Eccoci giunti alla fine di questa
storia.
Spero davvero di non avervi fatto
aspettare troppo per questo epilogo ma, Angie ve lo può confermare, ho avuto
una sorta di blocco, non riuscivo a farmi piacere niente di quello che
scrivevo.
Ma basta parlare, vi lascio leggere
in pace.
Grazie Angie
Per avermi aiutato durante il mio blocco.
Tutto
Nelle Mani Di Alice
Camera dolce
camera (epilogo)
Casa Cullen era avvolta dal
silenzio, avete presente quella quiete che avvolge ogni cosa dopo una grande
festa? Ecco, è di quella quiete che parlo.
Certo la cerimonia e la conseguente feste erano state molto belle,
Alice aveva dato il meglio di sé, ma tutti i membri della famiglia erano
contenti di essere tornati alla normalità.
In particolare Jasper ne era
felice. Dopo essere stato malamente sfrattato dalla stanza che condivideva con
Alice.
«Alice, andiamo, sai che non
puoi sistemare tutto ora altrimenti Renée s’insospettirà».
«Lo so bene, volevo prendere
solo le due statuine della torta, così le metto nella camera di Edward». Disse
tornando verso il di lui, «Non è giusto, noi non li abbiamo». Si lamentò.
«Beh se è per quello non
abbiamo avuto nemmeno la torta. Sai che bell’effetto la panna montata mista al
sangue?» La prese in giro.
«Molto spiritoso, vedo che i
matrimoni ti mettono di buon’umore». Constatò lei.
«No, non sono i matrimoni, ma
il fatto che finalmente posso tornare nella nostra stanza. Perché posso
tornare, vero?»
«Beh suppongo di sì. Anche se
devo ammettere che avere tutto quello spazio…»
«Alice!»
«Ok, ok scherzavo». Si affrettò a dire lei, prendendolo per
mano e andando al piano di sopra.
Quando misero piede nella
stanza Jasper si guardò attentamente in torno con aria quasi sconvolta.
«E’ incredibile quanto tu
riesca ad accumulare in così poco tempo».
«Cosa vorresti dire? Questo
era il minimo indispensabile. Non è colpa mia se avevo uno spazio limitato».
«Calcolando che questa camera
è una delle più grandi della casa, dopo il salotto, ne dubito fortemente».
«Se avessi potuto usare il
salotto…»
«Ti prego non ricominciare,
ora è tutto finito, Edward e Bella si sono sposati. Quindi, togliamo tutta
questa roba di qui».
«Non ci penso nemmeno! Sono
tutti ricordi, come posso buttarli via? Sei un insensibile!»
«Ok tenere qualcosa, ma dubito
che questo». Sollevò un pezzetto di tulle bianco, «possa essere un ricordo
essenziale».
«Beh sì, forse… Non proprio
tutto, ma almeno queste le possiamo tenere?» Chiese con sguardo implorante
saltellando in torno alle colonne che ancora stavano tranquille al centro della
stanza.
«Scopo?»
«Beh, sarebbero degli
eccellenti oggetti d’arredamento, non credi?» Chiese avvicinandosi a lui,
continuando a fargli gli occhi dolci, per poi accarezzarlo lentamente
cominciando dal viso.
«Sei tremenda, lo sai?»
«Certo, ma fa parte del mio
fascino»
«Ok, teniamo le colonne…»
Sospirò infine. Mentre Alice ricominciava a saltellare felice per la stanza.
«Però tutte quelle stoffe
bianche e rosa, per non parlare dei fiori devono sparire, mi sembra di stare in
una bomboniera».
«Ma i fiori mettono allegria».
Obiettò Alice.
«No, e questa volta non
riuscirai a convincermi».
«Sicuro?» E così dicendo
cominciò a giocherellare con i suoi capelli biondi.
«Certo che sono… Sicuro».
Deglutì.
«Mmm», commentò continuando
nella sua missione.
Infine, rassegnato, Jasper cedette
su tutta la linea, l’unica cosa che riuscì ad ottenere fu lo sgombero dei
rotoli di stoffa, che Alice voleva usarli come tende o cose del genere.
Mentre la osservava sistemare
tutte quelle cose, Jasper si chiese se non fosse meglio lasciarle davvero tutta
la stanza per lei, e tornare nella camera a fianco. Poi però lei si voltò e gli
sorrise così dolcemente che cancellò immediatamente quei pensieri dalla sua
mente, prima che lei potesse leggerli nel suo futuro.
«Ti serve una mano?» Chiese
avvicinandosi ad uno scatolone.
«Certo, portalo di sotto,
grazie».
Jasper annuì e lo prese, senza
sforzo in mano.
«Ah Jasper», lo chiamò prima
che potesse uscire dalla camera, «grazie davvero per la tua pazienza, sei
davvero la cosa più bella che mi potesse capitare», e lo baciò, lasciandolo
senza parole. «Quindi, pensavo, visto che sei stato così comprensivo… Cosa ne
diresti di… Risposarci anche noi, una cosa tipo quello di Edward e Bella».
Continuò e prima che potesse ribattere lo baciò di nuovo.
«Cosa? No! Assolutamente no!
Toglietelo dalla testa!» Urlò lui uscendo rapidamente dalla stanza, ma Alice lo
seguì senza sforzo.
«Dai! Cosa vuoi che sia, ci
vorrà poco per preparare tutto… Ti prego!» Il tono di supplica nella sua voce
era davvero convincente.
«No!» Continuò ad urlare lui.
«No e ancora no!»
«Tanto lo sai che alla fine
cederai».
«Questa volta non lo farò. Non
intendo ripassare tutto questo».
«Fallo per me…» Riecco gli
occhioni luccicosi a cui nessuno era in grado di resistere.
«No…»
«Jasper…»
«Forse… Tra qualche anno. Ora
voglio solo un po’ di pace».
«Tra qualche anno. Promesso?»
Jasper annuì, rassegnato, la
conosceva abbastanza bene da sapere che non avrebbe desistito, quando voleva
qualcosa faceva di tutto per ottenerla.
«Fantastico!» Gli saltò al
collo con entusiasmo, Fiera di avergli strappato quella promessa.
Jasper, ricambiando
l’abbraccio, alzò gli occhi al cielo, perché non riusciva mai a dirle di no?
Semplice, si ripose, perché
niente lo rendeva felice come vederla felice a sua volta, anche se questo consisteva
nel sottoporsi un’altra volta a quella sorta di tortura, l’amava troppo per
contraddirla.
In fondo, le cose in mano ad
Alice diventavano sempre, automaticamente, uniche, uniche proprio come lei.
Allora, vi
è piaciuto?
Ho voluto
concludere la storia parlando di due personaggi che spesso non vengono messi
molto in risalto. Lo ammetto ho un debole per Jasper, lo adoro, è più forte di
me, e mi sono chiesta spesso come un tipo così tranquillo e riservato, riesca a
stare con una forza della natura come Alice, quindi, ho provato ad
immaginarmeli insieme ed ecco che è uscito questo epilogo che, lo so, non
centra molto con il resto della storia. Ma va beh spero che non ce l’abbiate
con me per questo.
Lo ammetto
non è stato facile finire questa storia, non so bene perché.
Ma ora che
è davvero finita sento un misto di sentimenti contrastanti, da una parte ne
sono felice, mi succede spesso, perché mi sento come quando si finisce un
percorso che ti ha impegnato molto e alla fine, anche grazie a voi che avete letto
e, a volte, anche commentato, ci si sente fieri del proprio lavoro e impegno.
D’ altra parte mi sento anche un poco triste, perché è finita, finta davvero,
dopo quasi due mesi di lavoro, saluto questi bellissimi personaggi inventati da
Stephanie Meyer. Non so di preciso quando scriverò ancora di loro, spero
presto, ma per ora ho alcuni progetti in sospeso che voglio finire.
Detto
questo, rinnovo ancora i ringraziamenti per il vostro sostegno e
incoraggiamento, se vi va leggete anche le altre mie storie, chissà magari vi
piaceranno heheh.
A presto,
Tao tao smack :*