non vai a casa a farti una bella
doccia e un riposino?- le suggerì Tom.
-Non voglio lasciarti solo, già me ne
sono
andata questa notte.- disse Debby baciando dolcemente il
collo del ragazzo.
-Io me la cavo anche da solo.- disse Tom
guardandola -Ti prego, vai a casa a
riposarti almeno per un paio d'ore.- aggiunse baciandole la
testa.
-Più tardi.- disse Debby
stringendosi a
Tom.
I
due ragazzi rimasero abbracciati in silenzio nel letto per diversi
minuti,
scambiandosi baci e coccole.
-Hey Nath!- sorrise Tom non appena vide
il ragazzo sulla soglia.
-Ciao ragazzi.- disse Nathan entrando -Questo è per te.- aggiunse
porgendo una
tazza a Debby -E' caffè, l'ho
appena
preso sotto al bar.-
-Grazie.- disse Debby mettendosi a sedere sul letto e
prendendo la tazza dalle
mani di Nathan.
-Come stai?- chiese Nathan andando a
sedersi su una sedia a lato del letto.
-Abbastanza bene.- disse Tom guardandolo
-Sono solo un po' indolenzito, ma credo
sia normale dopo averle prese ed essere finito ko per ben due volte.-
aggiunse
sorridendogli.
-A proposito del nostro scontro ...-
disse Nathan passandosi una mano tra i capelli -Mi
spiace, non ... non volevo spedirti all'ospedale, davvero.-
-E' tutto ok, stai tranquillo Nate.- lo
rassicurò Tom -Diciamo che avevi
bevuto
un po' troppo e hai perso il controllo. Cose che capitano, soprattutto
se non
sei abituato a bere così tanto.-
-Non sei arrabbiato con me?- chiese
Nathan sorpreso.
-Per niente, te l'ho detto, sono cose che
possono capitare.- disse Tom tirandosi a sedere -E adesso per favore prendi questa signorina e
portala a casa.-
aggiunse indicando Debby -E' stanca e ha
bisogno di riposare.-
-Ho detto che a casa ci vado dopo.- disse
Debby finendo di bere il suo caffè.
-E invece ci vai adesso, con lui.- disse
serio Tom -Siete entrambi stanchi, questa
notte non avete chiuso occhi e avete bisogno di rimettervi in sesto.-
-Ma io non voglio andare a casa.-
protestò Debby.
-Niente ma, forza.- disse Tom spingendola
dolcemente giù dal letto.
-Ok, ok.- sbuffò Debby -Me ne vado.-
-Tom, ci si vede.- disse Nathan
salutandolo con la mano.
-Ci si vede Nate.- gli sorrise Tom -E prenditi cura della mia principessa.-
si raccomandò prima che il ragazzo uscisse dalla stanza.
-Lo farò.- disse Nathan
sorridendogli.
-Torno fra un paio d'ore.- disse Debby
schioccando un bacio sulla guancia a Tom -Ciao
amore.-
-Ciao piccola.- disse Tom guardandola
uscire dalla stanza insieme a Nathan.
Nathan
e Debby uscirono dalla camera di Tom e in un paio di minuti raggiunsero
il
parcheggio dell'ospedale.
-Dammi le chiavi.- disse Nathan
allungando una mano aperta verso Debby.
-La macchina è mia quindi guido io.-
disse Debby prendendo le chiavi dalla borsa e aprendo l'auto.
-No, guido io.- ribattè Nathan -Forza, dammi le chiavi.-
-Ho detto che voglio guidare io, fine del
discorso.- disse Debby iniziando ad alterarsi.
-Debby.- disse Nathan con tono pacato -Ti ho detto di darmi le chiavi.-
-Non rompere i coglioni Nate, se ho detto che
guido io, guido io.- sbottò Debby fulminando il
ragazzo con lo sguardo.
-Sei troppo stanca per guidare, non hai
praticamente chiuso occhi questa notte.- disse Nathan
avvicinandosi a Debby
-Mi dai le chiavi?- chiese una volta
fermatosi davanti alla ragazza.
-No.- rispose secca Debby.
-Deb, ti prego.- la implorò
Nathan -E' per il tuo bene, non sei nelle
condizioni
ideali per guidare anche solo per pochi minuti.-
-E va bene.- sbuffò Debby
porgendo le
chiavi a Nathan -Prego.- aggiunse
aprendogli la portiera.
-Grazie.- le sorrise Nathan salendo in
auto.
-E scusa se ho avuto una reazione un po' ...
brusca.- disse Debby sorridendogli prima di chiudere la
portiera.
-Tranquilla.- sussurrò Nathan
guardandola
fare il giro dell'auto per poi prendere posto accanto a lui.
Nathan
lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete della
cucina: le nove e
mezza. Il ragazzo constatò che erano passati ormai venti
minuti da quando Debby
era uscita dalla doccia e, per quanto una ragazza potesse metterci a
prepararsi, venti minuti erano decisamente troppi per indossare una
tuta, così
spense la televisione e decise di andare in camera della ragazza.
Giunto
davanti alla porta Nathan rimase fermo e in silenzio qualche istante,
indeciso
se bussare o meno.
Avvicinando
l'orecchio alla porta Nathan sentì la voce della ragazza
intonare "Because
Of You" e decise di bussare. Bussò una volta, poi una
seconda e infine una
terza, ma la ragazza sembrava non essersi accorta, così
Nathan decise di aprire
la porta.
-Oh ... scusa.- mormorò Nathan
guardando
Debby seduta sul letto in biancheria intima.
-Mi hai visto anche meno vestita di così.-
disse Debby sorridendogli -Ma se la cosa
ti imbarazza adesso mi metto una maglia.- aggiunse alzandosi
e andando a
frugare nell'armadio alla ricerca di un maglione o una di felpa
oversize.
Debby
rimase un paio di minuti con la testa dentro l'armadio, valutando varie
opzioni, e quando finalmente trovò qualcosa che le andava,
lo indossò. La
ragazza si girò poi verso Nathan e lo trovò a
dorso nudo con un sorriso malizioso
stampato in faccia.
-Perchè ... insomma tu ... ecco,
perchè ...
tu ... tu sei ...- balbettò Debby rimanendo ferma
davanti all'armadio
guardando Nathan avvicinarsi lentamente.
-Sei bellissima, lo sai?-
sussurrò Nathan
colmando la distanza che lo separava da Debby.
Debby
non rispose, era come paralizzata, non riusciva più a
ragionare. Nathan le si
avvicinò ulteriormente e le prese i fianchi attirandola a
sè.
In
quel momento Debby avrebbe voluto liberarsi dalla presa di Nathan,
chiedergli
cosa stava facendo, urlargli qualche parola e andarsene dalla stanza
sbattendo
la porta, ma non riuscì a fare niente di tutto questo e
lasciò che le labbra
del ragazzo si appoggiassero sulle sue. Nathan la baciò
prima dolcemente, poi
con passione sempre crescente. Debby si ritrovò a ricambiare
il bacio,
nonostante la vocina nella sua coscienza continuasse a ripeterle che
stava
sbagliando.
Quasi
senza rendersene conto pochi minuti dopo Debby e Nathan erano distesi
sul letto
e si baciavano sempre con più voglia.
La
vocina nella testa di Debby si era ormai ridotta a un sussurro e la
ragazza si
lasciò andare completamente, travolta dall'improvvisa rinata
passione. Nathan
le sfilò delicatamente il maglione che volò sul
pavimento, raggiunto poco dopo
dal suo reggiseno e dal dai pantaloni del ragazzo.
Mentre
Nathan le baciava dolcemente il collo Debby iniziò a
sentirsi strana e in pochi
secondi realizzò quello che sarebbe successo di
lì a poco.
-Non posso.- mormorò portando
le mani sul
petto di Nathan -Non ... non posso.-
ripetè guardandolo negli occhi.
-Scusa ... non ... non dovevo.- le
sussurrò Nathan -Sono stato uno
stupido.-
-Siamo stati stupidi.- disse Debby
mettendosi a sedere sul letto.
Mentre
si rivestiva Nathan ripensò alle parole con cui Debby
l'aveva fermato, gli
aveva detto "Non posso.", "Non posso." non era uguale a
"Non voglio.", avevano un significato diverso. Se Debby non poteva
era perchè era fidanzata e questo Nathan lo capiva, ma
perchè invece non gli
aveva detto "Non voglio."? Voleva dire che era ancora innamorata di
lui? C'era ancora speranza per la loro storia quindi?
-Dobbiamo dirlo a Tom.- la voce di Debby
richiamò Nathan alla realtà.
-Cosa?- chiese il ragazzo voltandosi a
guardarla.
-Dobbiamo dirlo a Tom.- disse seria Debby
indossando un paio di jeans per poi sedersi sul bordo del letto.
-Sicura?- chiese Nathan andando a sedersi
accanto a lei.
Debby
si limitò ad annuire.
-Come vuoi.- le sorrise Nathan
avvolgendole le spalle con un braccio -Glielo
diremo insieme.-
-Ho paura.- disse Debby guardando Nathan
con gli occhi gonfi di lacrime -Ho paura
delle conseguenze di quello che abbiamo quasi fatto. Amo Tom
più di ogni altra
cosa al mondo, credo che sia quello giusto e non voglio perderlo. Ma
abbiamo
fatto una cazzata e adesso tutto il mondo mi sta crollando addosso. Ho
tanta
paura Nate.-
-Tranquilla, andrà tutto bene.-
disse
Nathan baciandole la testa -Ci sono qui
io.- aggiunse stringendola a sè.
buonasera e buona settimana people :)))
speravo
di metterci meno a scrivere questo capitolo ma continuavano a veniri
nuove idee e continuavo a scrivere e cancellare, riscrivere e
cancellare ... quindi ci ho messo un po'
che
dire, non è molto lungo ... però spero vi piaccia
:)
ringrazio
tutti quelli che hanno recensito :') quelli che hanno messo la storia
tra le preferite/seguite/ricordate e chi legge silenziosamente :)
fatemi
sapere cosa ne pensate! :D
un
bacione X
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