Spoiler
per chi non ha letto il libro
{
breathe me }
(hold me, wrap
me up)
L’odore
di pioggia e del creosoto riempiva le grotte umide, impregnandomi i
capelli.
Il
monsone, in ritardo, passò sul deserto rendendo
l’aria più fresca e il calore
meno soffocante. Un bene per me. Il mio corpo, cresciuto a Seattle, in
quei
momenti di tregua dalla calura si sentiva meglio. Essendo abituato a
piogge
continue, a differenza degli abitanti del deserto, in qui pochi e brevi
momenti
riusciva a sentirsi bene.
E
questo mio benessere era accentuato dalla presenza di colui che era
diventato
il fulcro della mia nuova-decima- vita. Ian.
Le
piogge durarono per circa due settimane ed erano le prime dopo sei
mesi.
Dopo
il passaggio del monsone, la sala dei giochi-usata come dormitorio
provvisorio-
ritornò ad essere quella di prima e i materassi vennero
spostati.
Tutti
gli alloggi vennero sistemati e, un po’ timorosa ma
titubante, ero pronta a
vivere nella mia- nostra- stanza.
«Tu
sei
il mio presente.»
«E
il tuo
futuro, se lo vuoi.»
Sorrisi,
ripensandoci, mentre un misto di emozioni mi pervase, facendomi sentire
realmente
umana. Osservai la mia mano,
così
piccola nella sua, mentre attraversavamo la grande piazza. Passammo
oltre e ci
fermammo davanti alla porta rossa.
Si
voltò e i suoi occhi azzurri si fusero nei miei. Sorrise e
mi tirò a sé,
baciandomi. Distanziò il mio viso di qualche centimetro dal
suo.
«Bene
o male?» domandò, con un sorriso.
Avvampai.
«Benissimo.»
sussurrai, prima che mi trascinasse nella stanza.
×××
Mi
rannicchiai sotto le lenzuola e mi voltai a fissarlo. La tenue luce
della luna
illuminava il suo volto. Allungai la mia piccola mano verso il suo viso
e
percorsi lentamente il suo profilo, soffermandomi sulle sue labbra
socchiuse.
Arrossii per quel gesto che mi sembrava tanto audace quanto aver
mentito sulla
mia età effettiva. Arrossi, pensando alle carezze scambiate
poco prima. Ai suoi
gesti dolci, ai suoi baci. Con le guance in fiamme lo guardai.
Le
emozioni e le reazioni del mio nuovo corpo erano ancora poco
prevedibili.
Sentii
il suo respiro caldo sui miri polpastrelli. Ritrassi la mano e mi
avvicinai a
lui, appoggiando la testa sul suo petto e circondandolo con un braccio.
Trasalii
non appena sentii la sua mano calda accarezzarmi la schiena nuda. Alzai
gli
occhi e incrociai il suo sguardo.
«Buongiorno.»
disse, con un mezzo sorriso.
Ridacchiai.
«E’ ancora notte.»
Mi
puntellai sui gomiti e mi misi a sedere, coprendomi con il lenzuolo.
All’istante mi circondò con un braccio e mi
trascinò di nuovo sul letto.
Appoggiò la sua testa sulla mia pancia e sospirò.
Il mio risolino, che tentai
di soffocare invano, riempì la stanza.
Gli
accarezzai leggermente la testa.
«Non
andartene.» disse, deciso, affondando la testa nel mio grembo.
«Mi
stavo solo alzando.» sussurrai, infilando una mano fra i suoi
capelli.
«Non
andartene.» ripetè, deciso. «Non
allontanarti da me.»
«Non
vado da nessuna parte.» bisbigliai. «Il mio futuro
è qui.» aggiunsi, con la
voce gonfia di gioia.
Alzò
la testa e mi guardò. Una lacrima di gioia mi
rigò silenziosa la
guancia. Ian si avvicinò e la catturò
sull’angolo della bocca. Mi posò un bacio delicato
sulle labbra.
«Scusa,
non riesco ancora a controllare questo corpo.» sussurrai.
«E’ molto emotivo.»
Alzò
una mano e mi accarezzò piano il viso. «Non
è il tuo corpo che amo.» alitò, a
pochi centimetri dalla mia bocca.
Eliminò
lo spazio tra di noi posando le sue labbra sulle mie. Mentre una scossa
mi
percorreva la schiena, sentii la sua lingua sul mio labbro inferiore,
come se
chiedesse il permesso per entrare.
Socchiusi
le labbra e la accolsi con un sospiro. La sua mano si
intrecciò nei miei
capelli e mi strinse a sé.
Eravamo
solo io e lui. Insieme.
Mi
stringeva talmente forte a lui che quasi non riuscivo a respirare. Ci
separammo
un attimo per riprendere fiato. Mi prese il volto fra le mani e
avvicinò le
labbra al mio orecchio.
«Bene
o male?» domandò, con un sorriso.
Avvampai.
«Benissimo.»
«Ti amo, piccola creaturina argentata.»
sussurrò con voce roca.
Sorrisi
e lo baciai.
«Dimmelo ancora.»
«Ti
amo.»
fin
Disclaimer:
I personaggi citati in questo racconto non sono miei;
appartengono a Stephenie Meyer e non sono usati a scopo di lucro.
Nota
autrice: eccomi
qui con la mia seconda
fiction su The Host. Devo ringraziare Bra
e _Natsuki_ per
aver commentato I love you, Wanderer
e
ringrazio anche
chi lo farà.
Come
ho già detto nella nota all’altra fiction mi
sono innamorata di questo libro e posso assicurare che
scriverò altro,
soprattutto sulla coppia Ian/Wanda.
Ah,
non sono sicura che i letti all’interno della
grotta abbiano le lenzuola °-° Bè, penso di
sì però.
Come
sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.
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