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Autore: Sariel    09/06/2008    16 recensioni
Quando sentì la creaturina muoversi, lasciò che si ritraesse da sola.
La prese piano nella sua mano, porgendola al suo assistente. Lo guardò per qualche secondo con tristezza e lasciò il nastro argentato sulla sua mano.
[One-shot su The Host. Spoiler per chi non ha ancora letto il libro.]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota alla fiction: questa one-shot è su The Host, il nuovo capolavoro di Stephenie Meyer.
L’ho comprato venerdì e l’ho finito proprio ieri sera. E’ davvero molto bello, ve lo consiglio.
Dalla trama può sembrare palloso, ve lo assicuro, ma la narrazione è coinvolgente e attira sul serio.
Ecco qui la prima shot su questo fantastico libro.
Missing moment tra il capitolo 58/59.
SPOILER PER CHI NON HA LETTO IL LIBRO.

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I love you, Wanderer


Le mani di Doc si muovevano veloci, ormai sapeva cosa fare. Come fare.
Incise piano sul suo collo con la lama che risplendeva nella stanza illuminata dalla lanterna al propano. Il bisturi affondò nella pelle piano, sporcandosi di sangue.
Con cautela affondò due dita nell’apertura del collo e aprì leggermente, scoprendo la creaturina argentea.
Lasciando scoperta Wanda davanti agli occhi dei presenti. Due occhi azzurri intesi la fissarono per qualche secondo, per poi tornare a Doc. La sua attenzione cadde sui quei movimenti così semplici in apparenza che l’avrebbero portata alla morte.
Fece scorrere le dita nella ferita, fino a trovare la cresta minuscola di cui le aveva parlato Wanda.
Massaggiare con delicatezza, quella era la chiave. Obbedì alle parole silenziose nella sua mente, le stesse che le aveva detto l’anima durante l’operazione della Guaritrice.
Quando sentì la creaturina muoversi, lasciò che si ritraesse da sola.
La prese piano nella sua mano, porgendola al suo assistente. Lo guardò per qualche secondo con tristezza e lasciò il nastro argentato sulla sua mano.
«Doc.» implorò con la voce spezzata.
«Ho dato la mia parola, Ian.» Una lacrima silenziosa gli scese sulla guancia. «Devo farlo.»
Ian abbassò lo sguardo su Wanda, sulla sua vera forma. Era bellissima.
Non era il suo corpo umano che amava. Aveva sempre amato quel piccolo filo argentato. L’avrebbe amata per quello che era, in qualsiasi corpo si fosse trovata.
Senza accorgersene, le lacrime cominciarono a rigargli il volto.
«Addio, Wanda.» Il suo respiro arrivò fino alla creatura, talmente si era avvicinato a lei. Si mosse lentamente, priva di forze, quasi avesse sentito la sua voce.
Doc allungò una mano, pronto a riprendere Wanda e a compiere il suo dovere. Combattendo contro il suo volere appoggiò la creaturina sulla sua scrivania, aspettando che morisse lentamente, come gli aveva detto Wanda. I movimenti diventarono sempre più deboli.
In quello stesso istante Jared piombò nell’ambulatorio, armato di un coltello.
«Non lo fare, Doc.»
«Jared, è finita. Sta morendo.» gli disse, senza trattenere le lacrime.
Osservò Ian per un attimo. Il ragazzo era immobile, con lo sguardo fisso a terra.
«Non credo proprio.» disse, deciso.
Si avvicinò a Doc, allontanandolo da Wanda e alzando il coltello all’altezza del suo collo.
«Ian, prendi un crioserbatoio e non permettere che Wanda muoia.»
Ian non se lo fece ripetere due volte. Con uno scattò si abbassò e ne prese uno. Premette il coperchio e girò la manopola verso il basso, così come aveva fatto Jared durante la prima operazione.
«Tu occupati di Mel intanto.» Il tono di Jared era minaccioso, ma non aveva intenzione di fare del male a Doc. Sapeva benissimo che non voleva uccidere Wanda e che lo faceva solo perché era un uomo di parola.
Doc si avvicinò al corpo ancora incosciente di Mel e pensò alla ferita. Dopo aver usato Guarisci, sistemò la cicatrice con il Leviga. Sul collo di Melanie rimase sono una sottile linea rosa.
Nel frattempo Ian aveva trasferito delicatamente l’anima nel crioserbatoio. Serrò il coperchio e lo strinse a sé.
Non lo avrebbe lasciato per nulla al mondo.

×××

Come aveva fatto Wanda, si era rifugiato nella stanza dei giochi, in solitudine.
Rimase per almeno tre giorni nella stanza, tenendo stretto l’involucro che conteneva l’anima. L’anima che lui amava, che voleva proteggere.
Si dondolava leggermente, come se la cullasse. L’unica luce che poteva vedere era il led rosso del serbatoio che indicava che era occupato.
Jared aveva avuto indietro la sua Mel, che si era ripresa facilmente. Avevano raccontato anche a Jamie ciò che Wanda aveva deciso di fare e tutti si erano mobilitati per trovarle un corpo. Per farla tornare a vivere.
Mormorando parole confuse che solo lui poteva sentire, attese il ritorno dalla missione di Mel, Jared e Jamie.
Voleva rivederla. Voleva abbracciarla e baciarla, senza problemi e senza limiti.
«Torna presto.» sussurrò, avvicinando le labbra all’involucro. «Torna presto, Wanda. Ti amo
Solo tenendo in mano il suo vero corpo, durante l’operazione, si era reso conto di quanto fosse bella. Quel sottile nastro argentato era diventato tutto per lui.
«Torna da me
La sua solitudine venne disturbata dall’arrivo di Melanie.
«L’abbiamo trovato,Ian.» sentì i suoi passi avvicinarsi a lui. La leggera luce del led le illuminò lievemente il viso, mostrando il suo sorriso. «Abbiamo un corpo per Wanda.»
Sentì il suo cuore gonfiarsi di gioia, il respiro venne meno. Fissò Melanie con gli occhi gonfi di lacrime.
«Grazie.» sussurrò.
L’avrebbe rivista.
L’avrebbe potuta amare.
Avrebbe riavuto la sua Viandante.
  
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