Modern!AU con magia, merthur, fluff, mpreg.
Questa è la prima mpreg che
pubblico, anche se ho diverse bozze nel pc. Ed è
abbastanza strano che non l’abbia mai fatto prima, visto che amo questo genere,
ma recupererò!
Un pensiero va a Giuls ed elfin emrys, che so per certo condividono con me questa passione.
E agli amanti del merthur,
ovviamente, se non disdegnano l’argomento.
Ho scritto questa cosetta a luglio, subito dopo aver letto
l’articolo che allego, ma è rimasta in attesa, finora, per festeggiare la
nascita del mio nipotino; ed è la fic più fluffosa che, in assoluto, io abbia mai elaborato.
Ah, secondo EFP, questa dovrebbe essere la
mia 50ª storia su Merlin; sul mio conto sono invece 67, per le raccolte
unite.
Questa piccola fic è solo una
grande coccola e il rating è accessibile a tutti. Ma se
invece non gradite l’argomento, forse è meglio salutarci alla prossima storia,
senza rammarico.
Altrimenti, buona lettura!
2 febbraio 2014
Al piccolo Filippo,
benvenuto quaggiù.
That’s wonderful
(Our Little Miracle)
“È… è meraviglioso”, aveva sussurrato, sapendo
che nessuna parola avrebbe mai espresso pienamente i suoi sentimenti.
Arthur pensava che il cuore gli sarebbe esploso di gioia,
quando Merlin gli aveva detto di essere incinto.
I maghi rimasti nelle Terre di Albion
erano davvero pochi, quelli che procreavano ancora di meno.
Nessuno aveva saputo spiegare il perché di quella sterilità
selettiva, che da secoli li rendeva alla stregua di animali in via di
estinzione.
Quando Arthur aveva incontrato Merlin, non si era fatto
illusioni a riguardo. Merlin non sarebbe stato certo un’eccezione. E invece…
invece…
Quello era un miracolo,
davvero.
*
Arthur amava la propria vita, amava
il suo compagno, amava arrivare a casa la sera, stanco da una stressante
giornata di lavoro in ufficio, e cenare insieme per poi addormentarsi sul
divano, la testa posata sullo stomaco di Merlin come un cuscino, mentre il suo
uomo lo coccolava, accarezzandogli i capelli in un rituale rilassante tutto
loro. Lo avevano fatto per anni.
Adesso, aveva smesso di usare le chiavi di casa. Ogni sera
il suo compagno lo accoglieva sulla soglia.
E ogni sera Arthur si inginocchiava
e salutava prima la pancia, baciandola, e poi baciava Merlin.
“Mi fai il solletico!” brontolava l’idiota che lui amava più
della sua stessa vita.
“Papà è tornato!” diceva lui, allegro e orgoglioso, contro
la pelle morbida del ventre di Merlin.
Ora che non potevano più distendersi sul divano, per non
pesare su di lui, si sdraiavano a letto e Arthur posava la guancia sulla pancia
di Merlin, in ascolto. Anche se era
presto.
Sera dopo sera, settimana dopo
settimana, mese dopo mese.
Stretti come due cucchiai fra le coperte, Arthur accarezzava
con devozione il grembo, quella piccola curva nell’addome piatto di Merlin che
cresceva e cresceva.
Fantasticava sulle sensazioni che il suo compagno gli
raccontava, immaginava quel lieve sfarfallio sotto la pelle, sognava di
cogliere impercettibili colpetti, dei piccoli
movimenti della loro creatura.
Arthur credeva di non poter essere più felice di così.
Finché non era giunto il suo compleanno.
Merlin lo aveva accolto come sempre con calore, e poi
avevano condiviso una cenetta intima fra loro, lontano dal chiasso e dalla
confusione.
Al momento del loro rituale, Arthur si era ritrovato fra le
mani un piccolo pacco e lo aveva scartato.
“Che diamine è? Una… cintura? Tesoro,
lo sai che non devi comperare cianfrusaglie da
internet…” l’aveva sgridato, bonario, girandosi fra le mani lo strano oggetto,
mentre Merlin gli sorrideva e lo costringeva a sdraiarsi con lui nel letto,
facendogli promettere di chiudere gli occhi, mentre armeggiava su di lui per
sistemargli la fascia in vita.
Pochi istanti dopo, nel silenzio più completo, Arthur aveva
sentito Merlin guidare le sue mani sul pancione, con le proprie, e stava per
chiedergli se poteva riaprire gli occhi quando… Quando.
Un colpo secco e distinto aveva battuto contro il proprio addome,
e lo aveva fatto boccheggiare, impreparato, e spalancare le palpebre, trovando
il sorriso di Merlin davanti a lui.
“Mer-” Un secondo colpo lo aveva
zittito, catturando l’attenzione di ogni cellula del suo corpo. E poi un terzo.
E un quarto.
Arthur poteva solo sentire le lacrime spuntare e tracimare
inesorabili, come quando aveva assistito alla prima ecografia di Merlin ed
erano scoppiati in lacrime nel momento in cui avevano sentito il pulsare del
cuoricino del loro piccolo, prezioso miracolo.
Arthur si era commosso impunemente ogni volta, anche nelle
visite successive. Ma questo era molto di più.
“È meraviglioso. È meraviglioso”, continuava
a ripetere, come un disco rotto, e Merlin poteva solo accarezzarlo e provare a
zittirlo con un bacio lento e lungo. Ma quando
si erano separati per riprendere fiato, Arthur ancora borbottava: “È meraviglioso”.
Perché sì, lo era.
-
Fine -
Disclaimers: I personaggi, citati in questo racconto, non
sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di
essi, non vi è alcuna forma di lucro da parte mia.
Ringraziamenti:
Alla mia kohai che subisce le mie paranoie. X°D
A Laura, per il suo entusiasmo! <3
Note: Ho un debole per i
neonati e i bambini piccoli, lo sapete.
E da quando in famiglia abbiamo vissuto in diretta questi
mesi di calci sul pancione, di visite e attesa, non ho resistito.
La cintura che duplica i movimenti del feto esiste
realmente. Potete leggere l’articolo qui:
http://it.lifestyle.yahoo.com/blog/perche-te-lo-dice-mamma/una-cintura-che-simula-la-gravidanza-e-consente-095416733.html
Avviso di servizio
(per chi segue le altre mie storie):
Linette cap. 83 è stata
aggiornata pochi giorni fa. Cercherò di postare il prossimo capitolo
il prima possibile.
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