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Autore: drunkonlove    02/12/2013    3 recensioni
-Uno Shirley Temple per favore.- disse Debby appoggiando i gomiti sul bancone del bar.
-Per me un Long Island.- disse Tom sistemandosi accanto a Debby.
-Arrivano subito.- disse il barista.
-Stai benissimo.- disse Tom cingendo la vita di Debby con un braccio -Sei stupenda, togli il fiato.- le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.
-Grazie.- disse Debby con voce flebile.
Ecco perchè non voleva andare a quella stupida sfilata, ci sarebbe stato Tom e ci sarebbe stato anche Nathan, e non aveva la minima idea di come avrebbe gestito la cosa.
-E' da tutta la sera che ti fisso, non riesco a staccarti gli occhi di dosso.- disse Tom lasciandole una scia di baci sul collo.
-Non qui Tom.- disse Debby nel tentativo di respingerlo.
-Natahn non dovrebbe lasciare sola una ragazza così bella.- le sussurrò Tom riprendendo a lasciarle delicati baci sul collo.
-Ecco a voi.- disse il barista posando sul bancone davanti ai ragazzi i due drink.
-Grazie.- sorrise Debby.
-Andiamo in un posto dove possiamo stare io e te soli?- chiese Tom sorridendole maliziosamente.
-Non credo sia il caso.- disse Debby bevendo un sorso del suo drink.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay McGuiness , Max George, Nathan Sykes , Siva Kaneswaran , Tom Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GUAI IN PARADISO


Erano le quattro del mattino quando l'auto di Debby accostò nei pressi di un fast food nella periferia di Londra, la ragazza lanciò un'occhiata distratta a Nathan, seduto accanto a lei, poi mise le quattro frecce e si slacciò la cintura.
-Torno subito.- disse Debby aprendo la portiera.
Nathan annuì abbozzando un sorriso e Debby scese dall'auto richiudendosi la portiera alle spalle.
La ragazza rimase qualche istante ferma sul marciapiede chiedendosi se Tom avrebbe approvato quello che stava facendo. Quando lo aveva lasciato all'ospedale una ventina di minuti prima lui stava ormai dormendo e i medici le avevano assicurato che non c'era bisogno che lei rimanesse lì tutta la notte, così aveva deciso di recuperare Nathan che se ne stava in sala d'aspetto e di aiutarlo a smaltire, almeno in parte, la grande quantità di alcool che aveva ingerito quella sera.
Debby era ancora ferma sul marciapiede quando le tornarono in mente le parole che le aveva detto Tom mentre andavano all'ospedale "E' stato un incidente, sono sicuro che non capiterà mai più. Nathan è un bravo ragazzo, se non avesse bevuto tutti quei drink non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non essere arrabbiata con lui." e convita di stare facendo la cosa giusta si incamminò a passo svelto verso il fast food.
La temperatura era sotto zero e l'aria gelida le pizzicava la pelle. Guardandosi intorno notò che nel grande parcheggio davanti al locale c'erano una decina di macchine e questo voleva dire che probabilmente era ancora aperto. Raggiunta la porta Debby fece il suo ingresso nell'enorme salone e si diresse decisa al bancone, ordinò due hamburger e due porzioni di patatine e lasciò detto che sarebbe tornata subito, giusto il tempo di parcheggiare l'auto.
Uscita dal locale Debby tornò velocemente alla sua auto e rimise in moto entrando nel parcheggio del fast food e parcheggiando vicino all'entrata, così che Nathan non dovesse fare troppa strada.
-Hai bisogno di aiuto?- chiese Debby guardando Nathan aprire la portiera e poggiare i piedi sull'asfalto.
-Credo di farcela, grazie.- le sorrise Nathan tenendosi alla portiera per aiutarsi a scendere.
-Come vuoi.- disse Debby scendendo a sua volta dall'auto.
-Forse un aiuto potrebbe servirmi.- si corresse Nathan chiudendo la portiera.
-Non muoverti che arrivo.- disse Debby chiudendo a chiave l'auto per poi raggiungere Nathan.
Una decina di minuti dopo i due ragazzi erano seduti a uno dei tavoli che davano sulla cucina a vista con davanti un piatto stracolmo di patatine con al centro un enorme hamburger.
-Posso chiederti una cosa?- Nathan addentò il suo hamburger e lo posò nel piatto, portando lo sguardo su Debby.
-Certo.- sorrise lei sgranocchiando una patatina.
-Perchè ti stai prendendo cura di me?- chiese Nathan pulendosi la bocca con un tovagliolo di carta.
"Perchè nonostante tutto ti voglio ancora bene." pensò Debby, ma pronunciare quelle parole poteva essere rischioso. Nathan l'amava ancora mentre le gli voleva solo bene.
-Perchè hai bevuto troppo e non eri in grado di tornare a casa da solo.- rispose Debby scegliendo una versione credibile ma non del tutto vera.
Debby si aspettava un ulteriore domanda di Nathan ma non fu così. I due ragazzi continuarono a mangiare in silenzio per diversi minuti chini sui loro piatti.
-Ho fatto una cazzata.- affermò Nathan bevendo un po' d'acqua.
Debby rimase in silenzio, lo sguardo fisso sul piatto semivuoto.
-Non credo ci sia una spiegazione accettabile per quello che ho fatto.- proseguì Nathan con tono incerto -Non è nel mio carattere prendere a pugni la gente, credimi. Non so davvero cosa mi sia preso. Voglio solo tu sappia che mi dispiace.-
-Non è a me che devi chiedere scusa, non sono io quello in ospedale con il naso rotto e un occhio nero.- disse Debby incrociando lo sguardo del ragazzo.
-Lo so.- mormorò Nathan -Ma voglio lo stesso che tu sappia che non mi perdonerò mai quello che ho fatto questa sera.- aggiunse prendendo due patatine dal piatto.
-Ok.- disse Debby dando un morso al suo hamburger -Accetto le tue scuse.- riprese posando il panino nel piatto -So che il Nathan che conoscevo non avrebbe mai fatto una cosa simile, ci può stare la scusante dell'alcool e ci può stare anche il fatto che vederci insieme in quel momento ti abbia annebbiato il cervello, ma quello che hai fatto resta comunque grave. Detto questo, credo che Tom sia disposto a perdonarti e forse anche a dimenticare, è un ragazzo meraviglioso e tiene tanto a tutti voi.-
Quando Debby finì di parlare Nathan non disse nulla, sapeva che probabilmente sarebbe stato perdonato da tutti. C'era però una cosa di cui non era certo, la fiducia di Tom e soprattutto quella di Debby, avrebbe dovuto lavorare sodo e dimostrare a entrambi che l'episodio di quella sera era soltanto un episodio, uno stupido errore causato dall'alcool e dalla delusione per la rottura con Debby.
 
Il sole stava sorgendo, erano le sei e mezza di una tranquilla domenica invernale e la neve aveva ricominciato a cadere su Londra. Debby stava dormendo seduta su un divanetto nella sala d'aspetto dell'ospedale con la testa appoggiata al petto di Nathan e il busto coperto dalla giacca del ragazzo.
Nathan non era riuscito a chiudere occhio e se ne stava in silenzio a osservare Debby dormire, contemplando la sua bellezza.
-Il vostro amico è sveglio.- disse un uomo sulla quarantina avvicinandosi a Nathan -E' ancora un po' confuso ma sta bene.- aggiunse rimanendo in piedi davanti al divanetto.
-Grazie.- gli sorrise Nathan.
Quando il dottore se ne fu andato Nathan svegliò delicatamente Debby accarezzandole dolcemente i capelli.
-Si è svegliato?- chiese Debby con la voce ancora impastata dal sonno.
Nathan le sorrise e annuì.
-Posso andare da lui?- chiese Debby mettendosi a sedere.
-Certo.- disse Nathan guardandola.
Debby si alzò dal divanetto ridando a Nathan la sua giacca e si incamminò verso la stanza di Tom.
-Grazie per essere rimasto qui con me.- disse Debby voltandosi a guardarlo -Ti voglio bene.- aggiunse quasi in un sussurro.
Al sentire quelle parole Nathan sorrise e il suo cuore accelerò i battiti. Non doveva farsi illusioni, Debby amava Tom e Tom amava Debby, non poteva mettersi in mezzo, ma sapere che nonostante tutto la ragazza tenesse ancora lui lo rendeva il ragazzo più felice che avesse mai camminato sul pianeta.
Dal canto suo Debby aveva voluto ringraziare Nathan e dirgli che gli voleva bene, perchè voleva fargli sapere che lei teneva ancora lui e che non avrebbe voluto perderlo, Nathan era davvero un ragazzo speciale e sì, aveva sbagliato, ma tutti meritano una seconda occasione.
-Ciao amore.- le sorrise Tom non appena la vide.
-Giorno.- disse Debby entrando nella stanza -Come stai?- chiese poi baciandogli dolcemente la fronte.
-Bene ... credo.- rispose Tom facendola sorridere.
-Ti hanno già detto quando potrai tornare a casa?- chiese Debby andando a sedersi sul bordo del letto a lato di Tom.
-No.- disse Tom scuotendo la testa -Ti amo piccola.- aggiunse dopo una breve pausa, prendendole una mano e stringendola tra le sue.
-Ti amo anch'io.- sorrise Debby prima di distendersi delicatamente accanto al ragazzo.
-Sei stanca?- chiese Tom accarezzandole la schiena.
-Un pochino.- rispose Debby sbadigliando.
-Perchè non vai a casa a farti una bella doccia e un riposino?- le suggerì Tom.
-Non voglio lasciarti solo, già me ne sono andata questa notte.- disse Debby baciando dolcemente il collo del ragazzo.
-Io me la cavo anche da solo.- disse Tom guardandola -Ti prego, vai a casa a riposarti almeno per un paio d'ore.- aggiunse baciandole la testa.
-Più tardi.- disse Debby stringendosi a Tom.
I due ragazzi rimasero abbracciati in silenzio nel letto per diversi minuti, scambiandosi baci e coccole.
-Hey Nath!- sorrise Tom non appena vide il ragazzo sulla soglia.
-Ciao ragazzi.- disse Nathan entrando -Questo è per te.- aggiunse porgendo una tazza a Debby -E' caffè, l'ho appena preso sotto al bar.-
-Grazie.- disse Debby mettendosi a  sedere sul letto e prendendo la tazza dalle mani di Nathan.
-Come stai?- chiese Nathan andando a sedersi su una sedia a lato del letto.
-Abbastanza bene.- disse Tom guardandolo -Sono solo un po' indolenzito, ma credo sia normale dopo averle prese ed essere finito ko per ben due volte.- aggiunse sorridendogli.
-A proposito del nostro scontro ...- disse Nathan passandosi una mano tra i capelli -Mi spiace, non ... non volevo spedirti all'ospedale, davvero.-
-E' tutto ok, stai tranquillo Nate.- lo rassicurò Tom -Diciamo che avevi bevuto un po' troppo e hai perso il controllo. Cose che capitano, soprattutto se non sei abituato a bere così tanto.-
-Non sei arrabbiato con me?- chiese Nathan sorpreso.
-Per niente, te l'ho detto, sono cose che possono capitare.- disse Tom tirandosi a sedere -E adesso per favore prendi questa signorina e portala a casa.- aggiunse indicando Debby -E' stanca e ha bisogno di riposare.-
-Ho detto che a casa ci vado dopo.- disse Debby finendo di bere il suo caffè.
-E invece ci vai adesso, con lui.- disse serio Tom -Siete entrambi stanchi, questa notte non avete chiuso occhi e avete bisogno di rimettervi in sesto.-
-Ma io non voglio andare a casa.- protestò Debby.
-Niente ma, forza.- disse Tom spingendola dolcemente giù dal letto.
-Ok, ok.- sbuffò Debby -Me ne vado.-
-Tom, ci si vede.- disse Nathan salutandolo con la mano.
-Ci si vede Nate.- gli sorrise Tom -E prenditi cura della mia principessa.- si raccomandò prima che il ragazzo uscisse dalla stanza.
-Lo farò.- disse Nathan sorridendogli.
-Torno fra un paio d'ore.- disse Debby schioccando un bacio sulla guancia a Tom -Ciao amore.-
-Ciao piccola.- disse Tom guardandola uscire dalla stanza insieme a Nathan.
Nathan e Debby uscirono dalla camera di Tom e in un paio di minuti raggiunsero il parcheggio dell'ospedale.
-Dammi le chiavi.- disse Nathan allungando una mano aperta verso Debby.
-La macchina è mia quindi guido io.- disse Debby prendendo le chiavi dalla borsa e aprendo l'auto.
-No, guido io.- ribattè Nathan -Forza, dammi le chiavi.-
-Ho detto che voglio guidare io, fine del discorso.- disse Debby iniziando ad alterarsi.
-Debby.- disse Nathan con tono pacato -Ti ho detto di darmi le chiavi.-
-Non rompere i coglioni Nate, se ho detto che guido io, guido io.- sbottò Debby fulminando il ragazzo con lo sguardo.
-Sei troppo stanca per guidare, non hai praticamente chiuso occhi questa notte.- disse Nathan avvicinandosi a Debby -Mi dai le chiavi?- chiese una volta fermatosi davanti alla ragazza.
-No.- rispose secca Debby.
-Deb, ti prego.- la implorò Nathan -E' per il tuo bene, non sei nelle condizioni ideali per guidare anche solo per pochi minuti.-
-E va bene.- sbuffò Debby porgendo le chiavi a Nathan -Prego.- aggiunse aprendogli la portiera.
-Grazie.- le sorrise Nathan salendo in auto.
-E scusa se ho avuto una reazione un po' ... brusca.- disse Debby sorridendogli prima di chiudere la portiera.
-Tranquilla.- sussurrò Nathan guardandola fare il giro dell'auto per poi prendere posto accanto a lui.
 
Nathan lanciò un'occhiata all'orologio appeso alla parete della cucina: le nove e mezza. Il ragazzo constatò che erano passati ormai venti minuti da quando Debby era uscita dalla doccia e, per quanto una ragazza potesse metterci a prepararsi, venti minuti erano decisamente troppi per indossare una tuta, così spense la televisione e decise di andare in camera della ragazza.
Giunto davanti alla porta Nathan rimase fermo e in silenzio qualche istante, indeciso se bussare o meno.
Avvicinando l'orecchio alla porta Nathan sentì la voce della ragazza intonare "Because Of You" e decise di bussare. Bussò una volta, poi una seconda e infine una terza, ma la ragazza sembrava non essersi accorta, così Nathan decise di aprire la porta.
-Oh ... scusa.- mormorò Nathan guardando Debby seduta sul letto in biancheria intima.
-Mi hai visto anche meno vestita di così.- disse Debby sorridendogli -Ma se la cosa ti imbarazza adesso mi metto una maglia.- aggiunse alzandosi e andando a frugare nell'armadio alla ricerca di un maglione o una di felpa oversize.
Debby rimase un paio di minuti con la testa dentro l'armadio, valutando varie opzioni, e quando finalmente trovò qualcosa che le andava, lo indossò. La ragazza si girò poi verso Nathan e lo trovò a dorso nudo con un sorriso malizioso stampato in faccia.
-Perchè ... insomma tu ... ecco, perchè ... tu ... tu sei ...- balbettò Debby rimanendo ferma davanti all'armadio guardando Nathan avvicinarsi lentamente.
-Sei bellissima, lo sai?- sussurrò Nathan colmando la distanza che lo separava da Debby.
Debby non rispose, era come paralizzata, non riusciva più a ragionare. Nathan le si avvicinò ulteriormente e le prese i fianchi attirandola a sè.
In quel momento Debby avrebbe voluto liberarsi dalla presa di Nathan, chiedergli cosa stava facendo, urlargli qualche parola e andarsene dalla stanza sbattendo la porta, ma non riuscì a fare niente di tutto questo e lasciò che le labbra del ragazzo si appoggiassero sulle sue. Nathan la baciò prima dolcemente, poi con passione sempre crescente. Debby si ritrovò a ricambiare il bacio, nonostante la vocina nella sua coscienza continuasse a ripeterle che stava sbagliando.
Quasi senza rendersene conto pochi minuti dopo Debby e Nathan erano distesi sul letto e si baciavano sempre con più voglia.
La vocina nella testa di Debby si era ormai ridotta a un sussurro e la ragazza si lasciò andare completamente, travolta dall'improvvisa rinata passione. Nathan le sfilò delicatamente il maglione che volò sul pavimento, raggiunto poco dopo dal suo reggiseno e dal dai pantaloni del ragazzo.
Mentre Nathan le baciava dolcemente il collo Debby iniziò a sentirsi strana e in pochi secondi realizzò quello che sarebbe successo di lì a poco.
-Non posso.- mormorò portando le mani sul petto di Nathan -Non ... non posso.- ripetè guardandolo negli occhi.
-Scusa ... non ... non dovevo.- le sussurrò Nathan -Sono stato uno stupido.-
-Siamo stati stupidi.- disse Debby mettendosi a sedere sul letto.
Mentre si rivestiva Nathan ripensò alle parole con cui Debby l'aveva fermato, gli aveva detto "Non posso.", "Non posso." non era uguale a "Non voglio.", avevano un significato diverso. Se Debby non poteva era perchè era fidanzata e questo Nathan lo capiva, ma perchè invece non gli aveva detto "Non voglio."? Voleva dire che era ancora innamorata di lui? C'era ancora speranza per la loro storia quindi?
-Dobbiamo dirlo a Tom.- la voce di Debby richiamò Nathan alla realtà.
-Cosa?- chiese il ragazzo voltandosi a guardarla.
-Dobbiamo dirlo a Tom.- disse seria Debby indossando un paio di jeans per poi sedersi sul bordo del letto.
-Sicura?- chiese Nathan andando a sedersi accanto a lei.
Debby si limitò ad annuire.
-Come vuoi.- le sorrise Nathan avvolgendole le spalle con un braccio -Glielo diremo insieme.-
-Ho paura.- disse Debby guardando Nathan con gli occhi gonfi di lacrime -Ho paura delle conseguenze di quello che abbiamo quasi fatto. Amo Tom più di ogni altra cosa al mondo, credo che sia quello giusto e non voglio perderlo. Ma abbiamo fatto una cazzata e adesso tutto il mondo mi sta crollando addosso. Ho tanta paura Nate.-
-Tranquilla, andrà tutto bene.- disse Nathan baciandole la testa -Ci sono qui io.- aggiunse stringendola a sè.
























buonasera e buona settimana people :)))

speravo di metterci meno a scrivere questo capitolo ma continuavano a veniri nuove idee e continuavo a scrivere e cancellare, riscrivere e cancellare ... quindi ci ho messo un po'  
che dire, non è molto lungo ... però spero vi piaccia :)
ringrazio tutti quelli che hanno recensito :') quelli che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi legge silenziosamente :)
fatemi sapere cosa ne pensate! :D
un bacione X
  
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