REAL
TRUTH
Dio,
questo saggio mi è venuto proprio da schifo!
Vabbè tanto ho ancora
tre giorni. Ci penserò domani!
Il mio telefono, appoggiato sul
davanzale della finestra, si illumina e mi precipito. Non guardo
neanche chi è che ho già aperto il messaggio.
Presumo sia di Katy
visto che non conosco il numero: DA
MORìS. SONO DUE. ARRIVATI 5 MINUTI FA. COSA FACCIAMO?
“Stasera
lavoro, non aspettarmi sveglia.” “Domani ti porto
dove vuoi.
Cinema? Cena fuori? Scegli tu!”
Mi viene da
vomitare.
Le rispondo subito: Come
hai fatto ad avere questi messaggi? Alle 7 p.m. in biblioteca.
PUNTUALE!
Manca ancora un'ora e mezza. Ho il cuore che
continua a martellarmi nel petto. Finalmente sta per avere la lezione
che si merita. Spero solo che Italia non lo venga a sapere o ne
uscirebbe distrutta. E se cominciasse ad odiarmi visto che io sapevo,
che Katy sapeva mentre lei viveva nell'inconsapevolezza?
Manca
ancora un'ora. Vado su e
giù per la mia stanza. Ho le mani gelate e la tachicardia.
L'adrenalina mi scorre nelle vene ma
ho anche una paura fottuta perchè non so cosa
accadrà. Non so cosa
faremo: spero che Katy abbia un piano…
Mezz'ora
e decido di avviarmi.
Le
giornate sono più lunghe del mese scorso e la sera non fa
più
fresco. Il sole che tramonta tinge di rosa le nuvole rendendole come
zucchero filato.
Apro
il portone e salgo le scale piano; è tutta una questione
mentale, lo
so, ma mi piace pensare che nell'aria ci sia la stessa tensione che
persiste nei miei muscoli. Mi affaccio alla finestra così
che posso
vedere Katy e Mike arrivare tra pochi minuti.
Ancora
cielo azzurro, nuvole rosa e sentore di zucchero sul palato. Lo
stesso zucchero filato che mi comprasti quel giorno Charlie, ti
ricordi?! Io lo ricorderò, ti ricorderò per
sempre. E anche quel
tuo amico così simpatico. Mi faceva sempre giocare e ridere.
Quel
pomeriggio, mi promettesti una sorpresa. Davanti a quella bancarella
avevo gli occhi spalancati: credevo che quella signora mi stesse
davvero dicendo di mangiare una nuvola ma io sapevo che le nuvole non
erano fatte di zucchero!
Non
è questa la sorpresa Cesare, quella sta
arrivando… io
ero piccolo, non capivo ancora certe cose ma avevo visto chiaramente
come il tuo sorriso si era aperto quando mi avevi fatto conoscere
Matthew.
Lui
è una persona molto importante per me. E sarei molto felice
se
faceste amicizia! A palazzo giocavamo tutti insieme e quando
tu
non te ne accorgevi vi osservavo. Era una cosa strana per me
all'epoca ma ero più che certo che voi due vi guardavate
esattamente
come si guardavano mamma e papà.
Impazzirei
di gioia se Italia mi guardasse come lui guardava te! Perchè
adesso
lo so: il vostro era amore.
Intravedo
Katy e Mike mano nella mano avvicinarsi al portone. La chiamo per
rassicurarla
< Hey, ciao! Io sono
già dentro. Tiratevi dietro la porta e fate
tutto il corridoio >
< Ok > sento dalla
sua voce che è tesa. Se mi ha raccontato la
verità, anche se non vedo perchè avrebbe dovuto
mentirmi, chissà
come deve essere stato doloroso per lei rimanere accanto a Italia
questi anni. Arrivano. < Ciao Cesare > Katy si sporge e
mi
bacia una guancia. Si guarda intorno agitata. Ha gli occhi molto
aperti come se dovesse catturare alla perfezione ogni dettaglio della
sala. Mike le tiene stretta la mano e si vede che è
più rilassato.
Mi
siedo alla mia poltrona e gli altri mi imitano. Lei tira fuori un
blocco di fogli e una penna. Comincia a parlare, a raffica, senza mai
alzare gli occhi dal foglio. Scrive date, luoghi, oggetti di cui
spesso non capisco il collegamento.
Mike
è sempre rilassato e le accarezza la schiena. Una leggera
invidia
cresce dentro me. Anche io vorrei poter toccare Italia così,
con
naturalezza, con disinvoltura. Mi ritorna in mente l'ultimo
pomeriggio passato in taverna da lui. Penso al giorno dopo a scuola,
a pranzo tutti e quattro insieme. Ai suoi sorrisi, al suo viso
più
sereno e rilassato.
< Adesso Cesare tocca a te.
Dimmi tutto quello che sai. Non è un caso
se siamo qui dopo l'orario di chiusura, no?! >
Immediatamente
penso alle prime volte che venivo invitato ad
andarmene
da qui, il pomeriggio tardi. A
Katy non
dico nulla
di questo luogo, nè che
venivo qua la
sera perchè
litigavo con Charlie, più che altro per stupidaggini. Non le
dico le
notti passate qua dentro subito dopo la morte di Charlie. Nè
di quanto
tempo ci ho messo a
convincere il bibliotecario a
lasciarmi
le chiavi. No, le
dico semplicemente < Vengo qua qualche sera durante la
settimana.
Ho le chiavi. Saranno.. fai quattro mesi al massimo; io
ci vengo da molto di più.
Lui entra da via Mozart. Lei da via A. Diaz. Non so se sia sempre la
stessa, sai com è.. non sento mai le loro voci! Ma di lui
non ho
dubbi anche se cambia spesso macchina per venire qui. >
< Come sei sicuro che sia
lui e che stasera verrà qui con lei?! >
guardo l'orologio alla parete: 8 e 10 < Rimani accanto alla
finestra per i prossimi dieci minuti >
Mi
guarda scettica e con un sopracciglio alzato si appoggia al
davanzale.
Quelli
che trascorrono sono i dieci minuti più lunghi di tutta la
mia vita.
Proprio
come nei film il
movimento delle lancette fa
rumore, non riusciamo a tenere lo sguardo negli occhi degli altri. Le
mie mani sudano.
Il
rumore di una macchina fa voltare Katy ed irrigidire tutti. Come
pietrificata si volta e va a sedersi in braccio a Michael che la
abbraccia < È arrivato? > Katy non risponde a
voce. In
contemporanea al suo cenno d'assenso, il portone cigola e lui entra.
Mi appoggio un dito sulle labbra < Ssh! Fa sempre lo stesso
percorso tra gli scaffali; non passerà di qua. >
Ed
infatti il numero di passi è sempre lo stesso; prima
sposta una sedia poi un'altra e si siede. Katy è sempre
immobile,
rigida, bianca in volto. Mike adesso è preoccupato,
ovviamente per
la sua ragazza che sembra di sale.
La
maniglia della porta a vetro, sulla parte opposta al portone si apre
e con un clack si
chiude da sola. Tacco alto, sottile.. in effetti ce l'ho un po' dello
stalker.. per me è sempre lei, non l'ho mai vista ma ha una
ypsilon
10, panna. Katy scatta in piedi e si dirige verso l'uscita su via
Diaz. Michael sbianca. Io trattengo il fiato. Nessuno dei due
è
stato abbastanza reattivo da bloccarla o seguirla. Il suono delle
AllStar sparisce, un lieve sussurro ci arriva; una
porta si chiude e poi, più nulla.
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Hey la!!!
Credo
di essere tornata in me e questo è il capitolo... il
prossimo è gia
pronto quindi datemi solo pochi giorni!
Domande
ovvie da una "fine" così: dove sarà Katy? Se ne
sarà
semplicemente andata?!
Mah!!
xD
Ringrazio
chi c'era e chi si è aggiunto ed ha aggiunto la mia
storia...
continuo a scrivere soprattutto per voi:
AleGalles,
Sasimarti, Erika07,
harrysmile_1D,
imlostin_dreams,
lunablu__birichina87_,
noemi_ST,
pam93,
VahalaSly,
Yoshioka96,
__NenaBecks...
Grazie Noemi per la recensione!!
E poi ci siete tutti voi che leggete in silenzio.. comunque
grazie!
Poi
vi informo che ho scritto un extra di "A mezzo giorno..."
(appena pubblico lo linko). È a rating Rosso (o forse arancione) quindi non so
chi non
potrà/potrà vederlo però io lo
pubblico lo stesso. Aggiunge
qualcosa alla storia ma
niente di ESTREMAMENTE rilevante. Parla
di Matt e Charlie... Eccolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2346314&i=1
Baci
Marta
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