Umanità
Sono Eris, Dea della Discordia, Figlia della Notte e Madre del Male,
colei che gli uomini hanno sempre venerato più del sommo
Zeus.
Questo perché sono incapaci di vivere senza odiarsi,
il loro più grande desiderio è spadroneggiare,
uccidersi
a vicenda, massacrarsi tra loro, ogni pretesto è buono.
Athena li difende in nome dell'amore? Patetica!
Mi ero circondata di quelli che un tempo furono i suoi fedeli
guerrieri, dandogli il nome di Ghost Five, le ombre del passato tornate
in cerca di vendetta.
Lei li aveva illusi, lei li aveva raggirati, lei li aveva fatti
combattere per degli ideali irrealizzabili, spingendoli da me.
Non avrebbero dovuto essere che mera avanguardia: tutti coloro che lei
aveva deluso sarebbero giunti per creare un nuovo mondo, che avrei
consacrato ad Ares,
mio vero signore e maestro, l'unico dio che abbia servito
fedelmente, l'unico che mi abbia preso sotto la sua
ala.
Ares, quel regno avrebbe dovuto essere per te, io sarei stata
tua regina nel nuovo mondo dominato
dalla guerra e dalla devastazione, ma ho fallito.
Millenni ho passato prigioniera della cometa, solo per finire qui, nel
buio e freddo Tartaro: un'eternità di oblio e dimenticanza,
la
stessa sorte alla quale
i cavalieri sono sempre stati condannati.
Ricordo con quanta impazienza abbia atteso il giungere del tramonto, il
momento in cui avrei potuto finalmente tornare in un corpo divino.
Quel simulacro umano non faceva altro che indebolirmi con le sue
emozioni, con la sua volontà pronta ad affiorare.
Me ne sono resa conto quando ho trafitto Christ: potevo attendere la
vittoria dei miei soldati, ma sono andata incontro a quel giovane dai
capelli biondi che faceva battere il cuore mortale, ed ho trafitto
entrambi.
Perché? Era ad un passo dalla vittoria, possibile che il
lato umano si fosse dimostrato così forte da deviarmi?
Mai più dovrà esserci posto per simili debolezze.
L'ira è forte e sembra dominarmi, ma nella sconfitta trovo
un
motivo per sorridere: anche se Athena mi ha vinta, la sua grande
missione
è destinata al fallimento.
Lei desidera un mondo in cui gli uomini comprendano i propri
errori, libero dal male e dall'odio, ma altro non è che
pura,
infantile, fantasia.
Io bramo la guerra eterna, e lo stesso vale per i mortali.
Dimmi Athena, non ho forse ragione?
Dopo tanto tempo ho deciso di continuare la raccolta. Ho abbozzato
qualche idea per i capitoli successivi, ma non so quando arriveranno.
Grazie come sempre a KillerKing per le sue recensioni!
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