Children of Bodom fanfiction6
Lilja's lament
I
would have told her that she was the only thing
that
I could love in this dying world
Lilja Turiekku non aveva avuto una vita facile. Fin da bambina aveva
dovuto lottare per tutto; era stata cresciuta da suo padre
perché la madre se n'era andata quando lei era molto
piccola, ma
non le era mai dispiaciuto in realtà se non fosse che viveva
inseme ad altri tre fratelli più grandi e il papà
era
solo un povero operaio che riusciva appena a sbarcare il lunario fra
bollette e affitto. Così non aveva potuto frequentare
un'università né un liceo come avrebbe voluto, e
all'età di appena sedici anni era andata a lavorare in una
piccola merceria che in ogni caso non le permetteva grandi aspettative
di vita. La vera svolta, forse l'unica nota positiva della sua vita,
era avvenuta quando in un soleggiato pomeriggio di fine agosto aveva
fatto capolino nel negozio un giovane che veniva da Tampere. Disse di
chiamarsi Teemu e cercava invano qualcuno che potesse aiutarlo a
trovare il centro di Helsinki e un certo bar che era chiuso da troppo
tempo perché qualcuno si ricordasse anche solo il nome.
All'inizio le era sembrato strano, alto e allampanato con la sua
carnagione sbiadita e i capelli che sembravano piccole pagliuzze di
fieno tagliate alla militare e con gli enormi occhi grigi screziati di
viola ... effettivamente, aveva pensato Lilja, sembrava un po' un
ranocchio. Sarebbe rimasto in città per qualche giorno dato
che
i suoi genitori avevano importanti affari di lavoro da svolgere, e
voleva assolutamente visitare Helsinki, ma il suo problema -disse- era
che non aveva una guida e non poteva godersi gli angoli più
suggestivi. La giovane fu molto contenta di poter frequentare il
ragazzo dai capelli biondi e si mise subito all'opera.
Pochi giorni dopo i due erano diventati molto amici ma, purtroppo, lui
doveva tornare a Tampere poiché i suoi genitori avevano
concluso
le contrattazioni. Tuttavia i due non persero definitivamente i
contatti, una o due volte al mese si scrivevano potendo così
rafforzare il loro legame di amicizia. Si innamorarono veramente quando
anche il padre le venne a mancare; infatti, saputa la notizia, Teemu
trovò il modo di tornare a Helsinki e riuscì ad
aiutare
sia economicamente che psicologicamente la povera Lilja che
riuscì a frequentare un liceo e a ottenere un diploma che le
sarebbe servito per poter lavorare come segretaria in un'azienda di
trasporti. Raggiunse il culmine della felicità quando il
giovane
le chiese di sposarla e quando, non molto tempo dopo, era rimasta
incinta di due gemelli; entusiasta della notizia iniziò a
leggere libri su libri che le spiegavano come evitare di perdere i
bambini, cosa che comunque accadde nella metà del secondo
mese.
Oltre al dispiacere si aggiunse anche la preoccupazione di non poter
più avere bambini. Ma, fortunatamente, dopo infinite ore di
cure
costosissime era riuscita a rimanere nuovamente incinta di una bambina
che sarebbe nata in ottime condizioni di salute nove mesi esatti dopo.
La piccola, a cui diedero il nome di Janika in onore della nonna
materna di Temuu, era molto legata a entrambi i genitori e non faceva
mai mancar loro il suo affetto ricambiato pienamente. Il padre pochi
anni dopo aveva ereditato l'attività di famiglia
incrementandone
i guadagni e permettendo a sua figlia di vivere un'infanzia
più
che felice; nonostante l'apparente felicità Lilja prevedeva
un'imminente disastro così, come per assicurarsi il futuro,
aveva iniziato a mettere da parte dei risparmi che apparentemente
sarebbero serviti a pagare l'università di Janika. Quando
questa
diventò adolescente ricevette la notizia che la madre
aspettava
una sorellina e, felicissima di ciò, iniziò a
cercare
tutti i suoi vecchi giocattoli che sarebbero potuti andare bene anche
per la nuova arrivata. Ma non fu dello stesso avviso Temuu che,
stressato da infinite ore di lavoro, si era chiuso in se stesso e aveva
iniziato a essere più burbero e scontroso sopratutto
perché, accecato dall'avidità, aveva constatato
che una
nuova persona in famiglia indicava una nuova bocca da sfamare.
La piccola non fu mai benvoluta dal padre e veniva costantemente
emarginata e rilegata in camera sua in una perenne punizione per
qualsiasi cosa facesse. Pochi anni dopo si ammalò di
leucemia.
La malattia la costrinse a letto per molti giorni consecutivi e a
moltissime visite e cure in ospedale che sembravano non portare a
niente. Intanto Janika aveva interrotto gli studi per permettere alla
madre di lavorare e per prendersi cura della sorellina; le cure erano
costose e molto spesso riducevano tutta la famiglia a un silenzio
agonizzante che sembrava implorare pietà. Proprio in quel
periodo, giusto per non lasciare il danno senza la beffa, Temuu decise
di chiedere il divorzio e di tornare a vivere a Tampere dove,
all'insaputa di tutti, si era già fatto una nuova famiglia
con
una donna più giovane di vent'anni e che aspettava un figlio
maschio, che era sempre stato il suo grande desiderio. Ma la
perdita sembrò toccare solo lontanamente Lilja, come se
tutto stesse accadendo al personaggio di una qualche serie tv
argentina, che continuò a lottare insieme alle figlie per
sconfiggere quel brutto male.
Come un principe su un cavallo bianco era
arrivato dalla Norvegia un ragazzo che sembrava essersi perdutamente
innamorato della giovane Janika: Trugve, che non appoggiava i
conflitti fra le regioni scandinave, decise di prendere sotto la sua
ala protettiva la ragazza essendo perfino disposto a pagare le cure
alla sorellina. Ma molto presto la maschera cadde. Una sera Janika era
rientrata a casa più tardi del solito, sembrava sconvolta e
disorientata, appena la vide la madre si allarmò e la
portò al pronto soccorso. Infatti un grosso livido
troneggiava
sulla sua guancia sinistra e il labbro superiore era completamente
tumefatto. Ma quella fu solo il primo di molti altri episodi simili che
portarono Lilja all'ovvia conclusione: Trugve, molto più che
probabilmente, picchiava sua figlia. Janika tuttavia era pienamente
consapevole che lui era l'unico che potesse pagare le cure della
sorella e quindi non lo accusò mai, arrivando perfino a
difenderlo e accusando se stessa di sbadataggine.
E ora, dopo aver visto la figlia maggiore uccidere un uomo, assisteva
inerme al funerale della minore. Una piccola bara bianca veniva portata
verso la fossa scavata nel terreno. Lilja pregava. Come quando da
piccola si sedeva attorno al vecchio tavolo di legno insieme ai suoi
fratelli per ringraziare del cibo ricevuto. Ma tutto quello che
chiedeva in quella gelida giornata era di essere scambiata con la
figlia; avrebbe tanto voluto trovarsi nella bara ed ascoltare il
silenzio religioso delle poche persone, ma Dio era stato crudele
un'ennesima volta e le aveva portato via anche il suo più
prezioso tesoro, tutto ciò che le era rimasto. Accanto a lei
Janika stringeva la mano di Janne, in realtà non aveva
capito
cosa fosse successo durante la sua assenza ma a quanto pareva doveva
aver litigato con l'amico del fidanzato che si trovava poco
più
indietro assieme al resto della band. Al contrario della madre la
giovane non riusciva a trattenere le lacrime. Entrambe speravano in una
fine alla Misery, speravano in una miracolosa
resurrezione che restituisse loro la piccola ma sapevano nel profondo
del loro animo che ciò non sarebbe mai potuto accadere.
Janika riuscì a calmarsi solo dopo la fine della cerimonia,
stava seduta insieme alla madre e a Janne, che le cingeva le spalle col
braccio, sul grosso divano di pelle di uno studio legale. Sembrava
assurdo e crudele discutere di quella faccenda dopo così
poco
dalla morte della giovane eppure quello era l'unico giorno in cui
l'avvocato poteva parlarne. La causa della morte non era stata la
leucemia. Entrambi gli ospedali in cui era stata ricoverata, l'HUS
hospital in
Finlandia e il Kaolinska Universitetssjukhset a Stoccolma,avrebbero
dovuto dare un risarcimento alla famiglia pari alla cifra di un milione
di euro.
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Oddio è un
secolo che non pubblico qualcosa o.O
Anyway lascio a voi i commenti ^^ Alla prossima :)
Persephone
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